“Il Sacro Cuore di Gesù”. 1870 ca. (Olio su tela, cm 260 x 140 ca.)
La pala si trova sull’altare della prima cappella di destra. Raffigura Santa Margherita Maria Alacoque che, mentre prega davanti al SS. Sacramento esposto sull’altare, ha la visione di Gesù che le mostra il suo Cuore e, secondo la sua testimonianza, le dice: “Ecco quel cuore che ha tanto amato gli uomini”.
Lo schema della scena è quello consueto, ma in quest’opera colpisce la sobrietà che caratterizza ogni particolare: dall’arredo dell’ambiente rappresentato, alle vesti dei personaggi, al loro gestire.
Non si conosce la data di esecuzione, che comunque dovrebbe aggirarsi attorno al 1870, allorché la dedicazione della cappella di Sant’Antonio da Padova, a destra del Presbiterio, venne mutata in quella del Sacro Cuore, rendendo necessaria la provvista di una pala adeguata. In seguito il titolo, e quindi la pala, vennero trasferiti nella cappella attigua, dove si trovano tuttora.
Alla fine dell’Ottocento il quadro fu al centro di una querelle. Per motivi che non conosciamo, il parroco don Olivero lo rimosse suscitando le rimostranze di molti fedeli, parrocchiani e no, che considerarono quel gesto un affronto alla memoria dell’autore, che era morto proprio in quegli anni. Come riferisce L’Arco del 3 giugno 1899, in occasione della collocazione in piazza delle Erbe della lapide in onore di Gilli, don Olivero cedette alle proteste e rimise il quadro al suo posto: ”Apprendiamo che il rev. Parroco di s. Giorgio, can. Olivero – commentò L’Arco – , soddisfacendo ad un desiderio nostro, del sindaco e dei numerosi ammiratori del Gilli, ha disposto perché il prezioso quadro dell’illustre concittadino, rappresentante la veneranda figura del Sacro Cuore di Gesù, venga ripristinato nel primiero suo posto per domani, domenica, affine di rendere con questo ritorno anche più solenne la festa di inaugurazione della lapide a lui meritamente dedicata…”
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