Romano Gazzera alla Reggia di Venaria – presentazione de La mosca cieca

La Fondazione Romano Gazzera ha il piacere di comunicare la partecipazione ad un evento molto speciale. In occasione della XIX edizione della “Festa delle Rose”, la Reggia di Venaria presenta un ricco programma di iniziative, come potete riscontrare dal link https://lavenaria.it/it/eventi/reggia-venaria-occasione-festa-delle-rose-2023. In particolare, sabato 20 e domenica 21 maggio saranno organizzati numerosi eventi, tra cui all’interno del percorso di visita della Reggia, nello spazio antistante la Scuderia Grande sarà allestita l’opera “La mosca cieca” (1975 ca.) dell’artista Romano Gazzera (Ciriè, 1908 – Torino, 1985). La tela, databile al 1975, fa parte della collezione d’arte della Fondazione Romano Gazzera di Torino; ente nato nel 2016 con l’intento di promuovere e far conoscere le opere del pittore piemontese e il suo pensiero artistico.

Le diverse operazioni di restauro sono state condotte dal laboratorio di Arte Contemporanea del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” e fanno parte di un più ampio progetto di manutenzione, recupero e valorizzazione di tutto il patrimonio artistico della Fondazione Gazzera sostenuto dalla Compagnia di San Paolo.

Romano Gazzera, figlio del Generale Pietro Gazzera – uno dei cinque firmatari per l’Italia dell’Armistizio di Villa Giusti nel 1918 e Ministro Guerra fino al 1933 – dopo gli studi in Giurisprudenza, decise di intraprendere un autonomo percorso artistico che lo portò a diventare uno dei più prolifici pittori torinesi. Apprezzato ritrattista viene tutt’oggi riconosciuto come “il pittore dei Fiori Giganti”.

La metamorfosi dei volti dei suoi personaggi in colorati fiori venne costantemente perseguita come personalissima cifra stilistica riscontrabile anche nell’opera qui presentata; quale omaggio al capolavoro di Francisco Goya del 1789 conservato a Madrid.

A tal proposito il Presidente della Fondazione Romano Gazzera, Giorgio Gagna, dichiara: “Devo ringraziare a nome di tutta la Fondazione il Direttore Guido Curto per l’opportunità dataci.

L’esposizione di quest’opera, dopo il magistrale intervento di restauro promosso dalla Compagnia di San Paolo, evidenzia come Gazzera cercasse un proprio linguaggio figurativo formalmente realistico ma nel profondo legato a quella rivoluzione semantica iniziata dalla metafisica di de Chirico e Savinio e proseguita con alcuni esponenti del surrealismo”.