PIEMONTE x CURIOSI. Lago Laux: la leggenda del magico luogo non lontano da Torino

Nei dintorni di Torino si trovano luoghi incantevoli immersi nella natura, come il Lago Laux a Usseaux

 

 

Lago Laux la leggenda del magico luogo non lontano da Torino

Immersa nella splendida natura del Piemonte, nei dintorni di Torino si possono trovare luoghi incantevoli che offrono pace e tranquillità, lontano dal caos della città, ideali per ammirare panorami unici e rigenerarsi. Un esempio di tali luoghi è il Lago Laux, situato a Usseaux, un suggestivo borgo con soli 185 abitanti nella Val Chisone. Questo lago, circondato dal verde, rappresenta un luogo romantico immerso nella natura, perfetto per trascorrere indimenticabili pomeriggi e serate. Le acque dai colori incantevoli conferiscono a questo angolo di paradiso un’atmosfera magica.

Oltre alla bellezza del lago, il Lago Laux offre altre meraviglie da scoprire. Un sentiero ombreggiato, semplice e sicuro, conduce dal lago al centro di Fenestrelle, regalando una vista panoramica sul famoso Forte di Fenestrelle. Questo percorso è adatto anche ai più piccoli e permette di godere appieno della bellezza del paesaggio circostante. Questo magico specchio d’acqua custodisce anche una leggenda affascinante.

La leggenda

Oltre alla sua bellezza naturale, il Lago Laux è avvolto da una leggenda tramandata di generazione in generazione. Si narra che in passato, al posto del lago, si estendesse un campo nella zona. Il proprietario dimostrava una dedizione straordinaria al suo terreno, tanto da non interrompere mai le sue fatiche nemmeno quando le campane suonavano per richiamare i fedeli alla messa.

Un giorno, alcuni compaesani invitarono il contadino a unirsi a loro per recarsi in chiesa mentre lui era ancora intento a lavorare. L’uomo rispose irritato che non aveva tempo di partecipare alla funzione e che avrebbe continuato ad arare il suo terreno anche se questo fosse sprofondato.

I compaesani continuarono il loro cammino, criticando il comportamento dell’uomo, ma senza poter fare nulla per cambiarlo. Quando fecero ritorno dopo la messa, il campo era scomparso completamente, insieme all’uomo e al suo aratro: al loro posto c’era solo uno specchio d’acqua. Si dice che salendo in cima alla Rocca del Lago, una parete rocciosa che si erge a picco sulle acque, e guardando giù, si possa intravedere sul fondale lacustre l’aratro del contadino…

 

Marco Sergio Melano