CGIL Asti. Nasce il Coordinamento Migranti

Il Coordinamento Migranti della CGIL

Il Coordinamento Migranti della CGIL

Mamadou Sek. Senegalese. In Italia da oltre vent’anni. Segretario della Fiom Cgil Asti. Deme Mbaye. Anche lui senegalese ma in Italia da circa dieci anni. Sta concludendo il percorso formativo per ottenere il diploma di scuola media, non ostante avesse conseguito il suo Bac (la maturità di stampo francese) nel suo paese. Due facce della presenza di nuove comunità nel nostro tessuto sociale. E’ così che nasce il Coordinamento Migranti ad opera della CGIL Asti: dalla semplice osservazione della vicinanza di nuove presenze sul territorio. “Non sfugge a nessuno – dice Luisa Rasero a cui è affidata la delega per le politiche dell’ immigrazione – che la migrazione è ormai un fenomeno strutturale e non più di passaggio”.

Parlano le cifre. Gli iscritti alle varie federazioni della Cgil dimostra la crescita della presenza di immigrati sul territorio: nella FILCTEM (chimici) sono il 5 %; 35 % nella FILLEA (edili/legno); 6 % nella FIOM (metalmeccanici); nel commercio e servizi sono il 16%; nei trasporti 12%. La presenza più consistente è quella del settore agricoltura e agroalimentare con il 56%. Persino il settore bancario conta un iscritto. In una logica controcorrente rispetto a quello che sembra il sentire comune, il sindacato dei lavoratori decide quindi di allargare la sua area di intervento nel sociale ed istituire una nuova struttura organizzativa che porti avanti non solo il supporto ai migranti ma incida anche nelle politiche di integrazione e combatta le discriminazioni. Non è altro che la messa in pratica dell’articolo I dello statuto della CGIL che si definisce “plurietnica”.asti conferenza stampa

“Già da tempo riceviamo nei vari patronati gli immigrati per aiutarli a sbrigare pratiche inerenti il permesso di soggiorno, l’ottenimento del bonus bebè, degli assegni familiari ed altro – continua la Rasero – ma vogliamo fare un passo in più e promuovere l’integrazione delle persone straniere nel territorio. Abbiamo voluto presentare il nostro Coordinamento in prossimità del 25 aprile e abbiamo invitato per questo l’Anpi provinciale, che ci ha onorato della presenza del suo neoeletto Presidente Paolo Monticone, perché i diritti di cittadinanza e di eguaglianza trovano il loro fondamento nella nostra Costituzione (in particolare all’art. 3), frutto della lotta di Liberazione dal nazifascismo”.

Gli obiettivi che la Cgil si propone di perseguire sono il supporto nella contrattazione nelle aziende con specifica attenzione ai problemi che devono affrontare i lavoratori stranieri (accorpamento delle ferie per raggiungere i paesi d’origine, permessi per la giornata di preghiera da recuperare in orari diversi etc.); un progetto di mediazione culturale incentrato su pratiche di “buon vicinato”, per aiutare a comprendere i comportamenti che possono risultare fastidiosi per le altre comunità; e infine il progetto delle “Sagre Multietniche” che arrivi ad inserire nel Festival delle Sagre astigiane la presenza di stands con la cucina delle maggiori comunità straniere presenti sul territorio. Anche dalla convivialità passa l’integrazione e la conoscenza di chi viene da lontano.

Dice Deme Mbaye: “E’ un punto di partenza. Ma anche noi immigrati dobbiamo farci conoscere, dobbiamo essere presenti nella comunità. Non possiamo pensare solo a lavorare e stare per conto nostro. Siamo qui e dobbiamo far conoscere la nostra cultura. Non dobbiamo lasciare soli in questo lavoro i nostri rappresentanti sindacali. E’ ora di fare la nostra parte”.

 

Carmela Pagnotta