PIEMONTE x CURIOSI. Il portone del melograno a Torino: storia di un piccolo gioiello

Nel cuore del quartiere della movida a Torino si trova un simbolo dell’architettura in stile Liberty chiamato “il portone del melograno”

 

Il portone del melograno a Torino storia di un piccolo gioiello

Nel cuore del quartiere San Salvario a Torino si trova un simbolo dell’architettura della città chiamato “il portone del melograno”. Si tratta di un progetto di Pietro Fenoglio, il maggior rappresentante dello stile Liberty a Torino. Questo stile si diffuse tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, nell’ambito della Belle époque, un movimento culturale e sociale che si caratterizzò per essere “naturalistico nella fedeltà e decorativo nella sostanza”.

Lo stile Liberty prende il nome da Arthur Lasemby Liberty, che nel 1875 aprì a Londra i magazzini Liberty, specializzati in arredi, tessuti e oggetti d’arte orientali. In seguito, questo stile influenzò vari settori, dall’architettura ai mobili, dalla ceramica al vetro, dalla grafica dei libri e dei giornali alle stampe dei tessuti. Il portone del melograno si trova in via Argentero 4, vicino a via Nizza, ed è stato realizzato nel 1904.

La struttura

Il portone fa parte di un edificio torinese che ha strutture di ferro per sorreggere i balconi, maioliche e altri elementi che lo avvicinano agli edifici spagnoli. Il nome del portone del melograno deriva dai decori in ferro battuto. Questi mostrano, su ogni anta, un albero di melograno con molti rami pieni di foglie e frutti.

Il portone era originariamente monocromo, ma nel tempo ha subito vari restauri che lo hanno reso colorato. È marrone nella cornice a coda di pavone, verde nei rami e nelle foglie e rosso nei frutti, tutto in stile floreale. A Torino ci sono altri esempi di stile Liberty, ma a volte sono difficili da individuare per le influenze di altri stili nei restauri. Per chi vuole fare un tour su questo stile, il portone del melograno è una tappa obbligatoria.

Ilaria Rosella Pagliaro