PIEMONTE ARTE: CARENA, CENTINI, VENEZIA NEL ‘700, NIQUIDETTO, CASTELLAMONTE, SAMPIERI, NEOCLASSICISMI, PALAZZO GROSSO
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
CARMAGNOLA. ANTONIO CARENA. IL FENOMENO DELLA QUINTESSENZA
Palazzo Lomellini, 1 settembre – 29 ottobre 2023
In occasione della Fiera Nazionale del Peperone, la prima retrospettiva, dopo la morte, del pittore rivolese che ha inondato di cieli i palazzi di mezza Europa
Antonio Carena è il “ladro di nuvole”, come lui stesso amava definirsi, che imprigionava e rappresentava porzioni di cielo attraverso la sua arte. In occasione della Fiera Nazionale del Peperone di Carmagnola, Palazzo Lomellini ospita dal 1° settembre al 29 ottobre la retrospettiva di Antonio Carena, la prima dopo la sua morte, organizzata dalla Casa Museo di Rivoli, in collaborazione con la Città di Carmagnola. La mostra, curata da Nicolò Balocco, nipote dall’artista, ha come obiettivo quello di raccontare la storia del pittore, esplorando le diverse fasi della sua carriera artistica.
Le 50 opere esposte coprono infatti un ampio spettro temporale. Si parte dai primi anni accademici presso la scuola di Enrico Paulucci, alla prima mostra personale del 1955, curata da Albino Galvano, che ha segnato un importante momento di riconoscimento per l’artista. Successivamente si esplora l’incontro con il critico Tapiè e le sue opere informali che lo portano ad essere selezionato per la mostra “Arte Nuova” al Circolo dei Lettori di Torino, insieme ad altri 71 artisti internazionali. Un approfondimento sarà dedicato alla sua amicizia con Lucio Fontana e ai suoi famosi cieli sparsi in tutta Europa, incluso l’uso creativo di una Fiat 500 come tela ambulante, nonché i suoi murales e l’happening del 1971 con i Cartelli Bianchi, in collaborazione con la Galleria Il Fauno.
Antonio Carena è noto per la sua affinità con l’elemento del cielo e per la sua capacità di catturare l’essenza delle nuvole nelle sue opere. Una delle sue citazioni più famose “Tra me e il cielo la distanza la decido io”, esprime la sua volontà di stabilire una connessione personale e creativa con il cielo, come se potesse decidere autonomamente la distanza e la relazione tra sé stesso e l’infinito sopra di lui.
L’inaugurazione di venerdì 1 settembre alle ore 18, giorno di apertura della Fiera Nazionale del Peperone, sarà un momento di celebrazione dell’arte e della memoria dell’artista.
“DÉJÀ-VU”: MASSIMO CENTINI. IMPRESSIONI E SPAZI DELLA MEMORIA
Scrittore e antropologo culturale, Massimo Centini consegna a questo nostro tempo l’essenza di una narrazione per immagini
che unisce gli scatti fotografici del ciclo “Ombre” alla sequenza dei “Riflessi”, le sovrapposizioni materiche dei “Frammenti” alla magica intensità dei “Contrasti”, in una sorta di continuo e inesausto dialogo con una rivelata realtà quotidiana.
Una scrittura, quindi, che affiora da interiori emozioni, da una visione d’insieme dove l’incedere di un fascio di luce, la scoperta di misteriose e cromatiche figurazioni e silenziosi interni rappresentano gli aspetti di un personalissimo percorso, tra ambienti e località rivisitate e impalpabili atmosfere.
Angelo Mistrangelo
MUSEO ACCORSI OMETTO. “VENEZIA NEL SETTECENTO”, VISITE GUIDATE E INCONTRI
Per tutta l’estate, in occasione della mostra VENEZIA NEL SETTECENTO. Una città cosmopolita e il suo mito (a cura di Laura Facchin, Massimiliano Ferrario e Luca Mana | Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto | Fino al 3 settembre 2023), la Fondazione Accorsi-Ometto propone una serie di visite guidate e di incontri per approfondire le vicende più affascinanti e gli aspetti più curiosi della società lagunare, nell’ultimo periodo della sua fulgida storia.
Nelle visite guidate con i curatori, Laura Facchin e Luca Mana parleranno degli artisti e delle opere esposte, approfondendo l’idea del mito di Venezia, come tappa irrinunciabile del Gran Tour, e la storia dei grandi eventi del calendario annuale, come il celeberrimo Carnevale o l’emozionante festa della Sensa (Ascensione), sottolineando, inoltre, il legame tra Venezia e Piemonte, a cominciare dai numerosi artisti veneziani che nel Settecento lavorarono per la corte sabauda.
Durante la visita a tema L’ALTRA VENEZIA, verranno approfondite la vita, le opere e lo stile degli artisti in mostra, con letture tratte da testi scritti dagli stessi pittori o da brani dell’epoca; non mancheranno, poi, insoliti aneddoti sulle usanze e sui costumi dei personaggi noti e meno noti che popolavano la Venezia del Settecento, da Vivaldi a Casanova al cardinale François-Joachim de Pierre de Bernis.
SPEED ART, invece, una visita di mezz’ora circa, sarà dedicata ai mobili e alle principali manifatture veneziane di porcellana che tanta fortuna ebbero nel Settecento, con un rimando alle opere esposte in mostra e nelle collezioni permanenti del Museo Accorsi-Ometto.
In UN POMERIGGIO IN GONDOLA, attività per famiglie con laboratorio, i bambini “saliranno in gondola” per attraversare i canali di Venezia nel Settecento, ammirando i suoi bellissimi palazzi e vivendone la magica atmosfera tra feste in maschera, musiche e passatempi dei ricchi signori dell’epoca. Al termine della visita, i bambini comporranno la propria veduta veneziana.
Per tutta l’estate continueranno anche le visite guidate alla mostra con gli storici dell’arte della Fondazione Accorsi-Ometto (sabato e domenica, alle 11.30 e alle 17.30, e giovedì, alle 18.30) e le visite guidate alla collezione permanente (da martedì a domenica, alle 10.30 e alle 16.30).
Infine, lunedì 14 agosto e martedì 15 agosto il Museo Accorsi-Ometto sarà aperto dalle 10 alle 19, con visite guidate alla mostra e visite guidate alla collezione permanente.
NIQUIDETTO. “QUADRI SONORI”
62ª MOSTRA DELLA CERAMICA DI CASTELLAMONTE
L’Amministrazione Comunale , insieme al curatore Giuseppe Bertero, già responsabile delle precedenti mostre, hanno stabilito di dedicare la sessantaduesima edizione della Mostra della Ceramica alla Città di Faenza, a tutti i nostri amici faentini e a quelli dell’intera l’Emilia e Romagna colpiti dalla recente, devastante e tragica alluvione. Un atto dovuto come concreto segno di solidarietà. La Città di Castellamonte, il Canavese, la Città Metropolitana di Torino e la Regione Piemonte attendono ogni anno, con grande curiosità e interesse questa Mostra della Ceramica, una manifestazione unica nel suo genere, caratterizzata da molteplici ed articolate esposizioni distribuite su tutto il territorio. Esposizioni che spaziano dalle famose stufe in ceramica, passando dalla scultura e dal design per arrivare all’artigianato tradizionale. Fra le molte iniziative si torna a proporre il progetto “ritorno alla rotonda antonelliana” che nelle passate edizioni ha riscosso un grandissimo successo durante tutto il periodo dell’esposizione ma anche ben oltre il termine della mostra. In questo spazio suggestivo è prevista l’esposizione di grandi e medie opere realizzate dagli artisti di Castellamonte, Faenza, della “Baia della Ceramica” (Savona, Albissola Marina, Albisola Superiore e Celle Ligure), Lucca, Roma, Montelupo Fiorentino e dalla Francia. Un’occasione prestigiosa per gettare uno “sguardo” aggiornato sulla contemporaneità della scultura in ceramica. Fra le arcate del Palazzo Antonelli, sede del Comune, saranno esposte le famose stufe di Castellamont e sia quelle della tradizione che quelle contemporanee di squisita fattura e sempre più famose nel mondo, che si confermano uno dei simboli della Città. Al piano terra del prestigioso Palazzo Botton , recentemente restaurato, la mostra si apre con una particolare dedica a “Castellamonte: terra, arte, vita”. Per l’arte un particolare omaggio è rivolto ad un artista molto noto ed ammirato, Angelo Pusterla , le cui opere riprendono il tema della terracotta nel suo naturale colore appena ravvivato da patinature trasparenti. Su questo stesso piano è allestita la mostra delle opere selezionate per il concorso internazionale “ceramics in love 2023” . Il concorso, che giunge quest’anno alla sua quinta edizione, raccoglie un insieme di opere di grandissimo interesse estetico, 130 il numero delle opere provenienti dall’Italia e da ben 22 diverse nazioni del mondo. 1Fin dalle sue origini il concorso si è posto l’obiettivo di accogliere e consentire ad un nutrito numero di artisti italiani e stranieri di poter mostrare la loro creatività sulla ribalta del prestigioso palcoscenico della Mostra di Castellamonte. Al piano nobile del Palazzo Botton, è allestita la mostra dell’artista faentino Mirco Denicolò con le sue particolarissime “ceramiche” frutto del suo soggiorno a Castellamonte. Le opere sono commentate da 16 disegni. Nella medesima sala anche le opere degli studenti del Liceo Artistico Statale “Felice “Faccio” realizzate durante uno stage condotto dallo stesso Mirco Denicolò insieme ai docenti della sezione design della ceramica nell’anno scolastico 2019/2020. Sul medesimo piano si torva la mostra omaggio al Marocco, alla sua splendida e sfavillante ceramica. Un omaggio caldeggiato dall’Amministrazione della Città, con il patrocinio dell’Ambasciata del Marocco a Roma dal suo Ambasciatore S.E. Youssef BALLA. Un omaggio rivolto alla numerosa comunità marocchina presente sul territorio castellamontese e canavesano. Ancora al piano nobile: Nell’ambito della collaborazione nata fra le Tre terre Canavesane e la città di Matera, l’ installazione di Damiana Spoto e Raffaele Pentasuglia “Attraversamento meridiano”. Un’opera dal carattere fortemente identitario della Basilicata, pensata per evocare il concetto di ponte. Una terra attraversata ogni anno da grandi carovane di mucche podoliche che collegano territori molto diversi come i calanchi o l’altopiano della Murgia che richiamano paesaggi nordafricani. Le stampe dei tessuti racconteranno di questo territorio e dei suoi cambiamenti insieme ai bovini grandi e bianchi che lo attraversano. Sculture in terraglia terracotta patinata e teli in fibra di latte stampati. La scuola di Castellamonte dall’infanzia al liceo artistico sarà presente con i lavori in ceramica realizzati dai bambini e dagli studenti delle diverse classi con la terra rossa che tanto identifica il nostro territorio. Al secondo piano del Centro Congressi Piero Martinetti, sarà ospitata la Collezione permanente delle “ceramiche sonore”, ovvero i fischietti in terracotta provenienti da tutte le parti del mondo raccolti dal grande ceramista Mario Giani noto a tutti come CLIZIA e da lui donati alla città. Nella medesima Collezione sono esposti altresì i fischietti del primo concorso “Ceramiche Sonore”2022. Nella stessa sede espositiva faranno bella mostra i fischietti in terracotta del recente concorso “Ceramiche sonore” 2023, con opere provenienti da tutta Italia e anche dalla Polonia, 50 gli artisti con ottanta opere. Al primo piano è esposto l’ampio e articolato progetto di restyling della rotonda antonelliana realizzato dagli studenti della Facoltà di architettura di Torino, già allievi del Liceo Artistico Statale “Renato Cottini”. Un progetto volto al futuro per una maggior fruibilità dello spazio visto soprattutto come luogo 2
“PROMENADE. UN’ESCURSIONE TRA LE OPERE DI EDINA PROCHET”
Acquerelli ed incisioni
12.08-30.11.23
Museo valdese via Beckwith 3, Torre Pellice
Curatori: Daniele Gay, Samuele Tourn Boncoeur
Sono circa sessanta, tra acquerelli e incisioni, le opere esposte a Torre Pellice nella Mostra Promenade. Un’escursione tra le opere di Edina Prochet, visitabile a partire dal 12 agosto. Edina Prochet (Genova 1932-Torre Pellice 2021), acquerellista fin dalla gioventù, dopo gli studi al liceo Artistico, si dedicò all’insegnamento delle discipline artistiche nella Scuola secondaria di primo grado. Nel corso degli anni ‘80 frequentò i corsi della Scuola libera del nudo presso l’ Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. A partire dal 1985 si dedicò, oltre che all’acquerello, anche alle tecniche dell’incisione, producendo oltre 100 matrici di vario tipo. Oltre alla ventina di mostre personali, Edina Prochet affiancò un’ampia partecipazione a mostre collettive di carattere nazionale e talvolta internazionale, con premi e riconoscimenti. Tra le presentazioni delle sue mostre si segnalano i contributi di Giovanni Cordero e Angelo Mistrangelo. È inoltre inserita tra gli artisti del Catalogo Nazionale degli incisori italiani. Nell’apprezzare la pittura di Edina, elettivamente ad acquerello e realizzata en plein air, ci si trova immersi nelle natura. A tratti compaiono borghi ed edifici storicamente legati al territorio le sue ‘Valli’, la val Pellice in particolare, mai però abitate da presenza umana. In mostra spicca un’importante selezione di oltre 20 incisioni, realizzate a partire dagli anni ‘80. Fu probabilmente introdotta alle tecniche dell’incisione da E.Viarengo Miniotti, in un sodalizio sviluppatosi alla scuola del nudo dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, sotto la guida del maestro Giacomo Soffiantino. Le immagini, in parte evocate, in parte estrapolate da schizzi e fotografie, vengono realizzate tra intrecci e sovrapposizioni rimaneggiate per essere infine immerse nell’acquaforte. Qui emergono opere notevoli per completezza e maturità, conformi a quella ricerca del naturale, domestica ma tutt’altro che addomesticata, distintiva di tutta l’appassionata opera di Edina Prochet.
SAINT-VINCENT. “GIACOMO SAMPIERI – OPERE SCELTE”
Galleria Civica d’Arte Moderna – via Chanoux, 41 – Saint Vincent (AO)
dal 28 luglio al 6 agosto 2023. apertura mercoledì, giovedì, venerdì 16.00 -19.00 – sabato domenica 10.30 – 12.30 / 16.00 – 19.00
a cura di L.A.G.S. (Laboratorio Artistico)
L’artista Giacomo Sampieri propone al pubblico una serie di opere scelte fra quelle realizzate nell’ultimo decennio. La selezione comprende i soggetti privilegiati dal pittore quali ritratti, figure e paesaggi prevalentemente eseguiti con la tecnica ad olio su tela. La mostra sarà accompagnata da una pubblicazione riportante stralci di presentazioni a cura di A. Mistrangelo e E. Di Mauro.
La manifestazione è patrocinata dal Comune di Saint Vincent
NEOCLASSICISMI A TORINO. DAL SETTECENTO AL GIOVANE ANTONELLI
Pinacoteca Albertina, PROROGATA FINO AL 10 SETTEMBRE 2023
Dopo il successo della mostra “Disegnare la città. L’Accademia Albertina e Torino tra Eclettismo e Liberty”, che ha avuto un’eco internazionale grazie agli elogi del Wall Street Journal e di altre importanti testate giornalistiche, la Pinacoteca Albertina propone al pubblico un nuovo racconto di scoperta e valorizzazione del patrimonio storico artistico del caveau dell’Accademia. Questo evento espositivo lo dedichiamo al Neoclassicismo a Torino, puntando l’attenzione sui decenni a cavallo tra Settecento e Ottocento.
Ideale punto di partenza è la figura di Laurent Pécheux. Il suo taccuino romano e i regolamenti che scrisse per l’Accademia di Belle Arti nel 1778 aprono la strada al classicismo tardo settecentesco che riconosciamo in città nelle sculture dei fratelli Collino e nel progetto architettonico per le scuderie dei Principi di Carignano (ora Biblioteca Nazionale Universitaria) che è il nostro archivio a custodire.
Dopo il periodo napoleonico, a presiedere l’Accademia Reale di Torino è Filippo Asinari di San Marzano che fu ministro plenipotenziario dei Savoia al Congresso di Vienna. Il suo busto, opera di Giacomo Spalla, dimostra l’influenza esercitata da Canova e Thorvaldsen sugli artisti torinesi del primo Ottocento.
Altrettanto significativi sono i cantieri degli architetti che furono vicini all’Accademia negli anni della Restaurazione: dalla Gran Madre di Ferdinando Bonsignore ai progetti di Giuseppe Maria Talucchi; tra questi la “Rotonda” al centro del cortile della nostra Accademia, recentemente restaurata con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Per guidare questi cantieri neoclassici torinesi, il piemontese Luigi Canina inviò da Roma le sue straordinarie incisioni delle antichità classiche. Documenti di grande fascino, allestiti in mostra all’interno di una suggestiva scenografia.
Allievo di Bonsignore e Talucchi fu Alessandro Antonelli, di cui conserviamo i visionari progetti per una nuova cattedrale in piazza Castello, insieme a tanti altri meravigliosi disegni originali. Realizzati durante il suo pensionato romano, vengono proposti al nuovo re Carlo Alberto e aprono la strada ad Antonelli per l’insegnamento nella rinnovata Accademia Albertina. Per la sua scuola verranno acquistati gessi di fregi architettonici di matrice classica che presenteremo dopo un importante restauro, avvenuto al Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale.
Prorogata fino al 10 settembre 2023
La mostra presso la Pinacoteca Albertina sarà visitabile tutti i giorni feriali e festivi dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17.30) escluso il mercoledì che è il suo giorno di chiusura e sarà compresa nel biglietto di ingresso del Museo:
intero € 7,00;
ridotto € 5,00 bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, studenti universitari fino ai 26 anni, convenzioni; gruppi;
gratuito under 6 anni, insegnanti, possessori Abbonamento Musei e Torino + Piemonte Card.
Pinacoteca Albertina, via Accademia Albertina 8, Torino
C’E’ IL BANDO DELLA 29^EDIZIONE DEL PREMIO DI POESIA “PALAZZO GROSSO” DI RIVA PRESSO CHIERI
“Il Premio di Poesia “Palazzo Grosso”, indetto a cura dell’Associazione culturale rivese “IL CARRO”, giunge quest’anno alla 29sima edizione. Saremmo molto lieti se voleste diffondere nei vostri istituti tale iniziativa, cui partecipano istituti di diverse regioni italiane. In allegato il bando. Precisiamo che nei primi giorni di settembre pubblicheremo sui siti dell’associazione (www.associazioneculturaleilcarro.it) e del Comune di Riva presso Chieri (www.comune.rivapressochieri.to.it) dieci immagini d’autore da utilizzarsi come fonte di ispirazione a cui far riferimento per la realizzazione dei testi poetici. Questa nostra proposta per l’anno scol 2023/2024 vi giunge in anticipo per dar modo agli insegnanti interessati di inserirla nella programmazione del prossimo anno scolastico, programmazione che sappiamo tenersi generalmente già in questo mese di giugno 2023. Chiediamo per favore agli istituti comprensivi di diffonderla nei plessi scolastici di scuola secondaria di primo e secondo grado sotto loro giurisdizione. Ringraziandovi per l’attenzione e la disponibilità, e sperando in una buona partecipazione dei vostri studenti, vi auguriamo buon lavoro.” Così scrive ai dirigenti scolastici Rosanna Perilongo , per l’Associazione culturale “Il CARRO” di Riva presso Chieri (TO) mail: ilcarro@associazioneculturaleilcarro.it
PS. Motivazioni dell’iniziativa:
Eugenio Montale già nel 1975 si interrogava sul futuro della poesia negli anni della comunicazione di massa. E le risposte di critici e poeti, oggi, sembrano convergere in una negatività che insiste sul generale abbassamento del livello culturale della nostra società, sulla pigrizia del lettore, sul disinteresse degli editori e dei giornali verso questo genere di scrittura che non frutta, non fa guadagnare. Ma lo stesso Montale poi rispondeva che «non c’è morte possibile per la poesia», che «la grande lirica può morire, rinascere, rimorire, ma resterà sempre una delle vette dell’anima umana». Un concetto ripreso anche dall’Unesco, che afferma come sia necessario recuperare nel nostro tempo anche il valore sociale della poesia “poiché essa è mezzo efficace per risvegliare le coscienze”. Queste sono le ragioni di fondo che hanno spinto l’Associazione culturale ‘Il Carro’ a promuovere da quasi trent’anni il Premio di poesia “Palazzo Grosso”, premio che si propone come momento di incontro e confronto fra le espressioni poetiche del nostro tempo. Il Premio, che si avvale del contributo dell’Amministrazione Comunale di Riva presso Chieri e del Patrocinio della Regione Piemonte, si rivolge ad alunni delle scuole medie inferiori, studenti delle scuole medie superiori, studenti Universitari, e delle Scuole di Istituti Penitenziari.