60 anni dopo, la ristrutturazione per farne un ‘hospice’
Nel momento i cui i lavori di ristrutturazione all’interno del “Cottolengo” in via Balbo 16 stanno modificando le parti interne per renderle idonee alla nuova prevista destinazione di Hospice – ventun posti letto per persone con malattie progressive in fase avanzata – mi piace ricordare come, giusto sessant’anni fa (marzo 1962) si aprisse al pubblico «il nuovo grandioso Cottolengo di Chieri a soli due anni e mezzo dai primi colpi di piccone per demolirne il vecchio» che conserverà – «come gemma incastonata in anello d’oro il tesoro della camera dove morì il Santo nel lontano 1842». Le nuove camere, moderne ed attrezzate sale di soggiorno ad ogni piano, una modernissima cappella costruita «in mezzo al cortile o atrio separando la parte delle donne da quella degli uomini» vengono inaugurate alla presenza dell’arcivescovo di Torino cardinal Maurilio Fossati, delle autorità «on. Rapelli, vice prefetto Veglia, consigliere provinciale sig. Giuseppe Vergnano, esponenti dell’industria, numerosi sacerdoti, l’Arciprete, i superiori delle varie Comunità».
Il rappresentante generale del “Cottolengo” Padre Chiara nell’indirizzo di saluto ai presenti sottolineerà come soltanto l’intervento della Divina provvidenza abbia permesso la realizzazione di una tale «oasi di serenità e di pace. Un grande dono alla città scelta dal Fondatore come punto di partenza per il cielo».
Fonte: Il Chierese marzo 1962