Torino. I 10 anni del Termovalorizzatore: i rifiuti come risorsa
Il termovalorizzatore di Torino compie 10 anni e li ha festeggiati questa mattina 10 maggio al Gerbido con convegno che è stato aperto dopo i saluti istituzionali dal Ministro per l’ambiente. Non è stata solo l’occasione per ripercorrere le tappe della costruzione e della produzione del termovalorizzatore – che in questi anni ha trattato quasi 4 milioni e 800mila tonnellate di rifiuti- ma per ragionare sul futuro, dal piano regionale di gestione dei rifiuti approvato ieri in Consiglio regionale al contributo energetico e all’economia circolare promosso da una struttura che non si limita a “incenerire la spazzatura” ma contribuisce al teleriscaldamento e alla produzione di energia elettrica.
Non chiamiamoli più rifiuti, ma risorse! ha proposto la consigliera alle attività produttive della Città metropolitana chiamata a intervenire in una sessione del convegno dedicata alla ricerca e alle nuove prospettive.
Che non sono mai mancate sul tema dei rifiuti già ai tempi in cui la Città metropolitana era Provincia di Torino, e che promosse l’insediamento del termovalorizzatore con un lungo lavoro di concertazione e condivisione con amministratori e cittadini. Facendosi quindi garante dei controlli attraverso progetti epidemiologici come Spott1 e Spott2 sulla dispersione degli inquinanti e con il Comitato locale di controllo del termovalorizzatore, presieduto dalla Città metropolitana e partecipato dai Sindaci dei Comuni di Beinasco, Grugliasco, Orbassano, Rivoli, Rivalta e Torino, da un rappresentante dell’Arpa e delle Asl di competenza, insieme al Presidente dell’ATO-Rifiuti Torinese.
Oggi che si sta valutando l’opportunità di costruire al termovalorizzatore del Gerbido una quarta linea a servizio del territorio piemontese, si prospetta per la Città metropolitana un ulteriore impegno nell’ambito sia delle competenze sul ciclo integrato dei rifiuti che su quelle autorizzative.