CRONACA – Torino, banda di truffatori denunciati dalla Polizia di Stato. Incassavano fraudolentemente rimborsi Irpef destinati ad altri
Si tratta di tre uomini intorno alla cinquantina, e di una donna sulla trentina, tutti di origine napoletana: per uno di loro sono anche scattate le manette.
L’indagine è partita nel mese di settembre di quest’anno, su segnalazione del Servizio Centrale Polizia Postale e delle Comunicazioni. La nota diramata a tutti i Compartimenti della Specialità parlava di un soggetto che si era presentato presso l’Ufficio Postale di Terni dove aveva incassato fraudolentemente un rimborso Irpef mostrando documenti falsi, all’insaputa del reale beneficiario.
Nei giorni successivi, al Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino erano pervenute una serie di denunce da parte dei direttori di alcuni Uffici Postali del capoluogo piemontese e province limitrofe, dove venivano segnalati alcuni soggetti che, presentando documenti falsi, avevano incassato o tentato di incassare rimborsi Irpef, all’insaputa dei destinatari, ai quali erano state abilmente sottratte le lettere di comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate. Le indagini del Compartimento Polizia Postale di Torino, con il coordinamento del Servizio Centrale della Specialità e la preziosa collaborazione di Poste Italiane, hanno portato in poco tempo agli autori della truffa, peraltro già noti alle Forze di Polizia.
Specializzati nel produrre documenti d’identità e tessere sanitarie false, associavano le generalità dei cittadini, beneficiari delle somme rimborsate dall’Agenzia delle Entrate, applicandovi le loro fotografie, che si presentavano poi fisicamente presso gli Uffici Postale per l’incasso.
Veri maestri della truffa, con numerosi precedenti specifici a carico, avevano fatto di questa attività un vero mestiere di “trasfertisti”, abili anche sul piano logistico: si muovevano infatti da una città all’altra dell’Italia, effettuando brevi soste, per non essere facilmente rintracciati.
Solo sul territorio piemontese, il danno economico ammonta a circa 10mila euro, e tentativi d’incasso, in parte non riusciti, di 20mila euro.
Le vittime individuate, circa una ventina, che hanno presentato denuncia.
Ai truffatori sono stati contestati la sostituzione di persona, il falso, l’uso di sigilli falsi e la ricettazione.