Ad Agliano  ha ottenuto grande successo  la cena con il gran bollito misto

Pienone per la prima serata ufficiale nella sede dell’Associazione Bianca Lancia 4.0 di Agliano che,  ringrazia tutti per la grande partecipazione che ha contribuito alla riuscita stessa della deliziosa cena, grazie al gruppo cucina che ha preparato un super bollito. Ottima notizia per i numerosi appassionati del celebre piatto della tradizione piemontese che è stato protagonista di un’imperdibile serata gourmet di sabato 25 febbraio. Prima di dare l’arrivederci al piatto, che tornerà nel menù del prossimo inverno, è tempo di fare un’ultima tappa nel gusto, in compagnia di quella straordinaria ricetta celebre in tutto il mondo. Tra i piatti preferiti da Camillo Benso Conte di Cavour, di cui conosciamo l’amore per la buona tavola, il “Gran Bollito Piemontese” piaceva molto a Vittorio Emanuele II, noto buongustaio e ottimo bevitore, oltre che superbo cacciatore. Tra i suoi piatti preferiti si ricordano i tajarin, la selvaggina, la bagna cauda, le uova sode servite con prezzemolo e olio e appunto il Gran Bollito Piemontese. Più tardi, la pietanza preferita dal re (non a caso definita in passato Grande Bollito Storico Risorgimentale Piemontese per sottolinearne il legame con quel periodo storico), farà la sua comparsa nella letteratura gastronomica: Il 1887 segnò l’ingresso ufficiale del Gran Bollito Misto nell’olimpo della tradizione gastronomica piemontese, grazie al trattato “Cucina borghese. Semplice ed economica” del celebre cuoco della Real Casa Giovanni Vailardi. Il bollito misto è una specialità culinaria tipica della cucina piemontese, costituito da vari tagli di carne che vengono fatti bollire a lungo e poi serviti insieme molto caldi, con l’aggiunta di verdure bollite, e gli immancabili bagnetti di accompagnamento che servono ad insaporire il piatto, primo fra tutti il bagnet vert , servito anche ad Agliano, dal caratteristico colore verde intenso e ottenuto da prezzemolo, acciughe, aglio e mollica di pane raffermo. Nonostante le diverse varianti della ricetta del bollito,  secondo la ricostruzione di Giovanni Goria dell’Accademia Italiana di cucina, rimane imprescindibile la famosa regola del sette, ovvero la presenza di sette diversi tagli di carne di manzo ben frollata e con una giusta quantità di grasso, sette frattaglie, sette contorni di verdure lesse o ripassate nel burro e sette salse e bagnetti. E’ un piatto unico, ricco e da preparare, rigorosamente, come tradizione comanda,  legato al Piemonte e, in modo particolare, al Monferrato. Il Bollito Misto, in Piemonte, ha una storia che affonda le proprie radici in un’epoca molto meno recente del Risorgimento. La tradizione contadina e i tipici mercati del bestiame sono stati, in effetti, la culla di questa succulenta specialità. Si tratta, dunque, di una ricetta ben codificata che vanta numerosi estimatori e che può essere a tutti gli effetti considerata un vero pilastro della cucina piemontese e non solo. Il Gran Bollito è una delle specialità più ricche e nobili della tradizione culinaria della nostra regione, nonostante le sue origini affondino nella più antica cultura contadina. La sua preparazione è piuttosto lunga e complessa ed è necessario avere esperienza e competenza in cucina, a partire dalla scelta della carne di manzo adulto, oltre a conoscere i numerosi accorgimenti e segreti, che ne garantiscono l’ottima riuscita.

                                                       Alessandra Gallo