OSPEDALE VALLE BELBO, PRESENTATO IL CANTIERE PER IL COMPLETAMENTO DELL’OPERA. INAUGURAZIONE DEI LAVORI IL 16 GENNAIO 2023.

Il presidente della Regione Alberto Cirio, l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte Luigi Genesio Icardi, il vicepresidente regionale Fabio Carosso e l’assessore regionale Marco Gabusi sono intervenuti  alla presentazione del cantiere per il completamento del presidio ospedaliero Valle Belbo.

Il 22 dicembre è stato firmato il contratto tra l’Asl di Asti e ATI Ruscalla per la realizzazione dell’opera, il cantiere verrà aperto il 16 gennaio prossimo.

«Oggi è una giornata molto importante perché sblocchiamo un cantiere fermo da quasi 10 anni, una cosa inaccettabile – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio -. Quest’opera si unisce alle altre opere strategiche che abbiamo trovato inchiodate e che ci siamo impegnati a far ripartire: dall’ospedale di Verduno a questo della Valle Belbo, dalla Tav all’Asti Cuneo, fino alla galleria di Omegna e la Pedemontana. Perché il primo dovere di un amministratore pubblico è completare ciò che si inizia e garantire a ogni cittadino il diritto più importante, che è quello alla salute. Un principio fondamentale che deve valere per chi abita in città, così come per chi vive in collina o in uno dei nostri splendidi borghi di montagna».

Per il completamento del progetto, l’attuale Amministrazione regionale un anno fa aveva stanziato 14 milioni di euro, consentendo così anche la copertura finanziaria dei lavori di sistemazione delle aree esterne dello stesso presidio “Valle Belbo” e il potenziamento del presidio territoriale “Santo Spirito” per le esigenze della medicina di prossimità.

Complessivamente, l’investimento per la realizzazione degli interventi, comprensivo delle opere già realizzate, è di oltre 57 milioni di euro.

«Con la rimodulazione e il completamento del presidio ospedaliero Valle Belbo – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – andiamo finalmente ad attuare il progetto dell’ospedale plurisede dell’Asl di Asti, in stretta connessione con il Cardinal Massaia di Asti, il presidio territoriale Santo Spirito di Nizza Monferrato e la rete delle strutture sanitarie di prossimità. Poniamo fine a un’odissea che durava da 15 anni, offrendo una risposta concreta ai bisogni di salute del territorio, attraverso un nuovo modello di assistenza che pone il paziente, e non più l’ospedale, al centro del circuito di cura territorio-ospedale-territorio».

Nello specifico, il presidio ospedaliero “Valle Belbo”, collocato su un’area di 46.000 metri quadrati (di cui 6.400 coperti) ospiterà, al piano seminterrato: radiologia, farmacia, mensa, guardaroba, spogliatoi, locali tecnici e camera mortuaria; al piano rialzato: punto accoglienza, reparto dialisi, punto di primo intervento, tre blocchi di ambulatori specialistici, reparto recupero riabilitazione funzionale, altri studi medici, direzione sanitaria e amministrativa; al piano primo: 83 posti di area medica (35 stanze doppie più 13 singole), sala del silenzio e punti di controllo infermieristico.

Nel presidio territoriale “Santo Spirito” di Nizza Monferrato, sono previsti casa della salute, ambulatori specialistici, punto prelievi, servizi riconducibili all’Area Psi (Serd, Psicologia, etc) ora localizzati in strutture esterne, servizi vaccinali e altri servizi specificamente territoriali.

«È stata un’operazione difficile – commenta il direttore generale dell’Asl di Asti, Flavio Boraso -, ma che, alla fine, grazie al lavoro di squadra, siamo riusciti a portare fino in fondo. Ringrazio tutti coloro che si sono impegnati e hanno lavorato per questo progetto».

«Una promessa fatta ai cittadini in campagna elettorale mantenuta – aggiunge il vicepresidente regionale Fabio Carosso -, oggi riparte il cantiere dell’ospedale della Valle Belbo. Un presidio importante per il territorio e per la Sanità astigiana che permetterà di implementare i servizi per tutti gli astigiani».

«E’ un momento di piena soddisfazione – dichiara l’assessore regionale Marco Gabusi -, perché si sana una ferita aperta da molti anni. Un impegno preso durante la campagna elettorale, che viene rispettato, nonostante nel 2019, nessuno potesse immaginarsi il sopraggiungere di tutte le difficoltà legate alla guerra in Ucraina e all’aumento esponenziale dei materiali dei lavori pubblici. Eventi che hanno complicato di molto le cose. Nonostante ciò, siamo riusciti a centrare l’obiettivo con un grosso investimento sia economico che di tutte le parti coinvolte».