Fiera, l’opinione di un ristoratore: ‘San Martino deve tornare una grande festa, com’era una volta’
Ristoratori chieresi in fermento, e in attesa di tempi migliori. Tra una Fiera di San Martino che non li ha per nulla soddisfatti e un Ente Fiera che tarda a decollare.
“La prima cosa che secondo me che andrebbe fatta – dice Bruno, titolare del ‘Cavallino Bianco’- è costituire un comitato che vada avanti nel tempo con la regola fissa di non buttare via tutto e ricominciare da zero ogni volta . A Chieri abbiamo avuto, secondo me, manifestazioni interessanti che sarebbero andate avanti da sole e che potevano crescere e durare a lungo fino ad oggi. Il Grissino Rubatà e il Freisa sono nostri al 100%,: se non facciamo un gruppo unito non spiccheranno mai il volo, ma se tutti insieme (negozi, ristoranti, pro loco, agricoltori) ci muoveremo nella stessa direzione, sarà diverso: immagino una festa con tanta musica e per tutte le età…”
Sulla Fiera di San Martino, un velo di malinconia. “Vivo san Martino – prosegue Bruno – da quando avevo 6 anni e andavo alle giostre in piazza Dante. Era buono il panino con i peperoni, era bello andare sulle giostre, era bello vedere che ci si divertiva ballando, era bello vedere chi mangiava ai tavoli gli agnolotti ed era bello il martedì quando tutto questo si univa al mercato ed ai mezzi agricoli. Tutto questo per dire che a San Martino era tutto insieme: è vero, un grande sacrificio per la città , ma altrettanto vero che era una grande festa . Da trent’anni vivo tutto questo da ristoratore in centro: ho visto tutto sfumare piano piano, oggi il martedì della fiera siamo chiusi perchè non viene nessuno, non interessa a nessuno se tu usi o no i rubata’, non interessa a nessuno il Freisa, se non ai Clienti che ti seguono. Ma soprattutto non c’e’ piu’ niente.”