Dal Monti in visita alla comunità Ortodossa di Torino
Nell’ambito delle uscite didattiche proposte dal Liceo Monti, il 30 marzo, si è svolta la visita alla parrocchia ortodossa di San Massimo di Torino, (V sec.), primo vescovo della città (V sec.) e Padre della Chiesa. La festa patronale è il 25 giugno (8 luglio per gli ortodossi che seguono il vecchio calendario).
La parrocchia è priva di finanziamenti e si sostiene solo grazie alla generosità di tutti i fedeli.
L’accoglienza e la visita sono state guidate dal Parroco Igumeno Ambrogio, monaco della comunità.
La prima cosa che appare evidente nel confronto con le chiese cattoliche è l’assenza di banchi. Questa tradizione ha lo scopo di coinvolgere attivamente il fedele nella funzione, vale a dire a non osservare passivamente ciò che sta accadendo di fronte a lui.
Caratteristica particolare di questa chiesa è l’iconostasi, l’imponente struttura composta da immagini sacre, una delle più alte d’Italia.
La maggioranza dei fedeli proviene dalla Repubblica di Moldova, a cui seguono gli ortodossi ucraini, russi e italiani. Padre Ambrogio ha spiegato che, per mediare tra le diverse nazionalità dei frequentatori, le funzioni sono tenute in tre lingue: russo, romeno e italiano. La durata media di una celebrazione è di due ore e trenta minuti; non si celebra la divina liturgia tutti i giorni, ma solamente nelle domeniche e nelle grandi feste e sempre al mattino.
Annesso alla chiesa c’è il battistero, nel quale si svolgono i riti della confessione e del battesimo. Quest’ultimo avviene per immersione completa, indipendentemente dall’età del battezzato.
L’iniziativa promossa dal Liceo Monti permette di conoscere realtà meno conosciute e non può che contribuire a una maggiore integrazione tra religioni e culture diverse.
Alessandra Audisio