PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto : Umberto Eco e i Fumetti

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Umberto Eco – uno dei più grandi intellettuali del nostro tempo, saggista e scrittore di grande cultura – è scomparso venerdì 19 febbraio. Pur essendo un autore certamente non facile da leggere, ha saputo conquistare un pubblico di lettori vastissimo, soprattutto grazie al suo primo romanzo, “Il nome della rosa” (1980) e all’omonimo film che ne è stato tratto nel 1986 per la regia di Jean-Jacques Annaud, con Sean Connery nei panni di Guglielmo da Baskerville. Umberto Eco è stato anche un grande appassionato di fumetti, tra i primi in Italia a sdoganarli a livello culturale, elevandoli al rango di letteratura disegnata.
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L’importanza di Eco nel mondo del fumetto deriva soprattutto dal saggio “Apocalittici e integrati”, pubblicato per la prima volta nel 1964, dove analizza i temi della cultura e della comunicazione di massa. Nel libro trovano spazio tre articoli – o mini saggi – che trattano della “Lettura di Steve Canyon” (il fumetto di Milton Caniff pubblicato per la prima volta nel 1947), de  “Il mito di Superman”(di cui possedeva una importante collezione in lingua originale) e dei Peanuts ne “Il mondo di Charlie Brown”. Articoli in cui l’autore studia in modo approfondito i fumetti e i suoi personaggi, ne analizza il linguaggio, gli schemi narrativi, le ispirazioni e le peculiarità. Con competenza, grande rispetto e passione, ne ricostruisce le radici culturali e sociologiche, per valutarne l’importanza – al pari degli altri media – e l’influenza sulla culturale di massa. Ai tempi fece scandalo.

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Nel 1965 esce in Italia il primo numero della rivista LINUS,  “dedicata per intero ai fumetti. Fumetti s’intende di buona qualità, ma senza pregiudizi intellettualistici. L’unico criterio di scelta di questa «letteratura grafica» è quello del valore delle singole opere e del divertimento che ne può trarre il lettore” cita nell’editoriale il fondatore Giovanni Gandini. Una rivista che si caratterizza da subito per la qualità di storie ed autori e per il fatto di essere rivolta ad un pubblico adulto, colto, consapevole. Umberto Eco – insieme ad altri intellettuali come Oreste Del Buono ed Elio Vittorini – compare come collaboratore fin dal primo numero, in cui viene presentata una intervista, sotto forma di dialogo/discussione tra letterati, sulla struttura del fumetto, “nato come striscia, ma veramente apprezzabile se letto continuativamente, anzi se le storie”, come scrive Eco, “sono conservate e rilette dall’inizio”.
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Umberto Eco è stato uno dei promotori del Salone Internazionale dei Comics, nato a Bordighera nel 1965 e poi trasferito a Lucca l’anno successivo. Eco fu infatti uno dei componenti del Comitato Direttivo della prima edizione, presieduto dal celebre autore e disegnatore Rino Albertarelli, famoso per i personaggi di Kit Carson e Pecos Bill. Renato Genovese, attuale Direttore di Lucca Comics & Games, ha dichiarato che “Eco ha rappresentato il trait d’union tra il mondo dei segni e dell’immagine e quello dei mass media e della cultura di massa, ivi compreso il mondo del fumetto. E’ per questo che in occasione dei cinquant’anni di matrimonio tra la nostra città e il mondo della comunicazione per immagini, Lucca Comics & Games 2016 (28 ottobre – 1 novembre) presenterà un ricordo/omaggio a questo grande indagatore della società, dei costumi e dell’immagine.”

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Umberto Eco è stato anche un personaggio dei fumetti. Una volta disse “Posso leggere la Bibbia, Omero e Dylan Dog per giorni e giorni senza annoiarmi”. E Tiziano Sclavi – il papà di DYLAN DOG – lo ringraziò, facendolo diventare un personaggio nell’albo “Lassù qualcuno ci chiama”, uscito nel gennaio del 1998 e disegnata da Bruno Brindisi. Eco appare nelle vesti del personaggio “Hunbert Coe” in una storia che parla di UFO e di linguaggio universale. Tiziano Sclavi e Umberto Eco erano peraltro entrambi iscritti al CICAP – il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale – anch’esso citato nella storia.
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Eco è stato inoltre protagonista di un’avventura di DAGO – il bellissimo fumetto storico creato da Robin Wood e Alberto Salinas – intitolata proprio “Umberto”. L’avventura di 84 pagine, scritta dallo stesso Wood e disegnata da Carlos Gomez, dedicata a “colui che diede un nome alla rosa” è apparsa a puntate sul settimanale antologico Lanciostory dalla Eura Editoriale, in seguito ristampata all’interno della collana monografica Dago Ristampa nel 2009 (albi n. 86 “Qualcosa per cui morire” e n. 87 “Il valore del coraggio”) e poi nuovamente su Dago Tuttocolore. La casa editrice svizzera Uchronia ha recentemente riproposto “Umberto” in un volume cartonato a colori.

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Umberto Eco è stato anche fonte di ispirazione per Hog, uno dei personaggi che vedremo nella nuova miniserie “UT”, in uscita per la Sergio Bonelli Editore a partire da marzo (composta da 6 albi mensili in edicola e fumetteria), realizzata dalla scrittrice/sceneggiatrice Paola Barbato e dal disegnatore Corrado Roi.

«Quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels, se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese», Umberto Eco.

 

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