Preso uno dei rapinatori della banca di Poirino
68enne, responsabile anche di un tentato furto al bancomat della Fiera del Libro
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino, coordinati dalla Procura della Repubblica di Asti, hanno eseguito il 7 luglio scorso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un sessantottenne e un sessantatreenne, entrambi ritenuti responsabili a vario titolo di una serie di reati tra cui una rapina e un tentativo di furto durante la “Fiera del Libro” tenutasi presso il padiglione fiere Lingotto. Il sessantottenne è stato individuato come presunto responsabile della rapina avvenuta presso l’istituto bancario Unicredit il 18 febbraio dello scorso anno in Poirino. Secondo le indagini, avrebbe agito in concorso con altri sei complici, tutti già arrestati il 24 maggio 2022. A fornire un elemento determinante per la sua identificazione è stato il R.I.S. di Parma, che ha isolato il suo DNA su una maschera utilizzata durante il colpo.
Dalle indagini era emerso che gli indagati, in concorso tra loro e con diverse mansioni, si sarebbero introdotti, travisati e armati di pistola e coltelli, all’interno della banca e, dopo aver immobilizzato con delle fascette di plastica dipendenti e clienti, avrebbero prelevato il contenuto delle cassette di sicurezza, denaro contante, gioielli, pietre preziose e monete antiche per un valore complessivo di circa 500 mila euro.
Nel corso delle indagini sul caso della rapina, è emerso che il sessantatreenne e il sessantottenne, avrebbero partecipato anche a un tentativo di furto al bancomat di Intesa Sanpaolo, situato all’interno del padiglione fiere Lingotto, poco prima dell’inizio della “Fiera del Libro”. Utilizzando una lancia termica, i due uomini avrebbero cercato di rubare il denaro contenuto nello sportello ATM.
Il modus operandi degli indagati prevedeva l’accesso all’area fieristica forzando due porte, quindi la manomissione del fianco laterale sinistro dell’ATM e la creazione di un foro di circa 30×30 cm all’altezza della cassaforte utilizzando una “lancia termica”. Tuttavia, il personale di vigilanza è stato attirato dal fumo prodotto durante l’operazione e ha impedito loro di portare a termine il furto.
Al sopraggiungere degli addetti alla sicurezza, i due arrestati sarebbero scappati rifugiandosi nella vicina stazione ferroviaria, dove si sono nascosti in uno spazio ricavato da un’intercapedine per circa tre ore prima di fare ritorno alle loro abitazioni. La paura di essere catturati avrebbe spinto i due a prendere questa decisione rischiosa per eludere le forze dell’ordine.