ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
Chieri (TO) – ACCADEMIA SEICENTESCA ROMANA– Giovedì si inaugura nel cortile del Municipio la tredicesima edizione di “Musica in corte”, rassegna organizzata dal Comune Servizio promozione del Territorio ed Attività Culturali con la direzione dell’Accademia dei Solinghi guidata da Rita Peiretti. Anche quest’anno vengono proposti concerti non privi di interesse e curiosità che, col trascorrere degli anni, hanno raccolto un significativo numero di appuntamenti con una tipologia di repertorio che si allontana dalle richieste scontate, ma sempre improntato ad esecuzioni storicamente informate secondo la prassi esecutive dell’epoca.Il primo appuntamento, dedicato alle canzoni e Sonate del’500 e ‘600, ha per protagonista l’ Accademia degli Humoristi (sì proprio con l’ H!), nata nel febbraio del 1600 in occasione delle nozze del suo fondatore Paolo Mancini con la gentildonna Vittoria Capozzi. Nel 1602 questa congregazione, che agli inizi si chiamava dei “Begli Humorin”, mutatA poi il 27 marzo 1608 con la denominazione definitiva. Gli Humoristi costituirono una delle più importanti accademie del ‘600 non solo a Roma, ma dell’intera Europa. Gli interessi erano concentrati sulle materie umanistiche con discussioni intorno alla poesia, alla storia, al teatro. Lo sviluppo di questi dibattiti si otteneva tramite lo strumento del “discorso”, pronunciato in pubblico e scelto come mezzo per l’esposizione della propria tesi e questo testimonia quanto l’arte dell’oratoria fosse ritenuta centrale nell’ambito dell’accademia. Essa riteneva fondamentale l’erudizione sull’arte del simbolismo, uno degli snodi nella storia occidentale.
Secondo la cultura del’ 600 l’immagine (vedi foTo stampa d’epoca) rappresenta la sintesi visiva del programma specifico di Girolamo Aleandro. Questa immagine, disegnata dal Cavalier d’Arpino, propone una nuvola che sparge la pioggia sul mare. Il significato è che il sole, simbolo della virtù divina, trasforma l’acqua salata in vapore, cioè l’acqua imbevibile in acqua dolce e potabile, che poi di nuovo si riversa sul mondo per migliorarlo. L’attività degli Humoristi, generata dal comune amore per la virtù, doveva restituire al mondo luce, cioè con chiari progetti dell’ingegno frutto del loro innalzamento: questo è il significato e lo scopo del loro consesso.
Quindi, quali erano le peculiarità necessarie per appartenere all’ accademia? Per pirma cosa occorre dire che quando si parla di Humori, si fa riferimento alla teoria medica galeanica-ippocratica per la quale l’umore va inteso nella sua accezione latina (humor) ossia sostanza liquida. In questo caso si parla dei liquidi che si trovano all’interno del corpo umano: bile gialla, bile nera, flegma,, sangue, e a seconda della prevalenza dell’uno o dell’altro umore si originano i diversi temperamenti: collerico, melanconico, flemmatico, sanguigno. Quindi sono Humoristi le persone che in virtù della particolare azione di uno dei loro “humori”, eccellono e compiono imprese talmente fuori del comune da sembrare folli. I membri della stessa accademia che riuniva i più brillanti uomini di lettere del tempo tra cui Torquato Tasso. Tra i principali promotori troviamo Andrea Ruffelli e Manlio Milesi cHe erano in ottimi rapporti con Michelangelo Merisi (detto Caravaggio) Ricerche approfondite non sono semplici e non ancora approdate a una pubblicazione. Tuttavia, alcuni nomi sono certi come i primi biografi del Caravaggio, Giulio Mancini e Giovanni Baglione, i pittori Cavalier d’Arpino, Cristoforo Pancalli (detto “il Pomarancio”), Annibale Carracci e molte famiglie che protessero o furono in rapporti col Merisi. Quindi l’accademia si rivela come il baricentro su cui ruotavano molti amici degli amici, dei protettori e dei collezionisti del Caravaggio potrebbe rivelarsi un promettente campo di chiarire meglio le relazioni con il pittore e quindi aggiungere ancora informazioni riguardanti la sua vita a Roma.
Tra gli autori nel concerto di giovedì ricordiamo Giovanni Paolo Cima, Giovanni Battista Fontana e Massimiliano Nesi, vissuti nel primo periodo barocco e virtuosi di violino che ebbero il merito di emancipare la musica strumentale ad arco dalla Canzone vocale e dai ritmi di danza allo scopo di orientarsi verso una destinazione solo strumentale. Quasi una sorta di antesignani dei concerti veneziani del primo Settecento.
Chieri, cortile Palazzo Municipio- XIII.ma edizione “Musica in corte”
Giovedì 14 luglio, ore 21.00
ACCADEMIA DEGLI HUMORISTI: Susanna Geist, Giulio Felice (flauti), Stefano Cicerone, Alessandro Liane (trombroni), Matteo Cotti (organo)
Sonate Canzoni del ‘500 e ‘600
Ingresso euro 8.00
In caso di maltempo il concerto si terrà in sala Conceria.