PIEMONTE ARTE: TABUSSO, GUGLIELMINETTI, “ICONIC”, PICENNI, FRANCAVIGLIA
TORINO: TABUSSO. LA NATURA E IL SOGNO
Fino al 16 gennaio 2016 – Galleria Biasutti & Biasutti, via Bonafous 7/L, 10123 Torino; Tel. 011/8173511-8158818 Fax 011/8158818 – www.biasuttiebiasutti.com e-mail: info@biasuttiebiasutti.com
ORARIO: 10-12.30 – 15.30-19.30 chiuso domenica e lunedì
La galleria Biasutti & Biasutti presenta una mostra dedicata a Francesco Tabusso (Sesto San Giovanni 1930 – Torino 2012). Per questo nuovo appuntamento, sono state selezionate una quarantina di opere che permettono di ripercorrere gli aspetti di un’esperienza sviluppata tra l’inizio degli anni ’50 fino agli anni 2000. Di particolare interesse Giornata di vento (1957), Maria Giulia (1981), Uova nel cappello (1988), Natura morta con figura (1997), Santiago (1999).
In questo nucleo di testimonianze pittoriche si notano i paesaggi invernali e gli interni ricchi di ricordi, le nature morte e i fiabeschi racconti per immagini che uniscono un nudo femminile allo studio per Troika. Un discorso, quindi, che “esprime il clima della pittura di Tabusso tra fiaba e realtà rivisitata, natura e sogno, in una sorta di continua, inesausta, lirica definizione di una rappresentazione che – sottolinea Angelo Mistrangelo – appartiene alla cultura visiva del secondo Novecento e del nuovo Millennio. E lo spazio della tela diviene il luogo della memoria, dell’incontro con la storia, di una visione che si trasforma in volti, figure immerse nell’atmosfera, documenti di una stagione scandita dal colore, dal segno e dalla luce”.
La mostra è a cura di Angelo Mistrangelo. Apertura fino al 16 gennaio 2016.
ASTI, DISEGNI E MONOTIPI DI EUGENIO GUGLIELMINETTI NELLA DONAZIONE DI GIUSEPPE ORLANDI.
Sabato 14 novembre presso la Fondazione Eugenio Guglielminetti, in Palazzo Alfieri (Asti, corso Alfieri 375; tel. 0141.095801; www.comune.asti.it) è stata inaugurata la mostra: Disegni e monotipi (1938-1954) di Eugenio Guglielminetti. Donazione di Giuseppe Orlandi.
Giuseppe Orlandi, erede del Maestro ed artista, scenografo e costumista collaboratore in allestimenti scenici teatrali e televisivi, con la propria donazione intende impreziosire l’ingente patrimonio artistico della Fondazione, istituita dal Maestro Guglielminetti nel 1998, offrendo un’interessante esposizione di storiche testimonianze grafiche dei decenni Quaranta e Cinquanta.
Le trentacinque opere su carta documentano le esperienze giovanili di Eugenio Guglielminetti, durante gli anni di perfezionamento all’Accademia Albertina alle lezioni di Felice Casorati e durante i soggiorni parigini nel Secondo Dopoguerra, la stagione più avvincente per la sperimentazione segnica del Maestro, attratto dai linguaggi delle avanguardie storiche e dalle tendenze d’astrazione europea. Eugenio Guglielminetti approfondì la ricerca segnica e pittorica, esponendo ad “Arte astratta e concreta”, rassegna che raccolse alla Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma (1951) i protagonisti dei nuovi linguaggi contemporanei, operanti nelle varie aree nazionali, tra cui Paola Levi Montalcini, Albino Galvano, Filippo Scroppo, Parisot, Munari, Sottsass.. In mostra compaiono alcune opere calcografiche d’inclinazione metafisica (Abbraccio, 1938; Studio di figura, 1938; Natura morta, 1939; Sedia, 1940), accanto ad allusive percezioni del reale, interpretate dalla fantasiosa immaginazione d’infanzia ( Aquilone, 1947; La bicicletta, 1950). I monotipi su carta Ritagli (1948), Oggetti ( 1949), La catapulta ( 1950), Veliero (1954) furono esposti alla Quadriennale di Roma, alla Galleria “Alla Scaletta” di Bologna (1952) ed alla Biennale Internazionale di Venezia nelle edizioni XXV, XXVI, XXVII. Partecipando attivamente alle esperienze artistiche nazionali, accanto a Mattia Moreni, Mastroianni, Turcato ed Afro Basaldella, iniziò la sperimentazione di tecniche d’ascendenza espressionista e neocubista, quali collage, interventi a tempera e pastello, sospesi tra rigorosa geometrizzazione e lirismo cromatico. Attento alle tendenze secessioniste mitteleuropee, scaturite nel Primo Novecento tra Vienna, Zurigo, Berlino e Monaco, interessato all’evoluzione dei linguaggi costruttivisti e cubofuturisti fino alle ricerche d’astrazione, tra De Stijl e Bauhaus, Guglielminetti promosse inedite mostre ed incontri culturali presso il Circolo “La Giostra” ( 1946- 1952) nel centro storico di Asti, in collaborazione con intellettuali del tempo, tra cui Luigi Carluccio, Francesco Arcangeli, Marco Valsecchi, Paolo Grassi… Opere del decennio Cinquanta confermano la sintesi ermetica ed ironica dell’immagine, presentando congegni, macchine e gabbie divenute ormai costruzione del suo disegno, della pittura e, nel tempo, di assemblaggi polimaterici e della concezione scenografica: curiosi intrecci filiformi o sintetiche strutture consolidano architetture cromatiche dal ritmo conciso, alla lezione di Mondrian o all’ordito astratto di Soldati, i suoi maestri ideali. Alla fine degli anni Cinquanta, le partiture geometriche di Guglielminetti annunciano già la dinamicità plastica del colore, sensibile al nascente rigoglio pop , mentre nello spazio prendono forma frammenti metamorfici, mediante ferri e tondini, sottratti alle discariche delle fabbriche, ed, intensificandosi l’invenzione scenografica, le nuove soluzioni espressive scoprono la varietà materica: dapprima carta, legno, quindi fibre tessili e metalli, l’universo creativo dell’intera esistenza.
La mostra, documentata dal catalogo omonimo promosso dalla Fondazione Eugenio Guglielminetti, sarà visitabile fino al 19 dicembre 2015 con il seguente orario: venerdì, sabato e domenica 16-18. Ingresso libero. Info: www.comune.asti.it.
TORINO: “ICONIC”, L’ARTE CREATA DAI FAN DI MADONNA
In occasione delle uniche date italiane del “Rebel Heart Tour” di Madonna, che torna a Torino dopo 25 anni, GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE apre la mostra ICONIC – Portraits & Artwork inspired by “The Queen of Pop” nelle sale dell’Appartamento Padronale di Palazzo Saluzzo Paesana (Via della Consolata 1 bis – Torino). La mostra collettiva, che sarà visitabile dal 19 al 24 novembre, è un variopinto e stravagante insieme di opere di creativi e talentuosi fan di Madonna che si sono ispirati alla poliedrica immagine pubblica della “Regina del Pop” e hanno creato un interessante ed eccentrico parterre visivo di rappresentazioni iconiche dell’artista stessa. Le opere dei 20 fan-artisti di Madonna presenti in mostra utilizzano le più svariate tecniche di esecuzione per raccontare la loro personale interpretazione dell’icona Madonna: dagli acquerelli al collage, dall’arte digitale ai pastelli e altro ancora. La maggior parte delle opere, che provengono da tutto il mondo, sono state scelte da Madonna stessa per entrare a far parte dello straordinario video che anima il palco del concerto durante la performance della traccia “Rebel Heart”, mentre altri sono stati più volte pubblicati sul profilo Instagram della cantante, che lei stessa ha definito in una recente intervista “an art gallery for my thoughts” (“Una galleria d’arte per i miei pensieri”).
ICONIC – Portraits & Artwork inspired by “The Queen of Pop” proporrà anche un’installazione sitespecific creata appositamente per l’evento, grazie alla collaborazione di L’Oréal Professionnel e frutto del talento dell’hair stylist Franco Curletto, anche lui fan di Madonna, che ripercorrerà in chiave pop le acconciature più iconiche dell’artista nel corso dei suoi trent’anni di carriera.
“La mostra offre ampia visibilità alle opere dei fan-artisti – commenta Gabriele Ferrarotti, curatore della mostra in collaborazione con Ettore Ventura – grazie a un attento lavoro di allestimento che saprà interagire al meglio con gli ambienti dello spazio espositivo di Palazzo Saluzzo Paesana, così da realizzare un iconico tributo visivo della ‘Regina del Pop’ proprio in occasione della sua presenza a Torino. Lo stile barocco del Palazzo è per certi versi affine al personale gusto estetico della cantante, che ha più volte dichiarato la sua passione per l’Italia e in particolare per l’epoca settecentesca, la stessa del Palazzo, e consente di creare, grazie all’estrema contemporaneità delle opere che verranno esposte, un effetto di contrasto che da trent’anni caratterizza molta della produzione artistica della cantante“. Gli artisti selezionati per ICONIC – Portraits & Artwork inspired by “The Queen of Pop”, tutti di grande talento creativo e tutti fan di lunga data della “Regina del Pop”, provengono da ogni parte del mondo: Aldo Diaz (Brasile), Aleix Pons (Spagna), Arsen Suleymanov (Russia), Ben Youdan (UK), Fran Sànchez (Spagna), Franco Curletto (Italia), Janka+creator (Italia), Jérôme Trudelle (Canada), Laertes de Oliveira (Brasile), Magia2000 (Italia), Marco De Matteo (Italia), Nicolas Obery (Francia), Noah (Canada), Pablo Lobato (Argentina), Rob Jacobs (Olanda), San Siguenza (Stati Uniti), Sergio Daricello (Italia), Silvio Alino (Spagna), Son Of The Moon (Stati Uniti), Timothy Aerts (Belgio).
Orari visite:
da giovedì 19 fino a martedì 24 novembre
dalle ore 11.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso ore 19.15)
Ingresso intero 8.00 Euro – ridotto 5.00 Euro (Possessori Tessera Musei / Possessori di un biglietto per il
REBEL HEART TOUR del 19-21-22 novembre 2015 / membri del fanclub ufficiale di Madonna “ICON” /
possessori di un biglietto di ingresso al “Rebel Queever” Party del 21 novembre 2015)
OMEGNA, MOSTRA DI FERNANDO PICENNI ALLA “SPRIANO”
Continua fino alla fine del 2015 presso la galleria “Spriano” (Via Cattaneo 16, Omegna) la mostra di Fernando Picenni, artista bergamasco di origine e milanese di elezione, dopo gli studi classici. Il suo lavoro appare una variazione della geometria astrattista. Figure e segni nella superficie del quadro creano, secondo il critico Marco Valsecchi, una specie di stemma, cosi che il quadro sembra uno stendardo, anche per effetto dei colori a vaste superfici. Questa geometria esce dai suoi ritmi e invade gli spazi della memoria, diventando una realtà pittorica, particolare e fantastica.
Le opere esposte nella sala della galleria sono prevalentemente pastelli e tecniche miste su carta; non mancano però alcuni acrilici su tela Si tratta di lavori degli anni Settanta del secolo scorso; è presente però anche una serie di pastelli di recente produzione (anni 2014 e 2015). Nel 1974, in occasione della mostra alla galleria “La Galassia”, lo tesso critico Valsecchi denomina le sue pitture “stendardi geometrici”, quasi presagendo il nuovo ciclo geometrico che impegnerà il maestro negli anni successivi, come è testimoniato dai lavori esposti.
Nel 1975, in occasione della mostra alla galleria “Informazione Visiva” di Roma, Cesare Vivaldi scrive di una pittura “essenzialmente lirica”, che si sforza di contenere il proprio lirismo. Tra il 1976 e il 1977 l’arte di Picenni si orienta invece verso l’astrazione geometrica. Con la nuova vena creativa il maestro sembra rinunciare alla vocazione lirica affidandosi ad una razionalità carica di valori metaforici
Tra il 1978 e il 1983 Picenni realizza le “Costruzioni”, che poi riprenderà tra il 1995 e il 1998, con opere di grandi dimensioni, realizzate per lo più con legno variamente sagomato e dipinto, fissate a parete (alcune dal muro sono prolungate sul pavimento), in cui il maestro anticipa ogni concetto di “installazione”. Quindi Picenni ritorna alla pittura, al suo plasticismo lirico, arricchito dall’esperienza geometrica.
Nel 1988 Elena Pontiggia parla a proposito della sua opera di “sogno della pittura”. Nel 2003, in occasione della mostra alla galleria “Folini” di Chiasso, l’Editore Mazzotta promuove un catalogo. Nel 2004 esce il secondo volume Mazzotta, dedicato alle “Costruzioni”. Nel 2006 viene organizzata una sua grande antologica al Museo Nazionale di Villa Pisani a Strà, seguita nel 2007 dalla mostra alla GAM Spazio ex Pescheria di Cesena, dedicata agli anni recenti.
Nel 2009 segue antologica al Museo Mastroianni di Roma. Nel dicembre 2009 esce il libro “Pensieri”, nel quale sono raccolti versi scelti dall’ampia produzione dell’artista.
Del 2010 è la mostra “i sogni e la macchina per sognare”, quindi esposizione alla PoliArtr Contemporary di Milano, in occasione della quale è presentato l’omonimo breve film con Fernando Picenni, per la regia di Stefano Attruia e Leonardo Conti. La rassegna di Picenni è accompagnata da alcune opere del precedente espositore in galleria Mauro Staccioli
Enzo De Paoli
TORINO: “LE DONNE DEL DIGIUNO”, FOTOGRAFIE DI FRANCESCO FRANCAVIGLIA
Presentazione del volume edito da Postcard alla presenza dell’Autore.
Con la partecipazione di Franca Imbergamo, Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo
Venerdì 20 novembre, ore 21.00
Il 1992 è l’anno delle stragi. Palermo è attonita dal dolore e dalla rabbia per le bombe che hanno strappato, ai loro cari e al nostro Paese, uomini e donne delle istituzioni, magistrati, poliziotti, semplici cittadini. Nomi che conosciamo tutti, che non ci stancheremo mai di ricordare. Palermo reagisce. Tra le diverse modalità di protesta contro la violenza mafiosa una è particolarmente forte: per un mese undici donne occupano Piazza Castelnuovo e fanno una staffetta di digiuno. Si incontrano, si riconoscono e decidono di fare qualcosa di estremo: rinunciare al cibo, farsi sopraffare dalla fame per denunciare la loro “fame di giustizia”. La forza di quelle donne, la loro fierezza e la loro bellezza, è testimoniata da questi ritratti di Francesco Francaviglia. Sono passati 22 anni ma nulla della tempra e del coraggio di quei giorni è stato minimamente scalfito dal tempo. Sono volti che è bello rivedere, sguardi che sfidano il silenzio e la paura.
Francesco Francaviglia (Palermo, 1982) vive a Firenze. Nel 2006, violoncellista per disciplina di studi e fotografo per urgenza d’istinto, dà vita al suo primo lavoro fotografico dal titolo “Terra Aria”. Nel 2009, dopo aver vinto una borsa di studio nella Provincia di Firenze, frequenta la Scuola Internazionale di Fotografia Apab. Dal 2010 al 2012 lavora alla realizzazione di un video-project sui poeti di Sicilia. Frequenta l’Istituto Europeo di Design a Roma e a Milano, tra il 2013 e il 2014, a Palermo, dà vita al lavoro “Le donne del digiuno”.
Una selezione di immagini sarà esposta in Galleria FIAF fino al 4 dicembre 2015
con orario 9,30-12,30 ; 14,30-17,00 dal lunedì al giovedì. Venerdì 9,30-12,30.
Sabato e festivi: Chiuso
Ingresso libero