PIEMONTE ARTE: MAURO CHESSA, OLIVERO, BARDONECCHIA, MILOCCO, UBERTI, VINADIO, CHERASCO, SUSA, GARESSIO, USSEGLIO…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

MAURO CHESSA: IL TEMPO DELL’IMMAGINE E DELLA STORIA

Mauro Chessa

Pittore, incisore, sperimentatore nell’area del cinema d’animazione, Mauro Chessa è scomparso nella sua Torino, dove era nato il 26 marzo del 1933, lasciando indubbiamente un vuoto nella comunità artistica e culturale, e non solo. Il suo racconto per immagini e riflessioni si è sviluppato con rigore e coerenza all’ insegna di una continua e inesausta ricerca di una visione d’insieme in cui si avverte, ha sottolineato lo scrittore Giovanni Arpino, il suo “riscoprire le ragioni del “narrare””. Una narrazione che racchiude la figura del nonno Carlo Chessa, incisore, e quella del padre Gigi Chessa, pittore che fu uno dei fondatori del gruppo dei “Sei di Torino”, con Jessie Boswell, Nicola Galante, Carlo Levi, Enrico Paulucci e Francesco Menzio. E proprio Menzio, con Mario Calandri, fu dei suoi docenti all’Accademia Albertina, mentre si annovera le presenze alla Biennale Internazionale di Venezia del 1956 e 1958 e alla IX Quadriennale di Roma, quali momenti di notevole interesse di un cammino artistico scandito da una personale figurazione, anche si segnalano gli aspetti di una ricerca espressa attraverso una interiore elaborazione e rinnovamento del tema-soggetto,  La mostra a Roma  con Aimone e Casorati, presentata da Italo Calvino, le collaborazioni con le Gallerie D’Arte Davico di Torino, “Forni” di Bologna e “trentadue” di Milano, la rassegna alla Sala Bolaffi di Torino, a cura di Marco Rosci e Pino Mantovani, rappresentano altrettante tappe di un cammino creativo sempre condotto con un’attenta “lettura” di una quitidianità liricamente rivisitata. Tanto che nel 2010 gli è stato assegnato il premio “Una vita per l’arte” al concorso Cesare Pavese per la Pittura con la motivazione:”L’intenso e poliedrico percorso artistico sviluppato da Mauro Chessa, quale esponente della cultura visiva che dal secondo ‘900 è approdato al nuovo millennio, esprime il senso di una ricerca sempre alta nei contenuti, risolta attraverso una figurazione di elevata qualità espressiva”. Vi è nella sua opera un significativo dialogo con la natura, con le strutture architettoniche e urbane di New York, con una scrittura che ricompone incontri, emozioni, sensazioni che indissolubilmente appartengono a una stagione che si snoda tra il paesaggio di Langa e una “Macchina agricola”, una “Testa” e la tavola “Donna sola” (esposta alla mostra torinese “1989-2019 Trent’anni di Galleria del Ponte”), delineando un itinerario costellato di antologiche e personali, di esposizioni pubbliche e installazioni, da Maglione a Bossolasco, dalla Fondazione Bottari Lattes all’”Arte Regina”. In questa essenziale ricomposizione del suo cammino, si ricorda, tra i numerosi inviti, la mostra “Pittura Dipinta”, a cura di Loris Dadam, alla Fondazione Giorgio Amendola e Associazione Lucana in Piemonte Carlo Levi, insieme a Billetto, Campagnoli, Gyarmati, Soffiantino, Preverino, Surbone, Tabusso, Barovero e altri autori con i quali ha condiviso il profondo interesse per la pittura. Del 2020 è la partecipazione alla rassegna “Arte come Resistenza. Dalla Resistenza storica alle Resistenze attuali”, a cura di Ilaria Borgo, presso la Civica Galleria d‘arte contemporanea Filippo Scroppo di Torre Pellice con l’opera “Partigiani”. Un documento pittorico che si riallaccia alla tela “Dai boschi dalle colline”, presentata a Palazzo Lascaris nel 2009 in “Alle radici della democrazia. Testimonianze d’arte”.

Pittura e impegno civile, memorie e risvolti di una cultura sensibile ai mutamenti sociali, in una sorta di racconto che richiama alla mente i versi:”Riscatto ogni giorno/il pegno per arrivare fino a te, all’ora serale/ che ci vede appoggiati e silenziosi al balcone/ dove la notte cittadina trascorre” (Giovanni Arpino). E poi il silenzio.

 

                               Angelo Mistrangelo

 

                                                                       

PAESANA. OLIVERO. I PAESAGGI DELL’ANIMA. ALL’ESPACI OCCITAN UNA MOSTRA SUL PITTORE OCCITANO

A novant’anni dalla morte del pittore Matteo Olivero, avvenuta tragicamente a Saluzzo il 28 aprile 1932, l’Espaci Occitan ospita presso i propri locali la mostra fotografica M. Olivero. I paesaggi dell’anima, a lui dedicata e realizzata dal Comune di Paesana in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, la Città di Saluzzo e la Pinacoteca Matteo Olivero, col sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo. L’esposizione testimonia e in parte riscopre l’attività del pittore accegliese in valle Po nel contesto dell’intensa produzione da lui realizzata. Matteo Olivero, nato a Pratorotondo di Acceglio nel 1879, nel 1896 approda a Torino per frequentare l’Accademia Albertina. Nel 1902 torna ad Acceglio per concentrarsi sull’opera che esporrà quello stesso anno alla prima Quadriennale d’Arte di Torino, Ultime capanne. Grazie all’amicizia con Luigi Burgo, fondatore delle cartiere, Olivero inizia a trascorrere lunghi periodi a Paesana tra 1923 e 1926, periodo in cui realizza le vedute della valle Po intorno alla centrale; sarà proprio l’opera Il Po a Calcinere l’ultimo dipinto ritrovato sul cavalletto nello studio dell’artista. La mostra illustrerà le ambientazioni e i dipinti di Matteo Olivero in valle Po, prima tappa di un progetto che vorrebbe ricostruire per intero quei Percorsi Oliveriani che si profilano come una rete di interesse culturale e ambientale, rendendo possibile recarsi ad osservare, dal punto esatto in cui Olivero si era collocato per studiare en plein air, i più bei paesaggi delle valli Po, Varaita, Maira e Grana fino a Saluzzo e Cuneo. La mostra, per l’occasione interamente tradotta anche in occitano, sarà inaugurata venerdì 29 luglio alle ore 18 presso l’Istituto di Studi dell’Espaci Occitan in Via Val Maira 19 a Dronero, e resterà visitabile gratuitamente fino al 24 settembre, giovedì e venerdì in orario 10-12 e 15-18, sabato 10-12. All’inaugurazione interverranno Antonio Musiari, Docente di Storia dell’arte antica presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e autore di diversi libri sull’opera di Matteo Olivero tra cui “I paesaggi dell’anima. Percorsi oliveriani in Valle Po” Fusta editore, Saluzzo 2022, che verrà presentato in quest’occasione, e il secondo volume della raccolta “Matteo Olivero. Un pittore nel suo contesto” patrocinato anche da Espaci Occitan e di prossima pubblicazione; Emanuele Vaudano, Sergio Beccio e Marisa Argento, Sindaco e Consiglieri del Comune di Paesana; Agostino Forte, Presidente della Fondazione Acceglio; Luca Siri, vicesindaco del Comune di Acceglio; Emanuela Prekalori Direttrice artistica delle iniziative della Fondazione Acceglio dedicate a Olivero.

L’ingresso all’inaugurazione e la visita della mostra sono liberi e gratuiti; per informazioni tel. 0171.904075, segreteria@espaci-occitan.org.

 

BARDONECCHIA. ARTE A PALAZZO, MOSTRA D’ARTE MULTISENSORIALE

Viene inaugurata giovedì 4 agosto alle ore 17.30 nel foyer del primo piano del Palazzo delle Feste di piazza Valle Stretta, “Arte a Palazzo”, mostra d’arte sensoriale ad ingresso gratuito con a seguire aperitivo patrocinata dalla Amministrazione Comunale,  con il supporto della Pro Loco Bardonecchia, visitabile sino a domenica 15 agosto in orario 16.30-19.00.

Gli artisti torinesi Guglielmo Schiavinato e Antonio Bergoglio utilizzando tecniche innovative ed espressioni diverse, con le loro opere infondono messaggi di speranza per mondi migliori, dove le avversità che recentemente, hanno caratterizzato lo scorrere delle nostre vite in anni difficili per tutti, non devono prendere il sopravvento e dove la ricerca continua del bello deve coinvolgere attivamente e positivamente tutti alla scoperta di nuove prospettive.

Mostra multisensoriale particolarmente coinvolgente grazie ad una guida realizzata per aiutare i visitatori a comprendere a pieno le opere esposte e i loro messaggi, abbinate a dei profumi diffusi nell’area espositiva, dove tutti potranno ammirare le opere e cimentarsi partecipando attivamente ad un laboratorio per finire di disegnare una bozza tratteggiata su tela dagli artisti.

Sarà inoltre allestito all’ingresso della Sala Viglione uno apposito spazio relax dove ragionare di arte nelle forme più svariate, di tecniche pittoriche, raccogliere le impressioni sui lavori presentati e soprattutto sul travaglio interiore che ispira un’artista nella realizzazione di un’opera.

L’inaugurazione della mostra sarà preceduta alle ore 16.30 da una breve visita guidata dagli artisti riservata ai giornalisti e ai media della carta stampata e on-line, che se interessati sono invitati a segnalare la loro partecipazione a artepal22@gmail.com

 

#MILOCCODAY. 250 ANNI DALL’ANNIVERSARIO DELLA MORTE DEL PITTORE MICHELE ANTONIO MILOCCO

Domenica 7 agosto 2022 – Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, Torino

Chiesa parrocchiale della Conversione di San Paolo, Bonzo, Groscavallo

Domenica 7 agosto la Fondazione Accorsi-Ometto rende omaggio a Michele Antonio Milocco, a 250 anni dalla morte, avvenuta proprio il 7 agosto 1772. Il pittore torinese è il protagonista di un’intera giornata a lui dedicata che comincia dal Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, prosegue con una passeggiata nel centro di Torino e si conclude a Bonzo, frazione di Groscavallo (Val Grande di Lanzo). Il percorso inizia con Laura Facchin, storica dell’arte e docente dell’Università degli Studi dell’Insubria, che dalle sale del Museo illustrerà il particolare legame che unisce il pittore al Museo di Arti Decorative. Qui sono esposte due opere di Milocco: Mosè salvato dalle acque e Rebecca al pozzo che furono realizzate intorno al 1730-1740 e la cui raffinatezza e vivacità di colori lo avvicinano agli esiti della coeva pittura francese. L’artista, inoltre, nel 1750-1751,realizzò gli affreschi, oggi perduti, del ciclo che decorava la chiesa

di Sant’Antonio Abate, anch’essa perduta e attuale sede del Museo di Arti Decorative. Infine persino Pietro Accorsi dimostrò un particolare interesse nei confronti di Milocco tanto da collezionare alcune sue opere.

Finita la visita in Museo, si proseguirà con una passeggiata nel centro della città: le visite al Cortile

dell’Università, alla Chiesa di San Filippo Neri, alla Chiesa dei Santi Martiri e alla Chiesa del Santissimo Sudario permetteranno di approfondire la vita e l’attività di questo munifico e un po’ dimenticato artista. Nel pomeriggio il #MiloccoDay si concluderà a Bonzo, frazione di Groscavallo, dove il giornalista e storico Andrea Parodi presenterà la tela della Madonna del Rosario, dipinta da Milocco intorno al 1740, recentemente scoperta da Laura Facchin e restaurata grazie all’intervento dell’Associazione Culturale Lou Sautaroc di Groscavallo e con il determinante apporto del Rotary Club Ciriè Valli di Lanzo. L’opera, realizzata molto probabilmente per una committenza torinese, fu donata a fine Ottocento alla Chiesa parrocchiale della Conversione di San Paolo di Bonzo. Infine, nell’attigua struttura del B&B Ca’ d’ambra, villa storica adibita oggi ad elegante B&B di charme, sarà possibile visitare la mostra fotografica sulle opere del pittore e sulle fasi di restauro della tela, curata dalla stessa Laura Facchin e da Andrea Parodi.

 

AL CASTELLO GAMBA DI CHÂTILLON L’ACCENSIONE DELL’OPERA D’ARTE ORBITA DI MASSIMO UBERTI

L’Assessorato Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio informa che giovedì 21 luglio 2022, si è svolta a Châtillon l’accensione di Orbita, l’installazione luminosa di Massimo Uberti che cambia il volto del Castello Gamba-Museo d’arte moderna e contemporanea della Valle d’Aosta. Una grande scultura permanente ideata dall’artista Uberti, tra i massimi interpreti della Light Art in Italia, cinge la sommità del castello connotandolo immediatamente come il Museo del Contemporaneo.

Orbita è una struttura in acciaio imponente, ma leggera, agli occhi come nel peso, una linea di luce calda di LED che scorre, seguendo la struttura di sostegno per 65 metri di sviluppo, 20 metri di larghezza e 13 metri di profondità: un’ellisse di luce al livello della torre centrale, un’orbita visibile da molto lontano e non solo di notte. L’opera si presenta come un unicum in Europa, un “forte simbolo luminoso” che entrerà a far parte della collezione permanente del Museo e che lo renderà riconoscibile a livello internazionale. “A dieci anni dalla sua apertura il Castello Gamba si arricchisce di un’opera identitaria destinata a diventare nota in tutto il mondo, come meritano questo museo e la Valle d’Aosta – afferma Jean-Pierre Guichardaz, Assessore ai Beni culturali, Turismo, Sport e Commercio della Regione Autonoma Valle d’Aosta – Orbita rappresenta un tassello molto importante per l’attività culturale della nostra regione, presentando, ancora una volta, un artista vivente di chiara fama che scegliendo il nostro Museo di arte moderna e contemporanea ha creato un forte scambio tra il luogo e l’ideazione artistica’”.

L’opera Orbita, realizzata anche grazie al contributo di Regione Autonoma Valle d’Aosta, è il progetto vincitore dell’avviso pubblico PAC2020-Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, cui il Castello Gamba ha partecipato con un progetto, ideato e curato da Casa Testori, che si concluderà in autunno con un convegno dedicato all’opera e alla Light Art.

 

VINADIO. COME UNA SCIMMIA IN UN BOSCO. THE BOUNTY KILLART

a cura di Enrico Perotto

La mostra allestita nelle Camere da sparo del Forte Albertino di Vinadio sarà visitabile dal 5 agosto al 25 settembre 2022, il giovedì, il venerdì, il sabato e la domenica dalle 15,30 alle 18, con ingresso libero, nel rispetto della normativa anti Covid.

Si tratta della ventunesima mostra della rassegna provinciale grandArte 2022 – HELP – humanity, ecology, liberty, politics.

The Bounty Killart è il nome di un collettivo di scultori nato nel 2002 a Torino, sui banchi dell’Accademia Albertina di Belle Arti, sotto il quale operano Dionigi Biolatti (Savigliano/Cn, 1981), Rocco D’Emilio (Torino, 1981), Gualtiero Jacopo Marchioretto (Torino, 1981) e Marco Orazi (Torino, 1979). Nei suggestivi spazi delle Camere da sparo del Forte Albertino di Vinadio, il gruppo proporrà alcune delle loro più recenti sculture e installazioni incentrate sulla rivisitazione ironica del linguaggio classico dell’arte antica, rinascimentale e neoclassica, in combinazione con inserti di oggetti decontestualizzati, con cui strizzano l’occhio all’imaginario pop della nostra civiltà dei consumi, osservata con sguardo disincantato e sottoposta a critica sociale pungente. Attraverso l’impiego sapiente di diversi materiali, quali il gesso, la resina, il marmo o le fusioni in alluminio e bronzo, realizzano busti, vasi, bassorilievi e statue, attuando un corto circuito tra passato e presente, tra sacro e profano, in cui si rispecchiano, in chiave allegorica, circostanze e comportamenti che più ci ossessionano e che svuotano di contenuti etici la vita quotidiana di ciascuno di noi, impedendoci di riconoscere la portata delle azioni umane che causano l’aggravamento della crisi climatica del nostro pianeta.

 

LA MIA CHERASCO. MOSTRA FOTOGRAFICA DI BRUNO COSTAMAGNA

Chiesa di San Gregorio di Cherasco. Dal 20 agosto al 25 settembre 2022

Cherasco. Arco Belvedere dalla Madonnina

La Chiesa di San Gregorio, nel centro di Cherasco, quella che si trova in faccia ai portici che iniziano dalla piazza del Municipio, ospiterà per oltre un mese la bella mostra di fotografie di Bruno Costamagna: da sabato 20 agosto a domenica 25 settembre 2022, saranno esposti alcuni centinaia di scatti del fotografo cheraschese che per 40 anni ha avuto il suo studio fotografico nella centrale via Vittorio Emanuele.

Cheraschese, classe 1950, professionista della fotografia fin dal 1980; ha affinato la sua sensibilità stabilendo un rapporto indissolubile e profondissimo con il soggetto che da sempre maggiormente lo ispira: la città di Cherasco.

La sua città infatti la porta nel cuore fin dai suoi primi anni di vita e proprio nei suoi primi anni di vita nasce anche la passione per la fotografia. Così, quando gli viene regalata la prima macchina fotografica, come non iniziare a immortalare la sua Cherasco?

Negli anni Ottanta, quando avvia la sua attività professionale aprendo lo studio fotografico, comincia anche a documentare la vita cittadina nei suoi aspetti pubblici e privati con la particolare sensibilità di chi ama e conosce a fondo il territorio in cui vive e l’anima di chi lo abita.

Commenta il vicesindaco Claudio Bogetti: «La storia di un luogo, fatta di persone, eventi, edifici, passa anche attraverso le immagini. Anzi, sono proprio queste, forse più delle parole, a riportare la memoria a pezzi di vita passati, ad eventi piccoli o grandi, a ricordare volti di chi non c’è più. La fotografia desta sempre grandi emozioni perché è immediata ed è un tassello fondamentale per ricostruire e ridare ad una comunità un passato che altrimenti sarebbe dimenticato, sepolto dal tempo. Bruno è stato per tantissimi anni testimone, con la sua inseparabile macchina fotografica, di quotidianità, di eventi felici o tristi, e tutti noi cheraschesi gli dobbiamo molto. Ha saputo carpire momenti, luoghi e situazioni non comuni a tutti e metterli a disposizione della città facendoci apprezzare ancora di più la bellezza di Cherasco. Questa mostra è un vero regalo alla città, a tutti noi».

Le fotografie di Cherasco di Bruno Costamagna si potranno ammirare il sabato e la domenica dalle ore 8 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30. Dal 20 agosto al 25 settembre 2022, ingresso libero.

 

 

SUSA: PRESENTAZIONE DEL LIBRO “CASTELLI PIEMONTESI” DI GIANNI OLIVA

 

 

GARESSIO. MOSTRA “IN DIVENIRE”

Sabato 6 agosto 2022 alle ore 17.30 nel Castello di Casotto e presso il Gionò Bistrot a Garessio inaugurazione della mostra In divenire – Segni, forme e oggetti del tempo possibile, degli artisti Cristina Bollano, Chiara Cinquemani, Christian Costa, Germana Eucalipto, Lorenzo Griotti, Pier Giuseppe Imberti, Mario Mondino, Sergio Omedé, Paolo Peano, Michelangelo Tallone, Anna Valla

a cura di Enrico Perotto

La mostra allestita al primo piano del Castello di Casotto, in collaborazione con il Comune di Garessio, sarà visitabile dal 6 agosto al 25 settembre 2022, e sarà compresa nel percorso di visita del castello con prenotazione obbligatoria entro le ore 17,00 del giorno precedente ai numeri 347 838 6179 | 347 632 7959. Orari – agosto: da mercoledì a domenica | settembre: da venerdì a domenica / orario visite: dalle ore 10,00 alle ore 17,00.  Alcune opere saranno esposte presso Gionò Bistrot – Via Cavour, 142 – Garessio, in orario di apertura del locale – in collaborazione con Galleria PortaRose.

 

 

USSEGLIO. EVENTI AL MUSEO

Visite guidate alla collezione naturalistica

Ti interessa la natura e la biodiversità? Allora non perdere le Visite Guidate alla collezione naturalistica del Museo Tazzetti di Usseglio. Attività laboratoriali incluse!

Sabato 6, 13, 20 agosto – ore 10.30

Museo Civico Alpino “Arnaldo Tazzetti”

Ingresso con biglietto del Museo

(Gratuito fino ai 14 anni e per titolari Abbonamento Musei Piemonte e Valle d’Aosta)

L’evento è inserito nel calendario delle attività delle Settimane della Scienza 2022

Usseglio. Un racconto collettivo

Presentazione al pubblico dell’archivio fotografico digitale realizzato nel corso del progetto (partito nell’estate 2021), ora consultabile liberamente nel Museo.

Sabato 6 agosto – ore 16.30

Museo Civico Alpino “Arnaldo Tazzetti”

Ingresso libero

Per tutti gli eventi prenotazione consigliata: 0123 756421 info@museotazzetti.it

Orari di apertura del Museo 10 – 12 | 15 – 18 chiuso il lunedì e il giovedì