Papa Francesco e la bagna caoda: con il freisa…
Con la bagna caoda ci vuole il freisa, parola di papa Francesco. Ce lo dice Giuseppe Fassino, dell’Italian Wine Travels, che sabato 30 gennaio andrà a Roma ad organizzare l’ormai tradizionale serata denominata “Elogio della Bagna Caoda” proposta dall’Associazione Piemontesi a Roma a quanti amano i piatti tradizionali piemontesi, soprattutto la bagna caoda.
Che papa Francesco ami questa suprema salsa calda è cosa nota. Ogni volta che tornava in Piemonte, quando ancora non era pontefice, era ospitato dal suoi parenti, che ancora lo chiamano Giorgio e immancabilmente gliela offrivano con tutte le verdure del caso. Ma da quando ha assaggiato quella contenuta nella cassa omaggio che Giuseppe Fassino e don Sergio Pellini, salesiano ora direttore della Tipografia Vaticana dopo l’incarico di Rettore del Colle don Bosco, gli hanno portato a Roma, accompagnandola con il freisa, è diventato un estimatore anche di queste specialità. Una curiosità: al Papa è stata proposta una versione particolare di bagna caoda, basata sulla ricetta dei Canonici di Vezzolano, la famosa abbazia romanica di Albugnano, che nel 1494 la proposero addirittura al re francese Carlo VIII, che pare l’abbia gradita. È abbastanza particolare, e magari merita provarla. Occorre far bollire 1,5 kg di cardo pulito e tagliato a pezzetti in acqua poco salata per circa un’ora e poi passarlo al passaverdure. Nel frattempo sciogliere 3 etti di filetti di acciuga in olio d’oliva, unirli al cardo insieme a 1 etto di noci e un pizzico di peperoncino. Frullare il tutto con il frullatore a immersione e aggiungere un cucchiaio di panna. Questa ricetta è per 10 persone. (Daniela Bonino)