Asti, a proposito della mail sulle persone sorde.
Qualche giorno fa ho scritto un articolo sulla prima degustazione di vini Onav per le persone sorde presentata al Vinitaly. Ho parlato di uno degli assaggiatori sordi, Serafino Timeo. Ieri il signor Timeo mi ha scritto per fare alcune precisazioni che mi sembra doveroso accogliere. “Nel suo articolo (http://www.100torri.it/newsite/?p=25812), le consiglio di correggere alcuni termini errati per rendere la storia piĂą affidabile e corretta. Non si scrive “linguaggio” ma “lingua” dei segni. Purtroppo al presidente Onav è sfuggito di dire una cosa non corretta. Poi un’altra cosa, “NON udente” è un termine poco elegante per noi sordi, perchĂ© è formato da negazione, fa evidenziare che abbiamo qualcosa di inferioritĂ rispetto a voi udenti…. Noi desideriamo essere chiamati “sordi”. Ringrazio anticipatamente per l’attenzione e porgo distinti saluti”. Sembrano due appunti di pura sintassi ma comprendo che le parole sono importanti, come diceva un noto regista e arrivano con diverse sensibilitĂ alle persone che le leggono. Non posso che ammettere di aver peccato di superficialitĂ sull’uso delle definizioni e di aver giocato piĂą sulla forma che sulla sostanza. “Sentire” non sempre vuol dire “ascoltare”. Si può però rimanere sempre in ascolto e raccogliere le critiche costruttive.
Questo, Signor Timeo, glielo posso promettere.
Carmela Pagnotta