ARCHITETTURE DEL PIEMONTE – Da Superga a Gassino, le pietre della storia
Esiste una connessione di pietre e cupole che riguarda due monumenti vicini a noi: la basilica di Superga, edificata su progetto dell’abate/architetto Filippo Juvarra con termine lavori nel 1731, e la chiesa dello Spirito Santo di Gassino terminata nelle strutture portanti nel 1732 con lavori che proseguirono per finizioni e decorazioni.Al termine dei lavori (intorno al 1730 quindi) nella basilica di Superga, le stesse maestranze edificarono la attuale chiesa dello Spirito Santo di Gassino, per il suo ampliamento, specie in altezza e il completamento col la cupola a spicchi ottagonali e cupolino, fino ad una altezza di 33 metri, ispirandosi alla più importante cupola della basilica di Superga, più articolata ed alta 71 metri. Venne così garantito lavoro a maestranze di capacità ed esperienze elevate.
E le pietre?
Nel territorio di Gassino erano attive le cave di marmo di Gassino, utlizzato sia nella basilica di Superga sia nella chiesa dello Spirito Santo. Il marmo di Gassino ha un colore biancastro che col tempo schiarisce, nella sua struttura presenta dei fossili, la consistenza è mediamente dura e in finizione tende al lucido. Nella basilica di Superga servì per finizioni interne e all’esterno per la costruzione del colonnato in facciata.Nella chiesa dello Spirito Santo servì per gradini, davanzali ed altari.Per non far torto ad alcuno dei materiali da costruzione della basilica di Superga, i marmi da Gassino furono tagliati in cava e trasportati sul colle di Superga passando per Chieri dove era un deposito temporaneo. Gli altri materiali lapidei, metalli, legno, acqua furono depositati alla base del colle di Superga dal lato di Torino in un cantiere che fu battezzato “sassi”, nome rimasto per quella porzione di Torino. I mattoni furono preparati e cotti sul colle di Superga.
Arch.Luigi Pavia