Domodossola. Estraevano abusivamente minerali rari a 2950 metri di quota

I finanzieri della Stazione del Soccorso Alpino di Domodossola, in alta Valle Formazza, hanno scoperto esegnalato all’Autorità Giudiziaria di Verbania 3 soggetti intenti ad estrarre abusivamente, con l’ausilio didemolitori elettrici, minerali rari.Nel corso di un’attività di controllo doganale sulla linea di confine italo/svizzera ricompresa tra il monteAlbrunhorn e la Punta del Sabbione, mentre si trovavano in prossimità del passo Lebendun, l’attenzione deimilitari veniva sollecitata da un rumore insolito ed inaspettato per quelle quote, ossia il martellare di undemolitore solitamente impiegato nei lavori edili.Certi che sulla laterale del ghiacciaio d’Arbola, posto in prossimità delle Torri del Vannino, non fosse presentealcun rifugio o bivacco su cui potessero essere in corso dei lavori di manutenzione, si dirigevano in direzione delrumore e una volta in prossimità, con i binocoli, notavano, sulla morena del ghiacciaio, un accampamento condue tende e una persona che movimentava un sacco di juta rigonfio e all’apparenza pesante. Decidevano quindidi intervenire per identificare e verificare cosa stesse facendo quell’uomo che, nel frattempo, avendoli vistiarrivare, armeggiava dando l’impressione di cercare di nascondere qualcosa.Giunti sul posto, i finanzieri della Stazione SAGF di Domodossola, scorgevano tra i massi un gruppoelettrogeno, un demolitore elettrico, un grosso trapano a percussione, altri arnesi da scavo, una tanica di benzinae un sacco da carico con fettucce del tipo utilizzato dagli elicotteri per il trasporto dei materiali in quota.Avendo capito che era in atto un’attività di estrazione di minerali in violazione della Legge della RegionePiemonte nr. 51/1995, visto il numero delle tende, degli zaini e delle attrezzature da demolizione presenti sulposto, i finanzieri del SAGF chiedevano al soggetto fermato se insieme a lui vi fosse qualche altra persona.L’ovvia risposta negativa non faceva desistere gli specialisti del Corpo dal guardarsi intorno e dall’addentrarsiulteriormente nell’area morenica del ghiacciaio e poco dopo scovare, nascosti dietro a dei grandi massi, duesoggetti che, raggiunti, indossavano vestiti totalmente impolverati.Circoscritta la vicenda, ai finanzieri del Soccorso Alpino non restava che prendere atto dello scempiopaesaggistico cagionato al patrimonio ambientale dell’alta Valle della Formazza e procedere, sentito anche ilmagistrato di turno della Procura della Repubblica di Verbania, a denunciare i tre per la violazione del D.lgs42/2004, meglio noto come il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, per aver, in modo organizzato econtinuato, deturpato irreparabilmente un’area alpina protetta (ZPS), ad una quota superiore ai 1600 slm ed inReferente: Maresciallo Ordinario DE LUCA Stefano; Contatti: 3492918813area di ghiacciaio, nonché per il furto aggravato di minerali avendo agito in tre e con violenza su cose espostealla pubblica fede. Tutte le attrezzature da lavoro rinvenute ed i minerali abusivamente estratti e trovati all’attodell’intervento venivano, di conseguenza, sottoposti a sequestro.Per poter però trasportare il tutto alla Caserma Urli di Domodossola serviva un aiuto, che giungeva ai finanzieridal cielo grazie ai colleghi della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Varese che, arrivati sul luogo delsequestro con l’elicottero, con più rotazioni, riuscivano a riportare materiali e militari del Soccorso Alpinonell’area di sosta delle autovetture di servizio.Una volta in caserma, quanto accertato veniva immediatamente partecipato dai militari del SAGF ai finanzieridella Compagnia di Domodossola che si sono subito messi al lavoro per approfondire tutti quegli aspetti, fiscali enon, connessi con il presunto commercio in nero di minerali rari.L’attività posta in essere dai finanzieri ossolani del S.A.G.F dimostra ancora una volta che, oltre ad operare conprofessionalità e coraggio per la salvaguardia della vita umana affrontando rischi e fatiche in ogni situazione diemergenza, loro sono l’ennesimo esempio di “polizia della montagna” che il Corpo mette a disposizione delpaese per intervenire in tutte quelle zone montane ed impervie ove soltanto personale altamente specializzato econ competenze di polizia giudiziaria può essere chiamato ad operare.Referente: Maresciallo Ordinario DE LUCA Stefano; Contatti: 3492918813pagina