NICHELINO. IL FIUTO DELLA CAGNOLINA MYRTILLE PER PREVENIRE L’AVVELENAMENTO DEI CANI CON I BOCCONI AVVELENATI
“Oggi è morta Sole, una cagnetta dolce e tenera che non faceva male a nessuno, uccisa da un veleno buttato nel parco”: inizia così il messaggio appeso all’ingresso del Giardino dei Giusti a Nichelino, dove pochi giorni fa una padrona ha pianto la sua fedele amica. L’allarme per le esche avvelenate sparse nel parco di 15 mila metri quadrati in via Del Pascolo è uno dei tanti diffusi negli ultimi mesi. Del doloroso tema delle esche avvelenate si occupa la nuova puntata delle “Storie metropolitane” che la Direzione Comunicazione della Città metropolitana di Torino racconta con i reportage televisivi che vengono pubblicati nel canale Youtube dell’Ente. Il reportage lo si può vedere all’indirizzo https://youtu.be/sLCxmnr84N8
A Nichelino è stata trovata una polverina bianca su alcune foglie sistemate sotto i cespugli, vicino alle panchine e lungo il vialetto principale del parco. Nella mattinata di lunedì 6 febbraio ad ispezionare il Giardino dei Giusti è intervenuta l’unità cinofila antiveleno della Polizia locale della Città metropolitana di Torino, di cui fanno parte l’istruttore direttivo di vigilanza e vice commissario Carlo Geymonat e il cane pastore australiano Myrtille, di cui Geymonat è conduttore. “Il pericolo per i nostri amici a quattro zampe è costante. – spiega Geymonat – Occorre fare molta attenzione quando si portano fuori i cani, anche perché con le nostre ispezioni svolgiamo una funzione di prevenzione e deterrenza, per far capire chi si macchia di questo odioso reato che non sempre può farla franca. Ma noi non possiamo essere ovunque e interveniamo sovente su segnalazione di episodi come quello avvenuto a Nichelino”. L’importante è quindi che i padroni dei cani rispettino le regole di comportamento, raccogliendo le deiezioni dei loro amici a quattro zampe, ma soprattutto che non li lascino liberi nei parchi e che controllino il loro comportamento, per evitare che durante le passeggiate al guinzaglio possano trovare e ingoiare cibo non sicuro.
Ma cosa si può fare in caso di emergenza? “Chi trova bocconi avvelenati deve segnalarlo alle forze dell’ordine o agli uffici sanitari competenti: Vigili Urbani, Carabinieri Forestali, Polizia Metropolitana, Asl, ecc. – spiega Carlo Geymonat – I soggetti competenti sul territorio lavorano in sinergia e, chiamando il numero di emergenza 112, si consente alla rete di attivarsi per interventi di emergenza per la bonifica dei luoghi in cui sono stati segnalati bocconi avvelenati”.
La mattina del 6 febbraio durante il sopralluogo della Polizia Metropolitana nel Giardino dei Giusti, che fortunatamente non ha portato al rinvenimento di bocconi avvelenati, era presente Valentina Cera, Consigliera metropolitana delegata alle politiche giovanili, sociali e di parità, oltre che Consigliera comunale della Città di Nichelino. “Questo servizio è emblematico del ruolo della Città metropolitana di Torino a sostegno dei territori. – sottolinea la Consigliera Cera – per i cittadini è importantissimo il servizio svolto da Myrtille e dal suo conduttore. I controlli che vengono effettuati hanno una funzione di deterrenza, per contrastare un reato orribile come l’avvelenamento degli animali“.
Le esche avvelenate nelle aree montane vengono usate pensando di difendere il bestiame da orsi e lupi, per liberarsi della concorrenza di volpi e rapaci nella caccia di lepri e fagiani o addirittura, nelle aree urbane, per eliminare gli animali dei vicini. Ma il veleno non sceglie le sue vittime e le esche possono contaminare corsi d’acqua e terreni provocando danni incalcolabili agli ecosistemi anche nel tempo. Le unità cinofile antiveleno sono formate dalla coppia cane-conduttore che, attraverso un intenso percorso di formazione, sviluppa una fortissima intesa e reciproca comprensione. Sono costituite da militari dell’Arma dei Carabinieri, da guardiaparco e altro personale degli Enti Parco, da agenti delle Polizie provinciali, del Nucleo regionale di vigilanza faunistica della Regione Liguria, della Polizia locale della Città metropolitana di Torino. I cani antiveleno specializzati nell’individuare quantità anche minime di sostanze tossiche sparse sul terreno. L’attività delle unità cinofile è inquadrata nel progetto europeo LIFE WolfAlps EU “Azioni coordinate per migliorare la coesistenza fra lupo e attività umane a livello di popolazione alpina”.