PIEMONTE ARTE: FRANCESCO CASORATI A PAVAROLO, BIZANTINI, TROTTA A CAMBIANO, CHIERI UNITRE, AGOSTI ALLA PORTA DEL TESSILE, PIEMONTE ARTISTICO, ACCADEMIA ALBERTINA, CAPA, FLUIDITY…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
PAVAROLO. MOSTRA “OLTRE LO SPECCHIO” DI FRANCESCO CASORATI
a cura di Olga Gambari.
La mostra apre al pubblico sabato 6 maggio, a partire dalle 15:30 fino alle 19:00, con le opere più recenti di FRANCESCO CASORATI, presso gli spazi dello Studio Museo Felice Casorati e negli spazi di Emporium Project: Casa Casorati e Torre Campanaria, a Pavarolo (TO). La mostra è documentata dal catologo pubblicato da Prinp Editore, Oltre Lo Specchio, che sarà presentato in occasione dell’inaugurazione. La mostra è aperta al pubblico anche domenica 7 maggio, dalle 15:30 alle 19:00, e tutte le domeniche successive fino al 25 giugno dalle 15:00 alle 18:30.
L’esposizione a Pavarolo segue le mostre che hanno omaggiato il lavoro dell’artista nel 2022, tra cui quella organizzata dal Comune di Cervo Ligure nell’Oratorio di Santa Caterina, con testi critici di Marco Vallora, e l’antologica promossa dal Comune di Carmagnola presso Palazzo Lomellini, curata da Elena Pontiggia.
La curatrice e critica d’arte Olga Gambari, racconta così la mostra: “Nel grande corpus di opere realizzate da Francesco Casorati, ho rintracciato e seguito un fil rouge di influenza surrealista, che si evidenzia particolarmente nel suo periodo finale. Come se, con la maturità avanzata, avesse raggiunto una libertà e una visionarietà che fece prendere il volo alla sua pittura, smaterializzando i confini e le definizioni. Come in uno specchio che venga attraversato”.
La mostra è a ingresso libero – Aperta al pubblico tutte le domeniche pomeriggio, dalle 15:00 alle 18:00 > sino a domenica 25 giugno. Per scuole e gruppi di minimo 12 persone, visite, su appuntamento, anche durante la settimana. Prenotazioni turismo@comune.pavarolo.to.it.
Info museocasoratipavarolo@gmail.com / turismo@comune.pavarolo.to.it / www.comune.pavarolo.to.it /www.pavarolo.casorati.net
Il progetto è realizzato dal Comune di Pavarolo, in collaborazione con l’Archivio Casorati e l’Associazione Plug IN. Con il sostegno del Comune di Pavarolo, dell’Archivio Casorati e della Regione Piemonte
PALAZZO MADAMA. “BIZANTINI”
CAMBIANO. MOSTRA DI SIMONE TROTTA
CHIERI. LABORATORI DISEGNO E PITTURA DALL’UNITRE
L’UNI3 di Chieri, rispettando la tradizione di organizzare corsi e laboratori all’interno delle sue attività didattiche, continua ad offrire agli iscritti la possibilità di cimentarsi con l’arte del disegno e pittura. Da alcuni anni il Direttivo dell’UNI3 ha offerto a me l’incarico di tenere i corsi, incarico che ho accettato con molto piacere e gratitudine. Il corso ha lo scopo di portare il partecipante alla conoscenza delle regole basilari del disegno, se questi non ha mai avuto nozioni in merito, di approfondire la materia se ha già avuto esperienze e di far sperimentare diverse tecniche del vasto campo dell’arte espressiva. Nel corso degli anni il numero di persone partecipanti è cresciuto costantemente fino a raggiungere quest’anno, la dozzina di iscritti.
Il mio metodo di insegnamento prevede un rapporto insegnante/allievo limitato nel numero, per cui il gruppo, per essere seguito bene, non deve superare il numero di 3/4 persone, per questo motivo sono stati creati diversi turni di incontri. Con molta soddisfazione ho potuto assistere, grazie alla grande volontà di apprendere, a miglioramenti costanti e progressivi nella esecuzione delle opere e la mostra che presentiamo ne è la dimostrazione. Non abbiamo l’ambizione di creare dei Caravaggio, ma accompagnare i partecipanti a scoprire potenziali capacità che permettano loro di esprimersi al meglio… vi pare poco?…e se fra questi partecipanti dovesse emergere un nuovo Leonardo beh, saremo ancora più contenti!
Maurizio Sicchiero
CHIERI. SERGIO AGOSTI: OFFLOOM/OLTRE IL TELAIO
ARTISTI PER AVIGLIANA. MOSTRA DEI SOCI DELL’ASSOCIAZIONE “PIEMONTE ARTISTICO CULTURALE” DI TORINO
Ex Chiesa di Santa Croce – Piazza Conte Rosso – 10051 Avigliana (To)
Artisti: Natalia ALEMANNO, Mirco ANDREIS, Dario BATTAGLIÒ,Giulio BENEDETTI, Maria Rosa BENSO, Barbara BORINI, Erica CATAPANE, Vincenzo CEPPA, Anna Maria CERVELLERA, Giuseppe D’ANTONIO, Roberto DAVICO, Cristina DE MARIA, Lidia DELLOSTE, Pierangelo DEVECCHI, Sergio DEVECCHI, Giuseppe FARETINA, Franco FASANO, Claudio FASSIO, Grazietta GARZENA, Giancarlo Aleardo GASPARINI, Monica GROSSI, Daniela LIGNANA, Diletta LO GUZZO, Marisa MANIS, Adelma MAPELLI, Immacolata MARTINA, Delio MEINARDI, Giuseppina NAPOLI, Anna Maria PALUMBO, Claudio PEPINO, Evangelista RINALDI, Alberto ROSSI, Ambretta ROSSI, Paola ROSSI, Antonio RUSSI, Giacomo SAMPIERI, Rita SCOTELLARO, Magda TARDON, Simone TROTTA, Loredana ZUCCA
Associazione culturale “Arte per Voi” – Avigliana (To)
Apertura: domenica 7 maggio 2023 ore 16:00
Durata: da domenica 7 a domenica 28 maggio 2023. Orario di apertura: sabato e domenica dalle 16:00 alle 20:00
Il cammino dell’Associazione Piemonte Artistico e Culturale, fondata nel 1957, prosegue all’insegna di una serie di mostre, incontri e rinnovate prospettive sociali con la rassegna “Artisti per Avigliana”, che s’inserisce tra le molteplici esperienze del mondo dell’arte e della cultura torinese. Un impegno condotto da sempre da parte dei presidenti che si sono alternati, da Enrico Martini Mauri a Claudio Fassio, alla guida e promozione delle iniziative espositive, e non solo, realizzando personali e collettive anche fuori dai ristretti confini regionali, mentre è stato sviluppato un ampio programma con dipinti, sculture, pagine di grafica, acquerelli, collage, ritratti e fotografie nelle sedi istituzionali dell’Associazione. Iniziative che per l’anno in corso prevedono, dopo la collettiva del “Bianco&Nero” ospitata dalla Promotrice delle Belle Arti al Valentino, l’attuale mostra nella Chiesa di Santa Croce (XVII-XVIII secolo), in piazza Conte Rosso ad Avigliana, per poi proporre a settembre l’annuale “Esposizione dei Soci” e nel mese di ottobre la presenza dell’”Associazione” alle manifestazioni del Comune di Almese, sino alla storica rassegna del “Piccolo formato” che chiude l’attività del 2023. Un percorso, quindi, che permette di entrare in contatto, di volta in volta, con i lavori di una sessantina di iscritti al PAC contraddistinti, in particolare, da paesaggi dall’impostazione figurativa e da una narrazione che si ispira, come tema generale, ai Laghi di Avigliana con le sponde verdeggianti, i rilievi collinari e il fascino dell’ambiente e della Riserva Naturale, interpretata con segni graffiti, elaborazioni pittoriche e composizioni astratte. Composizioni in cui si avverte la straordinaria incidenza del colore nel definire un tramonto o le prime luci dell’alba, l’incessante moto dell’acqua e quelle testimonianze legate alla leggenda sulla nascita e formazione dei laghi. E, così, all’interno della Chiesa di Santa Croce si rinnovano le motivazioni che concorrono a formulare e descrivere le forme e il linguaggio dell’arte contemporanea, mediante un dipingere che unisce intensità e fantasia, introspezione e suggestive annotazioni che conferiscono alle immagini una singolare misura creativa.
Angelo Mistrangelo
ACCADEMIA ALBERTINA. MOSTRA “A VOI GLI OCCHI. giovani | ipnosi | arte”
“A me gli occhi” è l’imposizione classica che costituisce lo stereotipo dell’ipnosi. Stereotipo perché sull’ipnosi ci sono tradizionalmente pregiudizi, ignoranza e conoscenze parziali. “L’ipnosi è trasformazione e realizzazione del sé” e più precisamente “L’ipnosi è una modificazione fisiologica e dinamica della coscienza, spontanea o indotta all’interno di un rapporto interpersonale, basata sulla focalizzazione dell’attenzione su una singola idea o immagine, capace di produrre (monoideismo plastico) cambiamenti psichici, somatici e viscerali. È utilizzata in medicina per molteplici scopi fra cui la gestione dell’ansia, del dolore, delle patologie psicosomatiche”. Questa mostra A voi gli occhi rappresenta l’esito finale del progetto Arte e Ipnosi al Servizio della Comunità – Tornare a sé e agli altri, curato dai professori Pierpaolo Rovero e Laura Valle, con il critico Fabio Lacertosa, e nato da un’idea condivisa dello scomparso Presidente dell’Istituto Franco Granone – CIICS, dott. Antonio Maria Lapenta e della prof.ssa Laura Valle, docente di Pittura e vicedirettrice dell’Accademia Albertina. Sono qui esposte le tavole a fumetti di sedici studenti del corso di Arte del fumetto del prof. Pierpaolo Rovero e un video della tesi del dott. Christos Katsanos, allievo del Corso di formazione in ipnosi clinica e comunicazione ipnotica 2022 dell’Istituto Franco Granone – CIICS. La mostra, a partire dall’idea dell’interazione tra ipnosi medica e arte, esplora i possibili terreni comuni e i fertili incroci di due discipline comprese in diversi ambiti del sapere, ma che hanno in comune molto di più di quanto si pensi (pensiamo al rapporto tra trance ipnotica e trance artistica). Gli studenti hanno espresso, con varietà di linguaggi grafici, mondi interiori sorprendenti: difficoltà, inquietudini, problemi, ma anche forte desiderio di rinascita e rigenerazione. “A voi gli occhi”, che dà il titolo a questa mostra, è il ribaltamento dell’imposizione: potrebbe essere tante cose, ma soprattutto attenzione vera e ascolto qui e ora dei nostri giovani, senza retoriche generazionali, e ferma volontà di suggerire vecchi e nuovi strumenti multidisciplinari per le loro ricerche e i loro percorsi futuri.
A VOI GLI OCCHI giovani | ipnosi | arte a cura di Pierpaolo Rovero, Laura Valle e Fabio Vito Lacertosa
5 maggio 2023 – 5 giugno 2023. inaugurazione 05/05/2023 ore 18.30
La mostra sarà visitabile tutti i giorni feriali e festivi a esclusione del mercoledì, con ingresso gratuito, dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30)
Rotonda del Talucchi – Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
Via Accademia Albertina 8 (ingresso dalla Pinacoteca Albertina)
APRE AD AOSTA LA MOSTRA ROBERT CAPA. L’OPERA 1932-1954
L’Assessorato Beni e attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali della Regione autonoma Valle d’Aosta comunica che venerdì 5 maggio 2023, alle ore 18, verrà inaugurata, presso il Centro Saint-Bénin di Aosta, la mostra Robert Capa. L’opera 1932-1954, a cura di Gabriel Bauret. Dopo le rassegne dedicate a Robert Doisneau e a Tina Modotti, la grande fotografia internazionale torna al Centro Saint-Bénin di Aosta con un altro celebre protagonista, Robert Capa. “Il programma espositivo regionale – dichiara l’assessore Jean-Pierre Guichardaz – si arricchisce di una importante mostra dedicata alla fotografia mondiale, che sarà a disposizione del pubblico per tutta l’estate 2023 e potrà essere apprezzata anche per il suo alto valore storico-documentario”.
Al Centro Saint-Bénin saranno esposte oltre 300 opere, selezionate dagli archivi dell’Agenzia Magnum Photos, che copriranno in modo esaustivo la produzione del celebre fotografo dagli esordi alla morte prematura avvenuta nel 1954 in Indocina.
“La mostra – anticipa la dirigente della struttura Attività espositive Daria Jorioz – consente di ripercorrere tutte le fasi della straordinaria carriera di Robert Capa, riservando un’attenzione particolare ad alcune delle sue immagini più iconiche, che hanno incarnato la storia della fotografia del Novecento. L’esposizione si propone di evidenziare le molteplici sfaccettature dell’opera di un autore passionale, sfuggente e instancabile, che non esitava a rischiare la vita per i suoi reportages”.
Scrive Gabriel Bauret in catalogo: “Il suo posto nella storia della fotografia potrebbe essere paragonato a quello di Robert Doisneau, ma il paragone si ferma qui: tanto Capa è un eterno migrante, dallo spirito avventuroso, quanto Doisneau è un sedentario che nutre la sua fotografia con i soggetti che sa scovare a Parigi e nelle sue periferie”.
Al Centro Saint-Bénin di Aosta il visitatore potrà osservare le immagini di guerra che hanno forgiato la leggenda di Capa, ma non solo. Nei reportages del fotografo, come in tutta la sua opera, esistono quelli che Raymond Depardon chiama “tempi deboli”, contrapposti ai tempi forti che caratterizzano le azioni. I tempi deboli ci riportano all’uomo, Endre Friedmann, alla sua sensibilità verso le vittime e i diseredati, al suo percorso personale dall’Ungheria in poi. Immagini che lasciano trapelare la complicità e l’empatia del fotografo rispetto ai soggetti ritratti, soldati ma anche civili, sui terreni di scontro, in cui ha maggiormente operato e si è distinto.
Di lui così scrisse Henri Cartier-Bresson: “Per me, Capa indossava l’abito di luce di un grande torero, ma non uccideva; da bravo giocatore, combatteva generosamente per se stesso e per gli altri in un turbine. La sorte ha voluto che fosse colpito all’apice della sua gloria”.
La mostra si articolerà in 9 sezioni tematiche: Fotografie degli esordi, 1932–1935; La speranza di una società più giusta, 1936; Spagna: l’impegno civile, 1936–1939; La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938; A fianco dei soldati americani, 1943–1945; Verso una pace ritrovata, 1944–1954; Viaggi a est, 1947–1948; Israele terra promessa, 1948–1950; Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954.
A rendere la rassegna ancora più intrigante sarà la possibilità di ammirare l’utilizzo finale delle immagini di Capa, ovvero le pubblicazioni dei suoi reportages sulla stampa francese e americana dell’epoca e gli estratti di suoi testi sulla fotografia, che tra gli altri toccano argomenti come la sfocatura, la distanza, il mestiere, l’impegno politico, la guerra.
Inoltre, saranno disponibili gli estratti di un film di Patrick Jeudy su Robert Capa in cui John G. Morris commenta con emozione documenti che mostrano Capa in azione sul campo e infine la registrazione sonora di un’intervista di Capa a Radio Canada.
Robert Capa nasce nel 1913 a Budapest; in gioventù si trasferisce a Berlino, dove inizia la sua carriera di fotoreporter che lo porterà a viaggiare in tutto il mondo. Nel 1947 fonda con Henri Cartier-Bresson e David Seymour la celebre agenzia Magnum Photos. Muore in Indocina nel 1954, ferito da una mina anti-uomo mentre documenta la guerra al fronte.
Il volume edito in occasione della mostra, con testi in italiano, inglese e francese, contenente tutte le fotografie esposte e pubblicato da Silvana Editoriale, sarà in vendita presso la sede espositiva al prezzo di 34 euro.
Biglietti: Intero 6 euro, ridotto 4 euro.
La mostra è inserita nel circuito di Abbonamento Musei. Orario di apertura: dal martedì alla domenica, ore 10-13 e 14-18. Chiuso il lunedì. La mostra sarà aperta al pubblico dal 6 maggio al 24 settembre 2023.
FLUIDITY. INCONTRO INTERNAZIONALE DI STUDI SULLO STATO DELLA CRITICA D’ARTE: AGGIORNAMENTI DINAMICI
I° CONVEGNO DI AICA ITALIA
5-6 maggio 2023
L’evento internazionale si svolgerà dal 5 al 6 maggio in modalità ibrida (presenza e remoto) dalle ore 10.00 alle ore 17.00 per entrambe le giornate seminariali, presso il Salone d’Onore all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e sarà un evento totalmente gratuito così come previsto nei principii dello statuto italiano, per garantire a sua volta con tale manifestazione un coinvolgimento attivo e partecipativo dei vari professionisti di settore che insieme ai vari docenti e studenti potranno, inoltre, sondare le dinamiche evolutive dello stato attuale della critica d’arte con approfondite analisi sulle opere e sugli artisti nello specifico dei contenuti culturali che riguardano le arti visive in tutte le diramazioni che coinvolgono la scultura, la pittura, T’architettura, le arti generative, la Street Art, l’Arte Pubblica. Il dibattito del convegno avrà infatti l’interesse critico e scientifico di individuare “nuove chiavi di lettura” per poter esplorare i nuovi fenomeni espressivi della contemporaneità artistica bilanciando in forma democratica le nuove esigenze espressive dell’arte e degli artisti tra le tematiche fluide che riguardano la “conservazione del bene” e le conseguenti dinamiche per la valorizzazione dello stesso, ragionando sull’etica dei linguaggi espressivi e sulle problematiche culturali e sociali che portano alla nascita di un determinato concept visivo. Nella giornata del 5 maggio durante la prima sessione del convegno si consegnerà il riconoscimento della “Menzione alla Carriera”, alla storica e critica d’arte, nonché curatrice Maria Teresa Benedetti, Past President di AICA Italia.
Tra gli interventi degli ospiti istituzionali e i relatori si segnalano:
Renato Barilli (Presidente Onorario di AICA Italia, Professore Emerito dell’Alma Mater
Studiorum, Università di Bologna)
Henry Meyric Hughes (Co-fondatore di Manifesta e Presidente Onorario di AICA
International, Paris e Past President di AICA UK)
Lisbeth Rebollo Goçalves (Presidente di AICA International, Paris)
Paola Gribaudo (Presidente dell’Accademia Albertina di Belle
Arti di Torino)
Salvo Bitonti (Direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino)
Gabriele Romeo (Presidente di AICA Italia, Docente di Fenomenologia delle arti
contemporanee Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria)
Carolyn Christov-Bakargiev (scrittore, storico dell’arte e curatore, Direttore del Castello di
Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della Fondazione Francesco Federico Cerruti
“di Rivoli- Torino)
Freddy Paul Grunert (Membro del European Joint Research Center Ispra, curatore allo
ZKM, Zentrum für Art und Medien di Karlsruhe)
Cristina Trivellin (Vice-Presidente del Comitato Scientifico di AICA Italia)
Roberto Mastroianni (Presidente del Museo Diffuso della Resistenza di Torino, professore
di antropologia culturale e di antropologia dell’arte)
Maria Teresa Benedetti (critica d’arte, curatrice, Past President di AICA Italia)
Andrea Balzola (Docente di Teoria e metodo dei mass media presso l’Accademia Albertina
di Belle Arti di Torino)
Lorella Giudici (saggista, critica d’arte e Docente di Storia dell’Arte Contemporanea
all’Accademia di Belle Arti di Brera)
Pier Luigi Capucci (Presidente del Web-Magazine NOEMA e docente presso l’Accademia
di Belle Arti di Urbino)
Malgorzata Kazmierczak (Ph.D in Storia, ricercatrice d’arte contemporanea, Vice-
Presidente di AICA International, VicePresidente di AICA Polonia)
Gian Maria Tossati (Direttore Artistico della Fondazione La
Quadriennale di Roma, artista rappresentante l’Italia nel rispettivo Padiglione alla 59ª
Biennale Internazionale d’Arte di Venezia)
Gabriele Perretta (critico d’arte, Docente all’Accademia di Belle
Arti di Brera)
Liliana Iadeluca (Docente di Scenotecnica all’Accademia di Belle
Arti di Palermo)
Edoardo Di Mauro (curatore, docente di storia e metodologia della critica d’arte, Direttore
del Museo di Arte Urbana, Torino)
Alfredo Cramerotti (Direttore del Mostyn Contemporary Art Museum & Co-Direttore del
IAM Infinity Art Museum. Presidente dell’IKT International Association of Curators of
Contemporary Art, Chair Digital Strategies committee AICA International, Advisor UK
Government art collection & British Council Art Collection).
Matilde De Feo (film-maker, docente di Progettazione multimediale, Accademia di Belle
Arti di Reggio Calabria)
Fiat Arapoglu (Vicepresidente di AICA International, Past
President di AICA Turchia, Asst. Prof. Dr. di storia dell’arte, Altinbas University, Istanbul-
Turkey)
Rosita Commisso (Docente di Fenomenologia dei media all’Accademia di Belle Arti di
Catanzaro)
Matthew Kangas (Membro AICA USA, editore corrispondente per Art in America and
Sculture magazine. Ha scritto per numerose pubblicazioni per Seattle Times, Artweek,
Preview and
Art Ltd)
Francesca Adamo (storica della fotografia e autrice)
loannis Melanitis (Docente ASFA, Athens School of Fine Arts)
Modererà gli interventi:
Anselmo Villata (Vice- Presidente e Presidente del Comitato Elettorale EMC di AICA
International)
CASA ACCADEMIA. ART IS FREE, TOILET PAPER IS EXPENSIVE.
a cura di Franko B e Daniela Novello
Inaugurazione 10 maggio ore 18.30 @Conserveria Pastis
La mostra-evento (in realtà più evento che mostra) organizzata al Pastis da Franko B e Daniela Novello offre lo spunto per toccare una serie di temi sull’arte, sul suo senso, sulla funzione che essa, chi la realizza, chi la insegna, ha nel mondo d’oggi, un mondo che oramai non si dà altra cura che quella di giustificare se stesso. Per questo la tendenza che va per la maggiore è quella di relegarne la funzione, con mezzi e strumenti ormai illimitati, alla realizzazione di oggetti, beni di consumo che raramente aspirano ad altro che non sia una riproduzione ornamentale dell’esistente. L’artista stesso il più delle volte si rassegna ad adeguarsi al ruolo che gli viene assegnato, al mestiere di realizzare, con invenzioni e effetti più o meno originali o sorprendenti, delle raffigurazioni dell’esistente. Quella che doveva essere la grande rivoluzione delle avanguardie storiche, che volevano liberare la creatività per farne il fulcro della vita quotidiana in ogni suo momento, e per questo avevano spezzato i confini delle tecniche e dei linguaggi espressivi, è stata disinnescata da un sistema che ha finito per rifare con i nuovi mezzi le stesse cose che nei secoli passati paesaggisti e ritrattisti di maniera facevano con la pittura ad olio o con il marmo. Negli spazi messi a disposizione dal Pastis l’intervento pensato dagli organizzatori rovescia l’approccio abituale che accomuna le mostre d’arte nelle loro varie possibili tipologie per rivendicare una presa di posizione, affermare la necessità di una battaglia di senso: non si tratta infatti di un’esibizione di opere scelte con criteri soggettivi da un curatore-valutatore, di un’esposizione di oggetti, ma di un racconto, un discorso per immagini e forme sulla ricerca, l’apprendimento, l’insegnamento, la formazione che guida l’artista, o chi aspira a esserlo, ad acquisire consapevolezza delle sue possibilità, a trovare il suo percorso, elaborare i processi creativi e, infine, ad incontrarsi con un pubblico. Franko B e Daniela Novello, entrambi docenti all’Accademia, condividono infatti l’idea che il loro ruolo principale non debba essere quello di trasmettere competenze tecniche, di formare più o meno abili produttori di manufatti, quanto piuttosto utilizzare i mezzi e gli strumenti messi a disposizione dalla didattica per fungere da supporto, guida, stimolo, assecondando le tensioni e le aspirazioni. L’insegnante assume così una funzione maieutica, secondo l’eredità migliore del pensiero occidentale: la “levatrice”, mestiere svolto dalla madre di Socrate a cui il filosofo si ispira per elaborare il metodo che ne caratterizzerà la scuola: non il barone che immette dall’alto le conoscenze e le abilità del suo modus operandi (che nella maggior parte dei casi produce una generazione di imitatori del maestro, il più delle volte prigionieri o quanto meno condizionati dall’imprinting ricevuto) ma un punto di riferimento, di confronto, che mette in gioco la sua esperienza per condividere idee, capacità, dubbi, e anche conflitti e differenze. Questa mostra-evento è testimonianza, narrazione di tutto questo e al contempo ne fa parte, ne è un passaggio: l’occasione offerta di potere usufruire di uno spazio espositivo è stata messa a disposizione degli allievi che lo volevano come momento di incontro con un pubblico esterno, come invito e sfida verso quello che è il passaggio finale del processo creativo, cioè quel momento in cui l’artista accetta di condividere con un pubblico estraneo, non determinato a priori, il risultato finale del proprio processo creativo. I lavori esposti, che siano video, performances, oggetti o altro poco importa, sono insieme il prodotto e il resoconto di questa esperienza, che è anche una visione d’insieme: dell’insegnamento, dell’arte, del mondo in generale. Il docente si pone come mentore, si misura assieme all’allievo nell’affrontare il rapporto ludico-creativo con la materia, a fungere da stimolo, da coscienza critica, da “facilitatore”, assumendosi così il ruolo di assecondare, istigare, incoraggiare, aggiustare il tiro, ma essenzialmente spronare verso un percorso che, esattamente all’opposto della ricerca di una rassicurante carriera borghese, si ponga alla ricerca dell’esito di una volontà altra, di usare ogni mezzo, ogni energia come forza trasformatrice della vita, propria e altrui, che ancora troppo sopporta delle costrizioni imposte dalle convenzioni sociali. Torino,
Filippo Mollea Ceirano
VERBANIA. L’ARTE E LA GUERRA
Una mostra fotografica, opere di land art e un ricco programma di appuntamenti, dal
28 aprile al 21 maggio
Dalla collaborazione fra l’Assessorato alla Cultura del Comune, il Museo del Paesaggio, l’Associazione LetterAltura e l’Associazione Nonsoloaiuto nasce una nuova proposta culturale per Verbania. L’iniziativa si intitola “L’arte e la guerra” e si compone di un programma diversificato, composto da una mostra fotografica, una installazione di land art e diversi appuntamenti collegati. La mostra fotografica “L’arte e la guerra”, di Alessandra Giacardi e Massimo Ferrando, nasce a seguito del progetto per il parco archeologico a Karkemish (Turchia sud-orientale, sul confine turco-siriano al margine della Mesopotamia) a cura del Professor Nicolò Marchetti dell’Università di Bologna – Alma Mater Studiorum. Sulla sponda ovest dell’Eufrate, all’interno del parco inaugurato nel 2019, sono state realizzate tra il 2017 e il 2018 alcune suggestive opere di Land Art (“Border”, “La sottile linea rossa”, “La soglia”), a fianco delle quali nel 2022 l’artista Michelangelo Pistoletto, in collaborazione con il Professor Marchetti, ha realizzato la sua opera “Il Terzo Paradiso”, a sancire definitivamente il valore dell’area non solo da un punto di vista archeologico ma anche artistico e simbolico. La mostra è allestita a Casa Ceretti (Via Roma 42), è stata inaugurata venerdì 28 aprile alle 18.00 e resterà aperta fino al 21 maggio. L’installazione di land art “Border”, realizzata nel parco della Biblioteca Civica “Pietro Ceretti”, in via Vittorio Veneto 138. L’opera di land art è particolarmente suggestiva perché si compone di 30 pali di alluminio rossi alti 6 metri, ciascuno dotato di sonaglio e di luce notturna, che permettono di godere dell’esperienza di visita in tutte le ore del giorno e della notte. Ciascun palo rappresenta simbolicamente una mina e vuole richiamare alla mente la pericolosità del paesaggio di guerra e in particolare di quello in cui si trova il parco archeologico di Karkemish. L’installazione sarà visitabile dal 29 aprile e per tutta l’estate 2023. Durante le settimane di aprile e maggio è inoltre proposto un programma di appuntamenti collegati, tutti a Casa Ceretti di Intra:
– Mercoledì 3 maggio alle 21.00 sarà proposta la proiezione del film documentario H2: Occupation Lab del registra israeliano Idit Avrahami Noam Sheiza. H2 è il nome dato alla parte orientale di Hebron, l’unica città palestinese con un insediamento ebraico. H2: Occupation lab racconta la storia di un luogo che è allo stesso tempo specchio e microcosmo dell’intero conflitto fra Israele e Palestina, e laboratorio dei metodi di controllo che Israele sta imponendo su tutta la Cisgiordania. Si tratta della prima di quattro proiezioni realizzate in collaborazione con la rivista settimanale “Internazionale” per il programma ‘Mondovisioni’. – venerdì 5 maggio sarà proposto il documentario Rebellion, di Maia Kenworthy e Elena Sánchez Bellot. Il film racconta la storia di un gruppo di persone unite per reclamare un cambiamento più che mai urgente: a partire dal lancio del movimento Extinction Rebellion nel 2018, seguiamo coloro che ne sono al centro, mentre affrontano alti e bassi dello scontro. Un appassionante film sul costo umano e personale del cambiamento sociale.
– martedì 9 maggio alle 21.00 ci sarà l’incontro con Michael Jakob intitolato “Di alberi e di guerra”, per far presente a tutti noi come la questione degli alberi sia urgente tanto quanto quella della guerra.
– mercoledì 10 maggio alle 8.00 è in programma l’incontro con Chicco Elia e Jamila Hassan sul tema “Israele e Palestina. Decolonizzare le narrazioni”.
– venerdì 12 maggio alle 21.00 è proposto il documentario della regista russa Nina Guseva The Case, che documenta le proteste avvenute durante l’estate 2019 a Mosca contro il governo di Putin.
– mercoledì 17 maggio alle 21.00 l’ultimo documentario di Mondovisioni, il film This stolen contry of mine di Marc Wiese. La luce questa volta è sulla Cina, Paese dall’insaziabile fame di risorse naturali, che nell’ultimo decennio ha operato aggressivamente per sfruttare quelle dell’Ecuador. Paúl Jarrín Mosquera guida la resistenza indigena contro lo sfruttamento della loro terra, mentre la diplomazia cinese usa il governo ecuadoriano per trasformare il paese in una nuova colonia.
– l’ultimo appuntamento sarà venerdì 19 maggio alle 18.00 con l’ospite Dominique Corti, figlia della dottoressa Lucille Teasdale, uno dei primi chirurghi donna in Canada e del dott. Piero Corti, che aprirono l’ospedale ugandese di Lacor, oggi una delle maggiori storie di successo sanitario in Africa. Dominique ha dedicato la sua vita a mantenere vivo il sogno dei genitori.
Tutti gli appuntamenti sono gratuiti.
Per informazioni e aggiornamenti visitare il sito www.bibliotecheVco.it
VALENZA. GALLERIA COSTA. SABA MASOUMIAN, JOAN CROUS
BIBLIOTECA NAZIONALE. IL GIOCO E LA LAVAGNA, MOSTRA FOTOGRAFICA
Viaggio tra scuole senza scuola e giochi fatti con il nulla
Mostra fotografica di Carla e Giorgio Milone La Mostra: IL GIOCO E LA LAVAGNA – Fotografie di Carla e Giorgio Milone Luogo: Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, piazza Carlo Alberto 3 – Torino Periodo: 11 maggio – 30 Giugno 2023 Orario: lunedì-venerdì – 10.00-16:00
La Mostra, costituita da circa 90 pannelli fotografici con un apparato didascalico adeguato, documenta il mondo dei più piccoli nei delicati momenti dell’apprendimento e in quelli della pura felicità del gioco; ci porta nel mondo dei bambini di ogni latitudine, un mondo di lavagne e di quaderni, di scuole in muratura o fragili capanne, di scuole talvolta senza scuola. E, a lato di questo, un mondo di giochi e passatempi, creati spesso dal nulla utilizzando ciò che l’ambiente mette a disposizione: la sabbia, dei rametti, uno pneumatico strappato. Giochi costruiti con l’impermanenza di una bolla di sapone, con il vento o con le gocce di pioggia: giochi inventati, universali quanto intramontabili, di gruppo o solitari. Vediamo così bambini scalare monumenti, scivolare sul ghiaccio, camminare sui trampoli e ricalcare l’ombra di un compagno che gioca… Assistiamo ad una lezione in uno sperduto villaggio di oka dell’Amazzonia brasiliana dove l’impegno dei bambini viene premiato con una noce di pequi o una banana, ed ecco che diventiamo spettatori di un mondo meraviglioso, dove entriamo in punta dei piedi e dal quale esitiamo ad uscire, quasi dovessimo riattraversare lo specchio di Alice. È un’antologia di sguardi, di emozioni, un invito a viaggiare attraverso gli occhi dei bambini, è un racconto che, utilizzando la lingua universale del gesto e del gioco, suggerendo similitudini e contrasti, ci fa riflettere, in modo gentile, sugli intrecci e sulle contraddizioni di culture diverse e lontane.