Torino e provincia. Frodi plurime, false fatturazioni, riciclaggio e usura. 14 arresti
Eseguite 14 misure cautelari nei confronti di soggetti italiani ritenuti autori di riciclaggio, frodi, false fatturazioni bancarie e fittizie intestazioni di beni
Il 5 luglio, nella mattina, in Torino e provincia, i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare – emessa dal GIP del Tribunale del capoluogo piemontese su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di 14 imprenditori e commercialisti italiani, i quali, secondo gli elementi indiziari raccolti, sarebbero parte, a vario titolo, di un’associazione per delinquere dedita a frodi plurime, false fatturazioni, riciclaggio e usura.L’indagine, avviata nel 2019 nei confronti di 115 indagati complessivi, sulla base degli elementi raccolti, ha consentito di:− acquisire indizi circa l’ipotizzata esistenza di un sodalizio che, mediante 25 società appositamente costituite grazie alla complicità di soggetti terzi o utilizzando documenti falsificati avrebbe perpetrato:• truffe al Gestore dei Servizi Energetici SpA – società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze – facendosi erogare indebitamente Titoli di Efficientamento Energetico, ceduti successivamente a società terze, ricavando un controvalore economico per un importo complessivo di circa 25 milioni di euro;• frodi in danno di Istituti finanziari e bancari, anche mediante acquisizione fraudolenta di crediti d’IVA, attraverso l’emissione di fatturazioni inesistenti, con un danno complessivo di circa 50 milioni di euro;• riciclaggio dei proventi mediante,- trasferimento delle risorse all’estero e/o acquisto di metalli preziosi (lingotti e monete d’oro),- attribuzione fittizia a terzi, anche grazie all’utilizzo di generalità false;- prestiti a tassi usurari.Contestualmente alle misure cautelari, sono stati eseguiti 31 sequestri preventivi di altrettanti conti correnti in Italia e all’estero, nonché 13 perquisizioni domiciliari nei confronti di ulteriori indagati.