Sacco e gli attentati a Bruxelles: “Anche a Chieri, occhio alle politiche per l’integrazione”
«Da Bruxelles a Chieri la distanza può essere breve, se si sottovalutano i fatti di cronaca internazionale» Ha una visione chiara Rachele Sacco, coordinatore cittadino di Forza Italia Chieri e membro del consiglio Anci Nazionale nella commissione nella commissione welfare, politiche sociali e immigrazione. «L’ennesimo e vile e cruento attacco terroristico che ha colpito Bruxelles, dopo Parigi e tante altre città, ci addolora e sgomenta, ma ci obbliga anche a riflettere sull’importanza delle politiche per l’integrazione e i protocolli sicurezza».
Il parallelismo tra piccoli centri e grandi metropoli diventa essenziale: «Bruxelles è il cuore dell’Europa. Ci lavorano tanti italiani in trasferta anche dal Chierese e siamo vicini alle famiglie di chi ha perso la vita o è stato ferito, ma anche alle forza dell’ordine che stanno lavorando quotidianamente per contrastare questi fenomeni – commenta Sacco – Come sempre i terroristi privilegiano colpire i simboli. E Bruxelles è il simbolo dell’Unione Europea e dei principi di democrazia e di libertà di pensiero, di religione e di espressione che ne sono alla base. E’ come se avessero colpito anche la nostra Città».
L’attacco di Bruxelles è dunque un attacco a tutti gli europei: «Il fenomeno del terrorismo internazionale ha raggiunto proporzioni allarmanti. Le soluzioni non sono certo semplici -analizza Sacco -E’ necessario puntare a smantellare le basi militari dei terroristi, salvaguardando al tempo stesso i civili dei paesi in mano all’Isis. Dall’altro è certo necessario continuare nell’opera di coordinamento e prevenzione tra le varie realtà nazionali».
Interventi che devono avere una coerenza tra politiche internazionali e locali: «Tutti gli interventi necessari non devono dimenticare una seria ed efficace politica di integrazione. Non si può semplicemente condannare questi atti criminosi circoscrivendoli a una lotta tra culture e fedi religiose – precisa Sacco – E’ importante che si lavori sul lungo termine, senza farsi prevaricare dall’odio, ma portando avanti i valori europei di democrazia e inclusione. Arginando i fenomeni con una capillare rete tra forze dell’ordine e cittadini, con maggiori controlli e sistemi per demotivare ulteriori atti criminosi. Perchè anche in questo modo si sradica alla radice il terrorismo».