San Sebastiano Po, domenica 7 febbraio Cascina Caccia in aiuto dei “figli” di Chernobyl: bagna cauda “benefica”
“La terra è un solo paese, siamo onde dello stesso mare, fiori dello stesso giardino”. Perciò domenica 7 febbraio nei locali di Cascina Caccia si svolgerà un evento gastronomico e culturale per aiutare, con un contributo simbolico, i bambini vittime, ancor oggi, delle radiazioni di Chernobyl.
L’occasione è la degustazione di un pranzo con menù completo a base di bagna cauda, uno dei simboli della tradizione culinaria piemontese capace, come pochi altri, di sintetizzare l’abilità nostrana di fondere e valorizzare elementi diversi non propriamente tipici del luogo come le acciughe e l’olio. Il pranzo, però, è solo un pretesto per far conoscere due realtà che molto hanno in comune nell’assistenza e nel recupero delle situazioni disagiate. Il Comitato Girotondo, infatti, in 20 anni di attività ha accolto 1.349 bambini, per un totale di 78.837 giorni (oltre 221 anni) trascorsi in Italia grazie al contributo, insostituibile di 1.260 famiglie che hanno reso possibile la visita e la cura dentale di 492 bambini e, in occasione del campo di lavoro dell’agosto 2013, 69 ragazzi sono stati sottoposti ad accurate visite oculistiche. A tutt’oggi, 8 ragazzi bielorussi hanno conseguito una laurea anche grazie a borse di studio messe a disposizione dall’associazione; dal 2001, in occasione dei vari campi di lavoro, 172 volontari della Associazione hanno trascorso complessivamente in Bielorussia 4.347 giorni (pari a quasi 12 anni complessivi di permanenza equivalente). Cascina “Carla e Bruno Caccia” è il podere restituito alla cittadinanza dopo la confisca alla famiglia Belfiore mandante dell’omicidio del Procuratore Capo di Torino. Dal 2008 è stato affidato ad ACMOS (associazione di promozione sociale aderente alla rete di Libera) che lo ha trasformato in una sede permanente di incontri, laboratori ed eventi aperti alla comunità. In particolare ogni anno vengono accolte classi scolastiche, gruppi scout e parrocchiali a cui vengono trasmesse le informazioni base sulla cultura della legalità e che contribuiscono con il loro lavoro alla realizzazione del miele di Cascina Caccia, al mantenimento e allo sviluppo dell’orto, del frutteto e della struttura che ospita anche una parte della mostra sulla mafia in passato alle OGR di Torino per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Il contributo sottoscrizione suggerito alla giornata è di € 20. Sarà possibile ascoltare testimonianze delle esperienze in Bielorussia e visitare il podere. Con i fondi raccolti con la prima iniziativa, del novembre 2014, è stato possibile costituire una nuova borsa di studio per uno studente universitario bielorusso.
Per prenotazioni (ENTRO IL 3 FEBBRAIO): 347-010.2977; e-mail: anna.rapalino@gmail.com