“Train…to be cool” con la polizia di stato aiuta gli studenti a “sentire” i treni

polfer porta susa“I treni non si sentono”, “Ci hanno fatto riflettere e capire che basta un attimo per perdere la vita”, sono due dei commenti scritti, nel questionario finale di valutazione, dagli studenti che hanno partecipato all’incontro con la Polizia Ferroviaria del Piemonte e della Valle d’Aosta, lo scorso giovedì, 31 marzo, presso l’Istituto Tecnico Industriale “Carlo Grassi” di Torino.

Emerge dai commenti degli studenti, moltissimi dei quali abitano in località diverse del Torinese e usano quotidianamente il treno per raggiungere la scuola, che l’iniziativa “Train…to be cool”, portata nelle scuole per diffondere la cultura della sicurezza e dei comportamenti corretti e improntati alla legalità nelle stazioni e sui treni, è riuscita a far riflettere i ragazzi sulla pericolosità inaspettata del treno in movimento. Il commento degli studenti è la sintesi di quello che viene spiegato: i treni sono particolarmente insidiosi perché “non si sentono”, sia quando iniziano o concludono la loro lenta marcia nelle stazioni, sia quando transitano lungo la linea in velocità,  se non ad alta velocità, e, quindi, non si fa in tempo a vederli né a sentirli. Si può essere così travolti o risucchiati dallo spostamento d’aria determinato dal treno. E non si fa neanche in tempo a frenarli, quando qualcuno commette imprudenze imperdonabili, mettendo la propria vita in pericolo in luoghi dove l’accesso è vietato.  Nel 2014, a livello nazionale, il 16% dei complessivi 64 incidenti mortali in ambito ferroviario ha coinvolto i giovani nella fascia di età dai 15 ai 20.

Nella stessa mattinata l’aula magna dell’Istituto Tecnico ha ospitato due incontri ai quali hanno partecipato complessivamente 120 studenti appartenenti a tre classi del primo anno e due classi del terzo anno, accompagnati dai rispettivi docenti.

I poliziotti del Compartimento di Polizia Ferroviaria del Piemonte e della Valle d’Aosta, appositamente formati, non si sono limitati a mostrare le conseguenze di comportamenti rischiosi (per esempio, l’attraversamento dei binari, l’attraversamento dei passaggi a livello a sbarre abbassate, il tentativo di salire sui treni in corsa, il lancio di oggetti da o verso il treno, l’accesso ad aree ferroviarie interdette, nonché l’utilizzo del cellulare o delle cuffiette per ascoltare la musica), hanno anche suggerito le condotte da adottare per non mettere a rischio la propria incolumità nelle stazioni, in prossimità dei binari e sui treni.

Dopo la proiezione di slide e filmati, inerenti fatti di cronaca che hanno coinvolto i più giovani, rimasti vittime di incidenti avvenuti in ambito ferroviario sul territorio nazionale, i ragazzi hanno avuto la possibilità di formulare diverse domande e quindi di elaborare e discutere i temi di sicurezza e legalità oggetto dell’incontro.

L’interesse degli studenti per gli argomenti esposti è risultato evidente nelle frasi scritte sui questionari specifici, nei quali la totalità degli studenti ha espresso una valutazione positiva, riconoscendo l’efficacia e l’utilità dell’incontro con gli esperti della Polizia Ferroviaria, che hanno creato un rapporto diretto e costruttivo con i partecipanti come testimonia anche questo commento: “ci avete insegnato a scegliere la prima chance, cioè la vita”.

Il progetto proseguirà nelle prossime settimane in altre scuole di Torino e provincia.