PIEMONTE ARTE: CHIERI ASTRATTISSIMA, LUCI D’ARTISTA, NEOCLASSICISMI, COPPO, DE WAN, LEOCATA, STOCKNER…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

CHIERI. TERZA EDIZIONE DI ASTRATTISSIMA

Palazzo Opesso – Via San Giorgio,3. La mostra è curata da Enzo Briscese e Giovanna Arancio

Astrattissima 2022 rappresenta un importante appuntamento che richiama selezionati artisti astrattisti da tutte le regioni italiane; in particolare, quest’anno, saremo lieti di ospitare diversi rinomati pittori piemontesi e avremo modo di offrire una ricca e articolata rassegna espositiva. Astrattissima 2022 , promossa dal Centro Culturale Ariele, è giunta alla sua terza edizione, e ci auguriamo di ripetere il successo di critica e di pubblico riscossi durante le precedenti edizione del 2017 presso l’ Ecomuseo Urbano di via San Gaetano da Thiene, 6 di Torino e del palazzo Opesso di Chieri. L’esposizione, che verrà inaugurata il 5 novembre alle ore 18,30 e sarà visitabile fino al 27 novembre prossimo, avrà luogo in via San Giorgio, 3 a Chieri. Negli anni settanta del Novecento Chieri aveva ospitato una mostra di prestigio con la partecipazione di grandi maestri piemontesi ( Billetto, Mantovani, Aimone, Surbone,..) dimostrando già fin d’allora una sensibilità peculiare verso il mondo dell’arte che ora ritroviamo nella sua accogliente disponibilità. “Le arti sono sempre state importanti per la salute di una nazione, ma non lo abbiamo ancora capito. (James Earl Jones) In questa mostra intendiamo affrontare il complesso movimento astratto nella sua pluralità a partire da un nuovo punto di vista: all’oggi è interessante soffermarsi a riflettere sui cambiamenti e sulle contaminazioni che hanno subito gli Astrattismi nel corso del tempo e definire i punti di contatto che li collegano alla loro “narrazione storica”. Con la svolta del nuovo millennio il panorama artistico in cui viviamo ha subito non poche modifiche. Nell’ultimo dopoguerra era in atto il conflitto tra astrattisti geometrici e astrattisti informali, fra sostenitori della pittura e sperimentatori di tecniche non tradizionali. L’universo astratto era una lucida utopia. Da allora si sono succedute diverse generazioni, ciascuna delle quali ha contribuito con il proprio tassello fino ad arrivare alla situazione attuale. Dopo l’avvento della decisa rottura con il figurativo, nel nuovo millennio sono avvenuti ulteriori cambiamenti. Si è ricucita una sorta di cerniera tra cubismo e arte astratta, la figurazione ha iniziato a virare verso una diafana evocazione e una peculiare riduzione segnica mentre deflagrava l’informale. Attualmente, però, lo scenario astratto è consolidato, fondamentale e stimolante, nel senso che guardiamo ad esso come ad un mondo ormai “classico”, la cui vena italiana è ricca di lirismo, di plasticità, di ricerca armonica, e, non ultimo, di una propria coerenza consapevole. In sintesi si fa riferimento a un’area astratta come “scuola italiana”: si può pertanto parlare di fertilità perché le generazioni del presente ne captano quel senso profondo,con cui riescono a tradurre l’indicibile, che permette loro vitali viaggi dell’animo. Quando, verso la fine del Novecento, si è data nuova accoglienza all’immagine la si è lasciata fluttuare nell’allusivo dove i significati appartengono al mondo del possibile e si rivolgono al pensiero intuitivo: era vivo il bisogno di ricollegarsi alla realtà, di apportare una testimonianza, un racconto che giungesse a un pubblico più vasto. Ciò ha cresciuto la tensione pe l’impossibilità, nei tempi più recenti, di un lavoro culturale di presa diretta sul mondo. Il presente viene vissuto come un momento di sosta, non temporale, ma come un momento di riflessione per un dialogo che coinvolga l’opera creativa, gli artisti, e la realtà nella quale viviamo. E in questa atmosfera di ponderata positività anche il giovane contesto astratto “ abita”.

                                                                                                                                 Giovanna Arancio

 

LUCI D’ARTISTA COMPIE 25 ANNI

Luci d’Artista compie 25 anni. Torino festeggia l’importante anniversario e torna a illuminarsi trasformando il suo cielo in un museo. Il progetto, nato nel 1998 per volontà della Città di Torino, è stato pioniere di un percorso espositivo d’arte contemporanea totalmente innovativo che ha coinvolto decine di artisti di fama internazionale italiani e stranieri chiamati a interpretare la luce. Le luci d’artista nascono come inedite luminarie per celebrare le feste natalizie e da subito diventano oggetto di un obiettivo ambizioso: creare una collezione pubblica di installazioni d’arte contemporanea, espressione di ‘una cultura alta capace di comunicare con tutti’, come affermava Fiorenzo Alfieri che ne era stato il visionario ideatore. A lui è dedicata questa venticinquesima edizione, per la quale la Città di Torino ha voluto realizzare tre nuove opere, create da Giorgio Griffa, Renato Leotta e Grazia Toderi grazie all’aiuto di preziosi partner e alla generosità degli artisti. La manifestazione è un progetto della Città di Torino, realizzato da Fondazione Torino Musei e in collaborazione con la Fondazione per la Cultura. Si avvale del sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT. Main sponsor IREN S.p.A. Nuovi partner: Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, Unione Industriali Torino, Il Mercato Centrale Torino, Cultura Italiae, Saganaki. Le installazioni luminose – 26 luci delle quali 17 allestite nel centro città e 9 nelle altre Circoscrizioni –  saranno visibili dal 27 ottobre 2022 all’8 gennaio 2023. Il museo a cielo aperto quest’anno subirà una riduzione negli orari. Infatti la Città, che negli anni ha avuto una particolare attenzione alla sostenibilità della manifestazione facendo sempre più uso di sistemi innovativi e luci a led a basso impatto, nella 25^ edizione si impegnerà con maggiore sensibilità anche sul tema dei consumi. Per cui dalla domenica al giovedì le installazioni si spegneranno alle 22. Il venerdì e il sabato alle 24, orario che sarà mantenuto nel periodo di Natale e Capodanno, dal 19 dicembre al 2 gennaio 2023. Luci d’Artista dal 2018 propone inoltre il progetto educativo-culturale Incontri illuminanti con l’Arte Contemporanea, public program che intende valorizzazione le opere luminose del ‘Museo a cielo aperto’ attraverso la promozione di progetti educativi e formativi che avvicinano ai linguaggi dell’arte contemporanea.

LE NUOVE LUCI

L’edizione numero venticinque di Luci d’Artista si arricchisce di tre nuove opere, che entrano a far parte del patrimonio cittadino. Generosamente donata da Giorgio Griffa, maestro riconosciuto a livello internazionale, ‘AZZURROGIALLO’ è collocata nei Giardini di piazza Cavour ed è realizzata nell’ambito del progetto ‘дети – Bambini’ di Cultura Italiae. Si tratta di un’installazione sospesa che appare come un flusso di energia luminosa composta da miriadi di luci dalle sfumature blu, viola, verde e giallo. L’opera si integra con la natura circostante, abbraccia spazi vuoti e presenze arboree e si snoda come sospesa tra terra e cielo, accanto alla scuola Niccolò Tommaseo, tra le prime istituite a Torino, nel 1877. Il passaggio coperto dalle luminarie evoca la ‘Notte stellata’ di van Gogh, come in altri suoi cicli pittorici in cui la ricerca analitica sul segno si carica di rimandi ai grandi maestri dell’arte di ogni tempo. Sempre all’interno del progetto “дети – Bambini” di Cultura Italiae, sul tetto dell’Ospedale Ostetrico Ginecologico Sant’Anna di Torino, in piazza Polonia e all’ingresso di corso Spezia, campeggia un’installazione luminosa regolata dalla luna. Si tratta di ‘io, sono nato qui.’ di Renato Leotta, artista di rilievo della nuova generazione. L’opera ha il carattere di una poesia ermetica. È una luce viva e sensibile ai cambiamenti di energia che governano i sentimenti e la vita di chiunque, a partire dall’artista stesso che sceglie di condividere i propri stati d’animo con chi passa e la osserva, in un dialogo ideale. La luminosità potrà infatti essere modificata da remoto. Ogni sera, così come la luna risplende sempre diversa sulla natura, Leotta conferisce all’affermazione “io, sono nato qui.” sfumature di intensità emotiva sempre diverse. L’opera è stata donata dall’artista e realizzata grazie al contributo della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e Unione Industriali Torino. Visibile in piazza della Repubblica, sulla Cupola della Basilica Mauriziana si eleva un grande punto interrogativo ‘…?…’, segno comprensibile in ogni lingua, animato da una luce scintillante. È l’opera di Grazia Toderi realizzata grazie al contributo di Il Mercato Centrale Torino. Non è un interrogativo immobile, ma si rinnova a ogni sguardo. Rivolta verso la piazza e il mercato, verso la città e ognuno di noi, si staglia nella notte invitandoci a mantenere un ‘dubbio luminoso’. Grazia Toderi è una delle artiste più rappresentative delle ricerche avviate in Italia negli anni ’90 e focalizzate sull’immagine. Lavora con disegno, luce, fotografia e video. Ha esposto in importanti musei e ottenuto riconoscimenti a livello internazionale, tra cui il Leone d’Oro della Biennale di Venezia nel 1999.

LE ALTRE 23 LUCI CHE ILLUMINERANNO LA CITTÀ

Cosmometrie di Mario Airò in piazza Carignano, schemi simbolici e geometrici proiettati sulla pavimentazione urbana; Vele di Natale di Vasco Are in piazza Foroni, zona mercato rionale (Circoscrizione 6); Ancora una volta realizzata con materiali ecosostenibili e fonti luminose a basso consumo energetico dall’artista piemontese Valerio Berruti nella Galleria Subalpina; Volo su… di Francesco Casorati, un filo rosso in flex-neon sostenuto da sagome geometriche di uccelli fiabeschi nell’area pedonale di via Di Nanni (Circoscrizione 3); Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime di Nicola De Maria, lampioni tramutati in fiori luminosi in piazza Carlina; L’energia che unisce si espande nel blu di Marco Gastini, un intrigo di simboli e segni grafici di colore blu e rosso che si incontrano sul soffitto nella Galleria Umberto I; Planetario di Carmelo Giammello, 14 costellazioni disegnate con neon fluorescenti, globi e punti luminosi, secondo lo schema di una mappa astronomica che, tra fedeltà scientifica e invenzione creativa, annulla la distanza fisica che intercorre tra l’uomo e le stelle, in via Roma; Migrazione (Climate Change) di Piero Gilardi, 12 sagome di pellicani applicate a una rete sospesa verticalmente che si illuminano e si spengono gradualmente, seguendo un algoritmo di controllo nella Galleria San Federico; Le panchine Illuminated Benches di Jeppe Hein in piazza Risorgimento (Circoscrizione 4); Piccoli spiriti blu di Rebecca Horn al Monte dei Cappuccini (Circoscrizione 8); Cultura=Capitale di Alfredo Jaar in piazza Carlo Alberto, un’equazione luminosa cultura=capitale che è un invito a pensare alla creatività e al sapere condivisi da tutti i cittadini come al vero patrimonio di un Paese; Doppio Passaggio (Torino) di Joseph Kosuth sul ponte Vittorio Emanuele I, due brani tratti dai testi di Friedrich Nietzsche e Italo Calvino; Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi, la narrazione di una fiaba che si estende come una sequenza di frasi luminose in via Carlo Alberto; Il volo dei numeri di Mario Merz sulla cupola della Mole Antonelliana, segnale luminoso dato dal valore simbolico della sequenza della serie di Fibonacci dove ogni numero è la somma dei due precedenti; Concerto di parole di Mario Molinari in piazza Polonia (Circoscrizione 8); Vento solare di Luigi Nervo in piazzetta Mollino, una grande sagoma luminosa legata alla cosmologia fantastica; L’amore non fa rumore di Luca Pannoli ai Murazzi del Po; Palomar di Giulio Paolini in via Po, un antico atlante astronomico costellato da pianeti inscritti in forme geometriche che culmina nel profilo di un acrobata in equilibrio su un cerchio; Amare le differenze di Michelangelo Pistoletto in piazza della Repubblica – facciata del mercato coperto Antica Tettoia dell’Orologio (Circoscrizione 7); My Noon del tedesco Tobias Rehberger, un grande orologio luminoso che scandisce le ore in formato binario piazza Bodoni; Ice Cream Light della berlinese di adozione Vanessa Safavi in piazza Livio Bianco (Circoscrizione 2); Noi di Luigi Stoisa, figure rosse che si intrecciano in via Garibaldi; Luce Fontana Ruota di Gilberto Zorio, una stella rotante che evoca un mulino collocata nel laghetto di Italia ’61 in corso Unità d’Italia (Circoscrizione 8) che quest’anno si accenderà dall’8 dicembre.

PUBLIC PROGRAM INCONTRI ILLUMINANTI CON L’ARTE CONTEMPORANEA

Novembre 2022 – Aprile 2023

Per il 25° anniversario di Luci d’Artista, la Città ha affidato alla Fondazione Torino Musei la promozione e la valorizzazione del Public Program, un percorso di iniziative e attività che integrano e accompagnano l’installazione delle opere luminose sul territorio cittadino. Si amplia la rete dei soggetti coinvolti: sono sei i musei torinesi – Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM – Galleria civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e PAV Parco Arte Vivente – che grazie ai loro Dipartimenti Educazione promuovono occasioni di dibattito e azioni con le scuole del territorio, avvicinando l’arte contemporanea alla formazione classica istituzionale e spiegandone il linguaggio come forma di comunicazione trasversale a realtà apparentemente differenti. Le luci e gli artisti che le hanno ideate diventano protagonisti di proposte educative mirate e rivolte alle scuole, ai docenti e alle famiglie, con un calendario di eventi e performance artistiche, conferenze, visite guidate, workshop, seminari, incontri e cicli di laboratori. Dedicati ai bambini, alle scuole e in particolare alle famiglie anche panoramici tour gratuiti con guide specializzate alla scoperta della collezione a cielo aperto, realizzati nell’ambito del progetto Circoscrizioni al Centro della Città di Torino grazie alla collaborazione di City Sightseeing Torino e promossi con ITER – Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, con l’obiettivo di favorire il senso di appartenenza alla città e, in particolare, al proprio territorio, favorendo una maggiore fruibilità del patrimonio artistico collocato nello spazio pubblico.

 

NEOCLASSICISMI A TORINO. DAL SETTECENTO AL GIOVANE ANTONELLI

Pinacoteca Albertina, fino a domenica 25 giugno 2023

Dopo il successo della mostra “Disegnare la città. L’Accademia Albertina e Torino tra Eclettismo e Liberty”, che ha avuto un’eco internazionale grazie agli elogi del Wall Street Journal e di altre importanti testate giornalistiche, la Pinacoteca Albertina propone al pubblico un nuovo racconto di scoperta e valorizzazione del patrimonio storico artistico del caveau dell’Accademia. Questo evento espositivo lo dedichiamo al Neoclassicismo a Torino, puntando l’attenzione sui decenni a cavallo tra Settecento e Ottocento. Ideale punto di partenza è la figura di Laurent Pécheux. Il suo taccuino romano e i regolamenti che scrisse per l’Accademia di Belle Arti nel 1778 aprono la strada al classicismo tardo settecentesco che riconosciamo in città nelle sculture dei fratelli Collino e nel progetto architettonico per le scuderie dei Principi di Carignano (ora Biblioteca Nazionale Universitaria) che è il nostro archivio a custodire. Dopo il periodo napoleonico, a presiedere l’Accademia Reale di Torino è Filippo Asinari di San Marzano che fu ministro plenipotenziario dei Savoia al Congresso di Vienna. Il suo busto, opera di Giacomo Spalla, dimostra l’influenza esercitata da Canova e Thorvaldsen sugli artisti torinesi del primo Ottocento. Altrettanto significativi sono i cantieri degli architetti che furono vicini all’Accademia negli anni della Restaurazione: dalla Gran Madre di Ferdinando Bonsignore ai progetti di Giuseppe Maria Talucchi; tra questi la “Rotonda” al centro del cortile della nostra Accademia, recentemente restaurata con il sostegno della Compagnia di San Paolo. Per guidare questi cantieri neoclassici torinesi, il piemontese Luigi Canina inviò da Roma le sue straordinarie incisioni delle antichità classiche. Documenti di grande fascino, allestiti in mostra all’interno di una suggestiva scenografia. Allievo di Bonsignore e Talucchi fu Alessandro Antonelli, di cui conserviamo i visionari progetti per una nuova cattedrale in piazza Castello, insieme a tanti altri meravigliosi disegni originali. Realizzati durante il suo pensionato romano, vengono proposti  al nuovo re Carlo Alberto e aprono la strada ad Antonelli per l’insegnamento nella rinnovata Accademia Albertina. Per la sua scuola verranno acquistati  gessi di fregi architettonici di matrice classica che presenteremo dopo un importante restauro, avvenuto al Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Un ringraziamento particolare va alla Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e all’Archivio Storico della Città di Torino per il prestito delle meravigliose vedute torinesi di Luigi Vacca. Un vero gioiello per il racconto della mostra. Anche in questa occasione sono molti gli insegnanti e gli allievi dell’Accademia di Belle Arti che hanno lavorato per mesi preparando il progetto espositivo, dal Corso di Fotografia di Fabio Amerio, che quest’anno ha costruito una preziosa collaborazione con il Centro Ricerche, Innovazione Tecnologica e Sperimentazione della RAI, a Massimo Voghera che ha allestito uno dei mirabili modelli storici del suo Corso di Scenografia. Come ormai è tradizione, Elisabetta Ajani, insieme a Mattia Gaido, ha coordinato gli allievi nella realizzazione di un meraviglioso allestimento multimediale nato con la collaborazione dei rievocatori storici dell’associazione culturale Le vie del Tempo. Partecipa al progetto anche L’Università degli Studi di Torino, con il patrimonio artistico del suo Rettorato, l’Associazione Guarino Guarini e SIAT – Società degli Ingegneri e Architetti in Torino – con un calendario di approfondimento sui temi della mostra, e il Museo Storico Reale Mutua, che continua a essere uno dei nostri migliori compagni di viaggio nella costruzione di progetti di valorizzazione della storia dell’Accademia, e del suo presente. Partner della mostra è anche Pfatisch 1915, con i suoi capolavori di cioccolato.

La mostra presso la Pinacoteca Albertina sarà visitabile tutti i giorni feriali e festivi dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30)

escluso il mercoledì che è il suo giorno di chiusura e sarà compresa nel biglietto di ingresso del Museo: intero € 7,00; ridotto € 5,00 bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti universitari fino ai 26 anni, convenzioni; gruppi; gratuito under 6 anni, insegnanti, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card.

 

MOSTRA A NOVARA “ALLA MEMORIA DI CARLO COPPO”

Lo scorso 26 ottobre ’22 è stata inaugurata a Novara, presso la Barriera Albertina (Via XX Settembre), la mostra “Alla memoria di Carlo Coppo”, mostra che continuerà fino al prossimo 7 novembre (orario: dalle 10,30 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 19,00). Il pittore Carlo Coppo (1911-1998), vercellese di nascita ma novarese di adozione, era stato anche titolare, come racconta il figlio Giovanni in mostra, del noto Albergo Italia, dove furono alloggiati grandi attori a Novara per le loro recite teatrali. Frequentò lo studio del maestro novarese Edmondo Poletti e per un paio di anni fu all’Istituto Brera di Milano. Ammirava la pittura ottocentesca, di cui è certamente intenso epigono nella sua avvincente produzione, dedicata soprattutto alle campagne novaresi (nella foto), riprese anche in alcuni scorci agresti di una civiltà contadina ormai scomparsa, ma presente nei ricordi e nei suoi dipinti, con grande nostalgia (nella foto un antico cascinale). Presenti in mostra anche scorci di importanti città turistiche e di centri marini: da Venezia a Laigueglia, nature morte e molti ritratti soprattutto di famigliari. Il famoso critico novarese Alfio Coccia parlò più volte di lui. Ecco cosa scriveva della pittura di Coppo nella presentazione alla mostra del Broletto nel gennaio 1970: “Un racconto istintivo e commosso di stagioni e di luoghi. Quadri dentro cui si cammina. La fedeltà a questo presupposto stilistico è comprovata dalla coerenza del suo intenso e instancabile lavoro di molti anni… Il suo fascino risulta sempre frutto di una modulazione luminosa diffusa da cieli divoranti sul verde dei prati e sul folto delle piante o sulle acque, con gusto e cadenze ottocentesche, mai privi di un prestigio che nasce dalla autentica vibrazione dei rapporti tonali e forse altrettanto dall’atteggiamento dell’anima che è in perenne trepidante ascolto d’ogni voce del colore”. Sempre Alfio Coccia, in una sua lettera a Coppo del 6 gennaio 1972, scriveva ancora, a proposito di un’altra mostra al Broletto: “Questa sua ‘personale’ al Broletto , è la prova di un amore alla pittura, dimostrato per tanti anni, con la più umile dedizione ad una fedeltà senza tradimenti, grazie alla quale è possibile calarsi nell’intimo della poesia che si compone, quadro su quadro, con una semplicità e un candore mai smentiti o delusi. Il paesaggio trova in queste sequenze colorate, disposte lungo il giro del sole, una riscoperta che si ferma agli aspetti rigorosamente esteriori, ma, attraverso le caratteristiche ambientali e climatiche, svela la sua anima segreta. Ora è questa indagine che porta in una stessa accensione l’amore per la pittura e la predilezione per il territorio novarese, indagato in tutte le più sottili intrisioni di luce, da cui è dato al suo lavoro il ritmo di un discorso estremamente personale, per la dolcezza del timbro e il calore umano della scoperta topografica…”.

Enzo De Paoli

 

 

IN “BIBLIOTECA” FINISSAGE DELLA MOSTRA DI ROBERTO DE WAN

Alla Biblioteca Nazionale Universitaria, in piazza Carlo Alberto 3, si chiude venerdì 4 novembre la mostra personale del pittore Roberto De Wan, che ha presentato al pubblico cinquanta opere eseguite, in gran parte, negli ultimi cinque anni. Nella Settimana dell’Arte Contemporanea, che trasforma la città in un grande museo tra mostre, conferenze, dibattiti e incontri artistico-letterari, l’appuntamento con l’esposizione in “Biblioteca” mette in evidenza un dipingere intenso, ricco di colori, improntato da una vibrante figurazione come “La dame rouge” o l’acrilico “Mytos” o, ancora, la preziosa trama di “Struttura” che tende a un misurato astrattismo. Corredata dal catalogo progettato da Santo Alligo, mentre l’allestimento e la grafica sono di Marzia Gallo, la rassegna esprime – scrive Barbara Ronchi della Rocca – una rappresentazione piena “di facce inquiete, di rimandi simbolici e alla cultura classica, di immagini mistiche come preghiere laiche, di nudi che comunicano  una seduzione priva di orpelli”. Roberto De Wan, che, in particolare, vive e lavora tra Torino e Milano ha esposto per la prima volta nella sua città d’origine, dove giovanissimo ha frequentato l’atelier di Raffaele Pontecorvo e conosciuto Mario Molinari e Vannetta Cavallotti, la pittrice che ha dedicato le sue impressioni-testimonianze ai “Bambini di Beslan”. La Sala Juvarra ha, quindi, accolto un racconto legato alla visione e interpretazione della realtà sociale di questo nostro tempo, a una rivisitazione dei miti classici e rilettura della storia della Regina Margherita, per la quale Roberto De Wan ha realizzato un ritratto in occasione della mostra “Biblioteca della Regina Margherita”.

Angelo Mistrangelo

 

VERCELLI. MUSEO BORGOGNA. “L’ARTE SI FA SENTIRE”

 

COLLEGIO S.GIUSEPPE TORINO. MOSTRA OPERE DI PIPPO LEOCATA

Via S.Francesco da Paola 23

Giovedi 3 novembre 2022 alle ore 17.30  sarà inaugurata la mostra Antologia – Opere di Pippo Leocata presso le sale di piano terreno del Collegio San Giuseppe, via S.Francesco da Paola 23, Torino. La mostra, a ingresso libero, resterà in atto sino al  26 novembre 2022, con orari:

Lunedì – Venerdi 10 -12.30 ; 16.30 – 18.30; Sabato  10.30-12

“Si tratta di opere ottenute scomponendo l’immagine e i volumi  piano su piano, strato su strato, come se l’Artista  volesse  riprodurre in qualche modo il costruirsi della figura nello sguardo e nella mente, ed evitando, nel risultato estetico, la politezza delle superfici della statuaria classica di cui pure riprende i soggetti… Nella pittura permane la figurazione per sagome… giustapposte e si direbbe quasi “macchie di colore” violento, rosso, nero, bruno, azzurro composte in un insieme drammatico, urlante; ci sono i colori della terra di origine dell’Artista, come suggerisce sommessamente lui stesso definendosi  della terra e del fuoco, della lava infocata o rappresa, ardente o nera, del mare o del cielo terso… “

F.De Caria

 

ACCORSIARTE. MOSTRA DI JOHANN STOCKNER

La Galleria AccorsiArte di Torino è lieta di invitarla alla presentazione dell’evento ” Arte Incontaminata ” Mostra Personale dell’Artista Johann Stockner . Sabato 5 Novembre verrà inaugurata la Mostra Personale dell’artista Johann Stockner presso la sala a volte della Galleria AccorsiArte di Via F.lli Calandra n.9 Torino centro. La presentazione della mostra con la partecipazione dell’artista si terrà alle h. 18.30, seguirà un momento conviviale con brindisi. Il pubblico potrà inoltre visionare le opere degli artisti in esposizione permanente e temporanea nelle sale  della Galleria .

 

 

 

 

 

 

APART ART AND ANTIQUES FAIR

L’arte come viaggio tra i continenti nei secoli

Dal 2 al 6 novembre 2022 APART FAIR introduce nuovamente la settimana dedicata alle arti a Torino. Giunta alla sesta edizione la mostra si consolida come il più importante appuntamento in Piemonte per il mondo dell’antiquariato e tra i più rilevanti a livello nazionale. Nella storica Palazzina della Promotrice delle Belle Arti i quaranta espositori, provenienti da tutta Italia e dall’estero, porteranno le loro opere migliori dall’archeologia al design contemporaneo, dall’Europa all’Asia ed all’America. L’impegno dell’associazione ha portato ad avvalersi del comitato scientifico della Federazione Italiana Mercanti d’Arte coordinato dal presidente Fabrizio Pedrazzini. Di grande rilievo l’inedito ritratto di Emanuele Filiberto di Savoia dell’artista fiammingo Adriaen Thomasz Key (1544-1589) presentato dalla Galleria Bertola. Il quadro raffigura il condottiero con la sua gloriosa armatura spagnola e il Toson d’Oro, nella veste di governatore delle Fiandre e di vincitore della battaglia di San Quintino. La tavola rappresenta una fondamentale aggiunta all’iconografia del sovrano sabaudo, che è riuscito – grazie alle sue abilità politiche e militari – a riconquistare il ducato paterno, stabilendo definitivamente la sua capitale a Torino. Altre opere di grande interesse per la storia di Torino le due tele di Pietro Domenico Ollivero del 1738 presentate da Chiale Fine Art. In entrambi i quadri si distingue assai bene l’antica e bellissima torre civica di Torino, detta “Torre di san Gregorio”, simbolo per oltre quattrocento anni della città, sciaguratamente fatta abbattere dai francesi nel 1801. Da segnalare anche il “Porto di Genova” di Delleani (Galleria Il Portico), il ritratto di Clotilde Gallo Cane di Giacomo Grosso (Novarino Fine Art), il tavolino Emile Gallè (Alessandro Macrì), la Madonna col Bambino di Mariotto Albertinelli (Malomi Art), tappeti e kilim (Sorgato, Sabahi, Lombardo). All’interno della mostra sono previste contaminazioni contemporanee grazie alla collaborazione della Galleria Franco Noero. Con l’Istituto Europeo di Design IED APART FAIR ha nuovamente istituito un contest fotografico che coinvolgerà all’interno della mostra gli studenti dei corsi di fotografia. La giuria sarà presieduta da Fulvio Gianaria, presidente di OGR Torino. Fitto il calendario di incontri dedicati al mondo dell’arte dall’antico Egitto al Novecento, interverranno: Marco Zatterin, Virginia Bertone, Alessandro Botta, Serena D’Italia, Luca Mana, Vittorio Natale, Roberto Coaloa, Arabella Cifani, Claudio Cagliero. La mostra è organizzata dall’Associazione Piemontese Antiquari APA in collaborazione con ASCOM Confcommercio Torino e Provincia e Federazione Italiana Mercanti d’Arte FIMA. Sito internet: www.apartfair.it

Date, orari e costo del biglietto della mostra:

Mercoledì 2 novembre inaugurazione solo su invito: anteprima dalle 13 alle 18, vernissage dalle 18 alle 22 / Da giovedì 3 novembre a domenica 6 novembre: orario di ingresso 10,30 – 20,30. Ingresso intero: 10 EURO. Ingresso ridotto (Tessera Abbonamento Musei – Visitatori Artissima e The Others muniti di biglietto): 5 EURO – www.associazionepiemonteseantiquari.org

 

 

CUNEO. CLARA DANIELE | MICHELE BRUNA. INTIMA MATERIA

a cura di Sandro Bozzolo. Inaugurazione Sabato 5 novembre 2022 alle ore 18 presso Palazzo Samone via Amedeo Rossi, 4 – Cuneo (CN)

La mostra sarà visitabile dal 5 al 27 novembre 2022- venerdì, sabato e domenica dalle ore 16.00 alle 19.00, con ingresso libero e gratuito.

Nella sua ‘Breve storia del sangue’, Rose George scrive che “il ferro contenuto nel nostro sangue viene dalla morte delle supernove, come tutto il ferro del nostro pianeta”. L’elemento ferroso, dunque, come un legame tra l’immensamente grande e l’infinitamente piccolo, come un unico filo conduttore tra l’intimità insondabile dell’artista e la dimensione materica della sua azione. Clara Daniele e Michele Bruna, in questo loro poderoso incontro, esplorano con insolita forza il pulviscolo cosmico che aleggia intorno a noi. Il metallo e la fibra, il tessuto e la carta, l’acqua che tutto lega e tutto trasforma. Anche la polvere di stelle, raccolta dal pavimento come residuo del processo artistico dell’uno, diviene pigmento e colore per la creazione dell’altra. Come nella migliore tradizione artistica, entrambi rimuovono strati. Lui di materiale ferroso e cartaceo, velocizzando un’ossidazione che diventerà sede per figure astratte e irripetibili, lei di pelle e ricordi, per lasciare intravedere l’interno di un corpo che è anche dolore. Il risultato è una materia intima che si porta addosso tutte le materie intime possibili: figure e sogni, memorie e turbamenti, tradizioni e legami. L’immensamente grande e l’infinitamente piccolo racchiusi in un discorso complementare e senza fine, libero di sperimentare nuove forme di associazione tra ferro e cuore, riscattando l’elemento umano dalla materia fredda delle supernove.

Sandro Bozzolo

 

CON-TEMPORANEO_ABITARE L’EMERGENZA, PRIMA BIENNALE DI ARCHITETTURA E DESIGN

Le ex officine della stazione Torino-Ceres tornano a nuova vita in occasione di Con-temporaneo_abitare l’emergenza, prima Biennale di Architettura e Design organizzata dall’Associazione Creo – Ars Captiva, frutto dell’unione di licei, istituti e scuole d’arte piemontesi con l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Il titolo della mostra, come sottolinea il direttore artistico Luisa Amico, rimanda sia alla transitorietà e alla provvisorietà dell’abitare, sia all’incremento di situazioni critiche nel mondo. Protagonisti dell’esposizione gli studenti che, con la guida dei docenti, hanno trattato il tema delle emergenze abitative attraverso il metodo della progettazione partecipata e ora sottopongono al pubblico le proposte più significative. Tra le arcate dello storico deposito della ex stazione hanno allestito plastici, progetti architettonici e di design, selezionati tra numerose proposte pervenute. I lavori suggeriscono, in maniera vivace e creativa, nuove opportunità per abitare in situazioni sociali precarie, transitorie o croniche, conseguenti a imprevisti e spostamenti di popolazione per cataclismi o conflitti. Colpiscono Cube House e IQcube, essenziali e modulabili, in cui un singolo cubo riesce ad ampliarsi e generare ambienti diversi o Color Primary School, una sfida a progettare una scuola che sia anche centro di aggregazione ecosostenibile, da costruire in pochissimo tempo. Originali i contributi dell’Accademia Albertina, il cui approccio è più concettuale, con una interessante installazione artistica. Le Scuole Tecniche San Carlo hanno dato un contributo fondamentale, realizzando nei loro laboratori alcuni plastici per restituire un’idea più realistica dei progetti. Sono ospiti di questa edizione il Liceo Artistico Boccioni di Milano e il Primo Liceo Artistico di Torino. L’immagine guida, ideata da due allieve dell’Istituto Albe Steiner, è stata scelta a seguito di un concorso rivolto agli Istituti di indirizzo grafico, Steiner, Bodoni-Paravia e Natta: una selezione di manifesti è esposta in mostra.

L’intero progetto è stato elaborato con la collaborazione del Sermig. Il Servizio missionario giovani, fondato da Ernesto Olivero, ha offerto alle classi giornate di visita all’Arsenale della Pace seguite da momenti di riflessione su temi sociali e di fratellanza. Ha inoltre garantito gli spazi per incontri di formazione e per introdurre la mostra nel grande e suggestivo atrio dell’Arsenale. Il progetto di Con_temporaneo, ha previsto anche quattro incontri tra settembre e ottobre presso il Sermig, a cui hanno partecipato ogni volta più di duecentocinquanta studenti degli Istituti interessati. I relatori del Politecnico e dell’Ordine degli Architetti di Torino sono stati Guido Montanari, Pier Giorgio Robino, Pier Paolo Peruccio, Gian Luca Grigatti, Francesca De Filippi.