ChieriFarma, altro consiglio ’caldo’: l’assessore Paschero contestata dal Movimento 5 Stelle
“Affidamento del servizio di gestione delle farmacie comunali alla societa’ Chierifarma s.r.l. – modifica contratto di servizio”: su un tema all’apparenza di scarso rilievo, come la riduzione di un punto percentuale dell’aggio dovuto al comune dalla società che gestisce le farmacie comunali, si è scatenata l’ennesima polemica nell’ultimo consiglio comunale. Il consigliere del M5S, Alberto Rosso, da tempo in prima linea nella campagna per la non dismissione della società che gestisce le tre farmacie comunali, ha contestato i dati forniti dall’assessore Paschero. Ne è nata una discussione dai toni alti, che potrebbe avere conseguenze anche sul piano penale. “Sono sconvolta da questo attacco – dice l’assessore alle risorse finanziarie Anna Paschero, che ha presentato la delibera in consiglio – e dal fatto che il consigliere Rosso mi abbia pubblicamente accusata di falso ideologico. I dati che ho portato sono quelli fornitimi da FederFarma e dicono chiaramente che nelle 78 farmacie che operano nell’Asl5 è fortemente diminuita la redditività, quindi il margine di guadagno, per ragioni di mercato che vanno dalla politica del sistema sanitario all’aumento del numero delle farmacie, alla concorrenza dei supermercati per i parafarmaci. Ecco perché il comune ha deciso di ridurre l’aggio dal 5,5 al 4,5%.” Un attacco, quello dei 5Stelle, che arriva sull’onda lunga delle polemiche mai sopite circa la volontà espressa dalla Giunta di vendere appena possibile la società. “Polemiche – riprende Paschero – che non hanno senso. Abbiamo già spiegato loro almeno una decina di volte che dobbiamo dismettere le farmacie comunali perché rappresentano ormai non più attinente alle funzioni istituzionali del Comune: una attività commerciale per la quale non siamo in grado di svolgere efficaci controlli, perché non abbiamo il personale che servirebbe asllo scopo e non possiamo permetterci di assumerlo. Una scelta tecnica, la nostra, ma anche politica. E ricordo al M5S che le scelte politiche le fa chi vince le elezioni, non loro…Facciamo quello che abbiamo deciso di fare: con l’accortezza di non chiudere le tre farmacie e quindi di far proseguire il loro servizio sul territorio salvaguardando anche i 17 posti di lavoro attuali. Manterremo la proprietà e la titolarità delle tre farmacie, e la città non ci rimetterà nulla. Anzi, con il ricavato finanzieremo investimenti utili per la città.”
L’assessore ricorda un precedente: “Quando in due Consigli fa si è trattato di votare o meno la ricapitalizzazione di Chierifarma (i famosi 600.000 euro) per evitarne il fallimento, i cinque stelle non hanno votato a favore, salvo poi uscire con un comunicato che sosteneva che le farmacie comunali sono una gallina dalle uova d’oro. Ora, ciò che ha infastidito è stata la mia considerazione nel penultimo consiglio, in occasione della discussione sulla loro mozione di mantenere le farmacie comunali, che “se tutto il consiglio avesse votato come hanno votato loro, a quest’ora le farmacie di Chieri sarebbero chiuse in attesa che il liquidatore venda tutto per ripianare i debiti”. Questa mia affermazione non l’hanno digerita, e hanno detto che io “faccio politica”. Evidentemente che si tratti di politica oppure no, da fastidio che qualcuno metta in luce le loro contraddizioni.”