Passione Fumetti: le Regine del thriller italiano per Dylan Dog
Barbara Baraldi debutta come curatrice di Dylan Dog sull’albo numero 442 della serie regolare – in edicola da fine giugno – e lo fa con una storia di Paola Barbato, disegnata dal compianto Luigi Piccatto insieme a Renato Riccio e Matteo Santaniello. In Frammenti ritroviamo il caro “vecchio” Dylan Dog – ma non Groucho – alle prese con una serie di omicidi il cui modus operandi è sempre diverso, tranne che per la cura con cui viene ricomposto il cadavere dopo l’omicidio e il nastrino con i capelli biondi lasciato sul luogo del delitto. I capelli appartengono ad Angelique, già co-protagonista dell’albo numero 191, Sciarada (agosto 2002), sempre di Paola Barbato e Luigi Piccatto, di cui Frammenti costituisce il seguito. Un nuovo capitolo a cui Paola ha iniziato a pensare più di 12 anni fa – come lei stessa ha raccontato sulla sua pagina facebook – ma che poi ha riscritto e completato molto tempo dopo, comunque in tempo per essere disegnato da Luigi Piccatto. E non poteva esserci storia migliore per essere pubblicata nel mese che segna l’inizio di una “nuova fase” della vita editoriale di Dylan Dog, ricordando nel contempo l’opera di uno dei suoi storici disegnatori.
Ma c’è un altro motivo che ritengo importante sottolineare: il fatto che la nuova curatrice abbia debuttato nel ruolo proponendo un albo scritto dalla collega, prima sceneggiatrice di Dylan Dog, che come lei occupa un posto d’onore nel palco delle scrittrici italiane, in particolare di thriller.
Frammenti
Frammenti parla di empatia e disturbi della personalità. L’empatia è una delle caratteristiche di Dylan Dog, una delle componenti di quel quinto senso e mezzo che gli consente di vedere oltre le apparenze, di entrare in sintonia con quel variegato mondo di altri, di diversi più o meno mostruosi, buoni o cattivi che siano. Una caratteristica che condivide con Angelique, mente brillante dalle rare capacità analitiche e deduttive, che nel precedente episodio, Sciarada, ricordava l’Hannibal Lecter di Thomas Harris, mentre qui la ritroviamo riabilitata e in versione “detective”. Ma per indagare su una catena di omicidi così complessa non bastano Dylan e Angelique… ed è così che l’asticella della follia si alza ulteriormente, grazie alla maestria di Paola Barbato di indagare l’animo umano e metterne in luce gli aspetti più inquietanti.
Frammenti corre sul filo della tensione e dell’imprevedibilità, con dialoghi perfetti e disegni taglienti e nervosi, ma sempre limpidi e leggibili. Una storia che cattura, in cui ci si immerge trattenendo il fiato fino all’ultima pagina. Un bel Dylan da leggere, di quelli che si ricordano.
Le Regine del thriller italiano
Oltre che essere sceneggiatrici di Dylan Dog, Barbara Baraldi e Paola Barbato sono scrittrici di thriller quotate e premiate, in Italia e non solo.
Paola Barbato ha esordito in Sergio Bonelli Editore nell’ottobre del 1998 con l’albetto Dylan Dog presenta Groucho (allegato allo Speciale n. 12) “Il cavaliere di sventura”, per i disegni di Luigi Piccatto. Prima donna a scrivere Dylan, viene presentata come giovanissima aspirante scrittrice. Un anno dopo esce Il sonno della ragione, numero 157 della serie regolare per i disegni di Bruno Brindisi. E da lì non si è più fermata.
Esordisce invece nell’agosto del 2012 sul Dylan Dog Color Fest 9, Barbara Baraldi – presentata come la “Regina del gotico”, in prestito dalla narrativa – con la storia Il bottone di madreperla, disegnata dal disneyano Paolo Mottura. Dopo avere scritto fumetti anche per altre case editrici (tra cui un Diabolik), Barbara torna sulla serie regolare di Dylan Dog con La mano sbagliata, per i disegni di Nicola Mari, nell’agosto del 2015. E anche lei non si è più fermata.
Barbara Baraldi
Barbara Baraldi scrive romanzi e racconti dal 2006. Ha visto diversi premi, tra cui il Gran Giallo città di Cattolica, al suo esordio con il racconto Una storia da rubare, e il NebbiaGialla al Suzzara Noir Festival, nel 2018 con Aurora nel buio (Giunti).
Ha scritto romanzi per diverse case editrici, tra cui Mondadori, Einaudi, Castelvecchi, Newton & Compton e Giunti. Potete trovare l’elenco completo sul suo sito www.barbarabaraldi.it
Personalmente ho letto tutti quelli del ciclo di Aurora Scalviati, pubblicati per la Giunti: Aurora nel buio, Osservatore oscuro e L’ultima notte di Aurora, seguiti da La stagione dei ragni (protagonista il padre magistrato di Aurora) e Cambiare le ossa, nuovamente con Aurora Scalviati. Romanzi corposi (anche nel numero di pagine), ricchi di eventi e di personaggi, di quelli che danno soddisfazione al lettore.
Lo stile narrativo, la tipologia di personaggi e personalità, lo sviluppo delle storie e, non ultimo, il ritmo intenso ma scorrevole, mi richiamano alla mente grandi romanzieri americani contemporanei del genere, a partire da Thomas Harris, ma anche Michael Connelly, Jeffery Deaver e Robert Crais, per citarne solo alcuni. Quello che Barbara è riuscita a fare con grande naturalezza – e meritato successo – è ambientare i suoi thriller in Italia, tra l’Emilia e… Torino. Ma non solo gli ambienti, anche i personaggi sono autenticamente italiani, a partire da Aurora, personalità complessa e affascinante, la cui caparbietà ha saputo conquistare tantissimi lettori, ansiosi di leggerne la prossima indagine. E questo vale anche per l’altrettanto affascinante figura del padre, il sostituto procuratore Francesco Scalviati.
L’ultimo libro pubblicata da Barbara è invece un romanzo biografico, dedicato alla cantante rock Janis Joplin: Il fuoco dentro (Giunti).
Paola Barbato
Dire che Paola Barbato è una scrittrice tosta, non rende l’idea. Non abbastanza. Quando inizi un libro di Paola non sai cosa ti aspetta, così come non sai dove ti porterà, quello che sai è che ne verrai completamente assorbito. Romanzi carichi di adrenalina e di tensione, per cui il termine thriller sta stretto, così come noir, perché i suoi personaggi non si inquadrano nella narrativa di genere. Diciamo che non si inquadrano e basta, non hanno necessità di avere un ruolo, tale è la potenza della personalità che esprimono, che si tratti di un rappresentante, di un ragazzino che va ad un rave party, di una receptionist, di un’animalista, di un notaio o dell’autista di un furgone. E, attenzione, nessuno di loro sarà mai un personaggio completamente positivo, non come ci si aspetterebbe. Ma può valere anche il contrario, perché Paola non cerca di compiacere il lettore, nemmeno quando sembra che la storia proceda secondo una trama che sembra portare ad un lieto fine.
Lo so, non è rassicurante. Io per primo confesso che ho avuto timore prima di iniziare Mani nude, il primo romanzo di Paola che ho letto, grazie al mio amico Giorgio. Ma poi l’ho divorato fino alla fine, leggendo e rileggendo intere parti. E non nego di esserne uscito scosso, ma certamente si tratta di uno di quei romanzi che non dimentichi e che puoi dire valesse la pena leggere. La Sergio Bonelli Editore ne ha tratto una bella versione a fumetti.
Paola Barbato scrive non bene, ma benissimo, con una prosa perfetta, efficace ed avvincente. Una scrittrice personale nei temi e nella narrazione, per cui risulta difficile proporre paragoni o richiami. Tuttavia, se può essere utile a chi non avesse mai letto nulla di suo, per me leggere i romanzi di Paola ricorda lo Stephen King di qualche anno fa e alcuni romanzi di Cormac McCarthy.
Di Paola Barbato ad oggi ho letto: Mani nude e Il Filo rosso (Rizzoli), Non ti faccio niente, Io so chi sei, Zoo, Vengo a prenderti – questi ultimi tre costituiscono una unica trilogia, L’ultimo Ospite e La cattiva strada (tutti per Piemme). In attesa di lettura: Bilico (Rizzoli) e l’ultimo: Il dono (Piemme).
…di altri Dylan Dog e di altre Regine del thriller italiano
Il Dylan Dog in edicola dal 29 luglio 2023 – l’albo n. 443, dal titolo Gli indifferenti – sarà scritto da Rita Poretto e Silvia Mericone (per i disegni da Paolo Armitano). Due sceneggiatrici attive da anni nel mondo del fumetto, soprattutto noir, a partire dal Dr. Morgue, miniserie pubblicata dalla Star Comics nel 2011. In Bonelli esordiscono sempre nel 2011 con la storia breve La camera chiusa (disegni di Simona Denna) sul Dylan Dog Color Fest n. 6. Dal 2016 iniziano ad uscire loro storie sui Maxi, poi Old Boy e infine sulla serie regolare, ma anche sulle testate Dampyr e Nathan Never.
Una sceneggiatrice molto attiva su Dylan Dog – ma anche su altri eroi bonelliani come Zagor e Tex, di cui è stata la prima sceneggiatrice donna, e poi Dragonero, Le Storie e Chambara – è Gabriella Contu. Ha esordito sull’albo n. 370 Il terrore, del giugno 2017, con i disegni di Giampiero Casertano. A seguire Maxi, Old Boy, Color Fest e diversi albi della serie regolare.
Un’altra Regina del thriller italiano ad avere scritto una storia dell’Indagatore dell’incubo è Cristiana Astori: sua è la storia breve “Per il verso sbagliato”, disegni di Ugolino Cossu, pubblicata sul Dylan Dog Color Fest n. 11 dell’agosto 2013. Cristiana ha scritto cinque avvincenti romanzi gialli con protagonista Susanna Marino, cacciatrice di pellicole scomparse: Tutto quel nero, Tutto quel rosso, Tutto quel blu – pubblicati nei Gialli Mondadori –, Tutto quel buio (Elliot Edizioni) e Tutto quel viola (Fratelli Frilli Editore). Quella di Cristiana è una scrittura brillante e dinamica, ricca di ironia – non a caso è stata apprezzata anche dal grande Joe R. Lansdale – e colpi di scena. Traspare la sua grande passione per il cinema, per Dario Argento, per il pulp alla Tarantino e per Torino, città dove sono ambientati tutti i suoi romanzi tranne il Buio, in cui l’azione si svolge soprattutto a Budapest. Un auspicio: chissà che in futuro non sia proprio lei a portare Dylan Dog nella città della magia nera e della Mole Antonelliana?
Oltre all’albo di cui ho parlato nell’articolo, Frammenti, segnalo che in edicola potete trovare anche i seguenti albi di Dylan Dog:
Dylan Dog OldBoy n. 19
con le storie
Tempesta a Mentmore House, scritta da Barbara Baraldi
Il numero imperfetto, scritto da Luigi Mignacco
entrambe disegnate dal mitico duo Montanari & Grassani
Dylan Dog & Batman n. 1
L’ombra del pipistrello
testi di Roberto Recchioni, disegni di Werther Dell’Edera e Gigi Cavenago
Dylan Dog 442 Bis
L’isola dai due soli
testi di Davide La Rosa, disegni di Franco Saudelli
Dylan Dog presenta L’Enciclopedia della Paura 2023
contenente tre storie:
Ombre e nebbie, di Alessandro Russo e Luigi Siniscalchi
Anime di pietra, di Sveva Simeone e Nicola Mari
Il cacciatore, di Dario Sicchio e Corrado Roi
copertina di Fabrizio De Tommaso
dal 26/07/2023
Dylan Dog & Batman n. 2
All’inferno e ritorno
testi di Roberto Recchioni, disegni di Werther Dell’Edera e Gigi Cavenago
dal 29/07/2023
Dylan Dog 443
Gli indifferenti
testi di Rita Poretto e Silvia Mericone, disegni di Paolo Armitano
Immagini @Sergio Bonelli Editore / autrici citate / Giunti / Pickwik / Fratelli Frilli