PIEMONTE ARTE: ‘800 GAM, RINASCIMENTO PRIVATO, FRIDA KAHLO, PIPPO CIARLO, SERENA ZURLO, DOISNEAU, PARACHINI, BERRUTI…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

 

G.A.M. : L’OTTOCENTO RIAPRE NEL NUOVO ALLESTIMENTO

 

RINASCIMENTO PRIVATO. DA SPANZOTTI A DEFENDENTE FERRARI NELLE COLLEZIONI PIEMONTESI

A cura di Serena D’Italia, Vittorio Natale e Luca Mana

Dal 21 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023

Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto, Torino

Giovanni Martino Spanzotti, Giovanni Canavesio, Gandolfino da Roreto, Gerolamo Giovenone, Bernardino Lanino e Defendente Ferrari sono solo alcuni dei protagonisti della nuova mostra – a cura di Serena D’Italia, Vittorio Natale e Luca Mana – che la Fondazione Accorsi-Ometto ospita all’interno delle sue sale dal 21 ottobre 2022 al 29 gennaio 2023. L’intento è quello di raccontare l’evoluzione della pittura piemontese tra la metà del Quattrocento e la metà del Cinquecento, con una trentina di opere provenienti esclusivamente da collezioni private, alcune delle quali storiche. La mostra, suddivisa in sei sezioni (I precursori, I committenti, I grandi polittici tra scomposizione e ricostruzione, Arredare decorando, Immaginare la santità e Defendente Ferrari e la pittura rinascimentale in Piemonte tra tradizione e innovazione), intende, così, indagare i vari aspetti della storia artistica rinascimentale piemontese, quali la produzione figurativa, i rapporti tra botteghe e la fortuna collezionistica, partendo dagli esordi, riconducibili alla metà del Quattrocento, e approfondendone dinamiche e linguaggi.

 

 

INAUGURATA A TORINO LA MOSTRA FRIDA KAHLO IL CAOS DENTRO

La rassegna al Mastio della Cittadella che riapre al pubblico. Dal 1° ottobre al 26 febbraio 2023, per il progetto di riqualificazione di Difesa Servizi

Apre al pubblico al Museo Storico Nazionale d’Artiglieria presso l’antico Mastio della Cittadella, la mostra Frida Kahlo – Il Caos Dentro. L’esposizione dedicata alla grande pittrice messicana scomparsa 67 anni fa, prodotta da Navigare srl, rappresenta il primo Progetto di valorizzazione da parte di Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa, con lo scopo di rendere fruibile al cittadino l’importante patrimonio storico – culturale dei Musei Militari italiani.

“La mostra Frida Kahlo Il Caos Dentro che si inaugura al Mastio della Cittadella , un luogo magico per la città di Torino – ha spiegato il curatore dell’esposizione, Vincenzo Sanfo -, racconta tutto il percorso della vita di Frida Kahlo attraverso una serie di opere uniche, straordinarie, tra cui  il dipinto realizzato nel 1938: La ragazza con l’aeroplano, un’opera particolare e di grande significato nella storia di Frida Kahlo, per arrivare fino ai rapporti con Massimiliano d’Austria, alla rivoluzione messicana, gli abiti, la vita, la storia , gli amori di una delle icone del nostro tempo”. Curata da Vincenzo Sanfo, Maria Rosso, Antonio Toribio Arévalo Villalba, Milagros Ancheita, Alejandra Matiz e Sergio Uribe, la mostra presenta per la prima volta una innovativa area multimediale divisa in 4 sezioni tematiche: La colonna spezzata, con installazione in 3D; Il viaggio infinito, con nature morte e ritratti; Querido doctorcito, proiezione olografica di Frida in scala reale; e Frida privata, selezione di fotografie stereoscopiche che vedono protagonista Frida negli aspetti più intimi della sua quotidianità, ritratta dal celebre gallerista d’arte americano Julien Lévy che conobbe Frida a New York, diventandone amante negli anni ’30.  Frida Kahlo – Il Caos Dentro raccoglie riproduzioni di numerosi dipinti custoditi soprattutto nei musei di Città del Messico e di New York, ma anche un’opera originale di Frida: il delicato autoritratto Piden Aeroplanos y les dan Alas de Petate (1938). Preziosa è anche la sezione fotografica, nella quale si segnalano gli scatti del noto fotografo colombiano, Leo Matiz, intimo amico di Frida, ma anche quelli di altri celebri “sguardi” del suo tempo, tra i quali: Nickolas Muray, Carl Van Vechten, le fotografe Lucienne Bloch, Imogen Cunningham e Lola Álvarez Bravo, della quale si osserva una particolare immagine di Frida Kahlo sul letto di morte.

La mostra sarà aperta dal lunedì al venerdì ore 9:30 -19:30 e sabato, domenica e festivi ore 9:30 – 21:00. Info, prenotazioni e costi biglietti: https://mostrafridakahlo.it/

 

DIPINTI DI PIPPO CIARLO ALLA GALLERIA L’ESTAMPE       

Alla Galleria L’Estampe, in via dei Mercanti 3/G, la mostra retrospettiva dedicata all’artista contemporaneo Pippo Ciarlo (1949-2014)rileva i percorsi di una ricerca ascrivibile al mondo fantastico, a una meditata resa del soggetto, a una controllata definizione delle immagini e come scrive in catalogo Emanuele Cardellino “Ironica, drammatica, satirica, accurata, allegorica, descrittiva, surreale, allusiva, magica, così si potrebbe definire la sua produzione”. Un’esposizione, che organizzata con la sorella Fiorella Ciarlo, propone un discorso dove il sogno, l’incedere di oniriche intuizioni e le quotidiane e personalissime inquietudini, costituiscono gli aspetti di un dialogo con il tempo, che nell’opera di Pippo Ciarlo si delinea tra profondi silenzi e interiori riflessioni, il fascino di fantastiche e surreali composizioni e sottili sensazioni. E, così, in “germinazioni e fantasie” si identifica il senso di una ricerca condotta con una continua, vitale, sensibile capacità di travalicare una tradizionale figurazione per accedere e inoltrarsi nell’incanto di un universo ricco di purissime emozioni, di “Isole volanti” e “Meditazioni nel deserto”. La pittura assume, quindi, il valore assoluto di una rivelazione delle angosce esistenziali, del ricorso all’immaginazione più intima, della possibilità di recuperare l’alchimia dei giorni che fluiscono scanditi dalle pagine di grafica, dai frammenti di antiche storie e i fogli di carta da spolvero dai quali affiorano i volti di Gilgamesh, i progetti e studi per le forme d’uovo, simbolo di vita e rinascita, immerse nello spazio atmosferico. La figura di Susanna si lega ai “Guardiani del silenzio”, alla traccia di un “Santo” e a un grande e simbolico albero, in una visione d’insieme che viene restituita alla conoscenza con la segreta volontà di trasmettere e fissare quelle tensioni che presiedono alla formulazione e definizione del discorso di Ciarlo, che non perde mai di vista i momenti e le trasformazioni della straordinaria avventura della cultura visiva nei secoli. Un’avventura che si snoda secondo linee e accordi cromatici che stabiliscono determinate e precise connessioni con il pensiero filosofico, in una singolare definizione di ipotetiche galassie materiche vaganti nei cieli che “non sono altro – ha scritto Ciarlo – che le montagne umane che precedentemente nella mia pittura facevano quasi eslusivamente da sfondo ad elementi più superficiali dal punto di vista dell’interiorità”. E tutto questo richiama l’attenzione sulla luce che inonda Venezia, sulle preziose incisioni e i rapidi disegni, che sono il bagaglio di un’intera esistenza con la frequentazione dell’atelier di Raffaele Pontecorvo e le illustrazioni per il Museo Egizio di Torino (inserite nella guida per ragazzi “La Biblioteca di Apopi”), con l’Associazione Culturale Gilgamesh e gli allievi e allieve dei corsi CEDAS FIAT, in una sorta di impegno costante nella città del gruppo fantastico “Surfanta” e Museo del Cinema. Nel 2018, l’opera “Dinosauro”, donata da Fiorella Ciarlo, è entrata a far parte delle collezioni dell’Accademia Albertina delle Belle Arti di Torino, con il fattivo interessamento del docente di storia dell’arte Antonio Musiari, e come di rileva dal testo di Gian Giorgio Massara si tratta di un’opera di “dimensione notevole animata dall’animale preistorico e da un’immagine misteriosa, fantastica “inquietante” e in movimento, mentre il cielo è percorso da brandelli di nuvole tempestose”.

Angelo Mistrangelo

 Galleria L’Estampe di Emanuele Cardellino, in via dei Mercanti 3/G, orario:10-13/16-19, tel.011/5612801, sino al 10 ottobre.

                                     

 

“MUTAZIONI”. MOSTRA DI SERENA ZURLO ALLO SPAZIO GALLERY DI DOMODOSSOLA

Lunedì 3 ottobre è stata inaugurata presso lo Spazio Gallery – Ufficio dei Private Banker di Domodossola (via G. Marconi 26) la mostra “Mutazioni” di Serena Zurlo (orari di apertura: da lunedì a venerdì 8.45-12,30/15,00-18,30, sabato 8.45-12,30; ingresso libero). Zurlo è una giovane artista, allieva di accademia, che nelle sue opere analizza la figura umana, la scompone e ricompone, la esaspera e quasi deforma, ma poi la restituisce con quella forza emotiva che le appartiene. Serena nasce a Domodossola nel 1997 e attualmente frequenta il corso di “Decorazione Arte e Ambiente” all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Nell’ultimo anno ha esposto a Bologna in una mostra collettiva intitolata “Visioni Dantesche – Giovani artisti viaggiano con Dante”, presso la Galleria De Marchi ed il Museo di Arte Moderna Cà la Ghironda. Durante i suoi studi ha frequentato per alcuni mesi l’Accademia di Belle Arti di Atene, che le ha dato una possibilità di confronto più vasto grazie al contatto con artisti provenienti da tutta Europa. Qui ha esposto in una mostra collettiva presso il Museo Archeologico Nazionale. La sua ricerca artistica si incentra principalmente sullo studio e la riflessione sul corpo umano e, in particolare, sulla figura femminile, su coloro che nel passato venivano viste come “streghe” ed individui di cui avere timore e che ancora oggi si vedono sottrarre diritti fondamentali. La sua ricerca su questi temi sfocia in opere di tecnica varia. Il titolo “mutAzioni” è sinonimo di cambiamento, trasmette l’idea del passaggio da un punto di partenza ad una condizione differente. Allo stesso tempo il termine contiene Azioni, ciò di cui abbiamo bisogno per mutare. Osservare, ascoltare, comprendere, parlare, mostrare, agire. L’esposizione vuole riflettere sull’ampio concetto di mutazioni attraverso differenti lavori: troviamo sperimentazioni e giochi di forme che vedono la figura femminile deformata e alterata in composizioni fisiche anomale e surreali, a richiamo del concetto di donna mostruosa. Mostruosa perché è questo il modo in cui le donne vengono spesso percepite dagli uomini nel momento in cui prendono in mano la propria vita, rivendicando la propria carriera o la propria sessualità. Troviamo lavori come la stampa “reBRN”, xilografia e collage dove la donna, dalle fattezze di un vaso rotto, frammentata dalle sue varie esperienze, riesce a darsi vita attraverso il dolore. Il vaso diventa quindi contenitore di emozioni e sentimenti. Emozioni e sentimenti fanno parte anche di “Anime di carta”, concepito in partecipazione al concorso “Pace35” sul tema della parità di genere. Questo elaborato rappresenta il mutamento di un foglio di carta nell’azione di stringerlo tra le mani. Anche quando, disteso, torna liscio, le pieghe rimarranno comunque visibili. I segni rimarranno. Questo a simboleggiare il risultato della violenza, una ferita che, per quanto proviamo a ricucire, rimane. Un tema affine si affronta nell’opera intitolata “RiparAzione”. Riparare, aggiustare, guarire se stessi. Le persone e le connessioni che si possono creare tra esse possono spingerle a conoscersi, accettarsi, imparando di conseguenza a “ripararsi”. Secondo questa riflessione vediamo comporsi una figura proveniente dalle unioni di differenti corpi che, presentando le stesse cromie, hanno in realtà vissuti in comune. Attraverso l’azione, la comunicazione e la resistenza alla tentazione di scappare dal passato, l’essere umano può ripararsi e mutare. Da qui l’utilizzo dell’oro che, simbolo di scambio e “guarigione”, prende il sopravvento sul buio. Le opere di Serena Zurlo quindi, pur muovendo da un evidente figurativismo, ci mostrano chiari richiami a diversi movimenti del passato, dal simbolismo al surrealismo e ci appaiono anche evidente espressione di sentimenti e concetti della società attuale.

Enzo De Paoli

                                                          

ROBERT DOISNEAU. LA STORIA, LA VITA, L’AMORE A PARIGI IN 130 FOTOGRAFIE

Dall’11 ottobre a CAMERA, Torino

Manca solo una settimana all’apertura della grande mostra dedicata al maestro francese Robert Doisneau, il cui sguardo, assolutamente personale e talmente lucido da toccare corde universali, gli ha garantito un posto d’onore nella storia della fotografia del XX secolo. Robert Doisneau è considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson, uno dei padri della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. A partire dalla sua fotografia più conosciuta – che ritrae il bacio di una giovane coppia indifferente alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi – l’esposizione ne racconta la carriera attraverso i temi ricorrenti da lui affrontati in più di cinquant’anni con la fotocamera sempre pronta a scattare: la guerra e la liberazione, il lavoro, l’amore, i giochi dei bambini, il tempo libero, la musica, la moda, gli artisti. Curata da Gabriel Bauret e promossa da CAMERA, Silvana Editoriale e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra presenta oltre 130 fotografie dell’autore in un percorso che comprende le sue immagini più iconiche insieme a scatti meno noti ma altrettanto straordinari, selezionati fra gli oltre 450.000 negativi di cui si compone il suo archivio.

 

 

CAROLINE DÉODAT. LANDSLIDES. HAUNTING IS ABOUT ENDINGS THAT ARE NOT OVER PARALLEL VISIONS. OPERE DALLA COLLEZIONE SANDRETTO RE REBAUDENGO

Artisti e artiste: Daniel Frota, Riikka Kuoppala, Tarek Lakhrissi, Ghita Skali, Thomas Teurlai. 8 ottobre – 13 novembre 2022. A cura di Bernardo Follini. Inaugurazione: 8 ottobre 2022

La mostra personale “Landslides” di Caroline Déodat (FR, 1987) presenta l’omonima videoinstallazione prodotta dall’artista nel 2020 per un circuito di festival dedicati all’immagine in movimento e rieditata in una nuova versione per la sua presentazione allestita negli spazi di Palazzo Re Rebaudengo. La ricerca di Déodat attraversa le discipline del cinema, della fiction, dell’etnografia e della teoria esplorando la relazione tra processi di archiviazione e alienazione. Provenendo da un background in antropologia e di studi sulla performance, l’artista è interessata incrociare saperi letterari e corporei per disgregare le cartografie disegnate dalle discipline accademiche attraverso l’uso di storie sotterranee e l’impiego di materiali hauntologici (dal concetto di “hauntology” del filosofo Jacques Derrida, poi impiegato dal critico culturale Mark Fisher per descrivere una nostalgica e spettrale relazione con il passato). “Landslides” è concepita a partire dal posizionamento di Déodat come parte della diaspora mauriziana e dal suo dottorato in antropologia sociale alla EHESS. La sua tesi Disrupting the archives of ‘Sega tipik’. Imaginary and Poetic Performativity of Mauritian Creoleness ha approfondito la pratica del Sega, genere mauriziano che unisce poesia, musica e danza, nata nelle comunità schiavizzate e divenuta tradizione turistica dopo la decolonizzazione. Il Sega è guardato come una struttura sociale impiegata nel processo di fabbricazione dell’archivio coloniale attraverso i sistemi di potere della razza, del genere e della sessualità. L’opera è costruita come un saggio poetico e cinematografico, dove i territori mitici della Sega si combinano con i luoghi intimi della storia dell’artista. Al centro di “Landslides” si trova il danzatore contemporaneo mauriziano Jean-Renat Anamah che riesuma lo spettro di un rituale cancellato e produce nuove genealogie collettive. Il lavoro di Déodat connette discorsi coloniali sulla razza e la loro sussunzione in pratiche orali poetiche, interessandosi alla disattivazione dei metodi e delle modalità di produzione della conoscenza occidentale.

La mostra collettiva “Parallel Visions” presenta i lavori prodotti nel corso delle edizioni della partnership tra Fondazione ed ENSBA dagli artisti e dalle artiste Riikka Kuoppala (edizione 2013), Thomas Teurlai (ed. 2014), Daniel Frota (ed. 2016), Ghita Skali (ed. 2017), and Tarek Lakhrissi (ed. 2020) ed entrati a far parte della Collezione Sandretto Re Rebaudengo. Il titolo della mostra si riferisce agli immaginari alternativi evocati dalle opere e alle loro proposte per interrogare possibili passati e futurità del mondo. Attraverso vari media come scultura, installazione e video, le opere sviluppano visioni e scenari paralleli, attingendo a vari generi della fantascienza, dall’eco-fiction al cyberpunk, quali terreni dove affrontare urgenze contemporanee di ambito economico, sociale, politico.Under a burning city (2011) di Riikka Kuoppala (FI, 1980) è una videoinstallazione in cui la narrazione si focalizza sui processi con cui è tramandata la memoria tra differenti generazioni. La storia dei bombardamenti a Helsinki nel corso della seconda guerra mondiale è raccontata da una nonna alla sua nipote, mettendo in mostra una relazione tra verità ufficiale e verità sussurata, tra memoria vissuta e memoria immaginata. Europium (2014) di Thomas Teurlai (FR, 1988) è un’installazione costituita da rifiuti tecnologici assemblati che prende le forme di un laboratorio domestico per l’urban mining, pratica di estrazione di metalli preziosi come oro, argento, platino, palladio, dai dispositivi tecnologici segnati dall’obsolescenza programmata. Ispirandosi a un registro cyberpunk, il lavoro prospetta uno scenario post-apocalittico quanto reale. Uma jornada infinita de sonhos e descobertas (2016) di Daniel Frota (BRA, 1988) si inserisce nella ricerca dell’artista sulla fine del modernismo e sugli effetti che l’esaurimento di una data ideologia produce sulle nostre costruzioni mentali. Il lavoro è una riproduzione dei noti espositori progettati con basi cubiche in cemento e lastre di vetro temperato dall’architetta italo-brasiliana Lina Bo Bardi nel 1968 per il Museo d’Arte Moderna di San Paolo del Brasile. L’opera rievoca il loro smantellamento per ragioni politiche e di conservazione, e il loro riallestimento avvenuto nel 2015, sviluppando l’idea di ucronia in relazione alla crisi del pensiero moderno. Palm Attacks: a few invasive species di Ghita Skali (MA, 1992) è uno showroom ospitato in una realtà parallela per la presentazione propagandistica e ironica della Phoenix Dactylifera, comune palma da dattero che è replicata artificialmente come avanzato sistema di camouflage di apparati di telecomunicazione. Il Marocco surreale presentato nell’opera è teatro privilegiato di una maratona ingegneristica impegnata in alterazioni morfologiche, diretta da politiche di speculazione economica. L’installazione This Doesn’t Belong to Me (2020) di Tarek Lakhrissi (FR, 1992) è composta da un ciclo di cinque sculture a forma di coda di salamandra. Fin dai bestiari medievali si narra che questo anfibio sia dotato di veleno e possa sopravvivere tra le fiamme del fuoco. Le opere si riferiscono all’autotomia – l’auto-amputazione di parti non vitali del corpo, praticata da alcuni animali come diversivo contro i loro predatori – immaginata Lakhrissi come ispirazione per una strategia transumana e utopica per l’autodifesa di gruppi sociali discriminati e aggrediti.

In occasione dell’inaugurazione dell’8 ottobre alle 18:00 al Parco d’Arte Sandretto Re Rebaudengo avrà luogo il dj set “Sega Foutan. Suoni dalla diaspora mauriziana” di Vashish Soobah, artista visivo e filmmaker nato in Sicilia da genitori mauriziani. “Sega Foutan” è concepito come dialogo con la mostra “Landslides” di Caroline Déodat: un viaggio musicale che ripercorre il tragitto di Vashish alla scoperta della Diaspora. Alcuni brani presentati sono stati la colonna sonora delle feste di compleanno della sua infanzia catanese, quando ballava insieme agli amici dei suoi genitori; altri li ha scoperti mentre camminava per le strade della capitale dell’isola di Mauritius a Port Louis, con i suoi cugini; altri ancora facendo ricerca nella sua stanza a Londra, alle feste mauriziane a Barona, in macchina con i suoi genitori; in questo caso alcuni brani provengono da uno scambio musicale con l’artista Caroline Déodat. “Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?” Sono le domande che guidano Vashish alla scoperta delle sue origini e del loro suono.

Katja Novitskova a Palazzo Re Rebaudengo e al Parco d’arte

Oltre a queste due mostre, verranno presentate le opere della Collezione Sandretto Re Rebaudengo di Katja Novitskova.Sempre l’8 ottobre, al Parco d’arte verrà svelato il nuovo lavoro di Katja Novitskova, Approximation (Chameleon Through The Looking-Glass). La grande sagoma colorata è quella che Katja Novitskova definisce un “oggetto fotografico scultoreo”, un ibrido tra tecnologia e reale, virtuale e biologico, pensato per inserirsi nel paesaggio coltivato del Parco, tra le sue opere d’arte. In natura, spiega l’artista, un camaleonte – e così una rana o una giraffa – è una straordinaria “macchina vivente e senziente”, “infinitamente più complessa di un drone o di un robot. Chameleon Through The Looking-Glass fa parte di Approximation, un ciclo avviato dal 2010, come risposta alla nuova cultura visiva nata con l’avvento di smartphone e tablet e all’economia di massa basata su like e visualizzazioni.Novitskova utilizza algoritmi sofisticati per generare nuove immagini a partire da jpg che circolano sul web. Con le sue sculture, si prefigge di canalizzare l’attenzione e l’affetto generati dalle immagini di animali online e produrre empatia verso un mondo abitato da noi e da altre creature

Palazzo Re Rebaudengo – Piazza Roma 1, Guarene (CN)apertura: sabato e domenica dalle 12 alle 19 – Ingresso gratuito

Parco d’arte Sandretto Re Rebaudengo – Viale Bouillargues 34, Guarene. Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 22 Ingresso gratuito

 

 

PARACHINI ALLA MEB DI BORGOMANERO

Continua fino al 5 novembre 2022 la mostra “Il tempo atteso” presso lo spazio espositivo della galleria “MEB Arte e Studio” di Borgomanero (Via san Giovanni 26). Si tratta di una personale di Fabrizio Parachini, curata da Marco Emilio Bertona e patrocinata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Borgomanero. Fabrizio Parachini è nato a Novara e si è laureato in medicina e chirurgia a Torino. Ha esercitato come medico per un decennio e contemporaneamente ha studiato e approfondito le teorie e le poetiche dell’arte astratta. Nel 1995 ha realizzato la sua prima mostra personale e dal 1996, abbandonata la professione medica, si dedica completamente all’attività di operatore artistico (pittore, teorico, curatore di mostre e docente) collocandosi nell’ambito non-oggettivo di radice neocostruttivista e minimalista. Dalle prime ricerche artistiche nell’ambito neocostruttivista è approdato alla realizzazione di opere minimaliste o meglio essenzialiste che “non sfuggono alle sfumate implicazioni emotive e liriche di forte impatto contemplativo e di delicate declinazioni poetico-cromatiche”. Il suo lavoro, sviluppato usando colori e forme elementari e primarie, indaga e propone un’idea di spazio inteso come entità astratta che lo spettatore, “vedente” e non passivo, costruisce nella propria mente, facendo dialogare le opere pittoriche con le pareti e i luoghi che le accolgono. Nella mostra alla Galleria MEB Arte Studio di Borgomanero sono presentate opere realizzate appositamente per lo spazio espositivo, espressioni delle diverse tematiche, e tipologie formali, affrontate e sviluppate dall’artista nel corso della propria attività, una sorta di “speciale” antologica costruita per la mostra. “Trittici” e “Dittici” sono opere costituite da tavole lignee monocromate di piccole dimensioni che mettono in relazione colori concettualmente imparentati fra di loro, fondamentali e primitivi. In questo caso viola, porpora, rosso, oro e nero. Questi lavori assumono sulle pareti, il ruolo di realtà installative e di punti focali entro cui affondare lo sguardo senza perdersi. I “Reticoli” devono essere visti, in proiezione, come virtuali porzioni di muro assunti al ruolo di opere grazie al minimo intervento grafico sufficiente a differenziarli dal loro contesto: segni semplici e lineari, in lievissima scansione di tono dal fondo, intessuti in una maglia a scacchiera apparentemente irregolare. Le “Fughe prospettiche” e le “Pagine” sono opere realizzate sia su tavola, quindi stabilmente collocate a parete, che su fogli sovrapposti lasciati fluttuare liberamente: le loro superfici sono percorse da sciami di linee verticali policrome (le linee e le loro ombre in un dialogo serrato) come si trattasse della rappresentazione di uno sguardo curioso, obliquo e mobile, ma soprattutto astratto (o capace di astrarre), sulle cose del mondo. Sono tutte opere che interagiscono attivamente con i muri della galleria costituendosi come punti focali, o luoghi di attenzione, capaci di modificare la percezione e la fruizione dello spazio messa in atto dall’osservatore. Lo sguardo è indotto a compiere un percorso visivo che si dipana in un tempo sospeso che diventa, tra forme primarie e colori essenziali, il proprio personale “tempo atteso”. Da qui il titolo della mostra.

E.D.P.

ALBA: L’OPERA MONUMENTALE DI VALERIO BERRUTI, DONO DELLA FAMIGLIA FERRERO, È STATA INSTALLATA IN PIAZZA MICHELE FERRERO

L’opera monumentale di Valerio Berruti intitolata Alba, donata alla città dalla famiglia Ferrero, è stata installata, dopo i lavori durati tutta l’estate, nella sua sede di Piazza Michele Ferrero ad Alba, capitale delle Langhe. Il nome dell’opera è un evidente omaggio alla terra su cui si erge e al tempo stesso un nome di bimba per enfatizzare l’aspetto poetico della capitale delle Langhe. Al momento è impacchettata in un grande telo che incuriosisce chiunque passi per la centralissima piazza, completamente ridisegnata. Alba ha una struttura alta 12,5 metri che la rende una delle più grandi opere monumentali pubbliche esistenti in Europa. Il materiale con il quale Valerio Berruti ha realizzato la sua scultura è l’acciaio inox bronzato, il materiale più longevo che ci sia e che richiede pochissima manutenzione.

 

 

 

MUSEO REALE MUTUA. CHEN LI. IL LUNGO VIAGGIO

La ricerca dei piaceri della quotidianità, e della gestualità insita nella scrittura, sono il fulcro del lavoro che Chen Li porta all’interno del chiostro di Palazzo Biandrate – Museo Storico Reale Mutua. Un’installazione site specific su cui l’artista e calligrafa riporta, tra le altre, poesie di scrittrici cinesi di epoca Tang, esplorando la tecnica manuale per narrare storie antiche e farle rivivere nel presente. Chen Li ci narra dell’importanza dei piccoli gesti, della manualità, del ritrovato piacere della vita di tutti i giorni. Cornice pregiata dell’installazione è il cortile di Palazzo Biandrate, sede del Museo Storico Reale Mutua che già ha ospitato Art Site Fest nelle edizioni precedenti: il legame tra l’opera d’arte e la sua sede si rinnova anche quest’anno nell’arte sapiente del ricucire le distanze tra passato e presente. Chen Li è un’artista contemporanea, calligrafa e creative director freelance. Vive e lavora a Torino e Milano e ha esposto le sue opere in Italia, Europa, USA, Asia. Nei suoi lavori utilizza pittura, scultura, fotografia, installazioni, arte digitale e calligrafia, dove la sapienza tecnica e il controllo del gesto si uniscono a un’urgenza espressiva per trasformare le singole parole in musicalità cromatica.

L’opera site specific di Chen Li sarà visitabile dal 4 ottobre al 6 novembre 2022.

Per info su orari e modalità di visita: www.museorealemutua.org  tel. +39 0114312320

 

BENE VAGIENNA. DIPINTI DI VINO, OPERE DI GIANNI MIRONE

CIRCOLO DEGLI ARTISTI. MOSTRA “TESTIMONIARE IL TEMPO” DI DENISE ORRU’

Prenderà il via il 22 ottobre, alle 18, presso la Giardiniera Reale del Circolo degli Artisti in corso San Maurizio, 6, a Torino, la mostra “Testimoniare il tempo”, a cura di Angelo Mistrangelo. Circa 20 opere dell’artista Denise Orrù. La mostra sarà poi visitabile, con ingresso gratuito, dal 24 ottobre al 7 novembre dal lunedì al sabato dalle 15:30 alle 19:30.

 

 

 

 

 

 

 

CUNEO. FONDAZIONE PEANO. “QUANTE STORIE DI QUESTA VITA”, PERSONALE DI FEDERICO DE GIORGI.

Fondazione Peano annuncia una mostra brevissima ma molto intensa: “Quante storie di questa vita”, personale di Federico De Giorgi, che si è inaugurata sabato 1 ottobre e che è poi visitabile da lunedì 3 a sabato 8 ottobre dalle 17 alle 19. Federico è artista cuneese di 31 anni, solare e comunicativo, anche se non parla. I suoi occhi, il suo sorriso e le sue opere raccontano ciò che la voce non può fare. Per Federico l’arte non è solo atto creativo ma anche comunicativo. L’arte è strumento per mettersi in relazione con l’altro, trasmettere pensieri profondi, raccontare se stesso, sentirsi parte del mondo ed essere capito e apprezzato per il suo spirito, la sua tenacia e sensibilità. La produzione artistica di Federico – per lo più pittura su tela, su carta, legno e vetro – nasce dal forte desiderio di comunicare con il mondo circostante. Attraverso il colore Federico esprime sentimenti spesso molto forti, che vengono esplicitati anche attraverso i titoli, che lui stesso sceglie a quadro terminato, e che sono parte integrante dell’opera, nonché la verbalizzazione di quel soggetto, pensiero, emozione o stato d’animo che Federico non riesce ad esprimere a parole. Il periodo del lockdown ha rappresentato per lui un momento di intensa produzione creative e, anche ora che si è riappropriato della sua routine, continua a portare avanti con dedizione l’attività artistica cercando di esplorare anche tecniche e tipologie di colori diversi. Federico in passato ha già tenuto tre mostre presso il salone della Provincia di Cuneo riscuotendo un notevole successo di pubblico e di critica.

La mostra, allestita nella sala espositiva al 1° piano, è ad ingresso libero e gratuito. Da lunedì 3 a sabato 8 ottobre dalle 17 alle 19. Durante l’orario di apertura, Federico sarà in sala per accogliere il pubblico.

Per maggiori info: 3497528085 | segreteria@fondazionepeano.it

 

AMENO. MOSTRA FOTOGRAFICA DI ROBERTINO RADOVIX

La mostra fotografica itinerante del fotografo Robertino Radovix, “Nel cuore del Wakhan, le bellezze dell’Afghanistan” a cura di Elena Radovix, è ospitata nell’ambito del Festival del cinema rurale di Corto e Fieno 2022. Allestita negli spazi espositivi del Museo Tornielli di Ameno (NO) dal 9 al 23 ottobre 2022,  comprende una serie di cinquanta fotografie scattate nel 2019 durante un viaggio nel corridoio del  Wakhan.  Il corridoio del Wakhan è una striscia di terra affascinante ed impervia che si estende nella parte più orientale dell’Afghanistan E’ in questa terra severa, circa 2.500 anni fa, che si insediarono  i Kirghisi e i Wakhi, minoranze etniche dalla vita rurale ed arcaica quasi sospesa nel tempo. I carovanieri kirghisi praticano ancora oggi un nomadismo pastorale: perennemente in viaggio  con le loro mandrie di yak, cavalli e cammelli e con le loro abitazioni mobili, le yurta, vengono colti dagli scatti del fotografo Robertino Radovix durante le loro traversate, nei loro accampamenti temporanei, bivacchitra le immensità delle notti stellate quando è solo la luce calda di un piccolo falò ad illuminare i visi solcati da profondi segni e le mani anchilosate e ruvide che trattengono le umili vettovaglie contenenti il caldo tè nero. Le fotografie di Radovix sono una preziosa documentazione – tra il reportage, la fotografia antropologica e il ritratto artistico – della bellezza e  ricchezza umana della vita quotidiana di queste popolazioni, la cui antica esistenza si confronta oggi con i recenti sviluppi geopolitici, rischiando di essere cancellata per sempre.

Inaugurazione domenica 9 ottobre 2022 ore 11,30  al Museo Tornielli, Ameno (NO). Una parte dei proventi derivanti dalla vendita delle foto, sarà devoluta ad EMERGENCY

 

ALBA. MOSTRA COLLETTIVA “ART EXHIBITION”

Nella chiesa di San Domenico ad Alba  dal 4 al 16 Ottobre si apre la mostra d’arte contemporanea  ” ART EXHIBITION ” curata dall’artista e curatrice  Astigiana Marisa Garramone .  Il progetto comprende una selezione di artisti dell’astigiano che hanno collaborato negli ultimi anni a diversi eventi di prestigio come passepartout En  hiver ed altre mostre nel territorio fra le quali l’ultima a Palazzo Ottolenghi sul tema della Pace. Gli artisti invitati hanno esperienze e scelte visive diverse ma unite da una professionalità a volte di livello nazionale ma unite da un grande amore per il territorio e per le tematiche che palesano il rapporto uomo- natura. La mostra diventa così un raffinato dialogo tra pittura, scultura, fotografia con linguaggi diversi da visioni oniriche a quelle neoinformali o  simboliche resi preziosi dalla storica scenografia della Chiesa Albese teatro di mostre di livello Nazionale.

Espongono gli artisti: Giorgio Grosso Joy Moore Marisa Garramone Marzio Broda Rizzieri Michela Squillacioti Ottavia Boano Baussano Paolo Viola Patrizia Poli Piergiorgio Panelli Rossana Turri Sergio Brumana Valentina Aceto Valentina Lorenza Valter Spessa Viviana Gonella

Orari: Dal lunedì al venerdì  15:00/18:00. Sabato e domenica 10:00/12:00  15:00/ 18:00

 

 

FONDAZIONE 107. DUE NUOVE MOSTRE: SILVIA MEI E TURI RAPISARDA

Fondazione 107 presenta due nuove mostre per la stagione autunnale che vanno ad aggiungersi alle due personali in corso di Sergio Ragalzi e Lucia Nazzaro, Il gusto dei canidi, dipinti di Silvia Mei e Geografica, fotografie di Turi Rapisarda. Accostare lo sguardo alle opere di Silvia Mei percepirne le irruenze materiche che accompagnano ogni singola tela e lasciarsi affasci­nare dalla policromia acida delle stesse, significa intraprendere un viaggio dentro il nostro subconscio più profondo senza peraltro ren­dersene pienamente conto. Silvia Mei riesce in maniera pressoché totalizzante ad insinuarsi nelle nostre menti, in quanto ciascuna delle opere esposte che ne costituiscono il corpus, mostra le nevrosi e gli stati d’animo di ognuno di noi.Quasi a voler celebrare un processo, ci presenta delle prove inoppugnabili circa le paure, le apparenze e le ossessioni che tanto caratterizzano la società attuale. Più che di visi deformati, di sorrisi fasulli e di personaggi fuori dall’ordinario, si dovrebbe invece parlare di una figurazione di stati d’ani­mo dove la potenza, o meglio ancora la prepotenza della sua arte, trova origine nella semplicità con cui rende queste sensazioni palesi e dove la stessa attrazione o inquietudine inizialmente percepite, proviene in realtà dal fatto che si è ben consci delle verità che ci vengo­no mostrate, con tutte le loro speranze e fragilità annesse. Il legame empatico che viene così a costituirsi permette di sublimare la brutalità esteriorizzata tendendo a rinvenire una nuova sponda nel profondo del proprio animo. Per assurdo, viene percepito e decodificato in maniera personale non più un disagio, bensì un senso di umanità nel quale lo spettro delle emozioni mostrato si condensa così in una trasposizione identificabile e condivisibile. Silvia Mei perora, in maniera neanche tanto celata, una determinata linea di giudizio, ci accompagna nell’introspezione, nelle stoltezze della stessa società, nei disagi personali, nelle paure ataviche o in quelle indotte, nel giudizio d’inadeguatezza, traspone su tela le insi­curezze attuali, elimina i potenziali filtri mettendoci tutti a nudo e rendendoci più autentici, più umani. (Maurizio Di Palma). Turi Rapisarda presenta Geografica, un intenso lavoro fotografico realizzato nel 1989 trasportato dall’emozione che ognuno di noi aveva provato dopo il crollo del muro di Berlino e la fine della guerra fredda. Le immagini in mostra hanno per protagonisti una mano, una penna e una carta geografica, la mano dell’uomo compie ancora una volta un’azione, traccia confini, aggrega, disgrega. Lo fa senza tenere conto delle ragioni dei popoli, seziona in modo approssimativo i territo­ri senza curarsi della storia, della cultura, delle tradizioni e delle lente trasformazioni che hanno influito sulla vita di chi abita il territorio. È così che la mano dell’uomo assume una carica violenta, stringe la carta geografica, la stropiccia, le scrive sopra, la riscrive, la piega, la accartoccia imprigionandola in un pugno chiuso: la rende irriconoscibile. La storia continua e le ragioni dei popoli ardono in conflitti mai sopiti e così che tra le tante guerre nel mondo si arriva sino ad oggi. Turi Rapisarda con queste opere fotografiche concentra la nostra attenzione sull’uomo, il potere dell’uomo che può essere aggregante o disgregante. Sempre negli spazi di Via Sansovino n. 234 – Torino continuano le mostre di Sergio Ragalzi Ombre Atomiche e di Lucia Nazzaro Lo sguar­do nel mirino. Ai margini della regola.

 

MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA DI TORINO. “SCENOGRAFIE COLONIALI. FIAT633NM DI ELEONORA ROARO”

30 settembre – 20 novembre 2022 – Galleria delle Immagini, Palazzo San Celso Polo del ‘900,

a cura di ENRICO MANERA, ROBERTO MASTROIANNI, CHIARA MIRANDA

Il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, all’interno del progetto integrato “Il colonialismo e noi” con il contributo del Polo del ‘900 ospita negli spazi di Palazzo San Celso la mostra temporanea dal titolo “Scenografie coloniali. FIAT 633NM di Eleonora Roaro” in collaborazione con Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, CAMeC Centro Arte Moderna e Contemporanea della Spezia, Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”, Unione Culturale “Franco Antonicelli”, con il sostegno del Consiglio regionale del Piemonte Comitato Resistenza e Costituzione, con il patrocinio della Città di Torino. La mostra resterà aperta al pubblico dal 30 settembre fino al 20 novembre 2022. “Scenografie coloniali. FIAT 633NM di Eleonora Roaro” è la nuova mostra realizzata dal Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino, a cura di Enrico Manera, Roberto Mastroianni, Chiara Miranda e mette in scena una riflessione sull’esperienza storica del colonialismo italiano in Africa Orientale Italiana (AOI), proponendo un percorso che unisce approfondimento storiografico, antropologico, culturale e didattico in relazione all’installazione audio-video di Eleonora Roaro, dal titolo “FIAT 633NM” (CAMeC, collezione Nuove acquisizioni). La mostra si pone come un esercizio di decolonizzazione del nostro sguardo e immaginario e della propaganda razzista e colonialista attraverso la problematizzazione e decostruzione della figura del colonizzatore maschio, bianco ed europeo, indagando i meccanismi immaginari della costruzione del paesaggio coloniale e dell’invenzione immaginaria dell’Africa fatta attraverso la propaganda fascista dell’epoca. Lo sguardo e l’immaginario coloniale vengono messi in discussione a partire da un’opera d’arte che interagisce con una ricostruzione storico teorica, frutto del lavoro di ricerca del Museo Diffuso e degli enti partner del Polo del ‘900. La video installazione dal titolo “FIAT 633NM”, realizzata a partire dall’archivio familiare dell’artista, costituito da circa 360 fotografie del 1937-38, mira ad analizzare criticamente e a decostruire il ruolo delle imprese coloniali d’epoca nell’Africa Orientale Italiana (AOI, attualmente Etiopia, Eritrea e Somalia), spesso cancellate dalla memoria collettiva o nostalgicamente falsificate, si focalizza su 52 immagini relative ai camion FIAT fotografati ossessivamente in più occasioni. Nella retorica coloniale fascista le infrastrutture erano uno strumento di propaganda che poneva enfasi su aspetti di modernità e progresso, gli autocarri FIAT divennero così emblema della retorica coloniale. Le immagini dei camion sono in dialogo con cartoline panoramiche degli anni ’30 del deserto etiope, che alludono all’idea coloniale di terra incontaminata da conquistare, assemblate tra loro per creare un paesaggio immaginario, sonorizzato da Emiliano Bagnato con tape loops di Washint (tradizionale flauto etiope in legno). La traccia audio in primo piano invece è una manipolazione della “Seconda Fantasia Ascari Eritrei” degli anni ’30 (dall’Archivio della Discoteca di Stato – Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, Roma) in cui i soldati eritrei dell’Africa Italiana Orientale, su una melodia tribale e ipnotica, ripetono “Viva l’Italia!”, “Mussolini!”, “Viva il Re!”.

Il Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino è aperto al pubblico dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 18.00. Per informazioni: tel. 011/01120780, receptionsancelso@polodel900.it

 

 

MUSEI SALUZZO. APPUNTAMENTI DI OTTOBRE

Anche ad ottobre MuSa – Musei Saluzzo, propone un ricco calendario di eventi e visite per soddisfare il gusto dei diversi target di visitatori, dai più piccoli ai più grandi, per permettere a residenti e turisti di vivere al meglio e in maniera innovativa i luoghi della cultura di Saluzzo.

DOMENICA 9 OTTOBRE

MUSAKIDS- “Tanto gentile e tanto onesta pare”  – In occasione della FAMU – Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo, Casa Cavassa apre le sue porte ai piccoli curiosi, proponendo letture e attività creative dedicate alla figura della donna nel Medioevo: dame, eroine, fattucchiere e monache…le mille sfaccettature femminili che hanno cambiato la storia. Rivolto ai bambini dai 5 ai 10 anni.

Costo: 5€ a partecipante. Biglietto ridotto per gli accompagnatori

Orario: 15.30 presso la biglietteria di Casa Cavassa in Via San Giovanni 5

Info e prenotazioni: musakids@itur.it ; 3293940334

DOMENICA 16 OTTOBRE

La donna nel Medioevo – Margherita di Foix – La piccola francese che fovernò un marchesato

Sposa, madre, vedova, reggente di un Marchesato. Visita guidata in occasione della seconda edizione della Festa del Libro medievale e antico che si svolgerà a Saluzzo nei giorni 21-22-23 ottobre.  Margherita di Foix fu un personaggio emblematico della condizione femminile nel Medioevo. L’itinerario toccherà i luoghi dove Margherita visse i suoi affetti e le sue ambizioni (Castiglia, Palazzo delle Arti Liberali, Chiesa di San Giovanni, Casa Cavassa, Cattedrale). Attraverso la storia della nobildonna si illustrerà la condizione femminile nel medioevo nelle varie età della vita e della classe nobiliare e sociale di appartenenza.  Visita guidata itinerante per trattare i vari aspetti della vita dal suo ingresso fino alla morte: Dalla Castiglia, passando per la chiesa di San Giovanni  e Casa Cavassa per concludere in Duomo.

Orario: 15.30 con partenza dalla biglietteria della Castiglia in Piazza Castello 1

Costo: € 8 – under 12 gratuito

SABATO 29 OTTOBRE

MUSAKIDS – La bottega dell’alchimista”

In attesa del giorno più spettrale dell’anno l’antico castello di Saluzzo apre le porte ad apprendisti maghi e aspiranti streghe che vogliono imparare tutti i segreti delle pozioni magiche. I piccoli partecipanti saranno guidati alla scoperta di erbe, frutti e altre sostanze naturali che sapientemente mescolati, pestati e cotti daranno vita ad intingoli e strani intrugli dai poteri miracolosi. Rivolto ai bambini dai 5 ai 10 anni.

Costo: 5€ a partecipante. Biglietto ridotto per gli accompagnatori che desiderano visitare i musei della Castiglia mentre i bambini svolgono il laboratorio.

Orario: dalle 16.00 presso la biglietteria della Castiglia in Piazza Castello 1

Info e prenotazioni: musakids@itur.it; 3293940334

 DOMENICA 30 OTTOBRE

Visita guidata e degustazione vini in Castiglia

I grandi vini piemontesi

Visita guidata tematica per riscoprire l’antico paesaggio agrario, collinare e urbano del saluzzese, che si completa con un percorso guidato di degustazione di vini autoctoni di produttori locali. La serata continua all’interno del Ristorante La Castiglia per scoprire, attraverso le note di degustazione del sommelier, curiosità del territorio di provenienza e gli abbinamenti in cucina.

Costo: 12 euro comprensivo di visita guidata e 4 assaggi di bollicine con focaccia e grissini.

Orario: 17.30 presso la biglietteria della Castiglia in Piazza Castello 1

LUNEDI’ 31 OTTOBRE

Castiglia da brivido in notturna

Appuntamento con il brivido alla Castiglia. Il 31 ottobre, in occasione di Halloween, Mu.sa. – Musei di Saluzzo, in collaborazione con la compagnia teatrale Primoatto, propone una passeggiata teatrale nelle sale del museo carcerario e lungo i bastioni della Castiglia.

Lungo il percorso della visita il pubblico troverà ad attenderli alcuni personaggi “da brivido” che racconteranno le loro storie e animeranno la visita con scene e rappresentazioni del mistero e della follia.

Costo: in fase di definizione

Orario e ritrovo: Castiglia, dalle ore 20.30 in poi con partenze ad orari fissi.

La prenotazione alle visite guidate è obbligatoria rivolgendosi a:

musa@itur.it / Tel. +                      39 329 394 0334

La prenotazione ai laboratori è obbligatoria rivolgendosi a musakids@itur.it

 

MONCALIERI. BELLEZZA E CREATIVITÀ: SULLE ALI DEL TALENTO

6-15 ottobre 2022. Esposizione delle migliori opere creative realizzate dagli allievi del corso di Grafica ipermediale della scuola professionale Immaginazione e lavoro di Moncalieri

Moncalieri, tutti i giorni ore 15-18. Scuola professionale Immaginazione e lavoro, via Cernaia 57 quarter. Inaugurazione: Giovedì 6 ottobre 2022, ore 15

La Città di Moncalieri inaugura il mese di ottobre patrocinando l’evento Bellezza e creatività: sulle ali del talento. La mostra verrà inaugurata giovedì 6 ottobre alle 15 in via Cernaia 57 quater, sede moncalierese dell’ente formativo Immaginazione e Lavoro, che vanta numerosi centri e migliaia di studenti in tutta Italia. Come spiegato da Luisella Filiberti, direttrice della sede in cui vengono formati informatici e grafici ipermediali: “Ci siamo resi conto che i ragazzi avevano una profonda esigenza di esprimere sé stessi: la lunga chiusura forzata non ha minato il loro desiderio di far volare creatività e immaginazione. Ecco allora l’idea di dar voce e spazio ai talenti, seguendo un metodo di lavoro interdisciplinare fra storia dell’arte, grafica, fotografia, italiano e comunicazione. Dall’idea alla realizzazione il passo è stato breve ed è nato il desiderio di condividere questo estro creativo, estendendo l’orizzonte di fruizione al di fuori delle mura scolastiche”. L’assessore alla Cultura Laura Pompeo dichiara la propria soddisfazione: “Nel campo della formazione professionale, la scuola Immaginazione e Lavoro è una bella ed affermata realtà, attiva dal 1978 a livello nazionale ed insediata a Moncalieri dal 2019 . La qualità della didattica è molto elevata, come sarà facile verificare per il pubblico che visiterà la mostra. La sinergia tra scuola e Città, messa a punto in diversi incontri avuti in questi anni, è attiva su più fronti, tutti attinenti il mondo della comunicazione e dell’informazione intorno alla nostra città. Le premesse per continuare la collaborazione in futuro ci sono tutte, in un settore come la formazione che è cruciale”.

La mostra, ad ingresso libero, resterà aperta al pubblico in orario 15-18, da giovedì 6 a sabato 15 ottobre. Possibilità di prenotare visita guidata per le scuole medie, della durata di un’ora circa, via mail scrivendo a moncalieri_segreteria@immaginazioneelavoro.it o telefonando al numero 011/0868978.

 

 

COSTIGLIOLE. MOSTRA DI BEPPE GALLO

 

CANELLI. MOSTRA “LUCI E COLORI” DI ANNA CLARA BECCARIS E PIERO INALTE

A Canelli sarà inaugurata Venerdì 7 ottobre alle ore 17 presso FUOCO e COLORE Contemporary Art Gallery in C.so Libertà 49, la Mostra “ Luci e Colori” di Anna Clara Beccaris e Piero Inalte. La mostra resterà aperta fino a domenica 23 e osserverà il seguente orario: martedì 10 – 12; venerdì, sabato, domenica 10 -12, 16 – 19; lunedì, mercoledì, giovedì chiuso; con la possibilità di visite fuori orario su appuntamento chiamando il 3421802393. In occasione della manifestazione “Canelli città del vino”, sabato 8 e domenica 9 ottobre, si osserverà l’orario continuato 10 – 19. La mostra vuole essere un ritorno all’immediatezza, alla realtà delle cose, delle figure e dei paesaggi; il quotidiano disposto con garbo e descritto mettendo in rilievo gli effetti di luci ed ombre. Nei dipinti esposti i protagonisti sono la luce e il colore, quindi vengono valorizzati soggetti, anche anonimi, accentuandone l’aspetto cromatico; le opere diventano così delle autentiche “feste di colori” catturando l’attenzione dell’osservatore. Anna Clara Beccaris è nata a Costigliole d’Asti e vive a Canelli. Si è diplomata al Liceo Artistico dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, frequentando i corsi di Francesco Casorati e Romano Campagnoli. In seguito si è laureata presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. E’stata docente di Arte e Immagine nella scuola secondaria di primo grado, prevalentemente presso le Scuole Medie.”F.Carretto” di Montegrosso d’Asti e “C.Gancia” di Canelli. Da sempre dipinge, prediligendo la figura, il paesaggio e le composizioni di nature morte, con linguaggio personale, immediatamente riconoscibile; ha partecipato a numerosi concorsi di pittura ed ha esposto le sue opere in parecchie mostre personali e collettive. Nel 1978 ha tenuto la sua prima Mostra Personale nel Castello di Costigliole d’Asti. Hanno fatto seguito le Personali allestite al Palazzo della Provincia di Asti (1979), ad Agliano Terme (AT) (1979), a Canelli (AT) nel Salone della Cassa di Risparmio di Asti ( 1981), ad Agliano T. (1982), ad Alba (CN) alla Galleria della Maddalena (1983), al Palazzo della Provincia di Asti (1984), a Bra (CN) nella Chiesa di S. Rocco (1984), a Dogliani (CN)(1985), a Torino alla Galleria La Telaccia (1985), a Canelli alla Galleria La Finestrella (1986), al Castello di Costigliole d’Asti (1988), nella Cantina Dei Vini di Costigliole d’Asti (1994), a Torgnon AO (2019), a Torgnon AO (2020), al Castello di Costigliole d’Asti con la Prima edizione di Roràrte(2020) e nuovamente al Castello di Costigliole d’Asti con la Seconda edizione della Mostra Roràrte (2021), a Palazzo Ottolenghi ad Asti, al Castello di Costigliole d’Asti con la Terza edizione di Roràrte ed ancora a Torgnon AO (2022). Piero Inalte è nato e vive a Canelli (AT). Si è laureato presso la Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino. Ha sempre coltivato la passione per il disegno e la pittura, con un linguaggio fedele all’interpretazione del vero. Ha sviluppato le sue abilità in seguito all’incontro con Anna Clara Beccaris, con cui ha condiviso l’interesse per l’Arte. Ha iniziato ad esporre i suoi dipinti alle mostre della Società Promotrice delle Belle Arti di Asti dal 1984 al 1996. Successivamente ha partecipato a numerose Mostre Collettive e Concorsi di Pittura tra cui “Living Art” a Lu Monferrato (AL), e a diverse edizioni di “Fuoco e Colore” presso il Palazzo Riccadonna a Canelli (AT). Inoltre nel 2019 e nel 2020 ha esposto nelle Mostre Personali a Torgnon (AO). Nel 2020 ha anche partecipato alla Prima Edizione di Roràrte presso il Castello di Costigliole d’Asti , nel 2021 ha esposto alla Seconda Edizione della Mostra Roràrte a Costigliole d’Asti e a Torgnon con una mostra dedicata ai “Falsi d’autore”. Nel 2022 ha presentato le sue opere a Palazzo Ottolenghi ad Asti, ha partecipato alla terza edizione di Roràrte a Costigliole d’Asti ed ha esposto a Torgnon (AO).

 

EMERSIONI TRASCENDENTI. MOSTRA PERSONALE DI MOIRA FRANCO

a cura di Anna Cavallera. Pinacoteca Civica Levis Sismonda – Racconigi – Piazza Vittorio Emanuele II. Inaugurazione: sabato 8 ottobre ore 17

8 OTTOBRE – 4 DICEMBRE 2022

Sabato 8 ottobre 2022 alle ore 17, negli spazi della Pinacoteca civica Levis Sismonda, a Racconigi, avrà luogo l’inaugurazione della Mostra Personale dell’artista Moira Franco. La rassegna, patrocinata dalla Regione Piemonte e dal Comune di Racconigi, è organizzata dall’Associazione culturale Carlo Sismonda APS, con il contributo di Fondazione CRT e la collaborazione di Progetto Cantoregi, SOMS e Tonicadv s.n.c. Ideata e curata da Anna Cavallera, l’esposizione presenta una quarantina di opere scelte, tese ad illustrare il percorso espressivo realizzato dell’artista nel corso degli ultimi sette anni, dalle grandi tele ai lavori su agenda. Moira Franco nasce a Cuneo nel 1978 e nel 2002 si laurea in Pittura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino; vive in una borgata in alta Valle Po e la sua arte è apprezzata sia dal pubblico che dalla critica, in Italia e all’estero. Le sale espositive della Pinacoteca civica Levis Sismonda ospiteranno una selezione di importanti lavori appartenenti al ciclo pittorico “Iceberg”- volti del cuore immersi come ghiaccio nell’acqua, fluidi lattiginosi e simbolici – alternati alle opere delle serie “La que sabe”, “Martin of the sky” e “Ordo amoris”. L’attenzione di Moira Franco procede sui binari di proiezioni catartiche introspettive, si sofferma sui volti definiti con la penna a sfera, la biro Bic, ora unita all’acrilico, all’acquerello, ora al bitume o al pastello, sottolineando la prepotente attrazione per la figura umana, al volto e le sue straordinarie ed intense gamme espressive. Per tutta la durata della mostra sarà proiettata l’animazione realizzata dalla Franco nel 2017 per il docufilm “Viaggio al Belgio” di Mattia Napoli.

 

 

TORINO. PREMIO I MURAZZI

Si può partecipare al Premio I Murazzi con libri editi o con opere inedite di  Poesia,  Narrativa e     Saggistica. L’apertura del bando è fissata al 1° ottobre 2022. La scadenza del bando è fissata al 31 gennaio 2023. La premiazione è fissata nel mese di marzo 2023

I premi per l’edito sono in danaro. I premi per l’inedito consistono nella pubblicazione gratuita ovvero di una dignità di stampa.  Verrà attribuito un unico Premio alla Carriera a uno scrittore italiano o straniero, di prosa ovvero di poesia, per valutazione extra concorsuale della Giuria.

 

COOPERATIVA BORGO PO. IL LIBRO SU COMENCINI

Martedì 11 ottobre ore 17, 30: presentazione del libro di Luigi Iperti “Eugenio Comencini, i colori e la luce”, ed. De Ferrari, Genova. Con l’autore saranno presenti Franz Clemente, Giorgio Luzzi, Agostino Magnaghi.