Martano: il Bonafous passerà a Chieri un po’ per volta

 

Il sindaco Martano

Il sindaco Martano

Piccoli passi, ma veloci, verso il Bonafous a ‘gestione’ chierese. Lo impone la scadenza elettorale del Comune di Torino, proprietario dell’ente che ha terreni e fabbricati in Strada Pecetto, e dunque è (sarebbe) strategico per un sacco di attività del Chierese. “Se non si arriva ad una convenzione entro marzo, massimo aprile – dice il sindaco di Chieri, Claudio Martano – c’è rischio che la paralisi amministrativa del comune di Torino, che va alle elezioni per rinnovare sindaco e consiglio comunale, blocchi tutto per un bel po’.” Ecco perché Martano nei giorni scorsi ha incontrato nuovamente la dirigenza del comune sul versante del patrimonio. Raccogliendo un consenso di massima e qualche utile indicazione per andare avanti senza farsi del male.

“Il Comune di Torino mi è sembrato più convinto rispetto all’inizio della trattativa – commenta Martano – e ritiene realistico il percorso che dovrebbe portarci ad essere in sostanza i ‘gestori’ del Bonafous, magari un pezzo alla volta, in base ai progetti che faremo e ai finanziamenti europei e regionali che otterremo. Il punto è questo: per fare progetti e chiedere finanziamenti Chieri deve avere un titolo che ad oggi non ha. La struttura non è nostra, per diventarlo ci vorrebbe una concessione da parte del Comune di Torino, ma non può arrivare per tutta la struttura: sarebbe non un favore ma un grosso guaio e un enorme rischio per noi, che dovremmo rispondere di un complesso in larga parte fatiscente, con grossi problemi di sicurezza e facilmente esposto a furti e danneggiamenti. Nella convenzione che abbiamo in bozza, Torino ci riconosce un ruolo di capofila, di coordinamento rispetto ai soggetti che interverranno su parti del Bonafous, di volta in volta sulla base di possibili finanziamenti che ci permettessero di realizzare dei progetti specifici.”

Come anticipato, al Bonafous il Comune di Chieri vede possibili importanti iniziative sul versante della promozione agricola, enogastronomica e turistica. Torino è favorevole e si impegnerebbe, nella convenzione allo studio, a dare in concessione, ma solo al momento in cui davvero serva per i progetti, singole parti del Bonafous.

“Se la convenzione sarà approvata in questi termini prima dello scioglimento del consiglio comunale di Torino – conclude Martano – non ci saranno poi intoppi ad andare avanti con le prossime aministrazioni. E’ un progetto di lungo e ampio respiro.”

Le parti si ritrovano il 3 marzo.