La Regione Piemonte ha approvato il Piano rifiuti

Approvata a maggioranza la delibera del Piano regionale per la gestione dei rifiuti urbani e di bonifica delle aree inquinate. Con i gruppi di opposizione, per consentire un iter più spedito dei lavori, è stato trovato un accordo poi concretizzato con alcuni emendamenti proposti dall’assessore all’Ambiente e approvati dall’Assemblea:

•             Un obiettivo di raccolta differenziata dell’82% al 2035, rispetto al precedente dell’80%, che rappresentava la percentuale minima per il raggiungimento del tasso di riciclaggio del 65%.

•             Un target di produzione di rifiuti urbani, da raggiungere entro il 2035, pari a 2 milioni di tonnellate, calcolato non solo a livello globale regionale ma anche a livello pro capite di 448 Kg per abitante a livello di consorzio (calcolo riferito alla migliore performance regionale nel 2021). Viene migliorato anche il tetto per la riduzione dei rifiuti urbani residui pro capite, nonché quello del livello minimo di frazione organica biodegradabile sottoposta a compostaggio locale.

•             La diminuzione della quantità prevista di rifiuti da destinare alla termovalorizzazione, essendo aumentato il livello di raccolta differenziata. Viene perfezionata anche la valutazione degli scenari per una nuova linea di trattamento di termovalorizzazione, da cui emerge un lieve vantaggio economico nel caso di realizzazione nell’impianto di Torino.

Approvate anche alcune proposte di modifica delle minoranze: quelle del gruppo Ev, di ulteriore precisazione e quelle del gruppo M5s, per una maggiore attenzione al recupero dei rifiuti.

Le dichiarazioni di voto delle opposizioni sono giunte dai gruppi Ev, M5s, Pd e Luv, che pur apprezzando la disponibilità ad accogliere alcune modifiche, sia all’interno di emendamenti di Giunta e sia approvando alcune proposte di modifica provenienti dai gruppi Ev ed M5s, hanno definito il Piano rifiuti poco ambizioso e poco sfidante negli obiettivi. Ev e M5s criticano il mancato abbandono della termovalorizzazione. È stato evidenziato il ritardo del Piemonte verso altre regioni del nord Italia come il Veneto, considerato 10 anni avanti. Ma è anche stata puntualizzata la necessità di esportare i non pochi esempi di consorzi virtuosi piemontesi verso gli altri territori della nostra regione che non riescono a raggiungere gli attuali obiettivi.

La maggioranza si è espressa con i consiglieri dei gruppi Fi e Lega: hanno ribattuto che gli obiettivi fissati dal Piano rifiuti sono invece sfidanti e ambiziosi e che vanno anche al di là di quello che chiede l’Europa. Circostanza evidenziata particolarmente dall’82 % di raccolta differenziata in quanto già l’80, proposto in origine dalla Giunta, è un valore sensibilmente superiore alle richieste europee. È stata difesa anche la scelta di costruire una nuova linea di termovalorizzazione che può trasformare i rifiuti in una risorsa, come accade nel nord Europa e la bontà dello sblocco di 40 milioni di Fondi europei a favore della raccolta differenziata.