Concluse le festività chieresi
di P. Pio Giuseppe Marcato op
La celebrazione annuale della Madonna delle Grazie, Clementissima Patrona della città di Chieri, preceduta da un’intensa e partecipata Novena, segna la ripresa delle diverse attività in tutti i settori: scuola, ufficio, fabbrica. Anche se la pandemia, dopo ben due anni, non si può ancora dire superata, e gli effetti, con le continue varianti fanno ancora temere altri effetti secondari, la quotidianità ha ripreso il sopravvento. Quello che fa temere il peggio è il pesante clima di guerra, di recessione e crisi economica che rendono molto pesante per non dire drammatico il prossimo autunno-inverno e non solo per le bollette di luce-gas. Si respira un’aria pesante di insoddisfazione e frustrazione che non si può certo superare con semplici parole consolatorie. In casa, in ufficio, in fabbrica come a scuola, l’aria è comunque sempre tesa, pesante e il senso di insicurezza offusca ogni relazione interpersonale. L’attività politica di questi giorni, in prossimità della consulta elettorale, con le dichiarazioni dei partiti che tentano la scalata al potere, con programmi impossibili o illusori che comunque tutti reciprocamente si copiano, acuisce ancor più il senso di un rifiuto per un personale interesse e impegno sociale. Due ‘lunghi anni’ di chiusura per la pandemia, una guerra fratricida che non fa intravvedere una positiva e pacifica soluzione, ma neppure la volontà di stabilire degli intenti di tregua, la crisi energetica e il disastro dell’economia corrente rendono insicuro il nostro modo di pensare e di agire. Eppure tra i ‘sogni nel cassetto’, proprio in questi giorni di preghiera e di speranze, c’è il fermo desiderio di una crescente necessità di sicurezza e tranquillità. Emerge in tutti il bisogno di maggior dialogo tra di noi, in famiglia, nell’associazionismo, anche nel contesto religioso. La forza interiore e spirituale che ci offrono la preghiera, gli atti di culto, la pratica del Rosario, la devozione della Coroncina della Divina Misericordia, permettono di vedere e superare con maggior serenità e attenzione le difficoltà e le tristezze che ci circondano, quella frustrazione che si annida feroce nel cuore di tutti e ci fa respirare l’aria arida del ‘deserto interiore’. Anche questa situazione si può e si deve superare riconoscendo che c’è bisogno non solo di pane ma di constatare che la ‘fame’ di verità, giustizia e pace si devono costruire con lo sforzo comune, con lealtà di intenti e con la ferma volontà di tutti. I problemi ci sono e restano davanti agli occhi di ciascuno e non possiamo risolverli da soli o affidandoli ai ‘politici’ di professione che non hanno una ‘qualche bacchetta’ magica. Il nostro bisogno insoddisfatto deve poter trovare risposte adeguate, e non di comodo o facendo finta che non sussistano, ma neppure possiamo conformarci ai nostri appetiti inappagati! La solennità della Madonna, la Vergine delle Grazie, come negli antichi tempi della peste (1630!) ci viene ancora una volta incontro per non farci ricadere nello sconforto, nel dubbio o che ci resti solo la resa. La Vergine delle Grazie ci invita sì a guardare in alto e ‘oltre’, ma anche di reagire con sicurezza e fiducia mettendo a frutto tutte le nostre capacità intellettuali, operative e morali. Possiamo quindi con maggiore serenità ‘abitare’ i nostri desideri e dare un significato nuovo ai gravi drammi della storia che viviamo (guerra, disastri ecologici, povertà), nel condividere con pazienza e coraggio, anche con temerarietà, il mondo nuovo che dobbiamo costruire con la buona volontà e con l’aiuto di Dio che certo non ci farà mancare né il pane né la sua Parola di vita.
La Vergine delle Grazie ci aiuti in questo difficile momento di necessaria ripresa e di grandi speranze a non voltarci indietro e piangere inutili lacrime ma di riprendere con fiducia il cammino della storia affidato alla nostra comunità.