ALLEGRO MOLTO a cura di Edoardo Ferrati
Torino- UN DUO DI FUORICLASSE- La stagione dell’Unione Musicale ospita un duo che si dedica in prevalenza al repertorio cameristico: la violoncellista argentina Sol Gabetta e il pianista
francese Bertrand Chamoyou che si sono prodotti nelle più prestigiose sale del mondo. Entrambi hanno ricevuto importanti riconoscimenti. Un duo di fuoriclasse impegnato in un programma romantico suddiviso tra Brahms e Mendelssohn. Quest’ultimo scrisse le Variations concertantes op. 17 (1829), dedicate al fratello Paul, eccellente violoncellista, presentano un equilibrio assoluto tra i due strumenti che giocano sull’interscambio dei ruoli. La Sonata in fa maggiore op. 99 (1886), scritta da Brahms nel soggiorno svizzero sul lago di Thun dove si recò per tre stagioni estive e dove videro la luce alcuni importanti suoi lavori.. L’op. 99 faticò a imporsi a causa di una modernità di linguaggio che ai contemporanei era parsa eccessiva soprattutto circa il discorso armonico. Si ritorna a Mendelssohn con la Sonata in re maggiore op. 58, dedicata al conte Wielhorshi, mecenate russo e violoncellista amatore, segna la ripresa della sua produzione interrotta dagli impegni alla corte di Berlino e segna una felice fase della stagione compoitiva dello stesso Mendelssohn.
Torino, Conservatorio, p. Bodoni
mercoledì 15 marzo, ore 20,30
Stagione Unione Musicale
SOL GABETTA (violoncello), Bertrand Chamoyou (pianoforte)
Musiche di Mendelssohm, Ntahms
Torino- RACHMANINOV UN SECOLO E MEZZO DOPO- Il 1° aprile 1873 nasceva Sergej Rachmaninov e l’OSN ricorda l’anniversario con due tra i suoi lavori significativi. La Rapsodia su temi
di Paganini op. 43 per pianoforte e orchestra, scritta nel 1934, il cui tema si basa su quello del Capriccio n. 23 di Paganini, già utilizzato da Liszt e Brahms. Tale tema è strutturato in 24 variazioni organizzate per gruppi, ciascuno dei quali individua un diverso atteggiamento quasi a suggerire un programma che giustifica il titolo di Rapsodia in luogo di quello più rigoroso di Tema con variazioni. In essa viene coniugato l’estro virtuosistico con il rigore della costruzione formale, realizzando così un brano che mette d’accordo il gusto del pubblico più largo attento alla facilità melodica e alla brillantezza cromatica con le attese dei più esperti, in grado di cogliere l’originale solidità di questo lavoro. In sostanza l’op. 43 segna un momento di particolare interesse nel percorso evolutivo del suo stile.
Ancora Rachmaninov si ritorna con la Sinfonia n. 3 in la maggiore op. 44 (193536) dove è presente un intruso: il cinema. E’ sufficiente l’ascolto di poche battute per rendersi conto subito che il cinema ha usato molto le musiche del russo, subito riconoscibili nella visione di immagini in movimento raccontate attraverso un montaggio. Il modo di orchestrare di Rachmaninov . le sue scelte timbriche, il suo modo di concepire la massa sonora sono state il modello a cui si sono richiamati compositori come Prokof’ev e Sostakovic. Non bisogna dimenticare che la Terza appare nell’età d’oro della pellicola: Metropolis di Lang, Tempi moderni di Chaplin, Quarto potere di Orson Wells che consentono di rendersi conto dello stato di raffinatezza e potenza raggiunto dalla musica cinematografica. In apertura di serata viene proposto il brano
Turbolence della slovacca Lubica Cecovskà. (classe 1975), risalente al 2009.Sul podio Juraj Valcuha, già direttore musicale dell’OSN e amato dal pubblico torinese. Al pianoforte la russa Julianna Avdeeva, vincitrice del concorso “Chopin” di Varsavia 2010.
Torino, Auditorium “Toscanini” RAI, p. Bodoni
Giovedì 16 marzo ore 20.00 e venerdì 17 ore 20,30
Stagione Sinfonica OSN
ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE R.A.I. diretta da JURAJ VALCUHA, solista: JULIANNA AVEDEEVA
(pianoforte)
Musiche di Rachmaninov, Cecovskà
Torino- CLASSICISMO VIENNESE: UN TRAGUARDO– Il quarantenne parigino Jérémie Rhorer sale sul podio dell’Orchestra del Teatro Regio per la stagione sinfonica. Un programma che è una sorta di viaggio in tre secoli verso il classicismo viennese. La serata prende le mosse dalla Sinfonia n. 1 in re maggiore op. 25 (Classica) di Prokof’ev (1916-17) ormai entrata tra i classici del sinfonismo novecentesco, non imita alcuna idea, lo stesso autore confessò l’efficacia esercitata su di lui dalle sinfonie di Haydn. Musica cristallina di lineare semplicità, ordinata nella sua sicurezza nutrita di immagini vive sul cui sfondo aleggia un’elegante ironia. La Sinfonia n. 41 in sol maggiore KV 551 (Jupiter), ultimo lavoro per orchestra di Mozart, una autentica apoteosi della forma sonata estesa a tutti quattro i movimenti tramite l’organico uso del contrappunto tanto da conquistare passi espressivi, arcate e tessiture sinfoniche mai sperimentati raggiunti prima.. Al centro di questi due noti capolavori è collocata la Suite n. 4 in sol maggiore op. 61 di Cajkovskij (1887), denominata Mozartiana da temi di lavori di Mozart.
Torino, Teatro Regio, p. Castello
Domenica 19 marzo, ore 20,30
Stagione Sinfonica
ORCGESTRA DEL TEATRO REGIO DI TORINO diretta da JEREMIE RHORER
Musiche di Prokof’ev, Cajkovskij, Mozart