Pino Tor., “Gente Libera” ha presentato Rabino candidato sindaco

Giorgio Rabino

Giorgio Rabino

Nessuna tessera di partito, ma il sostegno degli esponenti di centro destra è chiaro e forte. L’ingegnere Giorgio Rabino, 66 anni, oltre 40 vissuti a Pino Torinese, ha presentato ufficialmente lunedì la sua candidatura a sindaco per la lista civica Gente Libera. Dopo una carriera nella sanità pubblica, prima come direttore generale dell’ex Asl 8 divenuta Asl To5, poi come presidente di Federsanità Anci Piemonte e infine come amministratore unico della Federazione sovrazonale Torino-Ovest, ha accettato di rientrare nell’amministrazione pubblica proponendosi come candidato a primo cittadino del proprio Comune.

Una decisione “voluta da altri” come ha tenuto a precisare in conferenza stampa: «Ho accettato di candidarmi perchè penso sia mio dovere mettere la mia esperienza a disposizione della collettività dopo tanti anni di lavoro al servizio dello Stato».

Una disponibilità che vuole fare concretamente : «Non percepirò alcun compenso– dichiara subito – Ogni emolumento del ruolo di sindaco sarà rigirato nelle casse comunali a favore dell’associazionismo e del volontariato con scopi sociali» Ad accettare la candidatura è un forte senso civico: «Ho percepito un profondo disagio nel mio paese, senso di insicurezza e immobilità e credo sia importante agire – motiva il candidato – Ho accettato la proposta anche perchè è una lista civica, composta da “Gente libera” senza la sudditanza ad alcun partito»

Il sostegno però delle forze politiche c’è. In conferenza stampa hanno appoggiato la candidatura esponenti di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia: «Siamo tutti d’accordo su questo nome – ha esordito Alessandro Benvenuto segretario provinciale della Lega Nord –E’ necessario dare a Pino un’alternativa al Pd e la figura di Rabino è estremamente positiva».

Rabino è quindi un nome che unisce il centro destra: «A Pino la destra non governa da dieci anni – interviene Luigi Sodano che esordisce nella veste di portavoce di Fratelli d’Italia – La sinistra dieci anni fa vinse perchè come destra non eravamo uniti. Pino è sempre stato un Comune di centro destra. Rabino è la migliore personalità da presentare. Questo è un momento di riscatto».

Il sostegno alla candidatura arriva anche dai vertici regionali: «Ho chiesto a Giorgio di candidarsi e non è stato semplice – ammette Daniela Ruffino, vice presidente del Consiglio regionale – Rabino ha chiare le necessità di Pino, sa ascoltare e dare risposte. Ed è importante diffidare dalle imitazioni ( facendo riferimento alla candidatura di Seppilli terzo polo nelle elezioni pinesi). Il sindaco può fare la fortuna o la disgrazia di un paese. Lui in questo momento sta già lavorando per fare nuovi investimenti, attraverso i fondi europei, senza togliere nulla dalle casse comunali. E’ lui la svolta di cui Pino ha bisogno»

Rimarca la necessità di staccarsi dai partiti per focalizzarsi sulla persona anche Osvaldo Napoli, vice coordinatore regionale di Forza Italia: «Bisogna parlare meno dei simboli e più delle qualità dell’uomo – esordisce l’esponente di FI –Rabino è il giusto candidato per questo Comune. E’ la persona che ha l’esperienza per creare reddito per i propri cittadini, anche grazie all’esperienza professionale e di vita che ha alle spalle. E’ necessario affidarsi a un professionista e non a un dilettante. Senza estrarre a caso dal cesto, ma scegliendo con attenzione, come faremmo, per un’operazione, tra un primario e un neo laureato».

Il programma di Gente Libera non è ancora stato reso pubblico, ma Rabino ha già delineato bene la direzione in cui farebbe andare la propria Giunta: «L’attuale amministrazione si vanta di non aver avuto alcun procedimento giudiziario, ma l’onestà dovrebbe essere la regola, non qualcosa da programma elettorale – mette in chiaro il candidato- La mia primaria azione sarà di cercare la rivitalizzazione del centro storico per ripristinare la vivibilità e il commercio nel cuore del paese.  Con interventi  sulla viabilità, i parcheggi, il decoro urbano e la pulizia del centro storico e della piazza,  programmando azioni culturali e turistiche, per portare turismo e invogliare a restare»

Ma con quali fondi? «A Pino nei ultimi dieci anni non è stata fatta neanche una domanda di fondi europei – rammenta il candidato –Nel 2014 c’è stato un avanzo di amministrazione di 3milioni di euro. Non sarebbe stato meglio ridurre le tasse o fare qualche intervento in più?»

Si parla poi di sicurezza: «A Pecetto i furti sono diminuiti del 50% anche grazie alla collaborazione instaurata tra il Comune e le forze dell’Ordine. Qui non è successo, perchè? – domanda il candidato – Noi vogliamo concretizzare azioni finalizzate a garantire la sicurezza di tutti. D

 

all’installazione di telecamere nei punti più sensibili, al coordinamento e maggiore collaborazione con e fra le forze preposte. Partendo dal sostegno e formazione dei soggetti più esposti, fino alla organizzazione di controlli pianificati sul territorio. Intensificando la presenza della vigilanza comunale e potenziando la pubblica illuminazione».

Sanità e assistenza sanitaria sono al centro: «Tutti gli ampliamenti dell’ospedale di Chieri sono stati realizzati dopo gli anni ‘90. Ma si parla di ospedale unico già da prima del 1970. Per campanilismi e per mancanza di fondi però non si è mai attuato. Ora viene riproposto, ma fino alla sua realizzazione va garantita l’eccellenza e la manutenzione dell’esistente, guai lasciarlo morire».

Infine Rabino tocca un altro punto dolente dell’attuale amministrazione: «Mi hanno riferito che ci sono voluti anche anni per ottenere un minimo permesso edilizio – riporta l’ingegnere -Io penso che l’amministrazione non possa perdersi in cavilli burocratici e debba dare risposte celeri ai professionisti e ai cittadini. Siamo tutti convinti che non sia necessaria un’ulteriore cementificazione, ma debba essere promosso e semplificato il recupero edilizio»

La conferenza stampa si chiude poi con un ultimo punto del programma, l’associazionismo: «Il volontariato va sostenuto, dando rispetto a tutte le autonomie presenti sul territorio, senza riduzione di contributi, anzi aggiungendo quelle della carica di sindaco»