PIEMONTE ARTE: GRIBAUDO, CASTELLO DI RIVOLI, PIETRE D’INCIAMPO, BIANCO E NERO, LAURA ANTONIETTI, FLORALIA, CAMPANELLA…

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

 

SAN MAURO TORINESE. OMAGGIO A EZIO GRIBAUDO 

 

L’ANNO 2023 AL CASTELLO DI RIVOLI

Nell’anno 2023 il programma del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea prevede importanti nuove mostre, attività educative, di ricerca, di cura delle Collezioni e numerose attività collaterali. Come di consueto, il Museo organizzerà inoltre attività espositive in sedi esterne. “Programmare un museo nell’anno 2023”, dichiara il Direttore Carolyn Christov-Bakargiev, “significa pensare all’arte come esperienza sensoriale corporea, come luogo di svago e di felicità reale, ma anche pensare all’arte come presa di coscienza dei traumi storici in corso, dall’Afghanistan dei Talebani, alle bombe che cadono in Ucraina, fino alle proteste e alla repressione in Iran. Quasi un ossimoro, l’arte cura attraverso l’estetica ma anche attraverso l’intelligenza degli artisti e il pensiero critico che genera nei visitatori. Da un lato vedremo l’ambiente immersivo e psichedelico di Olafur Eliasson e il CONCERTINO per il mare di Renato Leotta, dall’altro le opere di artisti in guerra: questa compresenza di piacere e di dolore, questa contemporaneità tra la promessa di un mondo digitale, metaverso che ci salverà, e la percezione del freddo, del buio e della morte, sono i due opposti che potranno essere composti nelle riflessioni del pubblico. Non a caso, a fine anno, in occasione del suo novantesimo compleanno, allestiremo la grande mostra di Michelangelo Pistoletto, protagonista dell’Arte povera. Con il suo concetto di Terzo Paradiso (di compresnza tra g li opposti e la loro sintesi), l’artista immagina una società trinamica e un mondo rigenerato. Per condividere questa visione, l’impegno del Dipartimento Educazione sarà importante. La diffusione della conoscenza dell’arte e della cultura contemporanea si esprimerà sia al Museo – con le innumerevoli attività per il pubblico, per gli insegnanti, per le famiglie e per le scuole – sia nei territori esterni al museo”.

Fino al 2 luglio 2023, negli spazi della Manica Lunga proseguirà Olafur Eliasson: Orizzonti tremanti inaugurata a novembre 2022. Per la mostra, l’artista ha ideato appositamente una serie di opere d’arte immersive e sensoriali sul tema della percezione visiva e del pensiero ecologico che invitano alla partecipazione attiva di chi le incontra.

Tra le nuove mostre che inaugureranno nel 2023, il 15 marzo si apre al pubblico la grande mostra Esplosioni. Artisti in guerra. La mostra propone opere storiche e nuovi progetti di importanti artisti contemporanei quali l’ucraino Nikita Kadan e l’afghano Rahraw Omarzad, artisti che vivono in condizioni caratterizzate da guerre e che quindi sono particolarmente sensibili al ruolo che l’arte può svolgere per la pace. Tra le opere storiche si segnala un importante nucleo di quadri realizzati dall’artista sloveno Zoran Mušič, internato a Dachau nel 1945. Oltre a un cospicuo numero di opere della serie Noi non siamo gli ultimi, 1970-1976, saranno presentati i primissimi disegni dell’artista realizzati nel campo di Dachau e mai esposti prima.

In primavera sarà anche presentato il progetto di Renato Leotta CONCERTINO per il mare, 2022, che affonda le sue radici nell’osservazione dell’ecosistema dei fondali del Mediterraneo e che è stato mostrato in anteprima alla 17° Biennale di Istanbul nel 2022.

Il Castello di Rivoli custodisce il più importante nucleo di opere storiche dell’Arte povera al mondo e periodicamente dedica progetti focus ai suoi protagonisti. Nell’autunno 2023, per celebrare il novantesimo compleanno di Michelangelo Pistoletto e in concomitanza con l’Art Week di Torino, il Museo presenterà una grande mostra personale dell’artista la cui ricerca ha contribuito a ridefinire il concetto di arte a partire dalla metà degli anni sessanta del secolo scorso. Per questa mostra Pistoletto ha concepito un’opera-installazione immersiva inedita di grande impatto visivo che invaderà gli spazi della Manica Lunga.

L’attività espositiva del CRRI – Centro di Ricerca Castello di Rivoli, prenderà invece avvio a maggio 2023 con la mostra dedicata a Paolo Pellion di Persano, uno dei più importanti fotografi italiani contemporanei che ha lavorato in stretta collaborazione con gli artisti, in particolare quelli dell’Arte povera. Pellion di Persano ha documentato l’attività espositiva del Castello di Rivoli dalla mostra inaugurale Ouverture (1984), fino al 2012.

Successivamente, in primavera, il CRRI presenterà una mostra dedicata alle opere su carta di Giuseppe Penone che prende le mosse dalla donazione, avvenuta nel 2021, di 219 opere su carta e preziosi materiali d’archivio, oltre che della versione espositiva di Svolgere la propria pelle – finestra, 1970-2019. La donazione al Castello di Rivoli, unico museo italiano a ricevere un dono di tale importanza, integra e completa quelle effettuate da Penone nel giugno 2020 a due fra i più importanti musei internazionali: il Philadelphia Museum of Art e il Centre Pompidou di Parigi.

In autunno il CRRI organizzerà una mostra dedicata ai quaderni e alle opere su carta di Fabio Mauri, tra i maestri dell’avanguardia italiana del secondo dopoguerra, la cui intuizione su rapporto tra arte e ideologia lo porta a considerare lo schermo come la principale “forma simbolica” del mondo, il segno della nuova civiltà mediatica.

Grazie alle nuove acquisizioni che nel corso degli anni hanno costantemente contribuito ad arricchire la Collezione del Museo, nell’intento di valorizzare la presenza di alcuni nuclei di opere mai esposti in precedenza, nell’autunno 2023 il Castello di Rivoli presenterà inoltre un riallestimento della Collezione permanente che si svilupperà nelle sale al primo e secondo piano del Museo. In occasione del riallestimento, sarà presentata la nuova edizione del catalogo della Collezione Permanente.

Tra le attività collaterali di maggior rilievo, nell’estate 2023 nell’ambito del programma pluriennale COMP(H)OST sarà presentata un’azione performativa di Tabita Rezaire, nonché la quinta edizione di Supercondominio, l’assemblea annuale dei nuovi spazi per l’arte in Italia che sarà caratterizzata da un programma di live musicali e progetti digitali speciali appositamente concepiti per gli spazi della Residenza sabauda.

Proseguirà anche nel 2023 la collaborazione con la Fondazione CRC nell’ambito delle attività espositive collaterali in sedi esterne al Museo. Tra queste, il 24 gennaio 2023 sarà presentata a Pollenzo (Bra) la nuova installazione Of Grounds, Guts and Stones / Sulle terre, le trippe e le pietre, 2022, di Otobong Nkanga, realizzata con la collaborazione scientifica dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e di Slow Food, a pochi chilometri dal centro di Bra. Questa opera conclude il programma A CIELO APERTO, opere commissionate dalla Fondazione CRC nel trentennale dell’attività.

Nel corso del 2023 proseguiranno inoltre le attività del COSMO DIGITALE con la presentazione di nuove opere create per il nuovo sito web del Castello di Rivoli che, anche in virtù dell’upgrade tecnologico del Museo, comprenderà anche una nuova catalogazione delle opere della Collezione Permanente.

Proseguiranno infine anche nel 2023 i programmi della Collezione Cerruti con l’esposizione a rotazione nelle sale del Museo di importanti opere e con numerose conferenze e visite tematiche alla Villa Cerruti. Il 18 dicembre 2023, l’approssimarsi delle festività di fine anno sarà accompagnato dalle suggestioni della mostra Astri, sfere celesti, cosmogonie. Opere dalla Collezione Cerruti che, nell’intento di raccontare la relazione degli artisti con l’influsso dei pianeti, le scoperte astronomiche e, più in generale, le forme del tempo, propone una selezione di preziosi atlanti datati tra il XVI e il XVIII secolo insieme a opere che spaziano dal Cinquecento agli anni Duemila.

 

AL CASTELLO DI RIVOLI: ESPRESSIONI CON FRAZIONE

Fino al 26 febbraio sarà possibile visitare al museo d’arte contemporanea del Castello di Rivoli la mostra dal titolo Espressioni con frazione.

La collettiva, che fa parte  del programma pluriennale di mostre e ricerca iniziato nel 2020, presenta le opere di oltre sessantacinque artisti di epoche storiche diverse, provenienti da più parti del mondo. Espressioni con frazione è un percorso espositivo che mette in evidenza le molteplici forme di espressività che percorrono le storie dell’arte e delle società dagli albori della civiltà, con le pitture rupestri, sino ai nostri giorni con l’iper rappresentazione del sé attraverso i social media. La mostra comprende pittura, scultura, installazione, collage, video e performance per giungere ai nuovi progetti di arte digitale e NFT (asset digitale in cui sono registrate e venute opere d’arte non materiali). Fulcro dell’esposizione è la sala 18 del secondo piano dove le fotografie di Clarence Bicknell e David Coulson, che documentano significative incisioni rupestri del passato, sono contrapposte a un dipinto a cristalli liquidi dell’artista polacca Agnieszka Kurant che rappresenta gli stati d’animo degli utilizzatori dei social media. Sul lato opposto della parete è allestito un progetto di Street Art – Wall Street a cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli a cui fanno seguito le opere di Gordon Bennett e Vervon Ah Kee la cui pittura dialoga in maniera critica con la storia della pittura europea e americana. A queste opere fanno poi seguito quelle di Jean-Micheral Basquiat, Jimmie Durham, Kader Attia, Raheaw Omarzad, Francis Offman, Patrizio di Massimo, Jean Dubuffet per terminare con il lavoro dell’artista femminista Cosey Fanni Tutti che indaga la mercificazione del corpo della donna. Il percorso espositivo si estende anche al primo piano della residenza storica ospitando nelle diverse sale opere di artisti contemporanei più o meno affermati; tra i più importanti: William Kentridge, Maurizio Cattelan, Damien Hirst, Michelangelo Pistoletto. Sono inoltre esposte opere di artisti del passato come Goya e Giacomo Del Maino. Una mostra imperdibile che riscopre il passato, analizza il presente e anticipa il futuro dell’arte.

Luigi Marsero

 

 

PER IL NONO ANNO, TORINO ACCOGLIE LE PIETRE D’INCIAMPO (STOLPERSTEINE) DI GUNTER DEMNIG

Il 12 e 13 gennaio saranno installate 13 pietre dedicate ad altrettante vittime della deportazione nazista e fascista. Saranno così 143 le pietre d’inciampo presenti sul territorio cittadino. Il Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà di Torino – in collaborazione con la Comunità Ebraica di Torino, l’Associazione Nazionale Ex Deportati (Aned) – sezione Torino e il Goethe Institut Turin – per il nono anno, porta a Torino gli Stolpersteine di Gunter Demnig, un progetto europeo ideato e realizzato dall’artista tedesco per ricordare le singole vittime della deportazione nazista e fascista.  L’artista produce piccole targhe di ottone incastonate su cubetti di cemento che sono poi inseriti nel selciato di fronte all’ultima abitazione scelta liberamente dalla vittima. Ogni targa riporta “Qui abitava…”, il nome della vittima, data e luogo di nascita e di morte/scomparsa. In tutta Europa sono state posate più di 90mila pietre.  Le installazioni avverranno giovedì 12 e venerdì 13 gennaio 2023. Saranno posizionate 13 pietre in 8 luoghi. In particolare venerdì 13 gennaio, alle ore 12 in via Breglio, 38, in occasione dell’installazione della pietra dedicata a Valentino Merlo, avrà luogo la cerimonia pubblica alla presenza delle istituzioni e degli enti promotori.  Come gli scorsi anni, gli studenti di 10 istituti scolastici torinesi di ogni ordine e grado sono stati coinvolti attivamente in un percorso didattico realizzato dal Museo in collaborazione con l’Istoreto (Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”) e l’ANCR (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza), la cui conclusione è prevista nel mese di marzo, con la realizzazione di eventi pubblici. Anche per questa edizione il percorso didattico ha il sostegno del Polo del ’900 come progetto integrato di didattica.  Nel corso degli anni, i cittadini hanno dato prova di crescente interesse per un’iniziativa di alto valore storico e morale che si avvale di un processo partecipativo e costituisce una vera e propria azione di public history: le attività educative e di coinvolgimento della cittadinanza sono volte a favorire la conoscenza del territorio urbano e accrescere la consapevolezza su eventi storici significanti tramite processi di produzione di saperi “dal basso” in un quadro di provato rigore storico.  Il Museo, cura il dialogo con le persone che richiedono l’installazione di pietre o manifestano interesse per il progetto e le sue finalità. Negli anni si sono rivolte al Museo realtà di altre città, piemontesi e non solo, per ottenere indicazioni e suggerimenti su come far installare le pietre d’inciampo nel proprio territorio; un’attenzione che conferma come il progetto Pietre d’inciampo Torino sia ormai considerato un modello di riferimento e di sostegno per la diffusione delle pietre d’inciampo in Italia.

 Alla pagina www.museodiffusotorino.it/pietredInciampo si trovano la geolocalizzazione delle pietre sul territorio cittadino e le biografie delle vittime a cui sono dedicate.

 

FONDAZIONE COSSO. CHRISTO E JEANNE-CLAUDE. PROJECTS. IL CATALOGO DELLA MOSTRA

La Fondazione Cosso ha pubblicato il catalogo della mostra “Christo e Jeanne-Claude. Projects” dedicata alla coppia che ha rivoluzionato il concetto di opera d’arte e il suo processo di realizzazione, in programma fino al 16 aprile 2023 al Castello di Miradolo (TO).  Il catalogo descrive la mostra “site specific” progettata, anche per quanto riguarda l’allestimento, specificatamente sul luogo, così da valorizzarne caratteristiche storiche e architettoniche che diventano in questo modo parte del percorso di visita. E proprio come la mostra, il catalogo raccoglie i pensieri e la filosofia di Christo e Jeanne-Claude espressi attraverso le circa 60 opere esposte, tra collages, fotografie, tecniche miste e video, ne svela la genesi rivelando il “dietro le quinte” e racconta il legame che il lavoro di Christo e Jeanne-Claude ha con il Castello di Miradolo attraverso i testi dei curatori Francesco Poli “Christo e Jeanne-Claude. Grande arte per un grande pubblico”, Paolo Repetto “Ri-Velare” e Roberto Galimberti “L’installazione sonora”, oltre alla testimonianza di Carla Testore “Partecipare al progetto The Floating Piers”.  Il catalogo è in vendita al bookshop o disponibile su richiesta a prenotazioni@fondazionecosso.it

INFO

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO) 

0121 502761 www.fondazionecosso.com

Christo e Jeanne-Claude. Projects

Testi: Francesco Poli, Paolo Repetto, Roberto Galimberti, Carla Testore. Fotografie: Archivio Fondazione Cosso – foto Paolo Mantovan, Archivio Christo and Jeanne-Claude Foundation. Si ringraziano per la preziosa collaborazione Enrica Melossi e Lorenza Giovanelli

Prezzo: 18 euro  

 

PIEMONTE ARTISTICO: MOSTRA DEL BIANCO E NERO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MIIT TORINO. “LAURA ANTONIETTI. NEL SEGNO DI CARAVAGGIO” CON LE FOTOGRAFIE DI SARAH FORNELLI

20 gennaio – 4 febbraio 2023

inaugurazione: venerdi’ 20 gennaio dalle ore 17.00

Il Museo MIIT di Torino dedica un omaggio al genio di Caravaggio con la mostra ‘Laura Antonietti. Nel segno di Caravaggio”. Le opere pittoriche di Laura Antonietti saranno affiancate dalle fotografie artistiche di Sarah Fornelli, in un dialogo esperienziale suggestivo e originale tra linguaggi, tecniche, interpretazioni diverse, ma complementari che raccontano le emozioni e la profondità spirituale e umana del grande maestro, reinterpretate in chiave contemporanea dalle due artiste. Laura Antonietti, nella nuova serie di opere dedicate a Caravaggio, coglie l’elemento fondamentale dell’opera del maestro, vale a dire la luce: la concettualizza e la rende parte essenziale del dipinto. Il supporto in plexiglass, infatti, diventa sintesi di modernità e purezza e la pittura dell’artista ne amplifica il ruolo, trasformandolo in vibrazione cromatica e tonale. Nella raffigurazione dei protagonisti caravaggeschi del famosissimo dipinto ‘La buona ventura’, Laura Antonietti reinventa la scena teatrale mutando lo sfondo, che qui diventa una quinta dipinta e arabescata, trasferendo così l’incontro in una dimensione immaginaria e non più quotidiana e realista, ambientata di fronte al muro di una casa, come nell’originale. Il gioco chiaroscurale tipico di Caravaggio, come le lame di luce che percorrono il dipinto mettendo in evidenza gli sguardi e le posture, viene annullato da una visione e interpretazione quasi metafisica della composizione, in cui il giovane nobile e la zingarella rimangono come sospesi nel loro dialogo silente. Rivisitare le opere dei grandi maestri è sempre un’operazione artistica e culturale insidiosa, ma Laura Antonietti possiede il mestiere, la tecnica, l’originalità e la sensibilità giuste per affrontare e risolvere al meglio tale confronto, portandolo su un piano ideale e mentale, di ricerca e sperimentazione. La classicità della figurazione si sposa con l’interazione con l’ambiente che l’opera presuppone, grazie alla modalità di esecuzione e alla scelta della trasparenza quale elemento complementare della scena. Laura Antonietti si pone quindi in dialogo con Caravaggio, ne esalta la poetica fondendo il reale con il simbolo, fino ad entrare direttamente nella composizione, scomponendone gli elementi, trasformando, come una regista di fronte alla telecamera, il punto di osservazione e l’ambientazione.

MUSEO MIIT – CORSO CAIROLI 4 – TORINO

‘LAURA ANTONIETTI. NEL SEGNO DI CARAVAGGIO’ CON LE FOTOGRAFIE DI SARAH FORNELLI

20 GENNAIO – 4 FEBBRAIO 2023

INAUGURAZIONE: VENERDI’ 20 GENNAIO 2023 DALLE ORE 17.00

 Orario:15.30-19.30; altri orari su appuntamento per visite guidate, gruppi, scolaresche

Info: 334.3135903 – www.museomiit.it                                 www.lauraantonietti.it

 

 

FLORÀLIA – FORTUNA DE NARDO E LORENZO PELUFFO

11 gennaio – 4 febbraio 2023

[OPENING] mercoledì 11 gennaio h. 18 – 21

da Recontemporary – Via Gaudenzio Ferrari 12b Torino

 

In occasione di Novissimi+, la prima edizione del bando TO.BE dedicato alla crescita professionale di artistə emergenti, provenienti da un percorso di formazione presso l’Accademia Albertina di Torino, le associazioni Ghёddo e Recontemporary presentano Floràlia, mostra personale di Fortuna De Nardo e Lorenzo Peluffo. La proposta espositiva, curata dall’associazione Ghёddo e ospitata nello spazio di Recontemporary si inserisce in un programma più ampio di mostre che prevede la collaborazione tra artistə e spazi d’arte contemporanea del territorio torinese. L’intero progetto è realizzato con il supporto e il patrocinio dell’Accademia Albertina di Torino e con il sostegno di Fondazione Venesio. Floràlia – il cui titolo trae ispirazione dai ‘giochi floreali’ celebrati nell’antica Roma in onore della dea Flora – è un site-specific, nato dalla partnership con il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino e si configura come un’unica installazione multimediale, concepita a corollario di un’indagine estetica ed etnografica sul tema dell’edicola votiva. La liturgia aconfessionale scomposta nella sua grammatica simbolica e rituale viene qui sintetizzata in elementi primari. Fuoco, icona ed ex voto sono astratti e riformulati in forma di luce e immagine digitale. Ad essi si aggiunge, in una polifonia di voci, il suono. Floràlia è un lavoro inedito, un’indagine sui temi del rito, della sospensione e dell’abbandono.

Biografia artistə

Fortuna De Nardo [1996], artista multidisciplinare, vive e lavora a Torino. I suoi mezzi di espressione sono principalmente la fotografia e la videoarte. Intima, delicata e amante dei

fiori. Di solito si nasconde dentro le sue fotografie.

Lorenzo Peluffo [1986], lavora prevalentemente con video e materia sonora ed ha pubblicato diversi tape con varie etichette indipendenti.

È autore di un format radiofonico in onda su Fango Radio, piattaforma web che opera come centro di ricerca, produzione e didattica musicale.

 

VORTICI, TORNADO E ALTRE STORIE. DISEGNI DI CLAUDIA CAMPANELLA

“Vortici, tornado e altre storie disegni di Claudia Campanella”, mostra personale di Claudia Campanella (Genova, 1962), a cura di Marco Gennaro, sarà ospitata negli spazi della Libreria “Borgopò” di Via Ornato 10 dal 17 dicembre 2022 al 2 gennaio 2023.

Claudia Campanella, genovese, ha rivolto la sua ricerca e il suo percorso artistico a diverse forme espressive, dal disegno alla performance, dalla danza al teatro. Spesso ha lavorato in collaborazione e scambio con artisti visivi, performers, attori e musicisti, convogliando i suoi diversi ambiti di interesse in un unico nucleo espressivo.

La mostra torinese si concentra sulla produzione di disegni dell’artista. Serie differenti, legate però da un filo comune: quello del turbinio, dello spiralico e incessante vorticare di tremendi fenomeni naturali come i tornado, che, traducendo visivamente l’attorcigliarsi dei pensieri, hanno dato forma anche ad alcuni brevi racconti. Ecco quindi le “altre storie”, composte con le immagini nel tentativo di mettere insieme, alla maniera un po’ surrealista del “cadavere squisito”, una mappa, non per trovare un luogo ma, al contrario, per perderlo.

Come scrive Franco Arato nel catalogo della mostra: «In quest’ultime sue opere siamo in presenza di un energico espressionismo antidecorativo, che nel Novecento ha avuto illustri precedenti; Claudia si avvale di un gesto unico e definitivo, si rifiuta di affastellare le forme, ma esibisce la forma in uno spazio bianco, oppure l’adagia sulle pagine di un vecchio libro (…). Non dobbiamo dimenticare la suggestione dei titoli: che evocano fenomeni atmosferici eccezionali (gli stessi che impressionavano il Leonardo devoto imitatore della Natura), esplosioni di forme che sono corrispondenti, c’è da crederlo, a interni turbini, terremoti, borborigmi spirituali.»

Lo spazio della libreria di Alberta e Giuseppe Vovk è il luogo ideale dove i “pensieri affastellati” di Claudia Campanella, nell’allestimento dell’Arch. Marco Gennaro, possono dialogare con lo sguardo del visitatore in un momento di silenzio, pace e disconnessione dal flusso incessante di realtà a cui siamo continuamente sottoposti.

 

RACCONIGI. FINISSAGE EMERSIONI TRASCENDENTI DI MOIRA FRANCO

Domenica 8 gennaio 2023 ore 16.00

Pinacoteca Civica Levis Sismonda

Piazza Vittorio Emanuele II – Racconigi

Domenica 8 gennaio 2023 alle ore 16 negli ambienti della Pinacoteca civica Levis Sismonda di Racconigi si terrà il finissage della mostra “Emersioni trascendenti”, alla presenza dell’artista Moira Franco. La rassegna, ideata e curata da Anna Cavallera è stata patrocinata dalla Regione Piemonte e dal Comune di Racconigi e organizzata dall’Associazione culturale Carlo Sismonda APS, con il contributo di Fondazione CRT e la collaborazione di Progetto Cantoregi, SOMS e Tonicadv s.n.c. Aperta al pubblico lo scorso 8 ottobre 2022, è stata molto apprezzata sia dal pubblico che dalla critica. Quest’ultimo appuntamento conclusivo rappresenta dunque un’occasione, per chi non fosse ancora riuscito a visitare l’esposizione, per soffermarsi sulla selezione di circa quaranta opere scelte, tese ad illustrare il percorso espressivo realizzato dell’artista nel corso degli ultimi sette anni, dalle grandi tele ai lavori su agenda. Nelle sale espositive si incontrano infatti importanti lavori appartenenti al ciclo pittorico “Iceberg”- volti del cuore immersi come ghiaccio nell’acqua, in fluidi lattiginosi e simbolici –  alternati alle opere delle serie “La que sabe”, “Martin of the sky” e “Ordo amoris”. Nel percorso espositivo si può inoltre visionare l’animazione realizzata dall’artista nel 2017 per il docufilm “Viaggio al Belgio” di Mattia Napoli. L’attenzione di Moira Franco procede su binari di proiezioni catartiche introspettive, si sofferma sui volti definiti con la penna a sfera, la biro Bic, l’acrilico, l’acquerello, ora uniti al bitume o al pastello, sottolineando la prepotente attrazione per la figura umana, al volto e le sue straordinarie ed intense gamme espressive. La ricerca espressiva di Moira Franco si concretizza nei ritratti e negli autoritratti di profondo spessore psicologico, affiancati da realtà oggettuali, da uno scomposto campo simbolico. Il suo cammino stilistico, complesso e raffinato, esalta contemporaneamente la disegnatrice “cantadora”, assecondando volumi e colorismo. Non troviamo restituzioni, copie o prototipi classici, né stilemi riesumati dal passato: la fantasia, l’estro, il vero specchiato dell’anima e dello sguardo della Franco diventano protagonisti. Il ductus passa e ripassa, definisce, scurisce, alleggerisce, ricerca volume, trasforma elementi anatomici in volti unici e riconoscibili che emergono da universi sommersi, dal ventre alla pelle, attraverso la meraviglia delle rughe, la luce e le ombre. Accanto, la grammatica dell’inconscio traccia figure alchemiche di animali selvatici, costellazioni geometriche, organi umani ed immagini archetipe che trascendono il visibile andando incontro a dimensioni sapienziali ed ancestrali: tracce, metafore surreali che traducono profondi universi interiori, composizioni armoniche tra cromatismi evanescenti e lumeggiate trame epidermiche.