Chieri e l’ospedale: folla in Conceria, aspettando…Saitta
Tanta gente a sentire cosa accadrà dell’ospedale di Chieri e se, dove e quando si farà l’ospedale unico dell’asl 5: ieri sera in sala conceria, a cura del Comitato per l’ospedale a Chieri creato da Rachele Sacco, si è cercato di fare il punto della situazione su un tema che interessa davvero tutti, al di là delle polemiche di natura politica. Politici e addetti ai lavori hanno delineato scenari che attendono di essere meglio definiti dalla Regione, che alla fine dovrà tirare le fila. “La gente ha paura di perdere quel che l’ospedale di Chieri rappresenta – dice a commento Rachele Sacco – e questo è il senso delle risposte al questionario che il Comitato ha raccolto. Non si vuole perdere il certo per l’incerto, visto che l’ospedale unico è futuribile, costa un sacco di soldi che non ci sono e non si sa che fine faranno gli ospedali attuali.” Al centro dei diversi interventi, il più tecnico e sopra le parti: quello di Massimo Uberti, direttore generale dell’asl. “Fare un nuovo ospedale all’avanguardia costa 300 milioni, mettere a norma gli attuali presidi 30 o 40 milioni. Nel primo caso, saremmo a posto per 30-40 anni e realizzeremmo risparmi di gestione da riversare sui servizi per il territorio, nel secondo c’è il rischio che gli attuali ospedali comunque siano in futuro superati o declassati.” Alla fine, tutti col fiato sospeso per lunedì 29 febbraio, stessa sede e un convitato eccellente in più, l’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Antonio Saitta. “Ben venga l’assessore Saitta – conclude Sacco – e le notizie in più che ci darà. Ma diamo merito al comitato e a quel che sta facendo: non ci fossimo mossi facendo tanto rumore, l’accordo di programma e tutto il resto sulla pelle dei cittadini sarebbe passato alla chetichella…”