Ospedale unico, due mesi per decidere dove farlo
Non c’era l’assessore alla sanità della Regione, Antonio Saitta, ma l’incontro che il segretario regionale del Pd, Davide Gariglio, ha organizzato giovedì scorso con i sindaci di Chieri, Moncalieri e Carmagnola, tutti di area Pd, per fare il punto sul futuro ospedale unico dell’asl 5, è stato comunque un utile momento per fare chiarezza. “Intanto – spiega Claudio Martano, sindaco di Chieri – Gariglio ha chiarito che né lui né il mio collega Montagna, sindaco di Moncalieri, hanno mai dichiarato interesse per una sede più vicina a Moncalieri. Abbiamo con tutti i sindaci dell’asl indicato, all’unanimità, dei criteri per la scelta del luogo dove costruirlo, ma spetta alla Regione, che ha costituito per questo un comitato di tecnici, fare la sua istruttoria basata esclusivamente su quei criteri. Nessuna interferenza politica per influenzare le scelte della Regione. Gariglio ha ribadito che il nuovo ospedale va visto come un successo per i comuni e per il Pd, e che il fatto che si siano costituiti dei comitati che raccolgono firme contro questo obiettivo non deve costringerci sulla difensiva, ma semmai spingerci a essere più chiari e informare di più i cittadini sulla bontà della scelta fatta. Questo è soprattutto interesse di Carmagnola, visto che lì si vota già in primavera. Vorrà dire che Saitta sarà più attento a spiegare ai cittadini carmagnolesi, in appositi incontri fatti sul posto, tutti i vantaggi della scelta dell’ospedale unico.”
Martano ribadisce un concetto, emerso chiaramente negli ultimi giorni. “Sembra ormai certo – dice – che il nostro ospedale sarà l’unico, con la Città della Salute e Novara, ad essere costruito con finanziamento statale. E questo è un dato concreto.”
Ma per convincere tutti che l’ospedale unico è un vantaggio, la Regione dovrà fare anche di più. “Le preoccupazioni dei cittadini – prosegue il sindaco di Chieri – riguardano soprattutto come arrivarci e come parcheggiare. Bene, una volta fatta la scelta, toccherà alla Regione preoccuparsi dei mezzi pubblici, della viabilità e dei parcheggi.”
Altra preoccupazione, molto sentita: chi sta male dovrà per forza andare all’ospedale unico? Che ne sarà del pronto soccorso esistente negli attuali ospedali? “L’Asl – ribatte Martano – dovrà farsi carico dei servizi di basso livello nei tre centri che perdono l’ospedale. Non si chiamerà più ‘pronto soccorso’, sarà ‘casa della salute’, ma almeno a Chieri e Carmagnola ci sono tutte le condizioni perché tutto questo rimanga in piedi.”
Ma, alla fine, quali sono concretamente i siti tra i quali la Regione farà la scelta? “Uno a Santena, due a Cambiano (di cui il secondo al confine con Trofarello) e uno a Villastellone. Più una ipotesi avanzata da un comitato di cittadini trofarellesi. Ripeto, non ci devono essere ingerenze della politica sul lavoro dei tecnici. Una valutazione politica potrà intervenire solo dopo, qualora più di un sito passasse l’esame e risultasse idoneo.”
Infine, i tempi. “Entro l’11 febbraio – conclude Martano – il comitato tecnico definirà il metodo con cui lavorare. Entro il 3 aprile dovrà essere individuato il sito del nuovo ospedale.”