Sesto posto come l’anno scorso, e quella maledetta finale di Coppa Italia ’saltata’ per covid…
di Gianni Giacone
Alla fine, i conti tornano. Sesto posto finale, come l’anno scorso, e final-four di Coppa Italia conquistata, con il solito maledetto covid a fare da guastafeste e impedire alle ragazze di giocarsela. Il Chieri’76 archivia una stagione comunque positiva, che con un pizzico di buona sorte avrebbe potuto diventare memorabile. Ma va bene così. Dopo che l’anno scorso le cose erano andate al di là delle più ottimistiche previsioni, c’era tanta gente a pensare che quest’anno, con una squadra rinforzata (Cazaute soprattutto, ma anche Weitzel) si sarebbero potute scalare altre posizioni. La prudenza e la competenza di Filippo Vergnano, presidente e filosofo, a gettare qualche bicchiere d’acqua sul fuoco (“Vedo troppe aspettative, mi fa un po’ paura”, ci aveva confidato a inizio stagione), in nome di una riflessione tecnica e prospettica: certo, un Chieri un po’ più forte, ma anche molte altre rivali si erano rinforzate. Giusta considerazione, verificata nei fatti. Adesso si volta pagina. L’anno scorso, la ‘rosa’ era cambiata pochissimo, qualche ritocco appena. Quest’anno, forse, partenze e arrivi saranno più numerosi. Prossimamente sapremo. Intanto, archiviamo l’anno del ritorno del pubblico al PalaFenera con l’immagine, bella anche se un po’ triste, dei 1508 presenti al derby con Novara. Mai così tanti e così festanti. Meritano, in futuro, di essere ancor più vincenti.