Torino, Pro Natura: l’ex galoppatoio diventi parco pubblico
Con una lettera trasmessa al sindaco, alla giunta e ai consiglieri del Comune di Torino, Pro Natura e il Comitato Spontaneo Borgata Rosa chiedono al Comune che l’ex Galoppatoio del Meisino diventi un parco pubblico.
“Il 21 dicembre 2015 – scrivono Emilio Soave per Pro Natura e Bruno Morra per il Comitato Borgata Rosa – sono pervenuti alla Città di Torino diversi beni demaniali, alcuni di notevole interesse, nel contesto di una più ampia cessione a titolo non oneroso, e tra questi l’ex-Galoppatoio Militare del Meisino, insieme con la relativa strada di accesso da via Agudio e con il tratto di sponda corrispondente, che si affaccia sull’area della Confluenza, di rilevante valore naturalistico.
Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera intitolata “Federalismo Demaniale. Attribuzione a Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni di beni di proprietà statale” che lo acquisisce al patrimonio cittadino, atto sicuramente positivo, trattandosi di un’area di circa 147.000 metri quadrati, naturalmente destinata all’ampliamento del parco del Meisino, che ospitava prima un poligono di tiro e poi un galoppatoio militare con alcuni edifici, e si è fortunatamente mantenuta quasi intatta.
La parte più cospicua è classificata come Riserva Naturale Speciale, ospita un Sito di Interesse Comunitario delle Rete Natura 2000, e rientra con queste classificazioni nel Piano d’Area del Sistema delle Aree Protette del Parco del Po Torinese. Al suo interno contiene anche una porzione che si può classificare come riserva naturale integrale, ed è sempre stata oggetto di fruizione guidata e controllata, non trattandosi genericamente di una qualsiasi “area attrezzata”.
Nello scorso mese di novembre è stata inviata sull’argomento una lettera, sottoscritta da Pro Natura Torino e dal Comitato Spontaneo Borgata Rosa, a Comune, Regione, Ente Parco e Circoscrizione Settima per avere chiarimenti sul futuro dell’area, quando ancora non era noto l’atto di trasmissione alla Città.
Nella delibera approvata dal Consiglio Comunale si cita il rilevante interesse dell’area, che ospita anche edifici di presumibile interesse cultura, e si sottolinea che la “riqualificazione dell’area” può attuarsi anche con “strumenti di partenariato con soggetti privati”.
A tale proposito Pro Natura Torino e Comitato Spontaneo Borgata Rosa chiedono di conoscere il contenuto del Programma di Valorizzazione presentato dalla Città per richiedere l’assegnazione dell’area.
In Consiglio Comunale è stata contestualmente approvata una mozione del consigliere Maurizio Trombotto con cui si richiede che il complesso dell’area venga “interamente ed esclusivamente destinato ad ampliare il Parco fluviale del Meisino”. Tuttavia, successivamente all’approvazione della delibera, abbiamo letto che l’area è già stata oggetto di una concessione temporanea (“La Stampa” del 4 gennaio 2016) ad una Onlus denominata GreenTo, che sta elaborando uno studio di fattibilità per insediare nell’area un villaggio su palafitte, un parco avventura, una scuola di mountain bike, un’Accademia di Equitazione, varie attività outdoor per le scuole, un’area per gli “Arcieri della Mole”, ed altro ancora.
Le molteplici funzioni previste da questa ipotesi non potranno che determinare nuove esigenze di accesso all’interno del Parco di mezzi a motore e spazi per il loro parcheggio.
L’area compresa fra il corso don Luigi Sturzo e il fiume Po ha l’esigenza di essere “svuotata” da strutture materiali e mezzi e non ulteriormente “riempita” (come ancora successo in questi ultimi anni), per poter svolgere la naturale funzione di bacino di espansione a difesa dell’abitato di Borgata Rosa, in caso di esondazione.
Premesso che in ogni caso una concessione dell’area dovrà essere oggetto di una procedura di evidenza pubblica, per raccogliere proposte adeguate e rispettose dei valori naturalistici e ambientali, esprimiamo una certa forma di preoccupazione sul futuro dell’ex-Galoppatoio e sulla sua fruibilità pubblica. Se da un lato è spesso inevitabile che per la conservazione e la fruizione di un parco si possano insediare anche attività “private” che apportino risorse e contribuiscano alla sua manutenzione, non vorremmo che prevalesse per l’ex-Galoppatoio del Meisino un indirizzo che già si è espresso attraverso la procedura di “concessione per valorizzazione” del parco Michelotti, con cui tutta una vasta area attrezzata a parco pubblico viene data in concessione ad un privato operatore con finalità commerciali per la durata di 30 anni, inibendone di fatto la pubblica fruizione e frazionandolo in diversi settori che saranno tutti con accesso a pagamento.
Pro Natura Torino e Comitato Spontaneo Borgata Rosa auspicano che non si vogliano seguire gli indirizzi già seguiti per il parco Michelotti e chiedono che l’ex-Galoppatoio diventi parco pubblico nel rispetto della recente mozione votata dal Consiglio comunale, preservando da ogni manomissione in particolare la porzione di maggior interesse naturalistico, seguendo gli indirizzi del Piano d’Area del Parco del Po Torinese.”