Ospedale unico, Sacco (FI): “L’unica cosa certa è che i cittadini non contano nulla, Martano si dimetta…”

Rachele Sacco

Rachele Sacco

Non sarebbe scaturito nulla di positivo, secondo Rachele Sacco coordinatore cittadino FI, dall’incontro di giovedì scorso tra il sindaco Martano e il segretarioospedale vecchio regionale del Pd Davide Gariglio, organizzato per fare chiarezza sull’annosa questione dell’ospedale unico nell’AslTo5. «Perché invece di chiarire davvero qualcosa, sono entrati in un delirio di onnipotenza – marca Sacco che ormai da due mesi porta aventi una battaglia contro l’alienazione dell’ospedale Maggiore di Chieri – Gariglio reputa un successo del Pd la realizzazione di un ospedale unico, ma ha provato a parlare con la gente come stiamo facendo noi, per capire cosa ne pensa davvero e a chiedere se lo considera un successo? Come al solito dal Pd se la suonano e se la cantano tra di loro»

Da metà dicembre infatti il comitato spontaneo, che si è andato a creare a Chieri contro la possibile chiusura nel nosocomio cittadino, si batte per avere un incontro con l’amministrazione e capire quale sarà l’effettiva ricaduta sul territorio: «Invece di esaltarsi perché tra due mesi riusciranno a definire la sede della nuova struttura il segretario Gariglio e il sindaco Martano perché non ci illuminano su come affronteranno i problemi logistici, ma soprattutto continuo a chiedermi come sia possibile che un sindaco eletto dai propri concittadini, in tutti questi mesi non abbia mai nominato il proprio Comune, considerato che invece i suoi colleghi lo hanno fatto»

Una guerra ormai dichiarata quella della Sacco: «Come fa a sostenere che l’ospedale unico non è una “questione politica”. Ora comprendo perchè la nostra amministrazione è allo sfascio…Come medico, Martano, non si rende conto dei disagi che si andranno a creare sul territorio? Possibile che Chieri da sempre capofila a 40 Comuni venga trattato alla stregua di una frazione?»

La posizione del capogruppo è chiara: «Chiedo pubblicamente ai colleghi dell’opposizione e a tutti cittadini di sostenere la campagna non solo contro “l’alienazione” del nosocomio ma soprattutto per ottenere la rinuncia di Martano al mandato di sindaco, carica dichiaratamente a lui non gradita già a 20 mesi di lavoro – non va per il sottile la capogruppo – Che fiducia possono avere gli elettori se per primo il proprio sindaco non prova a fare i loro interessi. Invece di attivarsi a potenziare i servizi ospedalieri che stanno venendo meno fa tutto l’opposto, sponsorizzando questa ormai “normale” arroganza antidemocratica che il Pd porta avanti sia in ambito nazionale che locale»