PIEMONTE ARTE: COLLEZIONE GUALINO, NATIVITA’ DI GESU’, RAMELLA, GRIBAUDO, NIDO, L’ARTE DELLA NEVE, DE MARCHI, MOIRA FRANCO…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
NUOVO ALLESTIMENTO DELLA GALLERIA SABAUDA. LA COLLEZIONE GUALINO E LE OPERE DEL SETTECENTO
I Musei Reali presentano al pubblico il nuovo allestimento al secondo piano della Galleria Sabauda, teso a valorizzare la Collezione Gualino e la raccolta di opere del Settecento. Il riordino intende rafforzare l’identità della Pinacoteca nel contesto del sistema museale e si pone in stretta continuità con i percorsi di visita inaugurati negli ultimi anni all’interno della Manica Nuova di Palazzo Reale. La nuova sistemazione della Collezione Gualino è stata realizzata con il sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino e il progetto museografico dello Studio Loredana Iacopino Architettura. Il percorso, ordinato per epoche storiche, è fedele alle scelte e al gusto di Riccardo Gualino, anche in relazione al contesto storico della sua epoca. Imprenditore, collezionista e mecenate, Riccardo Gualino (Biella 1879 – Firenze 1964) fu uno dei grandi protagonisti della storia italiana del Novecento. Grazie al suo spirito cosmopolita e alla sua rete di conoscenze, si affermò ben presto come una delle personalità più influenti nel campo delle arti e dell’industria. Da sempre al centro delle sue principali passioni, l’arte assume per lui un ruolo identitario. Raccolta a partire dal primo decennio del Novecento con il supporto della moglie Cesarina Gurgo Salice, è considerata una delle più significative e importanti collezioni italiane del secolo, alimentata da una straordinaria disponibilità di risorse, ottenute nei settori del commercio, della produzione industriale e della finanza, in Italia e all’estero. Comprende sculture antiche e moderne, dipinti, oreficerie e mobili, bronzetti e avori datati dall’antichità all’Ottocento e provenienti dall’area europea e orientale. La collezione nasce come raccolta antiquariale con funzione d’arredo, per poi assumere un nuovo e più ampio orientamento, impresso dal sodalizio con lo storico dell’arte Lionello Venturi, coinvolto come consulente nel 1918. Nel corso degli anni Venti, la collezione si apre alla sfera del mecenatismo verso artisti attivi a Torino, in particolare Felice Casorati e il gruppo dei Sei pittori. “Questo riordino è stato condotto nel segno della più ampia accessibilità dei contenuti e delle grandi storie racchiuse nel patrimonio della Galleria Sabauda – dichiara Enrica Pagella, Direttrice dei Musei Reali -. Per Gualino, la vita e le passioni di un fine collezionista si intrecciano ad una storia della produzione artistica che va dall’antico Egitto all’Ottocento, abbracciando pittura, scultura e arti decorative. Un percorso che meritava di essere sorretto da un allestimento nuovo e adeguato, sia in termini di articolazione di spazi e di luci, sia per i supporti esplicativi. È un risultato importante che i Musei Reali non avrebbero potuto raggiungere senza il sostegno della Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, cui si è aggiunto quello di Gabriella e Giuseppe Ferrero, che con generosità hanno voluto accompagnare questo importante intervento”. “La collaborazione tra la Consulta e i Musei Reali inizia nel 1998 – afferma il Presidente Giorgio Marsiaj – e negli anni abbiamo accolto con entusiasmo le richieste di intervenire sulle diverse realtà che compongono uno dei venti maggiori musei del nostro paese, che si colloca tra le primarie istituzioni museali europee”.
Il progetto di riallestimento
La Collezione Gualino
Con lo spostamento della Galleria Sabauda dal Palazzo dell’Accademia delle Scienze alla Manica Nuova di Palazzo Reale nel 2014, la Collezione Gualino aveva trovato una sistemazione parziale in un ambiente unico al terzo piano della Pinacoteca ed era presentata secondo un criterio prettamente cronologico, che non teneva conto della complessità della sua formazione. “A seguito dei recenti studi ad ampio raggio condotti sulla figura del finanziere piemontese in occasione della mostra I mondi di Riccardo Gualino collezionista e imprenditore, allestita nelle Sale Chiablese nel 2019 – spiega Annamaria Bava, responsabile delle Collezioni d’Arte e di Archeologia dei Musei Reali – risultava ormai imprescindibile restituire anche una giusta dimensione alla straordinaria raccolta di un personaggio che, in primis nel mondo dell’arte e dell’industria, ma anche in tanti altri campi, ha segnato la storia della città di Torino all’inizio del Novecento. Il nuovo allestimento permette inoltre di valorizzare la formazione e la ricchezza della raccolta che, dal 1930, è entrata a far parte del patrimonio dello Stato Italiano”. Il percorso, suddiviso lungo sette sale al secondo piano della Galleria Sabauda, propone ambienti immersivi, dalle cromie di segno contemporaneo. Nella prima sala, accoglie i visitatori un filmato prodotto dalla Banca d’Italia, che ancora oggi ospita a Roma una parte della raccolta. Ciascuna sezione del percorso testimonia le predilezioni estetiche del proprietario: uno sguardo a Oriente; il gusto dei Primitivi; dipinti, ori e avori; la casa museo; il Rinascimento e oltre; il gusto per l’antico; la galleria dei ritratti. La visita è un’occasione unica per ammirare oltre 120 opere tra le quali spiccano capolavori della pittura toscana, come la Madonna in trono di Duccio di Buoninsegna e la Venere di Sandro Botticelli, e dipinti veneti come Venere e Marte di Paolo Veronese e Leda e il cigno della scuola di Tiziano. Si aggiungono oreficerie antiche e raffinati reperti archeologici, come il gruppo scultoreo egizio della IV dinastia e il raro Piatto cartaginese con Nereide del VI secolo d.C., che testimoniano la passione antiquaria di Riccardo Gualino.
Le collezioni del Settecento
Contestualmente al nuovo allestimento della Collezione Gualino, si presenta il riordino del settore di pittura del Settecento, una nuova idea degli spazi con l’aggiunta di opere finora conservate nei depositi, secondo un’organizzazione cronologica per ambiti culturali e geografici che illustra le scelte collezionistiche della Corte Sabauda a partire dal primo Settecento, segnato dall’arrivo di Filippo Juvarra a Torino. L’allestimento si articola lungo sette ambienti che mettono in luce le differenti tendenze figurative che hanno caratterizzato l’arte europea del XVIII secolo: la pittura di soggetto religioso e gli acquisti veneti per le residenze sabaude con la regia di Filippo Juvarra, il vedutismo del Grand Tour, i ritratti, il classicismo internazionale, l’interesse per l’antico, la scenografia teatrale, le favole allegoriche e mitologiche per la decorazione di Palazzo Reale e i dipinti di alcune delle più note pittrici tra Settecento e Ottocento. Sono presenti nomi rilevanti del panorama artistico italiano e internazionale quali Francesco Solimena, Sebastiano Ricci, Gaspar van Wittel, Charles-André van Loo, Pierre Subleyras, Giacomo Ceruti, Pompeo Batoni, Anton Raphael Mengs e Bernardo Bellotto, del quale si apprezza la Veduta di Torino dal lato del giardino reale. Il pendant con la Veduta dell’antico ponte sul Po a Torino è attualmente in prestito temporaneo al Castello Reale di Varsavia per la mostra Bernardo Bellotto. On the 300th Anniversary of the Painter’s birthday.
MUSEO DIOCESANO TORINO. MOSTRA “NATIVITA’ DI GESU’”
In occasione delle festività natalizie, il Museo Diocesano di Torino allestisce una mostra con alcune significative rappresentazioni pittoriche e scultoree della Beata Vergine Maria con il Bambino Gesù. La mostra si intitola “Natività di Gesù: l’abbraccio di una Madre, l’abbraccio di un Figlio”. Questa esposizione temporanea vuole essere uno stimolo ad apprezzare la vicinanza tra persone e il gesto di abbracciare… Il tempo che viviamo è purtroppo caratterizzato da manifestazioni anche violente di distacco, di rifiuto, di distanze… L’inaugurazione della mostra è stata anche arricchita e allietata dal concerto vocale del gruppo Cordis Jubilo, domenica 27 novembre sempre nei locali del Museo.
INCISIONI DI GIORGIO RAMELLA PER AIL
Le festività di fine 2022 si illuminano della cartella di incisioni “In volo tra le nuvole” realizzata in cento copie dall’artista e pittore Giorgio Ramella per AIL Associazione italiana Contro le leucemie-linfomi e mieloma, presieduta da Federica Galleano. Una pregevole pagina incisa, con alcune copie arricchite da un intervento di colore, rendendole uniche, che esprime il clima e la creatività di Ramella, la suggestione di una poetica interpretazione del volo tra le nuvole, di un racconto per immagini che diviene testimonianza dell’umana adesione e partecipazione all’impegno sociale legato alle cure contro le leucemie-linfomi e mieloma. E l’atelier di Ramella appare, quindi, quale punto di riferimento per questa significativa e coinvolgente iniziativa, che si inserisce in un ampio impianto iconografico scandito, tra le numerose riflessioni e testi critici, dalle parole di Nico Orengo che sottolinea come per suo linguaggio sia “importante la “narrazione”, raramente lo si vede “ripetere” un quadro, può, a un primo sguardo, può dare l’impressione che quell’ambiente, quel paesaggio, già lo si sia visto, ma ad una visione più attenta ci si accorge che Ramella è andato avanti, che è una inquadratura successiva, che la storia ha nuovi oggetti o protagonisti”. E la storia è oggi il volo in un’atmosfera avvolgente, lieve come una nuvola o il vibrare delle interiori sensazioni, sino a raggiungere il silenzio dell’alba o di profondissime notti.
Angelo Mistrangelo
DONAZIONE DELLE STAMPE DEL MAESTRO EZIO GRIBAUDO AL COTTOLENGO HOSPICE DI CHIERI E PRESENTAZIONE DEL LIBRO “EZIO GRIBAUDO. LA BELLEZZA CI SALVERÀ”
Lunedì 5 dicembre 2022 – ore 17.30. Cottolengo Hospice – Via Balbo, 16 – Chieri
Lunedì 5 dicembre, alle ore 17.30, al Cottolengo Hospice (via Balbo, 16 – Chieri), si svolgerà la cerimonia di donazione di 50 stampe del Maestro Ezio Gribaudo da parte dell’Archivio Gribaudo e della famiglia dell’artista, da sempre vicina alla Piccola Casa della Divina Provvidenza e alla sua attività a servizio dei poveri e degli ammalati. Le stampe andranno ad abbellire ulteriormente gli spazi dell’Hospice di Chieri, inaugurato lo scorso settembre. Il dono nasce dall’iniziativa di Paola Gribaudo, Presidente dell’Archivio Gribaudo, che ha voluto coinvolgere anche la Città di Chieri, visto il forte legame che da tempo unisce Chieri alla sua famiglia. «L’amministrazione comunale ha voluto completare il generoso gesto della famiglia Gribaudo e dell’Archivio Gribaudo e celebrare l’affetto della Città di Chieri verso l’Artista e la sua opera, acquistando 50 cornici per le stampe donate al Cottolengo Hospice – commenta l’Assessore alla Cultura Antonella Giordano – Il dono di queste 50 stampe ci emoziona profondamente, perché i chieresi sono molto legati a San Giuseppe Benedetto Cottolengo, che qui si spense, il 30 aprile del 1842, dopo essersi infettato di tifo curando i malati durante l’epidemia. L’Hospice del Cottolengo è un “segno di vita” per la nostra città, e questa magnifica donazione lo conferma». Il 15 marzo scorso il Maestro Ezio Gribaudo era presente all’inaugurazione della mostra «Un grande Abbraccio al Mondo», ospitata all’Imbiancheria del Vajro nell’ambito del progetto «RestART!», collegandosi con una sua installazione site specific di “mappamondi” all’opera aperta condivisa “L’Arte Moltiplica l’Arte” e donando poi un mappamondo alla collezione civica Trame d’autore. Si è trattata di una delle sue ultime uscite pubbliche: pochi mesi dopo, il 18 luglio 2022, il Maestro si spegneva, all’età di 93 anni. Artista, editore e collezionista, Ezio Gribaudo ha sempre avuto un legame affettivo e professionale con Chieri dove nel 1967 ha ricevuto il Premio “ Navetta d’oro” e successivamente ha collaborato a molti progetti sul territorio tra i quali lo storico festival “I Giovani per i Giovani”. In occasione della donazione, sempre lunedì 5 dicembre, sarà presentato il libro “Ezio Gribaudo. La Bellezza ci salverà” (Skira, 2022) di Silvana Nota e Adriano Olivieri, un aggiornamento a partire dal 2009 della monografia che delinea il percorso straordinario del maestro torinese approdato all’età dell’oro con instancabile spirito sperimentale e di avanguardia.
MOSTRA DI DAVIDE NIDO ALLA “MEB” DI BORGOMANERO
Sabato 26 novembre ’22 la Galleria “MEB Arte e Studio” di Borgomanero (Via San Giovanni 26; cel. 342/8854339) ha inaugurato una mostra antologica di Davide Nido. Marco Emilio Bertona, titolare della galleria, ha voluto dedicare l’ultima mostra dell’anno alla figura di Davide Nido, un artista italiano degli ultimi decenni, di grandi capacità, noto per una sorta di “astrattismo spaziale” giocato su armonie di colori e luci, prematuramente scomparso nell’ottobre del 2014. L’esposizione è di carattere antologico, con una selezione di lavori realizzati a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, attraverso i quali sono presentate tutte le tematiche toccate dall’artista: dalle ragnatele agli orbitali (nella foto “Orbitali”, olio su tela, 2010), dalle spider map ai coriandoli, fino alle sculture. Paola Bernabei così si esprime sull’Universo di Davide Nido: “Fingete di fluttuare nello spazio. Solo dall’alto potete vedere: stelle, satelliti o la terra in una prospettiva dove tutto acquista fascino e mistero. Le galassie convivono. E poi accade che si scontrino. Giganti cosmici che, si prevede, potrebbero collidere fra 4 miliardi di anni: la fine prima di un nuovo inizio. Si percepisce quanto sia impossibile, per l’uomo, controllare il mondo. L’universo è fluido e malleabile. La terra è chiamata ad affrontare sfide ambientali ma anche ad adattarsi ai cambiamenti. Forse scomparire o forse ricominciare su altri pianeti: la sopravvivenza della specie umana dipenderà dalla capacità di adattarsi e abitare spazi lontani. Con questi satelliti, lune e pianeti, Davide Nido ci ha presentato il suo modo di vedere l’Universo”. Davide Nido (1966-2014) è nato a Senago (Milano). Dopo il liceo artistico si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera (Milano). Nel 1989 partecipa alla mostra collettiva curata da Luciano Fabro: “Termine”, Chiostro Juvara, Torino. Durante i suoi studi viene scelto da Achille Bonito Oliva per la mostra “Imprimatur” del 1992, presso Ex Chiesa di San Carpoforo di Milano. Esporrà poi le sue opere d’arte in numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero. Parteciperà alla 53° Biennale di Venezia del 2009, Padiglione Italia. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Napoli, poi a quella di Torino e infine all’Accademia di Brera di Milano. La mostra continuerà fino al 14 gennaio 2023.
Enzo De Paoli
CHIERI. LIBRO “EREDI DI UNA SPERANZA”
sabato 3 dicembre 2022 ore 17.00
Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco
Piazza Cavour – CHIERI
“Eredi di una speranza” Casa, scuola, lavoro dei figli degli immigrati a Chieri e Torino dal 1945 al 1990
Il Comune di Chieri e il Comitato Gemellaggi, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Amici della Lucania” APS Chieri e l’A.V.C. Associazione Veneti del Chierese, organizzano la presentazione del volume “EREDI DI UNA SPERANZA. Casa, scuola, lavoro dei figli degli immigrati a Torino dal 1945 al 1990” (Neos Edizioni). L’immigrazione a Torino tra gli anni ‘50 e ‘70 è stata un fenomeno di grande impatto analizzato da numerosi storici. Invece, quale sia stato il destino dei figli di questi immigrati è un tema poco studiato: il volume di Boris Pesce ne offre un’indagine scrupolosa e interessante, anche evidenziando le differenze tra i figli degli immigrati dal Sud e quelli dal Nord. L’incontro del 3 dicembre, alle ore 17, alla Chiesa dei Santi Bernardino e Rocco vuole soffermarsi sulle esperienze di chi, proveniente da una famiglia della Lucania (come di altre zone del Sud) oppure del Veneto, è nato o cresciuto a Chieri. All’incontro, moderato dal giornalista e scrittore Enrico Bassignana, interverrà l’Autore Boris Pesce e la Presidente del Comitato Gemellaggi Rosanna Perilongo Porteranno le loro testimonianze Adelino Mattarello, Caterina Fiore ed Eleonora Pepe. Saluti del Sindaco Alessandro Sicchiero
I figli degli immigrati, nati a Chieri nei decenni ‘60 e ’70, hanno potuto scegliere o il contesto socioculturale ha deciso per loro? Attraverso fonti statistiche e fonti orali (testimonianze di figli di immigrati reperiti soprattutto grazie ad associazioni come gli “Amici della Lucania”) si approfondiscono le carriere lavorative e scolastiche dei figli di immigrati e si analizzano alcune variabili come le reti sociali costruite dalle famiglie, l’inserimento nel mondo del lavoro, l’influenza delle famiglie di origine, le aspirazioni sociali, l’ambiente quotidiano, la condizione abitativa, la religione, la politica e il sindacato, i divertimenti, l’identità, proponendo del fenomeno immigratorio una visione in evoluzione i cui effetti sono ancora operanti nella comunità di oggi.
PRESENTAZIONE DEL LIBRO VILLASTELLONE. PERCORSI DI STORIA E MEMORIA DELLA COMUNITÀ
Villastellone – venerdì 2 dicembre 2022
Sarà presentato venerdì 2 dicembre 2022 alle ore 21 a Villastellone, presso il salone della Pro Loco (viale G.B. Gennero, 5) il volume Villastellone. Percorsi di storia e memoria della comunità, fresco di stampa. Il volume è edito dall’Associazione culturale “Luigi A. Olivero”, presieduta da Massimiliano Pampaloni, con i patrocini dell’Amministrazione comunale di Villastellone e del Centro Studi Piemontesi. La serata di presentazione sarà moderata da Mel Menzio, direttore de «Il Mercoledì». Dopo i saluti istituzionali delle autorità cittadine – il Sindaco Francesco Principi e il Presidente del consiglio comunale Diego Lucco, che hanno fortemente voluto la pubblicazione di questo libro – interverrà lo storico dell’arte Walter Canavesio che presenterà i contenuti della pubblicazione, seguirà l’intervento di Gianpaolo Fassino, curatore del volume, ricercatore all’Università degli Studi del Piemonte Orientale. Durante la serata interverranno anche Albina Malerba, direttore del Centro Studi Piemontesi, e il consigliere regionale Davide Nicco. Quello che si presenta è un denso volume di 350 pagine cui hanno lavorato 14 autori: Andrea Brustolon, Silvia Coppo, Rosanna Cosentino, Marco Devecchi, Massimo Fantasia, Gianpaolo Fassino, Walter Gaino, Enrico Genta Ternavasio, Nicola Ghietti, Giancarlo Libert, Gustavo Mola di Nomaglio, Mira Montanari, Diego Robotti, Ivano Zorzetto. «Gli 11 saggi in cui si articola il volume – spiega il curatore Gianpaolo Fassino – non intendono esaurire la storia di Villastellone, quanto piuttosto offrire una serie di ricostruzioni puntuali su alcuni specifici aspetti, personaggi e luoghi, una serie di materiali e di indicazioni da cui partire per nuove ricerche. Sono state ad esempio approfondite le vicende della nascita della “villanova”, quelle della famiglia Villa di Villastellone, la storia dello stemma comunale. Io e padre Andrea Brustolon abbiamo studiato la storia di Borgo Cornalese e il ruolo avuto nel corso dell’Ottocento da Eugène Laval-Montmorency e da sua moglie Constance de Maistre. Si tratta di ricerche inedite, lavori di prima mano sulle fonti: posso assicurare che i villastellonesi vi troveranno numerose sorprese, informazioni nuove con cui guardare alla comunità in cui vivono con rinnovato orgoglio e interesse». Il libro è corredato da un centinaio di immagini, in gran parte inedite, relative a luoghi storici di Villastellone, ma anche riproduzione di documenti e opere d’arte provenienti dalla Biblioteca Reale di Torino, Palazzo Madama, l’Archivio di Stato di Torino, la Georgetown University di Washington, l’Istituto Geografico Militare di Firenze, dal Museo di cultura popolare e contadina di Villastellone, nonché da collezioni private. Il volume è completato dalla ristampa anastatica del testo Brevi cenni storici su Villastellone scritti nell’occasione del VII centenario della sua fondazione 1203-1903 pubblicato su iniziativa del teologo Giovanni Aghemo, parroco di Villastellone dal 1884 al 1927. «Si tratta di un opuscolo, pressoché introvabile, curato dal teologo Aghemo nel 1903 – spiega ancora Gianpaolo Fassino – edito in occasione del settimo centenario di fondazione di Villastellone, solennizzato in quell’anno: una rarità bibliografica che abbiamo ritenuto utile riproporre in appendice al volume».
CIRCOLO DEGLI ARTISTI. MOSTRA “L’ARTE DELLA NEVE”
Inaugurerà venerdì 2 dicembre alle ore 18:30, presso la sala espositiva della Giardiniera Reale del Circolo degli Artisti, la mostra collettiva dei Soci Artisti, dal titolo L’Arte della Neve. L’esposizione ad ingresso libero sarà visitabile dal 2 dicembre al 20 gennaio lunedì/venerdì, h 15:30/19:30
Chiusa: l’8 e 9 dicembre e dal 23 dicembre all’8 gennaio
C.so San Maurizio 6 – Torino
http://circoloartistitorino.it
I Soci Artisti celebrano l’atmosfera che più di altre caratterizza l’inverno e le festività natalizie, la neve. In mostra opere di pittura, fotografia e incisione. Contemporaneamente, verrà esposto presso le sale del Circolo, un Presepe, realizzato a mano nello stile dei maestri artigiani napoletani.
“OSCURARSI”, MOSTRA DI ROBERTO DE MARCHI
NOVI LIGURE. AL MUSEO DEI CAMPIONISSIMI IN MOSTRA GLI “ACCUMULI DI VITA” DI ARMAN
E’ stata inaugurata sabato 26 novembre l’esposizione dal titolo “Arman, accumuli di vita”, nuova mostra d’arte contemporanea allestita al Museo dei Campionissimi che potrà essere visitata fino al prossimo 26 febbraio. Protagonista assoluto l’artista francese Arman, al secolo Armand Pierre Fernandez (Nizza, 1928 – New York, 2005), fondatore, insieme a Yves Klein, del Nouveau Réalisme, movimento nato attorno al critico Pierre Restany che nell’aprile del 1960 ne stilò il manifesto. Ciò che lo caratterizza è un nuovo modo di osservare gli oggetti inutilizzati, ma recanti tracce dell’uomo. Nei suoi lavori, Arman compie un processo di dissemblage: l’oggetto non viene semplicemente esposto, ma sottoposto a un’azione distruttiva, metafora della violenza che la società esercita sui valori morali. Le opere prendono nuova vita dal riciclo degli oggetti di cui sono composte e incorporano le storie delle persone che con tali oggetti hanno condiviso una parte della propria esistenza. La selezione ospitata al Museo dei Campionissimi rappresenta appieno la sua poetica. Tra le 24 opere esposte (tutti pezzi unici e inediti provenienti da collezioni private) sono presenti alcuni dei soggetti più celebri e ricorrenti dell’artista, come i violini spezzati, le accumulazioni di oggetti riassemblati o annegati in blocchi di resina e di cemento, le fusioni in bronzo e in altri materiali. «Con questa mostra – commenta il Commissario Straordinario Paolo Ponta – il Museo dei Campionissimi conferma la sua vocazione polifunzionale di polo culturale per la città di Novi e il suo territorio. Al di là dell’indubbio valore artistico, le opere costituiscono un monito forte, e a tratti provocatorio, per le donne e gli uomini del nostro tempo. In una società sempre più caratterizzata dalla logica dell’”usa e getta”, il riciclo degli oggetti, persino dei rifiuti, è ormai una necessità. Mi auguro di cuore – conclude Ponta – che questo messaggio giunga a tutti i visitatori». Nel corso dell’inaugurazione, oltre alla presentazione del catalogo (curato da Carla Bertone con i contributi di Elena D’Elia, Giuliana Godio e Chiara Vignola), è in programma l’esibizione del duo Melonois (Andrea e Luca Serrapiglio) che accompagneranno gli intervenuti con l’anteprima di “Musica al Museo”, seconda edizione della rassegna concertistica organizzata in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Due di Novi Ligure, che prenderà il via nel mese di dicembre.
La mostra è organizzata anche grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e di Gestione Ambiente.
ARMAN, accumuli di vita
A cura di Carla Bertone.
Novi Ligure, Museo dei Campionissimi (Sale d’arte), viale dei Campionissimi 2
Dal 26 novembre 2022 al 26 febbraio 2023
Per informazioni: Museo dei Campionissimi tel. 0143772266–772230; www.museodeicampionissimi.it | fb: Museo dei Campionissimi | Instagram: museo_campionissimi; email museodeicampionissimi@comune.noviligure.al.it
Orari di apertura: venerdì dalle ore 15 alle 19; sabato, domenica e festivi dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 (chiuso a Natale e Capodanno)
Biglietti: 7 euro intero, 4 euro ridotto; catalogo della mostra in vendita a 15 euro
MERCATINO NATALIZIO. UN NATALE ANIMATO
9º edizione, 2022
A cura di: Libreria Antiquaria Freddi
INAUGURAZIONE mercoledì 30 novembre 2022 Via Mazzini 40, Libreria Antiquaria Freddi, Torino periodo espositivo:
da mercoledì 30 novembre 2022 a martedì 10 gennaio 2023, domeniche incluse
Orari di apertura: dal lunedì al sabato 10.30-13.00 – 15.30-19.30
Per informazioni: 011/8178751 – fabfredd@fastwebnet.it www.antiquafreddi.it
La tradizione continua alla Libreria Antiquaria Freddi e, dopo il fortunato esordio nel 2014, proponiamo al pubblico, il nostro consueto appuntamento con il Natale, UN NATALE ANIMATO, alla sua 9º edizione. Un appuntamento fisso per appassionati e cultori del genere, ma anche per persone desiderose di scoprire oggetti originali, curiosi e particolari.
Il nostro spazio, ricreando la magia del Natale con le sorprese della carta animata, si immerge in un’atmosfera natalizia insolita, unica e suggestiva, proponendo un mercatino in stile natalizio, consistente in una ricca, varia e ampia scelta di presepi di carta, italiani, inglesi e tedeschi, in forma di cartoline, di biglietti d’auguri, di presepi da costruire, da assemblare e da montare, nelle diverse tipologie “a teatrino” o “a pop up”, presepi a sagome, di area italiana e cecoslovacca, calendari dell’Avvento, biglietti natalizi e d’auguri tridimensionali, curiosità cartacee, automi di carta, teatrini, diorami, libri pop up di tema natalizio, libri animati antichi e moderni, per bambini e adulti, su vari temi e con vari sistemi di animazione, libri illustrati.
Le opere esposte sono in vendita. I prezzi sono vari e possono accontentare ogni tipo di pubblico.
NUOVE OPERE TRA LE COLLEZIONI DEL MUSEO DEL TERRITORIO BIELLESE
Grazie alla donazione del professor Ferdinando Viglieno Cossalino
Il Museo del Territorio Biellese ha recentemente ricevuto dal professor Ferdinando Viglieno Cossalino la donazione di alcune opere provenienti dalla sua collezione personale. Di origine biellese, Ferdinando Viglieno Cossalino è nato a Caluso e risiede ormai da molti anni a Torino. Pittore lui stesso, si è diplomato all’Accademia delle Belle Arti di Torino e a lungo ha insegnato nei Licei materie artistiche, oltre a essersi dedicato all’arte come critico e consulente del tribunale di Torino. Esperto e conoscitore dell’opera dei pittori Falchetti, è autore della prima monografia su Giuseppe Falchetti e sta curando anche quella sul figlio Alberto. E proprio di Giuseppe Falchetti sono le due Nature morte che ha voluto donare al Museo, opere che bene si legano alla piccola tavola dipinta da Pietro Francesco Michetti, raffigurante “La guardiana di tacchini”, in passato appartenuta proprio a Giuseppe Falchetti. Questi dipinti integrano armonicamente i lavori di fine ‘800 già presenti in Museo, ampliando geograficamente le collezioni, come l’acquerello di Vincenzo Irolli che raffigura una Giovane donna, a testimonianza della fortuna che il pittore stesso riscontrò tra i collezionisti biellesi dell’inizio del Ventesimo secolo. La tela del napoletano Giuseppe Arpea con Dante e Beatrice affronta invece un tema ancora assente dalle collezioni, proponendo una pittura densa e visionaria, tipica del primo Novecento. Mentre a inizio Ottocento risalgono le opere di Giuseppe Molteni, “Ritratto di giovane donna” e di Giuseppe Mazza, “Il cuoco del convento”, che ci riportano al contesto lombardo, alla loro frequentazione dell’Accademia di Brera e al loro rapporto con Francesco Hayez. «Il Museo ancora una volta si arricchisce – dichiara l’assessore alla Cultura della Città di Biella, Massimiliano Gaggino – grazie alla generosità di chi vede nell’istituzione pubblica una garanzia per affidare i propri beni, in modo che siano conservati e valorizzati adeguatamente». La storia del consolidato rapporto di fiducia fra il Museo e il professor Ferdinando Viglieno Cossalino ebbe inizio con un’altra donazione: quella di Marisa Fornaro, di cui fanno parte alcuni dipinti dei Falchetti. Il professore per primo ne prese visione per studiarli e catalogarli. Fu così che contestualmente, grazie alle azioni intraprese per la valorizzazione della collezione Fornaro, si sono creati i presupposti per la scelta del Museo come il luogo a cui destinare le opere di sua proprietà.
RACCONIGI. COME NASCE UN RITRATTO. PERFORMANCE DELL’ARTISTA MOIRA FRANCO
Domenica 4 dicembre 2022 ore 16,00
Pinacoteca civica Levis Sismonda – Racconigi
Performance dell’artista Moira Franco nell’ambito della sua mostra “Emersioni trascendenti”. La rassegna “Emersioni trascendenti” è stata prorogata sino a domenica 8 gennaio 2023
L’Associazione culturale Carlo Sismonda APS ha deciso di prorogare fino all’8 gennaio 2023 la mostra personale di Moira Franco dal titolo “Emersioni trascendenti”, allestita negli spazi della Pinacoteca Civica Levis Sismonda di Racconigi. Nell’ambito degli appuntamenti collaterali alla rassegna, domenica 4 dicembre, alle ore 16, negli spazi della Pinacoteca, in P.zza Vittorio Emanuele II n.15, si svolgerà «Come nasce un ritratto», un incontro aperto al pubblico ed in particolare alle famiglie ed ai bambini, nel corso del quale la pittrice realizzerà una performance sulla raffigurazione umana. I presenti potranno quindi assistere alle varie fasi della creazione dell’opera, osservando in prima persona le diverse tecniche scelte dall’artista. Moira Franco è da sempre ritrattista d’eccezione: disegni e dipinti dal carattere talvolta intimistico e concettuale riflettono con coerenza la personalità dell’artista, scrigni di carta dove emergono, di volta in volta, narrazioni specchiate in cui il lato emotivo sinistro si lega o si discosta con forza da quello razionale destro. L’inchiostro delle bic scivola sulla carta e la segna, ne macchia il candore vibrando e liberandosi in evoluzioni contemporanee: la mano sinistra non sa ciò che racconterà la destra, e non l’attende. Così come la mente, l’intelletto, non sempre comprendono le ragioni del cuore, ma ne colgono il battito. Per stemperare il rigore dell’inverno, al termine della performance ai presenti sarà omaggiata una “dolce” sorpresa, a cura delle volontarie e dei volontari della Pinacoteca civica Levis Sismonda di Racconigi.
L’evento è pubblico a offerta libera – gradita la prenotazione.
Orari di apertura della Pinacoteca: sabato ore 14.30 – 18.30; domenica ore 10 – 18.30. Visite guidate su prenotazione; possibilità di aperture straordinarie su prenotazione per gruppi e scolaresche.
Info: Ufficio turistico di Racconigi (visitracconigi@gmail.com – 392/0811406); Associazione Culturale Carlo Sismonda APS (associazionesismonda@gmail.com); Pinacoteca civica Levis Sismonda (www.pinacotecalevisismonda.it; pinacoteca.racconigi@gmail.com, IG@pinacoteca_levisismonda; FB@PinacotecaLevisSismonda)
“FARE STORIE, FARE MONDI” AL CINEMA TEATRO MAFFEI
Via Principe Tommaso, 5, 10125 Torino
Fare storie, fare mondi è una rassegna dedicata all’arte, alla narrazione e alla parola, nell’ambito di Art Site Fest, in collaborazione con Cinema Teatro Maffei e Teca Studio. Il 2, 3 e 4 dicembre 2022 tre serate per tre reading che indagano le ragioni profonde della creazione artistica, dell’espressione dei sentimenti, della distanza tra immagine e realtà. Art Site Fest è sul palco del Teatro Maffei, con le voci di Eleni Molos, Elena Serra e Toni Mazzara, con le composizioni musicali di Lamberto Curtoni e di Riccardo Mazza (Project- To) e gli interventi visivi di Monica Calvi e Laura Pol (Project-To).
Venerdì 2 dicembre ore 21,00
La modella bambina
Testo: Domenico M. Papa
Voci: Elena Serra, Toni Mazzara
Musiche live: Lamberto Curtoni
È il 1912. Edgar Degas è costretto a lasciare la casa nella quale ha vissuto e lavorato per oltre vent’anni, per trasferirsi in una nuova abitazione. È vecchio e malato. Nei giorni del forzato trasloco, immaginiamo Degas fare i conti con la propria storia, con l’arte, con la famiglia, ma soprattutto con un amore mai vissuto.
Sabato 3 dicembre ore 21,00
Palummella
Testo: Emma Costa
Adattamento: Eleni Molos e Domenico M. Papa
Voce: Eleni Molos
Musiche live: Toni Mazzara
Immagini live: Monica Calvi
Una periferia abbandonata del sud fa da sfondo al dramma di una madre che lotta per proteggere suo figlio. Il bambino non parla ma disegna tutto quello che vede. Gli capita di assistere all’assassinio di un boss ed è, perciò, sottoposto una visita medica. La madre sa che se viene dichiarato capace di testimoniare sarà oggetto di ritorsioni e vendetta, se invece sarà certificato il suo ritardo, sarà messo in un istituto e lo perderà per sempre.
Domenica 4 dicembre ore 18,00
Ballammo fino a morirne
Testo: Emma Costa
Adattamento: Eleni Molos, Domenico M. Papa
Voce: Eleni Molos
Musiche e video live: Riccardo Mazza, Laura Pol (Project-To)
Coreografie: Alessia Gatta (Ritmi sotterranei)
Danzatrici: Matilde Cortivo, Vanessa Guidolin, Viola Pantano
Strasburgo, estate del 1518. Nella cittadina afflitta da una eccezionale siccità, accade un evento straordinario. Alcuni abitanti vengono presi da una strana frenesia. Cominciano a danzare, seguendo una musica misteriosa che sentono solo loro, senza potersi fermare. Documentata nelle cronache del tempo e
ritratta in incisioni e dipinti, come quello di Bruegel, la mania della danza di Strasburgo, è un evento al quale, ancora oggi, gli storici non hanno dato una spiegazione.
La rassegna è introdotta da una mostra, nell’ammezzato del teatro, di fotografie di Carola Allemandi. L’ingresso Maffei è riservato ai soci ARCI. Se non si ha la tessera la si può fare direttamente in cassa la sera dello spettacolo (costo 12 €) e si pagherà il biglietto 5 €. Per chi ha già la tessera il costo del biglietto d’ingresso è di 10 €. È possibile acquistare un abbonamento alle tre serate per 15 €.