Biella perde 147 abitanti: i residenti nel capoluogo al 31 dicembre sono 43.048

Ufficio Statistica: sono 3.893 gli stranieri

 

L’ufficio Statistica della Città di Biella ha effettuato un’analisi in riferimento alla popolazione residente. Al 31 dicembre 2022 la popolazione del capoluogo si assesta a 43.048 residenti (di cui 20.399 maschi e 22.649 femmine), con un decremento in un anno solare di 147 persone. Al 1 gennaio 2022 i residenti risultavano essere 43.195. I nati risultano essere 230 (121 maschi e 109 femmine); mentre tra i 675 decessi, rivela lo studio, si registrano i 319 maschi e le 356 femmine. L’ufficio statistica è andato ad aggiornare anche il dato relativo ai cittadini stranieri iscritti all’anagrafe. Il dato complessivo risulta di 3.893 persone, di cui 1.876 maschi e 2.017 femmine. L’unico dato in crescita è quello del numero delle famiglie, passato dal 21.874 d’inizio anno alle attuali 21.890.

“Il fatto positivo è che abbiamo perso di meno rispetto ad altri capoluoghi di provincia, interrompendo o quanto meno limitando fortemente un’emorragia che in passato si era fatta costante – sottolinea il sindaco di Biella Claudio Corradino -. Abbiamo ottenuto qualcosa in termini numerici dai paesi limitrofi, soprattutto quelli di montagna, dove inevitabilmente ci sono minori servizi e la gente tende a venire via. Lo Stato finora non ha aiutato a sufficienza, mentre ritengo sarebbe importante non svuotare le nostre montagne. Ci sono delle difficoltà oggettive che portano all’abbandono delle valli, con tutta una serie di problematiche. Il principale “motore” demografico dell’area alpina dev’essere l’azienda agricola, la cui funzione è strategica: cura la conservazione del territorio, la pulizia dei boschi, il controllo e la difesa dagli animali selvatici e garantisce un buon livello di accoglienza al turismo in contesti in cui, soprattutto nei paesi di alta valle, i servizi sono carenti perchè mancano i supporti sanitari, nonostante la presenza di popolazione anziana, manca il commercio alimentare di prossimità che, oltre al servizio ai residenti, rappresenta un canale di distribuzione delle produzioni tipiche locali. In questi anni abbiamo investito molto in città sia nel comparto scuole, sia in quello dell’impiantistica sportiva: entrambi fattori ritenuti predominanti dalle famiglie”.