PIEMONTE ARTE: CARLO LEVI, DE-COLL, GUERZONI, ZAPPETTINI, LONGO, BUILDING…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

TUTTA LA VITA È LONTANO. RISCOPRIRE CARLO LEVI A 120 ANNI DALLA NASCITA

Torino | da mercoledì 9 febbraio 2022 La figura di Carlo Levi tra letteratura, pittura, fotografia, cinema, musica, poesia

In occasione dei centoventi anni dalla nascita di Carlo Levi la Fondazione Circolo dei lettori ha organizzato un articolato progetto per rileggerne la figura di artista, scrittore, intellettuale, giornalista, protagonista della vita culturale, artistica e politica per buona parte del Novecento italiano. La fama di Carlo Levi (29 novembre 1902 – 4 gennaio 1975) – scrittore, medico, pittore, intellettuale a tutto tondo – ha avuto uno strano destino: se al Sud, e in particolare nella sua Lucania, è diventato una sorta di canone nella percezione del territorio e della umanità che lo abita, all’altro capo della nostra Penisola, negli ultimi decenni, è stato quasi ignorato. Il progetto della Fondazione Circolo dei lettori si propone dunque di “restituire” al presente questa figura poliedrica, così fuori dagli schemi e attenta al mondo circostante in tutti i suoi aspetti. Proprio per questo, “Tutta la vita è lontano” è un progetto integrato e multidisciplinare, specchio della straordinaria versatilità di Levi: dibattiti e approfondimenti dedicati alle sue opere e al suo impegno politico e civile, ma anche pittura, cinema, fotografia, musica, per dare vita a un programma eclettico che troverà casa al Circolo dei lettori, ma anche alla GAM e al Cinema Massimo, da mercoledì 9 febbraio.

IL PROGRAMMA

L’opera. Al centro del palinsesto saranno i romanzi più importanti di Levi, con lezioni-racconto di grandi autori per esplorare e approfondire. Il primo appuntamento (mercoledì 9 febbraio, ore 21, Circolo dei lettori) sarà “Quando l’Italia non è cambiata”: Francesco Piccolo racconterà L’Orologio e attraverso la sua opera, uno dei grandi romanzi del Novecento, denso di corrispondenze con il periodo storico che stiamo vivendo, offrirà un affresco della stagione politica del secondo dopoguerra, il momento decisivo in cui l’Italia è diventata quello che è diventata. Giovedì 10 febbraio, alle 18:30, Claudia Durastanti ripercorrerà i ricordi dell’amicizia con Piero Gobetti, le osservazioni sulla poesia di Umberto Saba, le riflessioni sui cambiamenti in atto nel Meridione, le analisi del rapporto tra scrittori, malattia e medicina, la visione poetica del mondo e l’impegno civile, a partire da Un dolente amore per la vita, la raccolta di conversazioni e interviste telefoniche di Carlo Levi edito da Donzelli. Si prosegue venerdì 11 febbraio, alle 18, sempre al Circolo, con “Poesia e verità. Un viaggio nell’opera di Carlo Levi” insieme a Luca Beatrice, Filippo La Porta ed Elena Loewenthal. Un confronto sulla figura di Carlo Levi a tutto tondo, tra pittura, letteratura e impegno civile, in cerca della sua cifra più originale ma soprattutto della straordinaria complessità di un artista e intellettuale capace di sfuggire a ogni definizione univoca, appassionato della vita e dell’umano in tutte le sue forme, sempre animato da una fertile curiosità. E ancora, mercoledì 16 febbraio alle 21, il commento di Mario Desiati a partire da La doppia notte dei tigli: il reportage di Carlo Levi (pubblicato nel 1959) sul suo viaggio in Germania Occidentale nel dopoguerra, poco prima che venisse costruito il muro di Berlino, è un libro poco conosciuto, eppure utilissimo per sapere qualcosa in più del rapporto tra italiani, tedeschi e senso di colpa. A conclusione di questo ciclo di incontri, Nicola Lagioia – giovedì 17 febbraio, alle 21 – rileggerà Cristo si è fermato a Eboli, per riflettere su un capolavoro della letteratura del Novecento, un’opera dal grande respiro non solo narrativo ma anche politico, sociale, antropologico, e un modo di raccontare che ha fatto scuola per gli scrittori delle generazioni successive, fino a oggi.

Arte. Particolare risalto verrà dato alla pittura, forse il “primo mestiere” di Carlo Levi, fin dal periodo dei Sei di Torino e per il corso dell’intera carriera, che tocca il realismo e l’impegno sociale, pur non abbandonando mai l’ispirazione poetica e l’eleganza del segno e del colore.

“Viaggio in Italia. Luoghi e volti” è il titolo della mostra, curata da Luca Beatrice ed Elena Loewenthal e allestita nella Wunderkammer della GAM, Galleria d’Arte Moderna di Torino, a partire dal 10 febbraio 2022. Un’accurata selezione di opere provenienti da collezioni pubbliche (GAM; Fondazione Carlo Levi, Roma; Museo Carlo Levi, Aliano; Pinacoteca Carlo Levi, Alassio) e private farà emergere la peculiarità dell’opera di Levi, che schivò i principali movimenti del suo periodo – il Futurismo e il Surrealismo – rimarcando fin da subito la sua spiccata indipendenza artistica, sviluppando lungo il corso della sua vita una pittura sorprendente, mai uguale a se stessa. L’esposizione guida lo spettatore dal periodo delle prime opere, passando attraverso la fase dei Sei torinesi (1928-1931), per giungere al fascismo, al dopoguerra e al neorealismo. In tutti questi cruciali passaggi del Novecento, il nesso tra pittura e impegno politico rimane strettissimo, caratteristica fondamentale del sentire artistico di Levi. In occasione della mostra verrà prodotto un catalogo, edito da Silvana, illustrato e introdotto da Riccardo Passoni, direttore della GAM; con testi di Elena Loewenthal, direttore della Fondazione Circolo dei lettori e scrittrice e Luca Beatrice, critico e storico dell’arte e Walter Guadagnini, direttore di CAMERA. La mostra sarà visitabile fino all’8 maggio 2022.

Fotografia. La mostra “La Lucania nelle fotografie di Mario Carbone per Carlo Levi. Una testimonianza di vita, dell’esistenza di un mondo vero, fuori dalla storia e dai suoi orrendi risultati” – a cura di Elena Loewenthal e Luca Beatrice, in collaborazione con CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia – raccoglie 31 fotografie scattate da Mario Carbone, provenienti dall’Archivio fotografico Mario Carbone Roma, e sarà ospitata in Sala Lettura, al Circolo dei Lettori di Torino. Carbone seguì Levi in Basilicata nel 1960 per documentare il viaggio istituzionale, nel quadro delle celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia, che aveva come obiettivo la preparazione del Telero poi esposto a Torino per “Italia ’61”. Gli scatti ritraggono Levi in varie città (Eboli, Matera, Grassano, Ferrandina, Pisticci) e allo stesso tempo costituiscono un racconto per immagini della quotidianità di un Sud Italia nel quale la modernità, nel 1960, si stava soltanto affacciando. Anche questa sezione dell’iniziativa viene documentata nel catalogo succitato, con la riproduzione delle fotografie esposte e un saggio di Walter Guadagnini, direttore di CAMERA, che rilegge questo fondamentale episodio della fotografia realista italiana attraverso la singolare figura di Mario Carbone. A corredo delle fotografie sono esposti alcuni oggetti appartenuti a Levi, gentilmente concessi dal Comune di Aliano.

Cinema. In collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema di Torino e CSC-Archivio Nazionale Cinema Impresa, inoltre, sarà organizzata una rassegna che ripercorre il rapporto di Levi con il cinema. Levi fu infatti sceneggiatore di Il grido della terra di Duilio Coletti nel 1949, disegnatore e costumista nel perduto Pietro Micca e in Patatrac, e dal romanzo più celebre Cristo si è fermato a Eboli venne tratto il film di Francesco Rosi. La rassegna prevede la proiezione delle cinque pellicole: Cristo si è fermato a Eboli (150’, lunedì 14 febbraio, ore 20.30, Cinema Massimo, introduzione di Luca Beatrice ed Elena Loewenthal); Patatrac (69’) + Omaggio a Carlo Levi (12’, martedì 15 febbraio, ore 18.30, Cinema Massimo); Il grido della terra (90’) + frammento Pietro Micca (4’, mercoledì 16 febbraio, ore 18.30, Cinema Massimo con introduzione di Sergio Toffetti).

Musica. Sabato 12 febbraio, alle 21.00, la sala grande del Circolo dei lettori ospiterà inoltre lo spettacolo “Cristo si è fermato”: un Concerto d’attore in 9 quadri ispirato a Cristo si è fermato a Eboli. La performance indaga alcuni temi nodali del romanzo, risonanti nella memoria collettiva, e tratti antichi ma ancora attuali della terra lucana. Le parole di Levi sono state accostate ad una musica che vuole rappresentare “l’oggi” in continua tensione tra passato e futuro.

Maria Antonietta Cancellaro, che ha elaborato il testo, è al clavicembalo, mentre Giovanni Tamborrino ha composto le musiche, scritte per un organico originale che fonde insieme strumenti antichi, moderni e popolari. Sono eseguite da musiciste professioniste provenienti dal territorio pugliese e lucano: Teresa Puntillo al flauto, Chiara Ratti al clarinetto basso, Beatrice Birardi alle percussioni, Maria Antonietta Cancellaro al pianoforte. L’interpretazione del testo è affidata alla voce dell’attore Vincenzo Failla.

L’immagine guida è di Simone Rotella, illustratore e graphic designer che ha realizzato un inedito ritratto di Carlo Levi dal duplice risvolto: narrativo poiché contiene alcuni degli elementi iconici, i calanchi e il viaggio, e promotore di riconoscibilità, per una descrizione anche fisionomica di questa complessa figura.

Info, prenotazioni, biglietti

Tutti gli incontri sono a ingresso libero, con prenotazione obbligatoria su circololettori.it (info@circololettori.it – 011 8904401).

Con la Carta Plus è possibile prenotare il tuo posto nelle prime file dedicate.

La mostra al Circolo dei lettori è a ingresso libero | Per la mostra alla GAM consultare gamtorino.it

I biglietti per le proiezioni al Cinema Massimo (14/02 € 6 | ridotto € 4; 15-16/02 € 4 | ridotto € 3) sono acquistabili su cinemamassimotorino.it (in prevendita) e presso la biglietteria del cinema (il giorno stesso).

Sono sempre necessari Super Green Pass e mascherina FFP2.

 

IL CHIERESE DE-COLL ESPONE A ROMA ALLA GALLERIA AREA CONTESA

UN AMORE DI MUSEO. SAN VALENTINO NEI MUSEI DI TORINO

Tutti gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei in occasione di San Valentino. Domenica 13 febbraio un biglietto per due a chi si presenta in coppia

Anche quest’anno la Fondazione Torino Musei invita i visitatori a festeggiare il San Valentino all’insegna dell’arte, offrendo 2 ingressi al costo di uno alle collezioni permanenti per le persone che si presenteranno in coppia (coniugi, fidanzati, genitori e figli, amici o parenti) nella giornata di domenica 13 febbraio. Inoltre, per prolungare la celebrazione della giornata più romantica dell’anno, GAM, MAO e Palazzo Madama propongono una serie di visite guidate speciali a cura di Theatrum Sabaudiae nelle giornate dal 10 al 17 febbraio, per scoprire le infinite declinazioni dell’amore.

GAM | LOVE IS LOVE

Sabato 12 febbraio ore 15.30 e domenica 13 febbraio ore 15

In occasione della festa degli innamorati, la GAM vuole celebrare l’amore in ogni sua forma.

Il percorso nelle sale del ‘900 intende affrontare uno dei sentimenti universalmente riconosciuti e da sempre motivo d’indagini e rappresentazioni, l’Amore, raccontandone le diverse sfaccettature e le sue infinite declinazioni. Passionale, coniugale, materno, ma anche amore per gli animali, la natura, amore verso sé stessi e per l’arte. Un viaggio tra pittura, scultura e materiali a partire dall’inizio del ‘900 fino ai giorni nostri.

Costo: 6€

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

MAO | LE MILLE E UNA DECLINAZIONI DELL’AMORE NELLE OPERE DEL MAO

Giovedì 10 ore 19.30 | giovedì 17 ore 16.30

Sabato 12 e domenica 13 ore 15

Il percorso di visita condurrà i partecipanti alla scoperta delle opere d’arte del museo accomunate dal tema amoroso e sessuale in ambito buddhista e induista. L’apprezzamento dell’estetica delle opere del Subcontinente indiano e della Regione himalayana andrà di pari passo con l’approfondimento di tematiche connesse alla sfera amorosa nelle sue innumerevoli sfumature, dalla castità al tantra.

Costo: 6€ a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto d’ingresso al museo; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei.

Info e prenotazioni: 011 5211788 –  prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

PALAZZO MADAMA | AMORI DA MITO

Sabato 12 e domenica 13 febbraio alle ore 15

In occasione della ricorrenza di San Valentino il museo propone una visita guidata ispirata agli amori famosi rintracciabili fra dipinti, decorazioni, lambriggi, ceramiche e oggetti di lusso custoditi nelle sale di Palazzo Madama. Diana e il suo amato Endimione, Giove che si trasforma in pioggia d’oro per la sua Danae, Venere e Cleopatra. Amori celebri fra mitologia e realtà.

Il percorso di visita si snoda sui tre piani, dalla sala Acaja fino alla sala ceramiche, ricercando le coppie famose, i putti, gli amorini che scoccano dardi d’amore, i nodi di fedeltà che testimoniano legami e nobili biografie.

Un San Valentino diverso, arricchito da una interessante visita, ricercata e inedita.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com.

 

 

FRANCO GUERZONI. RITROVAMENTI – 2000/2017

Mostra personale esposta in contemporanea nelle gallerie di Milano, Torino, Verona dall’8 febbraio al 28 maggio 2022

La Galleria Marcorossi artecontemporanea ha il piacere di presentare una mostra personale di Franco Guerzoni intitolata  Ritrovamenti 2000-2017. Il progetto, presentato in anteprima l’estate scorsa a Pietrasanta, è esposto come prima mostra del 2022 in contemporanea nelle gallerie di Milano, Verona e Torino. Il titolo della mostra, ” Ritrovamenti”, fa riferimento sia ad un ciclo di lavori di Guerzoni         appartenenti agli anni 2000, sia all’esplicito proposito di questa mostra di guardare, riguardare e ritrovare quelle opere, ad una distanza temporale di quasi 20 anni. I titoli dei lavori esposti sono narrativi delle ricerche dell’artista: ” Antichi tracciati “, “Musivim “, ” Epistole ” e appunto “Ritrovamenti”, parole queste che accompagnano lo spettatore verso l’idea di un passato vissuto nella sua idea di “perdita”. Superfici pittoriche lette nella loro profondità attraverso veri e propri scavi a rivelare l’interno del dipinto. L’uso dei gessi e dei pigmenti in polvere rivelano l’intenzione dell’artista di pensare che «La parete è come un libro da sfogliare, un viaggio verso l’interno che consente di rintracciare il vissuto, le memorie, i segni, i simboli, tutto ciò che nel corso dei secoli quel frammento di muratura ha raccolto.» (Franco Guerzoni). A tutti gli effetti, sono pareti dimenticate quelle presenti in mostra. Le intonazioni cromatiche dei bianchi calcinati rivelano la passione dell’artista per la pittura opaca dalla quale spesso affiorano colori, frammenti e piccoli oggetti come in un campo di scavo; la sua è da considerarsi più un’archeologia del quotidiano che non quella del mondo antico. Le opere di Guerzoni guardano sempre alle pareti di una casa abbandonata e ai segni impliciti in essa. Fin dai primi anni Settanta, infatti, Guerzoni avvia una ricerca personale dedicata all’esplorazione del mondo dell’archeologia, con particolare attenzione ad aspetti legati alla stratificazione della cultura e all’idea di “antico” come perdita e sottrazione. Si dedica alla ricerca di precisi sistemi di rappresentazione dell’immagine, resa anche per mezzo del medium fotografico, accompagnato da un continuo confronto con i suoi contemporanei (tra cui Vaccari, Parmiggiani, Ghirri). Con gli anni Ottanta la ricerca dell’artista partecipa a una più generale riscoperta della sensibilità pittorica, guidata da un’attrazione per le materie allo stato puro. Dapprima attraverso stratificazioni gessose su grandi carte parietali che indagano l’idea di una geografia immaginaria (Carte di viaggio Grotteschi    La parete dimenticata ) mentre nel 1990 presenta il progetto espositivo Decorazioni e rovine  in una sala personale alla Biennale d’Arte di Venezia. Dagli anni Novanta in avanti prosegue, con grandi cicli di opere, la sua indagine sul concetto di tempo e sulla poetica della rovina, adottando una cifra teorica inscrivibile nel pensiero di una “archeologia senza restauro”. Luoghi in abbandono, architetture domestiche e spazi industriali, forme dell’abitare arcaiche e in rovina riaffiorano dalla superficie dipinta con la dignità di intense apparizioni immaginifiche. Le opere degli ultimi decenni alimentando l’idea di una pittura “murale” che insegue il rapporto con lo spazio, l’architettura e il tempo, usando il pigmento come agente di rivelazione, di scoperta, di manifestazione della memoria, come presenza forte che emerge dalla superficie bianca in maniera quasi lirica.

 GALLERIA MAZZOLENI. GIANFRANCO ZAPPETTINI. THE GOLDEN AGE

La Galleria Mazzoleni di Torino è lieta di presentare Gianfranco Zappettini. The Golden Age (“L’Età dell’Oro”), personale di Gianfranco Zappettini, che segue e completa, a due anni di distanza, la presentazione della produzione recente dell’artista esposta nell’omonima mostra londinese, curata da Martin Holman (Mazzoleni, febbraio – aprile 2020) con l’esposizione delle sue serie precedenti. Gianfranco Zappettini, co-fondatore negli anni ’70 del movimento internazionale della Pittura Analitica (estesosi tra Italia, Germania, Francia e Olanda), è considerato tra i più importanti pittori astratti italiani viventi. Il racconto dell’evoluzione artistica di Zappettini corre in parallelo al suo percorso di ricerca interiore e spirituale e si snoda attraverso lavori risalenti agli anni 1990, 2000 e primi 2010 fino ai recentissimi dipinti di colore oro. Per Zappettini la pittura è esercizio spirituale, un’operazione rituale che si traduce nella distribuzione di diverse campiture di colore che scandiscono la tela e nella stratificazione dei materiali di origine comune o industriale, lavorati con maestria artigiana e rigore alchemico. Il percorso espositivo della mostra torinese metterà in luce accostamenti estetici e concettuali che attraversano tre decenni di attività artistica.

Gianfranco Zappettini. The Golden Age

15 febbraio – 7 aprile 2022  Mazzoleni, Torino, Piazza Solferino 2   Vernissage: martedì 15 febbraio 2022, 16.00 – 20.00

 

PINO TORINESE, PLANETARIO. SFUMATURE DI DONNE DI SCIENZA

di e con SARA D’AMARIO

regia, musiche dal vivo e mise en scène FRANCOIS-XAVIER FRANTZ

venerdì 11 febbraio 2022   ingresso 20.45, spettacolo 21.30

Torna finalmente il Teatro al Planetario di Torino, registrando il TUTTO ESAURITO in pochissimo giorni! Una storia di donne geniali nel firmamento della storia. Si presenta così Sfumature di Donne di Scienza, il nuovo spettacolo teatrale di Sara D’Amario, anche protagonista, con regia e musiche dal vivo di François-Xavier Frantz, in scena l’11 febbraio alle 21.30 a Infini.to – Planetario Torino a Pino Torinese: una versione inedita, unica, concepita appositamente per il Planetario, per far interagire l’attrice con l’universo… Durante l’apertura straordinaria del Museo, i possessori del biglietto di ingresso al Museo, potranno visitare liberamente il Museo interattivo, utilizzando l’audioguida, e assistere gratuitamente allo spettacolo teatrale.

 

 

 

 

TORINO. BUILDING E L’ARTE PUBBLICA, UN CICLO  DI INSTALLAZIONI A DOMUS LASCARIS

In via Lascaris arrivano le opere di Gabriele Garbolino Rù, Nazareno Biondo e Peter Ott©️

Alla galleria d’arte open air e indoor di Domus Lascaris, palazzo razionalista trasformato in casa di pregio, il Gruppo Building inaugura un ciclo di arte pubblica contemporanea, con alcuni artisti che intervengono tra la strada e gli interni del palazzo. Il primo ospite di questo ciclo è Gabriele Garbolino Rù con i Dioscuri, 3 sculture in resina, raffiguranti i mitici figli di Zeus, in esposizione dal 1° febbraio al 31 marzo all’interno della galleria pubblica del palazzo progettato dal gruppo della famiglia Boffa.  “Da sempre, l’arte caratterizza i nostri interventi e progetti urbani, nell’ottica di mettere la bellezza al centro di un processo di trasformazione pubblica.  Con le opere che animeranno periodicamente la galleria open air di Domus Lascaris, l’idea è regalare uno spazio urbano in continua mutazione permettendo a un palazzo, la cui natura è quella di restare a lungo uguale, di cambiare la propria natura e di trasmettere nuovi impulsi continuamente, modificando il contesto della città”. Dichiara Piero Boffa, Presidente del Gruppo Building.

A Gabriele Garbolino Rù seguiranno le esposizioni di Nazareno Biondo e Peter Ott©, previste per aprile e luglio. Un’azione creativa che mette in relazione gli artisti della contemporaneità con lo spazio urbano e quel luogo di transizione tra pubblico e privato: la hall espositiva di Domus Lascaris.

Gabriele Garbolino Rù, primo tra gli artisti a intervenire nello spazio di Via Lascaris, è uno scultore che guarda ai linguaggi della contemporaneità con un occhio formato nella tradizione figurativa. La sua ricerca è orientata al recupero dell’atto creativo, come processo lento di lavoro e di disciplina, vicino a quello dell’artigiano. Le sue opere, però, lasciano sempre intendere la presenza di una realtà altra, con la quale lo spettatore entra in contatto, pur non potendola vedere. Per questo molti suoi soggetti sono immersi nell’acqua, altri sono il doppione del loro riflesso e altri, come nel caso dei Dioscuri, le sculture a Domus Lascaris, sorgono dal terreno.

A novembre 2019 nell’ambito del cantiere di Domus Lascaris, Building ha promosso in collaborazione con Artissima il progetto Hang on a minute lads… I’ve got a great idea. L’opera, preparata in occasione dei 50 anni dall’uscita nelle sale cinematografiche del film The Italian Job e ispirata alla scena finale della pellicola, consisteva in una grande scultura basculante: un autobus vintage posto “in bilico” sul tetto del palazzo. Nel novembre 2021, la galleria di Domus Lascaris è stata inaugurata con la mostra HOT Vol.1, nella quale 8 street artist hanno reinterpretato TOH, l’opera di Nicola Russo, omaggio all’iconica fontana torinese, il torèt.

 

LUIGI FASSI È IL NUOVO DIRETTORE DI ARTISSIMA INTERNAZIONALE D’ARTE CONTEMPORANEA

Luigi Fassi

Il Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei, in merito alla call internazionale lanciata per la nomina del nuovo direttore artistico di Artissima Fiera Internazionale di Arte Contemporanea, dopo attenta analisi delle candidature pervenute ha deciso di nominare Luigi Fassi nuovo Direttore della Fiera per il triennio 2022-2024. Il Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei ha individuato nel profilo di Luigi Fassi il candidato adatto a guidare le prossime edizioni di Artissima, sia sotto l’aspetto professionale sia per il progetto presentato – dichiara Maurizio Cibrario, Presidente della Fondazione Torino Musei – sono certo che questa figura contribuirà sostanzialmente a sviluppare il ruolo della Fiera a livello internazionale. Ringrazio Ilaria Bonacossa per aver condotto con professionalità la fiera in questi 5 anni ed essere riuscita a coinvolgere i molteplici interessi presenti nella Città di Torino, in una rete di relazioni proficua e apprezzata.  Desidero ringraziare la Fondazione Torino Musei e la Città di Torino della fiducia accordatami nell’avermi voluto come nuovo direttore di Artissima, un’istituzione che rappresenta uno spirito di vitalità, innovazione e sguardo rivolto al futuro a cui mi sono sempre ispirato. Entro in questo incarico consapevole della responsabilità del ruolo e con la forza dell’entusiasmo di portare avanti la storia di Artissima e il lavoro di chi mi ha preceduto – dichiara Luigi Fassi. Dopo cinque anni, non posso che ritenermi soddisfatta dei successi e delle innumerevoli sfide superate e condivise con un team che tutto il mondo dell’arte ci invidia. Ringrazio la Fondazione Torino Musei e tutti gli stakeholder con cui abbiamo lavorato in queste edizioni per il sostegno e la fiducia – dichiara Ilaria Bonacossa. Sono convinta che il nuovo direttore Luigi Fassi, con la sua esperienza curatoriale e gestionale in istituzioni pubbliche, garantirà una continuità importante per la crescita della fiera. Torino e l’arte contemporanea sono una diade inscindibile e strategica per il futuro della Città e della Regione.

 

MONCALIERI. AL VIA IN BIBLIOTECA IL CORSO PER VOLONTARI DEI BENI CULTURALI: UN TUFFO NEL SETTECENTO PIEMONTESE E NELLE BELLEZZE DELLA CITTÀ

Duemila anni di storia alle spalle, un patrimonio artistico invidiabile, un Castello Sabaudo riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco, un centro storico di impianto medievale: Moncalieri sorprende chi percorre le vie del suo nucleo più antico per l’eleganza, la compostezza, la ricchezza di testimonianze storiche e scorci tutti da scoprire.

Il Castello è già apprezzata meta di visitatori ma l’intero centro storico è ancora tutto da scoprire. L’Assessorato alla Cultura, in collaborazione con l’associazione Progetto Cultura e Turismo di Carignano, propone un corso volto a formare volontari dei beni culturali, con l’obiettivo di tenere aperti alle visite alcuni monumenti civili e sacri del centro storico, e di condurre residenti e visitatori che volessero approfondire la conoscenza della Città. Il corso si terrà presso la Biblioteca Arduino, in Via Cavour 31 e sarà articolato in quattro lezioni frontali con esperti del territorio, storici dell’arte e dell’architettura, e con la possibilità di collegamenti in videoconferenza con restauratori e storici (tra questi, il dott. Simone Baiocco, conservatore del Museo di Palazzo Madama a Torino, che racconterà del nesso tra una tela di Antoine de Lonhy e la Collegiata). Le lezioni si terranno il 9 e 16 febbraio, il 2 e il 16 marzo. Il corso si chiuderà idealmente a fine marzo-inizio aprile con due uscite didattiche, che avranno lo scopo di ammirare “dal vivo” le architetture e le arti narrate nel corso. La partecipazione al corso è libera e gratuita, con iscrizione obbligatoria. E’ obbligatorio presentare all’ingresso il certificato verde rafforzato e utilizzare la mascherina FFP2 durante tutta la durata delle lezioni. Al termine del corso sarà consegnato un attestato di partecipazione. Chi dei partecipanti se la sentirà potrà, infine, mettere a disposizione il proprio tempo per accompagnare i turisti durante gli eventi organizzati dalla Città di Moncalieri.

Il corso è realizzato con la preziosa collaborazione della Biblioteca Civica di Moncalieri e del Centro Studi Piemontesi: per iscriversi, occorre inviare una mail a carignanoturismo@gmail.com, lasciando i propri dati, oppure telefonare ai nn. 3485479607 o 3381452945. Per accedere alla Sala Riunioni della Biblioteca, occorrerà esibire il “certificato verde rafforzato” e utilizzare la mascherina FFP2 per tutta la durata della lezione.

 

FEBO E DAFNE: “ORIZZONTI. LE IMPERFEZIONI DELL’ANIMA”, MOSTRA DI MARCO LONGO

Inaugurata la mostra personale di Marco Longo “Orizzonti. Le imperfezioni dell’anima” a cura di Simonetta Pavanello presso l’associazione culturale Febo e Dafne di Torino. La mostra proseguirà fino al 13 febbraio 2022 ed è accompagnata da un catalogo con testo critico della curatrice. L’orario dell’inaugurazione giovedì 3 febbraio è dalle 15 alle 20, mentre, fino al 13 febbraio, dal martedì al sabato l’orario è dalle 15 alle 19. Marco Longo è un pittore raffinato la cui opera traduce in maniera personale e contemporanea una tradizione che deriva dalla scuola dei suoi maestri dell’Accademia Albertina: Sergio Saroni e Giorgio Avigdor. La mostra “Orizzonti. Le imperfezioni dell’anima” propone una serie di opere che hanno come soggetto paesaggi naturalistici, squarci di periferie velati da una sottile atmosfera uggiosa, quasi malinconica. I suoi quadri coinvolgono attivamente lo spettatore e lo invitano ad un’osservazione attenta. Da lontano, infatti, appaiono come scene indefinite, toni di grigi e chiaroscuri, che vanno a delinearsi a mano a mano che l’osservatore gli si avvicina. Più si rimane a contemplarli più si viene rapiti da quelle atmosfere, come se con l’immaginazione si potesse entrare direttamente all’interno di quei paesaggi onirici. Pittore per vocazione, l’artista persegue una sua personale cifra stilistica che mescola le tradizionali tecniche di pittura e di disegno ad uno strumentale uso dell’immagine fotografica. Longo dapprima cattura le immagini con l’obiettivo e poi le restituisce sulla tela trasformate in mondi soffusi, tradotte in atmosfere pittoriche. “In un silenzio rarefatto, che accompagna le giornate di pioggia autunnali, l’artista ci immerge nella dimensione ovattata delle periferie urbane, dove la luce riflessa taglia la prospettiva e ci costringe ad affinare lo sguardo” (Simonetta Pavanello). Ecco che la tecnica accademica trapassa il medium e diventa, nella sua fruizione, uno stato d’animo che pone lo spettatore in contatto con un livello più profondo, di consapevolezza. “Nelle opere di Marco Longo lo spazio bianco è funzionale alla creazione degli orizzonti a cui volge lo sguardo, frammenti di piani che sbiadiscono nell’assenza di superficie. Una ricerca stilistica che l’artista ha affinato negli anni, lavorando direttamente sulla trama della tela per sovrapposizioni monocromatiche, declinate sull’intensità dei bianchi, dei neri e dei bruni nelle diverse tonalità delle terre d’ombra. […] Le sue visioni sono paesaggi dell’anima che ogni uomo deve attraversare per ricongiungersi al proprio luogo di appartenenza.” Dal testo della curatrice Simonetta Pavanello.

 

BIELLA, WOOLBRIDGE GALLERY, SALITA RIVA 3. MOSTRA: ZONA BIANCA ZERO

fino al 07/03/2022

A cura di Giorgio Verzotti. Artisti in mostra: Marisa Albanese, Alessandro Algardi, Francesco Arena, Francesca Banchelli, Jacopo Benassi, Filippo Berta, Filippo Bisagni, Enrica Borghi, Lula Broglio, Alessandro Carano, Luigi Carboni, Marco Casentini, Barbara Colombo, Enzo Cucchi, Carlo Dell’acqua, Massimo De Caria, Davide d’Elia, Remi Deymier, Barbara Devivi, Giuseppe Diliberto, Andrea Francolino, Sara Goldschmied & Chiari, Paolo Gonzato, Dario Guccio, Nazzareno Guglielmi, Carlo e Franco Ingrassia, Daniele Innamorato, Kings, Osvaldo Licini, Sergio Limonta, Filippo Manzini, Gianluigi Masucci, Andrea Martinucci, Yari Miele, Ignazio Mortellaro, Federica Perazzoli, Simone Pellegrini, Michelangelo Pistoletto, Studio Pratha, Luisa Protti, Carol Rama, Shigeru Saito, Francesco Snote, Giovanni Termini.

Aperto da mercoledì a domenica con orario 10–12:30, 14:30–19. 347 860 1965

 

GALLERIA CRAG. MOSTRA “HORTUS CONCLUSUS” DI ILARIA SIMEONI

La galleria Crag – Chiono Reisovà art gallery è lieta di presentare Hortus Conclusus, la prima mostra personale della giovane artista Ilaria Simeoni (Montebelluna, 1995) dal 10 di febbraio al 26 marzo 2022, nella sede di via Giolitti 51/A, Torino. Assegnataria del prestigioso Atelier 2021/2022 della Fondazione Bevilaqua La Masa di Venezia e vincitrice del primo premio della 103ma Mostra Collettiva Giovani Artisti dell’omonima Fondazione, Ilaria nella sua ricerca si dedica allo studio del rapporto tra spiritualità e natura, concentrandosi sul linguaggio con il quale esprimere tale relazione. Nella pratica il suo pensiero si fonde con la pittura e l’elemento naturale del giardino “chiuso” ne è il tramite. Nasce così il titolo Hortus Conclusus che, oltre alla più nota definizione di giardino chiuso presente nei monasteri e nei conventi medievali, è da considerarsi anche come luogo dello spirito. Il giardino o Hortus, reale o figurativo,  accompagna questo star bene nelle varie fasi della vita di ogni individuo; è movimento e trasformazione, del mondo e della natura stessa nel loro senso concreto di generare, produrre, fiorire.

 

 

 

BIELLA, MACIST MUSEUM, VIA COSTA DI RIVA 9. MOSTRA: THE GOLD FACTORY

fino al 27/03/2022

R.E.M.I.D.A. – The Gold Factory, a cura di Mark Bertazzoli. I R.E.M.I.D.A., artisti che intendono rivelare attraverso l’oro l’alchimia dell’arte, giungono per la prima volta a Biella con le loro opere eleganti, irridenti e simboliche. Un insieme di sculture recenti, tutte rivestite dalla sfavillante foglia oro, ricondurrà le stanze del MACIST alla loro antica origine, facendo risorgere l’antica “Fabbrica dell’Oro”. Vernissage: sabato 11 dicembr ore 17. In concomitanza con la XVII Giornata del Contemporaneo, manifestazione promossa dall’Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani (AMACI). In occasione dell’inaugurazione della mostra personale gli artisti doneranno un’opera alla Fondazione Edo ed Elvo Tempia Valenta per la lotta contro i tumori, che entrerà così a far parte della collezione museale. Accesso libero e gratuito con obbligo di mascherina e Green Pass. Gli ingressi saranno contingentati nel rispetto delle norme vigenti.

Orari mostra: sabato e domenica dalle ore 15 alle 19.15.

338 8772385 – www.macist.it – info@macist.it

 

PROROGA AL 28 FEBBRAIO 2022 DELLA MOSTRA “MARIO GIACOMELLI E GIACOMO LEOPARDI. POETARE PER IMMAGINI”

 con finissage giovedì 24 febbraio 2022 alle ore 19

PHOS – Via Giambattista Vico 1, Torino

È stata prorogata al 28 febbraio 2022 la mostra che il Centro PHOS di Torino ha organizzato in collaborazione con l’archivio CRAF di Spilimbergo (PN), “Mario Giacomelli e Giacomo Leopardi. Poetare per immagini”. Finissage giovedì 24 febbraio alle ore 19.00. Sui canali digitali del Centro Phos saranno presto disponibili le registrazioni delle quattro conferenze concernenti la relazione che la fotografia intrattiene con la letteratura, la teoria della conoscenza e la comunicazione.

 

BIELLA. SELEZIONATI I DODICI FINALISTI DEL “PREMIO NUVOLOSA”

La premiazione avverrà il 5 marzo a Palazzo Ferrero

Tra i 166 giovani creativi che hanno partecipato all’edizione numero quattro del “Premio Nuvolosa”, il progetto che l’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Biella ha proposto insieme a Creativecomics, per celebrare il fumetto, diffondendone la cultura, esaltandone la componente estetica e formale, sono stati selezionati i dodici finalisti. La giuria, composta da Davide Barzi, Ivan Calcaterra, Andrea Modugno, Walter Trono, ha avuto il difficile compito di esaminare i loro lavori, valutando diversi aspetti: attinenza al tema e originalità della storia; disegno: anatomia e ambientazione; colore e/o inchiostrazione. Il loro compito è stato forse più arduo rispetto alle precedenti edizioni perché le opere giunte sono state di livello qualitativo molto alto.

Questi sono i dodici finalisti, elencati in ordine alfabetico, con il titolo della loro opera:

– Bartoli Luca (sceneggiatura, Lazio) e Raiteri Paolo Giampiero (disegni, Lazio), NATURAL-MENTE

– Calcagno Maurizio (sceneggiatura, Piemonte), Prunesti Christian (disegni, Calabria) e Gagliasso Luca (colore, Piemonte), L’UOMO DELL’UTOPIA

– Dal Corso Emy (Veneto), LETTERA DAL NUOVO MONDO

– Di Luzio Martina (sceneggiatura, Emilia-Romagna) e Gabbi Lucia (disegni, Emilia-Romagna), PUNTO. A CAPO

– Di Napoli Simona (sceneggiatura, Sicilia) e Leone Marco (disegni, Sicilia), SGUARDO AL PASSATO PER COLTIVARE IL FUTURO

– Di Pietro Stefano (Lazio), COLTIVARE IL FUTURO

– Fazzari Alice (sceneggiatura, Piemonte) e Bolognini Lidia Giuliana (disegni, Liguria), LA FAMIGLIA MIDORI

– Muzzo Federica (Sicilia), LA SERRA

– Pani Vincenzo (Lazio), VITA DI PINO

– Salatino Marisa Francesca (sceneggiatura, Puglia) e Cascione Lucia (disegni, Puglia), IL PRIMO GERMOGLIO

– Sardina Toni (Sicilia), LA GUERRA NON È PIÙ LA STESSA

– Zagami Anna (Calabria), ECO-RAPTUS

La direzione artistica del progetto è affidata a Daniele Statella, disegnatore fumettista che dal 1999 pubblica con le maggiori case editrici italiane (Mondadori, Sergio Bonelli Editore, RCS, Astorina). Dal 2012 è nello staff dei disegnatori di “Dampyr” e dal 2019 passa nello staff di “Julia”, il personaggio scritto da Giancarlo Berardi. Ha fondato l’Associazione Culturale “Creativecomics”, che realizza eventi legati al fumetto tra cui Fumetti al Ricetto, Casale Diabolika, Vercelli tra le nuvole e qui a Biella Nuvolosa.

“Quest’anno – dice l’Assessore alle Politiche giovanili Gabriella Bessone – i premi saranno di maggior entità rispetto al passato: 1.500 euro per il 1° premio; 700 per il secondo premio; 400 per il terzo e 200 per il premio per la miglior Sceneggiatura; mentre quelli riservati alla sezione locale prevedono Tavola grafica per i vincitori e materiale artistico e libri per il 2° e 3° premio. Per la qualità delle opere pervenute, abbiamo deciso di esporre e inserire in catalogo le tavole di dodici selezionati, due in più rispetto alle precedenti edizioni e, volendo valorizzare l’impegno dei partecipanti, realizzeremo con le tavole di ulteriori quindici lavori selezionati un video, che sarà visibile a Palazzo Ferrero e sarà pubblicato online sul sito dell’Informagiovani”.

Finalisti del Premio speciale Sceneggiatura, sempre in ordine alfabetico:

– Daniele Gianpaolo (Campania), NASCOSTO

– Garipoli Umberto Mario (Lombardia), SPECIE DOMINANTE

– Ramilli Francesco (Emilia-Romagna), LA PIOGGIA

La premiazione si terrà nel pomeriggio di sabato 5 marzo a Palazzo Ferrero, Biella Piazzo, alla presenza di alcuni giurati e autori prestigiosi, che nel giorno successivo accoglieranno chi ama il fumetto con un ricco programma di incontri e laboratori. Le opere dei vincitori rimarranno esposte fino a giugno nell’ambito di Selvatica – arte e natura in festival.

I finalisti della Sezione locale, riservata agli allievi del Liceo Artistico G. e Q. Sella di Biella saranno resi noti nei prossimi giorni.

Parallelamente al percorso dedicato alle opere del concorso, Nuvolosa ogni anno organizza un’esposizione, che nelle scorse edizioni era dedicata a un grande maestro della nona arte: nel 2019 Ivo Milazzo, nel 2020 Corrado Mastantuono, l’anno scorso Silver, Guido Silvestri. Quest’anno, in sinergia con Selvatica – Arte e Natura in Festival, ad affiancare i migliori lavori del Premio Nuvolosa saranno immagini tratte da opere del fumetto incentrate sul tema della natura, della tutela e salvaguardia dell’ambiente.