CENTOTORRI/SFOGLIA LA RIVISTA – Un futuro ricco di… incertezze

Ci attende un periodo difficile

di P. Pio Marcato op

Stiamo vivendo un momento di confusione e di tante attese. I venti di guerra non sono cambiati e sembra non vogliano cambiare direzione, la consultazione elettorale referendaria e amministrativa, con l’indifferenza generalizzata, non sembra smuova più di tanto gli interessi dell’elettorato, i più sono già interessati al prossimo periodo estivo, e le prove generali sembra abbiano dato il risultato sperato, la perenne crisi economico-politica offre sistematicamente le proprie lacune, l’epidemia con le periodiche varianti, rallenta la gravità, ma non certo la sua diffusione e ancora la “guerra del grano e dei cereali” sembra tenga desta l’attenzione sulla grave mancanza di pane in molte parti del ‘mondo povero’ sollecitando i blocchi economico-militari a tenere in allarme i mercati mondiali… e la lista dei ‘disastri’ umanitari potrebbe allungarsi ancora. Uno scenario allarmante, apocalittico da Terza Guerra Mondiale pre-nucleare nonostante le voci dissuadenti ma non sufficientemente persuasive e quindi inascoltate che invocano il rispetto della dignità della persona, il diritto al nutrimento quotidiano e il minimo di sicurezza per il futuro. Scene sconfortanti quelle che ci vengono proposte dai media, che rivelano l’indifferenza dei prepotenti, scene che si suddividono negli efferati delitti nei nostri piccoli ambienti: in casa, in strada, nei treni, in spiaggia…e che avvengano negli USA, in Ucraina, in Nigeria, in EU per strada, a scuola, in chiesa, sono ‘subito’ sotto i nostri occhi. Sembra non ci sia più il minimo rispetto, né educazione ‘civile’; si ha paura di uscire di casa o rientrare un po’ più tardi, di poter vivere semplicemente la propria quotidianità.

Terminato il periodo pasquale nel quale è stato proclamato il mistero della vita e la certezza della pace nel nome del Risorto, stiamo vivendo il mese di giugno dedicato alla devozione del Cuore umano-divino di Gesù, carico di vera e delicata dolcezza, capace di illuminare i tanti problemi della convivenza e sollecitare l’impegno di costruire una nuova umanità superando le strutture di violenza e di morte che offuscano la mente e il cuore. Non bastano i suggerimenti, le implorazioni settimanali di Papa Francesco se poi manca l’effettiva volontà di operare, con saggezza e coerenza, gli impegni assunti. La riapertura di molti luoghi culturali: teatri, musei, mostre dovrebbe sollecitare l’apertura della mente verso nuovi ideali e prospettive che per mesi sono rimasti in forzata attesa; la ricerca e il desiderio del bello, del giusto, dell’umano sono gli elementi per rendere più significativo il vivere comune alleggerendo quei tanti fardelli che hanno impedito di vedere la bellezza del mondo in tutta la sua grandiosità. Il grande assente è stato il ‘desiderio’ di un rapporto nuovo con la bellezza, l’arte: questi possono garantire il giusto rapporto con la dignità della persona, di ogni singolo soggetto: uomo/donna, giovane/adulto, bambino/anziano. Se c’è il desiderio, la speranza di essere migliori, c’è la constatazione di essere caduti nuovamente nell’indifferenza, nell’anonimato, nell’evasione dalle responsabilità, escludendoci ancora una volta dal diritto di essere una comunità viva, una società che sviluppa i valori fondamentali dell’esistenza. Si proclama con solennità il valore della verità e della saggezza, la volontà di servire il Bene Comune… parole d’altri tempi. Se il valore morale oggi ha un prezzo così alto, questo non lo si può raggiungere con un consumismo sfrenato nascosto dietro falsi ideali o prodotti estetici o di facciata offerti da una pubblicità sempre più aggressiva e illusoria. Il rispetto dell’uso del tempo, la necessità di trovare la calma per una serena riflessione, usufruire di una sosta nel turbinio frenetico di una corsa-rincorsa per poi arrivare comunque in ritardo all’appuntamento previsto, potrebbero e dovrebbero diventare le reali possibilità di spazi pensati, desiderati per non ritrovarsi ancora vuoti e senza alternative. Ci stiamo preparando anzitempo a sognare le ‘vacanze’ (non è ancora tempo di ferie nonostante la calura pre-estiva!) per evadere dalla fatica, dalla paura della mancanza di riposo. Questo, invece, è il tempo utile di ricostruire in positivo il tessuto personale e sociale e arricchirci di quei valori che possono offrire la vera speranza alla nostra distratta personalità che rischia di cadere nel facile anonimato. Cultura, Arte, Religiosità, Solidarietà (tutte con la lettera maiuscola!) questi i mezzi che abbiamo a disposizione per riprendere in serenità e coerenza le redini del nostro vivere senza dover abdicare ad altri, e ad altro, il senso pieno della nostra vita.