Biella. Presentato “Alchèmica”: il Festival che unisce due territori

Appuntamenti da sabato 4 a mercoledì 8 marzo

 

 

Nella primavera del 2021, in piena pandemia, l’Associazione Etnica di Biella organizzò “FoodAcademy”, un ciclo di seminari e di webinar in cui le donne erano le principali protagoniste. Da quella esperienza deriva la prima edizione di “Alchèmica“, un Festival gastronomico finalizzato a far incontrare le “Protagoniste del Gusto” – contadine, allevatrici, casare, cuoche, chef, vignaiole, sommelier, gastronome – e a farne conoscere filosofie, estetiche, talenti, creatività, eccellenze. Alchèmica tornerà nel Biellese e a Caluso da sabato 4 a mercoledì 8 marzo. La formula vincente di Alchèmica: un festival, due territori (in cui vagabondare tra narrazioni, presentazioni, seminari, visite guidate, mercatini, degustazioni, colazioni, pranzi, cene alla ricerca di colori, profumi, aromi, sapori, emozioni, bellezze da condividere), 38 luoghi, 62 protagoniste e 43 incontri. La “gustosa” anteprima si è svolta nell’Aula magna dell’istituto Eugenio Bona dove Stella Scialpi ed Enzo Napolitano, curatori di Alchèmica Food Festival, hanno presentato il programma di questa prima edizione. “L’associazione Etnica di Biella è una piccola associazione culturale che opera da oltre vent’anni per promuovere il dialogo tra le culture e l’economia interculturale con la pubblicazione di libri, la promozione di seminari, convegni ed executive master – spiega Stella Scialpi -. Ora abbiamo pensato a un Festival gastronomico perché il cibo, quale luogo di incontro e di dialogo tra le identità, le culture, le religioni e i territori è uno dei nostri temi preferiti. Abbiamo ideato e progettato Alchèmica come il primo Festival gastronomico al femminile, diffuso sul territorio piemontese. Alchèmica sarà l’occasione per incontrare le protagoniste del gusto biellesi e canavesane: vere e proprie alchimiste del gusto”. Il sindaco di Biella Claudio Corradino ha portato il suo saluto, salvo poi lasciare la parola all’assessore al Commercio Barbara Greggio “Questo Festival è molto importante perché ci ripropone non solo il tema del gusto in termini di convivialità, ma anche come una nuova leva gastronomica – ha detto Greggio -. Ricordo che la dieta mediterranea italiana è stata riconosciuta patrimonio UNESCO dell’umanità, ma dobbiamo stare attenti. Infatti è di stretta attualità il tema del Nutri-Score, che vorrebbe porre a un prodotto importante per l’Italia come l’olio di oliva il semaforo arancione. Su questo aspetto dobbiamo salvaguardare la nostra economia perché in tavola non abbiamo solo un semplice piatto, ma un prodotto dietro cui c’è l’agricoltura, c’è la materia di trasformazione e infine c’è l’economia di un intero Stato. In tutto il mondo possiamo vantare la qualità del nostro cibo e ringrazio tutte le persone che hanno aderito a questo Festival perché sono le ambasciatrici della qualità del gusto”.

Durante la conferenza è stato mandato il video con i saluti di Paolo Cuccia, presidente della Fondazione Gambero Rosso; mentre Elisabetta Azzolini, sommelier al ristorante Gardenia di Caluso, ha raccontato la sua storia, nata nel Canavese è presentato il suo libro “Itinerario delle mie emozioni“.