Pallavolo, Fenera Chieri’76: Anna Mezzi presenta la sfida del PalaMaddalene contro Trento
Quest’anno in A2 le squadre che il Fenera Chieri ’76 aveva già incontrato in passato sono soltanto tre. Una di queste è la Delta Informatica Trentino, l’avversaria che il quinto turno di campionato porta domenica 15 novembre (ore 18) al PalaMaddalene.
L’unico precedente risale al 19 aprile 2014. Chieri e Trento si trovarono di fronte a Padova nella finale della Coppa Italia di B1: una sfida memorabile terminata 16-18 al tie-break a favore delle trentine, che di lì a poco avrebbero anche conquistato la promozione in A2. Di quella partita sono rimaste cinque giocatrici: da un lato Soriani, Migliorin e Agostino, dall’altro Demichelis e Marchioron.
Fenera Chieri ’76-Delta Informatica Trentino di domenica è anche la prima volta di Anna Mezzi contro una squadra della regione dov’è nata, cresciuta e aveva sempre giocato fino a pochi mesi fa. Ulteriore emozione per la schiacciatrice di Riva del Garda sarà ritrovare amiche come Stefania Pistolato, Martina Bogatec e Ilaria Antonucci che in passato hanno condiviso con lei un bel tratto di strada.
Anna, questa è la tua prima stagione in A2. Come sta andando?
«Rispetto alla B1 è un altro mondo. Ci sono tantissimi differenze, nel gioco e sotto l’aspetto mentale. La palla non cade così facilmente nell’altro campo, bisogna trovare soluzioni diverse. Servono molta più concentrazione e più lucidità. Anche il lavoro in palestra è di un altro livello, per tempo e qualità. Le mie impressioni personali sono positive. Sono in cerca di miglioramento ed era quello che speravo di trovare. È la situazione ideale per migliorare tecnicamente e di testa, e anche come qualità di vita».
Manca poco all’incontro con la Delta Informatica Trentino, che tu conosci bene.
«Sono una gran bella squadra, senza dubbio. Qualche infortunio ha rallentato un po’ la loro partenza ma ora ne sono venute fuori. Per noi è una partita difficile e stimolante. Per cancellare il ricordo di Aversa dovremo fare tesoro degli errori commessi e restare più lucide nei momenti decisivi, tutte quante, dalla prima in campo all’ultima in panchina. Dobbiamo mettercela tutta, indipendentemente dal risultato».