Vercelli. Convegno 100 Anni di Bonifica – L’acqua tra disponibilità, sostenibilità e sicurezza

100 ANNI DI BONIFICA L’acqua tra disponibilità, sostenibilità e sicurezza, quali infrastrutture per una miglior gestione”

Il 20 marzo al Teatro Civico di Vercelli, via Monte di Pietà 15, si terrà il convegno “100 ANNI DI BONIFICA “L’acqua tra disponibilità, sostenibilità e sicurezza, quali infrastrutture per una miglior gestione”, un momento di confronto tra diversi stakeholders e i rappresentanti istituzionali che possono intervenire nella riduzione del rischio idrogeologico e nel potenziamento della rete irrigua ai fini di migliorare la distribuzione dell’acqua, risorsa sempre più scarsa.

Il 2023 segna la chiusura degli eventi per il Centenario del Congresso delle Bonifiche Venete di San Donà di Piave in cui vennero poste le basi a livello nazionale della bonifica integrale e, contestualmente, i 170 anni dell’Associazione d’Irrigazione Ovest Sesia, prima grande associazione irrigua piemontese, associato ad ANBI.

Forti di questa identità e consapevoli di un ruolo sempre più delicato dei Consorzi di bonifica e di irrigazione, ANBI Nazionale, ANBI Piemonte e Ovest Sesia si avvalgono di questa ricorrenza per rimarcare la vocazione consortile, il servizio all’agricoltura e la gestione del patrimonio idrico in chiave di bene comune, di equilibrio sistemico e di prevenzione civile.

“Sarà l’occasione politico-istituzionale per poterci confrontare sul problema principe di oggi che è la siccità. Avremo presenti ministri, sottosegretari, gli assessori ed il presidente della Regione Piemonte, per fare il punto sulla situazione e raccogliere le idee per assicurare un avvenire alla nostra agricoltura“, dichiara il presidente di Anbi Piemonte Vittorio Viora.

Al convegno saranno presenti i rappresentanti politici dei tre ministeri coinvolti: ministro Pichetto Frattin; ministro Matteo Salvini, sottosegretario Luigi D’eramo, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

“E’ nostro dovere coordinarci tra tutti gli attori di questa situazione di allerta – interviene l’assessore alla tutela del suolo e protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabus con l’obiettivo comune di mettere in atto strategie condivise per diminuire nell’immediato lo spreco delle risorse idriche, sia progettando nuove infrastrutture che ottimizzando quelle esistenti. La nostra Regione è sempre stata all’avanguardia nella progettazione ingegneristica; già dagli anni 70 il nostro Politecnico stava lavorando su diversi progetti sperimentali per il contenimento dello spreco dell’acqua. Ora forti della nostra cultura sia progettuale che agronoma dobbiamo unire le competenze di ognuno per rispondere a quella che da allerta, può trasformarsi in vera e propria emergenza”.

L’ assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati sottolinea: “Con la perturbazione che ha interessato il Piemonte nella giornata di ieri, giunta a un mese dall’ultima, ci sono state nevicate diffuse oltre i 1000 metri, sulle Alpi Marittime e sulle Alpi Liguri, con circa 65 centimetri di neve fresca, dai 30 ai 50 centimetri nel torinese e dai 10 ai 15 centimetri nel vercellese e in Ossola. Ma siamo comunque a -40% di innevamento rispetto alla media degli ultimi 30 anni e questo ci fa supporre che si prospetti una stagione secca. La soluzione sta nella realizzazione di invasi, grandi, medi e piccoli; stiamo definendo una strategia e delle priorità, analizzando caso per caso, costi – benefici. Solo fino a tre anni fa quando si parlava di realizzare invasi, la risposta unanime era “no”: oggi la situazione è cambiata, c’è stato un cambio di passo culturale, decisamente positivo per avere al nostro fianco anche le realtà locali. Dobbiamo programmare, strutturarci al meglio per mettere in salvaguardia la risorsa acqua”.

“E’ necessario trovare soluzioni pragmatiche al problema della siccità e il convegno richiama i soggetti istituzionali a valutare progetti e opportunità per affrontare il deficit idrico che ha colpito il Piemonte. Al ministero delle Politiche agricole la Regione ha proposto di realizzare un progetto pilota su micro invasi come linea guida per la realizzazione di progetti a livello territoriale. Al tempo stesso la Regione ha previsto un programma di investimenti 2023-2027 per l’irrigazione in agricoltura per 55 milioni di euro, a sostegno dei Consorzi irrigui e delle aziende agricole”, dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa.

L’obiettivo è porre l’attenzione alle tematiche legate alle politiche di adattamento alle conseguenze dei cambiamenti climatici e alla gestione della risorsa idrica. Al convegno si affronterà il grave problema della siccità. Infatti gli ultimi dati diffusi dall’Osservatorio ANBI Risorse Idriche dimostrano che la perdurante crisi idrica del Nord Italia non è una transitoria stagione siccitosa, ma la conseguenza di un ciclo idrico, ormai incapace di rigenerarsi naturalmente a causa di cambiamenti climatici sorprendentemente veloci e cui si può rispondere solo con la realizzazione di nuove infrastrutture e l’efficientamento di quelle esistenti per trattenere l’acqua di eventi meteo sempre più rari. Bisogna prendere atto che, se complessivamente l’Italia rimane un Paese idricamente fortunato, nelle regioni settentrionali c’è sempre meno acqua disponibile.

Il Nord-Ovest è la testimonianza di come una crisi idrica ormai consolidata non possa risolversi con qualche precipitazione. Infatti, in Piemonte nonostante a Gennaio sia piovuto l’80% in più dell’anno scorso, il deficit pluviometrico rispetto alla media mensile si attesta al 63,6%, arrivando a toccare -81,1% sul bacino della Sesia. Le speranze idriche per i prossimi mesi sono riposte nel + 64% di neve caduta in montagna rispetto all’anno scorso, il cui scioglimento è però condizionato da un andamento delle temperature, ormai imprevedibile.

Sempre in Piemonte, è molto grave la situazione di tutti i fiumi, che continuano a calare di settimana in settimana, registrando portate inferiori a quelle dell’anno scorso: Tanaro (-77,72%) e Sesia (-70,4%) registrano i deficit più significativi.

In Valle d’Aosta, solo sulle Grandes Murailles lo spessore del manto nevoso è aumentato rispetto alla settimana scorsa, perchè la coltre bianca, presente sulla regione, é generalmente inferiore allo scorso anno, la Dora Baltea è in calo (18,60 metri cubi al secondo, contro una media di Febbraio pari a mc/s 27,3).

Tra i grandi bacini, emblematica è la condizione del lago Maggiore che, pur essendo risalito al 39% del riempimento, resta abbondantemente sotto la media, al pari degli altri invasi lacustri, tra cui si segnala che la più grande riserva idrica italiana, cioè il lago di Garda, è ormai a pochi centimetri dal minimo storico.

In Piemonte, regione con aree sorprendentemente a conclamato rischio desertificazione, calano i livelli dei fiumi ed il deficit nel manto nevoso arriva a toccare il 50%. Per quanto riguarda la situazione della falda acquifera, scrive l’ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambientale): “L’analisi dei dati relativi al primo mese del 2023 conferma la situazione registrata durante tutto l’anno 2022, evidenziando scostamenti rispetto alla media storica del mese con valori superiori al 75° percentile”.

La situazione è allarmante, 7 comuni piemontesi sono costretti in Febbraio a dissetare i propri cittadini con l’ausilio delle autobotti. Secondo quanto reso noto da Utilitalia alla recente riunione dell’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici presso l’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po, altre 70 amministrazioni locali sono già in preallarme.

ANBI – ha pronte soluzioni definitive ed esecutive, cioè immediatamente appaltabili, per aumentare la resilienza dei territori, come i primi 223 progetti del Piano Laghetti, oltre al Piano Invasi ed al Piano per l’Efficientamento della Rete Idraulica, argomento che verrà affrontato con i Ministri presenti al Convegno.